de fr it

Lucernacomune

Veduta verso sud dall'altura di Allenwinden. Cromolitografia di Jules Arnout tratta dalla serie La Suisse à vol d'oiseau, 1860 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Veduta verso sud dall'altura di Allenwinden. Cromolitografia di Jules Arnout tratta dalla serie La Suisse à vol d'oiseau, 1860 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Comune LU, distretto Lucerna, circoscrizione elettorale Luzern-Stadt, situato nel punto in cui il lago dei Quattro Cantoni defluisce nella Reuss; (840: luciaria). Dal 2010 comprende anche Littau. Nel ME L. era composta dall'insediamento conventuale di Sankt Leodegar, dal nucleo vero e proprio del borgo sulla sponda destra della Reuss e dalla cittadella sorta nella seconda metà del XIII sec. attorno alla testa di ponte sulla riva sinistra. Lo sviluppo della città fu favorito in misura decisiva dal traffico commerciale attraverso il passo del San Gottardo nel XIII sec. Per tutta l'epoca moderna il borgo occupò per lo più lo spazio delimitato dalla seconda cinta muraria, costruita all'inizio del XV sec. Nel XIX e XX sec. la città si sviluppò su entrambe le sponde della baia e lungo le strade di transito. L. non poté estendersi ulteriormente in termini di spazio perché i com. dell'agglomerato lucernese rifiutarono di unirsi al capoluogo. Il Gütschwald a ovest della città, le colline dell'Utenberg e del Dietschiberg a nord ovest e l'exclave del Bürgenstock sono le superfici più ampie rimaste libere da costruzioni.

Capitale cant. e sede delle autorità cant., L. assume la funzione di centro dei commerci e dei servizi per il crescente agglomerato che la circonda e per la Svizzera centrale. Un ruolo guida lo detiene anche nell'ambito della formazione (Università di Lucerna, quattro ist. scolastici inseriti nella Scuola univ. professionale della Svizzera centrale, alta scuola pedagogica, Biblioteca centrale e univ.) e in campo culturale (Centro culturale e congressuale, teatro cittadino, musei). L. ospita la sede del Tribunale fed. delle assicurazioni (Tribunale federale) e dell'Istituto nazionale svizzero di assicurazione contro gli infortuni (INSAI/SUVA). Dagli anni 1830-40 i monumenti storici, la posizione in riva al lago e la vicinanza a montagne molto visitate (Rigi, Pilatus e Bürgenstock) hanno fatto di L. una delle principali mete turistiche della Svizzera.

Struttura demografica del comune di Lucerna

Anno14451654170017841798
Abitantica. 3 500ca. 4 000ca. 4 0004 2354 314
      
Anno18501870a18881900191019301950197019902000
Abitanti10 06814 40020 31429 25539 33947 06660 52669 87961 03459 496
Percentuale rispetto alla popolazione cantonale7,6%10,9%15,0%20,0%23,5%24,9%27,1%24,1%18,7%17,0%
Lingua          
tedesco  19 64527 30335 92843 61556 38561 32251 44950 252
italiano  2851 2422 2951 9982 1994 7552 3831 627
francese  2935298111 0241 4041 070763677
altre  911813054295382 7326 4396 940
Religione, confessione          
cattolicab9 75113 12417 34123 95530 91735 09743 77353 29841 99535 682
riformata3171 2912 7574 9337 52410 63014 55214 47611 1349 227
altre 1092163678981 3392 2012 1057 90514 587
di cui della comunità ebraica  184299435469457410277196
di cui delle comunità islamiche       399721 824
di cui senza appartenenzac       8933 8106 310
Nazionalità          
svizzeri9 70313 41618 38125 14132 29341 66356 83560 78750 53947 412
stranieri3651 1081 9334 1147 0465 4033 6919 09210 49512 084

a Abitanti: popolazione residente; religione e nazionalità: popolazione "presente".

b Compresi i cattolico-cristiani dal 1888 al 1930; dal 1950 cattolico-romani.

c Non appartenenti né a una confessione né a un gruppo religioso.

Struttura demografica del comune di Lucerna -  Autore; censimenti federali

Preistoria e protostoria

Delle poche testimonianze riguardanti gli insediamenti preistorici e protostorici sul territorio del com. di L., la più antica è una punta di selce proveniente dal quartiere di Würzenbach, forse risalente al tardo Mesolitico (6700-5500 a.C.). Al Neolitico (5500-2200 a.C.) rinviano singole scuri e un'ascia forata in pietra, rinvenute nel XIX sec. durante la fase di progettazione di alcuni edifici. Un utensile in selce venne alla luce nel 1993 durante gli scavi di un sito medievale sulla Krongasse, ma la sua datazione è solo generica (età della Pietra). Le ipotesi di insediamenti preistorici lungo le antiche rive del lago dei Quattro cant. non sono ancora state suffragate da alcun ritrovamento. Durante la costruzione del parcheggio del Casino nel 2000 è stato distrutto un insediamento rivierasco del Neolitico con costruzioni lignee senza che sia stato in precedenza sottoposto a rilievi. Nel Neolitico il livello insediativo era probabilmente ca. 5 m al di sotto dell'attuale specchio del lago, come confermato da alcune analisi botaniche. Non vi sono testimonianze riguardanti la preistoria più recente (età del Bronzo e del Ferro). All'epoca romana risalgono diverse monete del II e III sec. d.C. Monete sono state rinvenute alla profondità di ca. 4 m sul Mühlenplatz e di ca. 2,5 m sulle rive del Rotsee.

Potere e politica nel Medioevo e in epoca moderna

Il fondo e il terreno su cui nel XII e XIII sec. sorse la città di L. apparteneva in origine in gran parte al convento di Murbach e alla sua prepositura di Sankt Leodegar im Hof. La "città grande" sulla riva destra della Reuss era attorniata dalle corti (Fronhöfe) dell'Hof e della Geissmatt. Nel IX sec. il territorio della "città piccola" sulla riva sinistra era forse attribuito a Kriens. Avogadri di entrambi i conventi, nel XIII sec. i conti d'Asburgo e i signori von Rothenburg partecipavano all'amministrazione della città.

Le prime mura cittadine con torri e fossati così come le prime palizzate nel lago furono erette nel XIII sec., probabilmente con il consenso, se non addirittura dietro l'impulso, dei signori della città. Ancora nel 1367 il convento di Sankt Leodegar rivendicava la proprietà sul castello d'acqua (Wasserturm), costruito probabilmente nel XIII sec., così come su altri edifici cittadini quali il palazzo com., la casa dei caorsini (cambio, prestito su pegno), lo Schalen (mercato coperto), mulini ecc. Il convento perse parte di questi diritti quando questi vennero riscattati dalla città di L. nel 1479. Sankt Leodegar possedeva inoltre i diritti di patronato sulla città, come testimonia la lettera di fondazione della parrocchia del 1178. La cappella di S. Pietro era considerata sua filiale. La parrocchia cittadina comprendeva anche i villaggi di Littau ed Ebikon.

Il sigillo della città. La matrice è in argento dorato e reca l'iscrizione "S[IGILLVM] VNIVERSITATIS CIVIVM LVCERNENSIVM", 1386 ca. (Staatsarchiv Luzern; fotografia Theres Bütler).
Il sigillo della città. La matrice è in argento dorato e reca l'iscrizione "S[IGILLVM] VNIVERSITATIS CIVIVM LVCERNENSIVM", 1386 ca. (Staatsarchiv Luzern; fotografia Theres Bütler). […]

Gli ab. di L. si costituirono in comunità nella prima metà del XIII sec.; il loro primo sigillo è del 1241. Al 1252 dovrebbe risalire la versione più antica della lettera giurata, un patto tra i signori von Rothenburg e la comunità che, dopo una dura faida, stabiliva la pace cittadina e assegnava alle due parti le competenze giur. per il suo mantenimento. Da allora la comunità si riuniva due volte l'anno (27 dicembre e 24 giugno) nella cappella di S. Pietro per rinnovare il giuramento. Dopo la scomparsa dei von Rothenburg, la lettera giurata acquisì il significato di un contratto fra le autorità cittadine e la comunità. L'assemblea com. si occupava occasionalmente anche di incombenze concrete e in caso di necessità veniva convocata anche in altri giorni dell'anno. Dal 1489 invocò la competenza su determinati temi (guerra e pace, tasse, acquisto e vendita di terre e persone, indebitamento e costituzione in pegno della città).

Dal XIII sec. la gestione del com. fu affidata al Piccolo Consiglio, composto da due collegi di 18 membri nominati a vita che si eleggevano a vicenda. Un collegio assicurava l'amministrazione dal 27 dicembre al 24 giugno, l'altro nei restanti sei mesi. La presidenza era affidata al cosiddetto giudice del Consiglio, inizialmente con incarico settimanale (fino al 1427) e poi semestrale. Il Gran Consiglio venne istituito negli anni turbolenti 1328-30 e 1343. Il numero dei suoi membri venne ridotto da 300 a non più di 100 nel 1343, e poi diminuì ulteriormente nel XV sec. Nonostante il ridimensionamento, il consesso venne anche in seguito chiamato Consiglio dei Cento (o semplicemente i Cento).

Scelto fra i membri della cittadinanza e in origine rappresentante del potere austriaco, lo scoltetto venne eletto per la prima volta dal Piccolo Consiglio nel 1328. La carica divenne annuale nel decennio 1380-90. I vecchi scoltetti costituivano una sorta di gruppo elitario all'interno del Piccolo Consiglio e spesso rioccupavano più volte la funzione.

Le corporazioni (Stubengesellschaften) e gli artigiani affiliati a esse (per lo più in sottogruppi) comparvero con certezza alla fine del XIV sec., quando iniziarono ad acquisire edifici (Stuben o sale) per le loro attività e a stilare ordinamenti a uso interno. Insignificanti sul piano politico, avevano importanza unicamente a livello sociale, militare e religioso. Divenute occasionalmente organi consultivi nel XV sec., collaboravano alla regolamentazione dei rispettivi rami professionali. Dall'ultimo quarto del XVI sec. gli artigiani assunsero in larga parte il controllo sul funzionamento dei propri ordinamenti professionali, provvedendo in alcuni casi all'emanazione in proprio delle stesse regole.

L'autonomia amministrativa della città si basava sull'attività di funzionari che esercitavano la propria carica a titolo accessorio e che divennero sempre più numerosi nel corso dei sec. I principali uffici erano controllati dai membri del Piccolo Consiglio, mentre altri, in parte di una certa rilevanza, erano riservati ai membri del Gran Consiglio (ad esempio la carica di usciere del tribunale, che era il pres. del tribunale cittadino). Numerosi altri compiti venivano poi assunti da semplici cittadini. In diversi organi di controllo (sulla contabilità, sulla polizia del fuoco, sulle frontiere ecc.) e nei tribunali sedevano membri dei due Consigli e in alcuni casi anche della cittadinanza.

I conflitti interni del tardo XIV e del XV sec. furono vissuti come uno scontro fra la cittadinanza e i Cento da una parte e il Piccolo Consiglio dall'altra. Dopo la metà del XV sec. un ruolo importante venne assunto dagli artigiani, la cui influenza raggiunse il punto massimo nel 1463 e nel 1471. Al più tardi negli anni 1480-90 a questi conflitti si sovrapposero quelli fra i mercenari indipendenti e i sostenitori del sistema delle pensioni.

Lo sviluppo di una forma di potere di tipo elitario (patriziale) dalla fine del XVI sec. modificò in misura minima i tratti fondamentali dell'organizzazione istituzionale, ma ebbe maggiori ripercussioni sul piano sociale, in quanto ridusse progressivamente il numero delle fam. rappresentate nei Consigli. Fondamento giur. era ancora la lettera giurata, nel frattempo più volte modificata e ampliata; ad esempio venne completata dal libro del giuramento, compilato la prima volta attorno al 1477, nelle cui formule si rispecchiava una parte importante del diritto pubblico contemporaneo, e dal diritto civico, una raccolta di statuti relativi soprattutto al diritto civile (prima versione del 1480 ca.). Entrambe le raccolte furono a loro volta più volte riviste e ripubblicate nel corso dell'epoca moderna. Il diritto civico venne stampato nel 1706 (Municipale).

Il tradizionale antagonismo fra il Piccolo Consiglio e i Cento e la cittadinanza assunse sempre più l'aspetto di uno scontro fra fam. cittadine appartenenti o meno al patriziato. Questo contrasto diede origine forse all'affare Pfyffer-Amlehn (1569) e in misura più evidente agli affari dei cittadini (Burgerhandel, 1651-53) e Schumacher (1763-64). Inoltre si svilupparono scontri all'interno del patriziato (come la faida fra i Meyer e gli Schumacher negli anni 1760-70), almeno nel XVIII sec. anche motivati da questioni di ordine politico, come la riforma dell'ordinamento ecclesiastico. Questi contrasti possono però anche essere interpretati come semplici rivalità tra fam. e personalità della classe dirigente, secondo un processo tipico dei com. aristocratici.

Economia e società dal Medioevo fino al tardo XVIII secolo

La città iniziò a svilupparsi attorno al mercato, che si estendeva dalla zona della chiesa di Sankt Leodegar (Hofkirche) fino alla Reuss e che, dopo la costruzione del ponte sul fiume (prima metà del XII sec.), coinvolgeva anche la sponda opposta. In quest'area sorsero probabilmente diversi nuclei insediativi, che a seguito di un addensamento diedero vita attorno al 1200 a un centro urbano. Si ritiene che le mura vennero estese attorno alla "città piccola" già nel XIII sec., cingendo così anche il convento dei francescani (del 1269), ma non quello di Sankt Leodegar (risalente all'VIII sec.). Alla fine del XIII e nel XIV sec. furono costruiti i ponti coperti, che completarono la cinta e divennero il simbolo della città: la Spreuerbrücke, la Kapellbrücke e la Hofbrücke (demolita a tappe fra il 1834 e il 1852). Il muro della Musegg (Museggmauer) con le sue torri (fine XIV-inizio XV sec.) non costituì mai una cinta muraria chiusa; dal punto di vista della strategia difensiva, può essere probabilmente paragonata alle mura di una Letzi.

Estensione dell'area edificata di Lucerna fino al 1400
Estensione dell'area edificata di Lucerna fino al 1400 […]

Se le fortificazioni rimasero in seguito per lo più inalterate, il carattere cittadino dell'abitato venne accentuato attraverso la costruzione del nuovo palazzo com. (1602-06), lo spostamento dell'ospedale civico in periferia nell'Obergrund (1654-60), l'erezione della Münz sul Mühlenplatz (1703-04) e di altri edifici pubblici. Al rinnovamento contribuirono anche le case private di rappresentanza, come la casa Hertenstein (demolita nel 1825), ornata sia all'interno sia all'esterno da dipinti murali di Hans Holbein il Giovane, ed edifici religiosi, quali il collegio dei gesuiti (palazzo Ritter, oggi sede del governo, 1556-78) con la chiesa e la scuola (sostituite nel XVII e XVIII sec. da edifici in stile barocco), la Hofkirche (completamente rinnovata nel 1633-44 dopo un incendio), il convento dei cappuccini sul Wesemlin (1584-89) e infine il convento delle orsoline (1676-84). All'esterno della città, ma pur sempre nelle sue vicinanze, nel XVII e XVIII sec. vennero realizzate numerose residenze signorili.

Si suppone che nella prima metà del XIV sec. L. contasse ca. 4000 ab., cifra che in seguito diminuì. Il numero aumentò poi leggermente a partire dall'ultimo quarto del XV sec., ma fino al XVIII sec. non superò in misura significativa la soglia delle 4000 unità.

Nell'area dove si svolgeva il mercato del grano (Kornmarkt) antistante il palazzo comunale, il Consiglio cerca di dissuadere giovani cittadini dal prestare servizio mercenario in favore dell'imperatore Massimiliano I insieme ai Paesi forestali (17.5.1508); illustrazione nella Luzerner Chronik (1513) di Diebold Schilling, fol. 281v (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung, Eigentum Korporation Luzern).
Nell'area dove si svolgeva il mercato del grano (Kornmarkt) antistante il palazzo comunale, il Consiglio cerca di dissuadere giovani cittadini dal prestare servizio mercenario in favore dell'imperatore Massimiliano I insieme ai Paesi forestali (17.5.1508); illustrazione nella Luzerner Chronik (1513) di Diebold Schilling, fol. 281v (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung, Eigentum Korporation Luzern). […]

Sul piano religioso e commerciale L. ebbe fino al XIII sec. un'importanza unicamente regionale. L'apertura della strada del San Gottardo permise alla città di collegarsi ai traffici fra la pianura dell'alto Reno e Milano (dall'ultimo terzo del XIII sec.), con un periodo di splendore nel XVI e nel primo terzo del XVII sec. A questi traffici L. dovette probabilmente anche il successo delle sue fiere (della durata di 14 giorni), che inizialmente erano organizzate a cadenza annuale (fino al 1417) e poi due risp. quattro (fino al 1713) volte l'anno. Importanti erano anche il mercato settimanale del martedì e quello quotidiano, che garantivano l'approvvigionamento di alimenti e beni alla città e alla periferia (compresi i cant. rurali). Nel tardo ME i beni di transito in provenienza da Basilea venivano trasferiti sui traghetti presso l'imbarcadero (di fronte all'odierna chiesa dei gesuiti); dopo l'apertura della sosta sul Kapellplatz (1545) il trasbordo veniva effettuato nell'area dell'odierno Schwanenplatz. Nel XVI sec. l'attività di spedizione venne distinta dal commercio di lunga distanza. Fino al XVIII sec. inoltrato, il settore delle spedizioni fu dominato dalla ditta Meyer und Balthasar, nata nel 1618 dalla filiale di una soc. milanese. Nel XVII-XVIII sec. le fam. dirigenti si dedicarono in misura limitata alle spedizioni e al commercio, concentrandosi sull'amministrazione dello Stato, il servizio mercenario e la chiesa.

Gli artigiani producevano soprattutto per il mercato regionale. Nel ME e nell'epoca moderna i mestieri erano più o meno gli stessi di quelli diffusi nelle altre città: osti, macellai, pescatori, panettieri, conciatori, calzolai, pellicciai, sarti, artigiani del legno, muratori, fabbri, armaioli ecc. I fabbri che producevano falci praticavano una sorta di artigianato di esportazione, in quanto i loro prodotti nel XV sec. erano venduti anche a Ginevra. Le ordinanze del 1463 e 1471-72, con cui si tentò di limitare il numero di attività esercitate da ciascun cittadino, lasciano supporre che allora fossero in pochi a trarre sostentamento da un'unica professione. Nel XVII-XVIII sec. si accentuò la specializzazione nell'ambito dei mestieri tradizionali, ciò che rese più difficile la delimitazione tra le diverse categorie professionali.

La vita religiosa della pop. lucernese si esprimeva fra l'altro nella rogazione della Musegg, una processione annuale (24 marzo) praticata dal XIII sec., che nel XVII-XVIII sec. riuniva migliaia di pellegrini. A L., come altrove, la Riforma catt. portò a un'intensificazione della vita religiosa. Nel XVI e XVII sec. il clero locale fu rafforzato dall'arrivo di nuovi ordini (cappuccini, gesuiti, orsoline); numerosi cittadini abbracciarono la vita conventuale o sacerdotale (culmine nella prima metà del XVIII sec.). Lo sviluppo dell'identità catt. della città fu favorito dal fatto che L., dopo la divisione confessionale della Conf., divenne un centro dello schieramento catt. A L. la Santa Sede aprì una Nunziatura permanente già nel 1586, mentre la Spagna istituì una legazione nel 1595.

Già nel XV sec. una parte dei cittadini sapeva leggere, scrivere e fare di conto. Alcuni acquisivano le proprie conoscenze alla scuola del capitolo di Sankt Leodegar, che allora non impartiva unicamente l'insegnamento di base, ma anche quello superiore. Mentre la scuola capitolare si trasformò nel XVII-XVIII sec. in un ist. per indigenti e dimoranti, i figli degli altri ab. frequentavano la scuola cittadina (scuola dei principi). La scuola dei francescani, che in origine era deputata alla formazione dei membri dell'ordine, venne sostituita nel 1543 da una scuola lat., cui nel 1574 succedette il collegio dei gesuiti. Quest'ultimo trasmetteva ai laici e agli ecclesiastici alle prime armi una formazione umanistica di base e dal 1599 offrì ulteriori corsi di filosofia e teol. ("liceo"). Dopo la soppressione dell'ordine nel 1773, la scuola divenne un ist. pubblico. La scuola femminile si separò da quella cittadina nel 1584 e venne affidata alle beghine del convento di S. Anna im Bruch. Dopo la chiamata delle orsoline nel 1659, la formazione delle ragazze passò a queste ultime. La loro scuola venne riformata da Josef Ignaz Zimmermann nel 1786.

L'aspetto maggiormente degno di nota della vita culturale cittadina è la tradizione teatrale, attestata dalla metà del XV sec. (farse, misteri della Passione, sacre rappresentazioni della Passione). Nel XVII-XVIII sec. le rappresentazioni proseguirono in lingua lat. sotto l'egida soprattutto della scuola gesuita, occasionalmente su piazze pubbliche (fino al 1677). Nel 1768 le autorità imposero la lingua ted. per le recite scolastiche.

Prospetto a volo d'uccello della città. Quattro incisioni su rame di Franz Xaver Schumacher, 1792 (Staatsarchiv Luzern, PL 5258-5261).
Prospetto a volo d'uccello della città. Quattro incisioni su rame di Franz Xaver Schumacher, 1792 (Staatsarchiv Luzern, PL 5258-5261). […]

Sviluppo politico e amministrativo dall'Elvetica all'età contemporanea

Evoluzione delle strutture comunali

La Repubblica elvetica pose fine all'identità fra amministrazione cant. e cittadina. La convenzione di separazione del 1800 stabilì i rapporti di proprietà fra il cant. e la città. A livello com. sorsero due organizzazioni. La municipalità, ispirata al principio di uguaglianza, comprendeva tutti i cittadini attivi residenti ed era diretta da un consiglio municipale di 11 membri, fra l'altro con compiti di polizia locale. La seconda entità era costituita dal com. patriziale ("degli aventi diritto"), che riuniva tutti i cittadini a pieno titolo dell'ancien régime; diretta da una Camera di maneggio di nove membri, si occupava dell'assistenza agli indigenti e dell'amministrazione degli ingenti beni com.

L'Atto di mediazione del 1803 abolì la divisione, mantenendo in vita unicamente il com. dei cittadini a pieno titolo residenti. Retto da un collegio di nove membri ("amministrazione com." o Gemeindeverwaltung, dal 1808 "consiglio amministrativo" o Verwaltungsrat), era dotato anche di un tribunale com. (o cittadino), che si fondava in parte sul principio di uguaglianza e veniva eletto dagli ab. Il colpo di Stato del 16.2.1814 promosso dall'ex patriziato cittadino e dai cittadini portò a un parziale ritorno alle condizioni prerivoluzionarie. Il periodo della Restaurazione fu caratterizzato dal principio della cittadinanza com.: soltanto i titolari di quest'ultima potevano eleggere i Granconsiglieri, i giudici distr. e i funzionari com. La città ricevette il primo ordinamento scritto nel 1814 (Reglement für die Bürgergemeinde der Stadt Luzern), che delegò al consiglio amministrativo, unica autorità cittadina, anche i compiti di polizia, dal 1803 esercitati dal tribunale com. Nel 1822 fu realizzata la divisione dei beni com. in beni per l'assistenza degli indigenti e beni della corporazione com., che pose le basi per la successiva separazione tra il com. patriziale e la corporazione com.

La revisione liberale della Costituzione cant. (1831) introdusse la tripartizione dell'organizzazione com. lucernese: alla corporazione com. e al com. patriziale venne affiancato il com. politico, che riprese in particolare i compiti svolti dal com. municipale durante l'Elvetica e ottenne il diritto di prelevare le imposte di polizia. L'estensione del diritto di voto e di elezione ai cittadini del cant. residenti in città, che già da molto tempo costituivano la maggioranza della pop., ripristinò in pratica le condizioni in vigore durante l'Elvetica. Il consiglio amministrativo fu sostituito da due consigli - uno più ristretto di nove membri (municipio) e uno più grande di 45 (consiglio com.) - eletti dall'assemblea degli ab. I cittadini a pieno titolo ("aventi diritto") formavano la corporazione com. e il com. patriziale. Quest'ultimo rimase competente per questioni riguardanti l'assistenza agli indigenti, le tutele e il diritto di cittadinanza. Quattro membri dell'ex consiglio amministrativo entrarono nel cosiddetto consiglio degli indigenti e degli orfani (consiglio patriziale ristretto dal 1873, consiglio patriziale dal 1964). I dimoranti potevano partecipare alle riunioni del com. patriziale, mentre le assemblee della corporazione com. erano riservate agli ex cittadini a pieno titolo. I compiti della corporazione com. erano limitati all'amministrazione dei suoi beni, soprattutto boschi (in città e nei com. circostanti), fondi sugli alpeggi e diritti di pesca.

A differenza del com. patriziale, il com. politico aveva mezzi finanziari limitati e non possedeva terreni edificabili in città, ciò che ridusse enormemente il suo margine di manovra. Dagli anni 1860-70 il municipio acquisì maggiore peso. Nel 1862 il Gran Consiglio lucernese lo autorizzò ad amministrare in proprio il fondo delle orsoline per la scuola femminile cittadina, fino ad allora gestito dal consiglio degli indigenti e degli orfani. Fu solo con il regolamento organizzativo del com. patriziale (1873) e la revisione di quello del com. politico (1879) che si rese giustizia a coloro che non possedevano la cittadinanza di L., in costante crescita per via dell'immigrazione: liberato dai vincoli politici di dipendenza che lo legavano al com. patriziale, il com. politico poté assumere un ruolo indipendente alla guida di una città in pieno sviluppo economico.

La legislazione a livello fed. e cant. (Codice civile e legge d'applicazione cant.) fece sì che nel 1915 la competenza nel campo delle tutele e delle curatele venisse assegnata al com. politico. Nel 1924 la nuova legge cant. sull'assistenza pubblica introdusse il principio del domicilio per l'ottenimento della stessa, mentre la nuova normativa sul diritto di cittadinanza stabilì che le persone con la cittadinanza cant. potevano richiedere gratuitamente la cittadinanza in un com. se vi vivevano da almeno 20 anni. Ciò modificò sostanzialmente i compiti del com. patriziale che, dovendo assicurare l'assistenza a tutti gli ab., si vide costretto a introdurre una tassa ad hoc (1926). Nel 1990 fallì un'iniziativa della lista indipendente delle donne per lo scioglimento del com. patriziale; in seguito i liberali (PLL/PLR) promossero l'unificazione dei com. politico e patriziale, realizzata nel 2000. Il legislativo e l'esecutivo del com. patriziale sono stati sciolti e i loro poteri sono passati al consiglio com. e al municipio. È invece rimasta in vita la corporazione com., che gestisce il servizio forestale cittadino e amministra i boschi di sua proprietà, quelli della città e, dal 2000, anche quelli di Kriens.

Autorità, parlamento cittadino e forze politiche

Il numero dei municipali passò da nove (1831-79) a sette (fino al 1899), a cinque (1899-1915), a sei (fino al 1932) e di nuovo a sette (fino al 1935). Dal 1935 il municipio conta cinque membri. La prima donna è stata eletta nel 1996.

A differenza del cant., di orientamento conservatore, per decenni la città di L. è stata dominata dai liberali. Il partito liberale della città di L. - PLL - si chiama partito radicale democratico (PRD) dal 2000, così come quello cant., nome che aveva già avuto dall'inizio del XX sec. fino agli anni 1960-70. Esecutivi monocolore si ebbero negli anni 1832-39, 1845-46, 1848-87 e 1889-90. Nel 1890 la rappresentanza conservatrice divenne permanente, mentre il partito socialista fece il suo ingresso nel 1915. Dal 1958 al 1991 la formula politica dell'esecutivo rimase invariata: due rappresentanti radicali e uno a testa per conservatori (poi popolari democratici), socialisti e indipendenti. Nel 1991 il PPD ha ottenuto un secondo seggio ai danni degli indipendenti, poi perso nel 2000 a vantaggio dei Verdi. Dal 1996, anno in cui è stato eletto sindaco un liberale uscito dal partito, il PLL/PRD dispone di un solo seggio (nel 2004 un seggio per PRD, PPD, PS, Verdi, mentre il sindaco non era schierato con alcun partito).

Dopo che il regolamento com. del 1831 aveva sancito l'appartenenza dei nove municipali anche al consiglio com. di 45 membri, quello del 1879 stabilì la divisione fra esecutivo e legislativo. L'elezione di dieci socialisti al consiglio com., resa possibile dall'ampliamento del consesso (60 membri), pose fine nel 1899 al dualismo fra liberali e conservatori. Il numero dei membri, ridotto a 40 nel 1927, è stato portato a 48 nel 2000 a seguito dell'unificazione fra com. politico e com. patriziale.

Dal 1832 al 1891 l'elezione dei consiglieri era demandata all'assemblea com., che si riuniva nella chiesa dei gesuiti o in quella dei francescani; nel 1879 fu introdotta la lista dei candidati (stampata) e la busta di voto. L'elezione avveniva in base alla maggioranza assoluta dei voti. Le urne sostituirono le assemblee nel 1895; l'assemblea com. continuò a deliberare su alcune questioni puntuali fino al 1915. A seguito di un'iniziativa socialista, nel 1919 venne adottato il sistema proporzionale, che aprì le porte del legislativo anche ai partiti più piccoli e tolse la maggioranza assoluta al PLL. L'introduzione del voto alle donne nel 1971 portò il corpo elettorale da 18'878 a 43'965 aventi diritto (1967).

In consiglio com. furono rappresentati anche il partito comunista (1923-27), il partito del lavoro (1947-51) e l'Anello degli indipendenti (1939-87). Nel 1975 entrarono anche le Org. progressiste (POCH), trasformatesi nell'Alleanza dei verdi nel 1987 (Verdi Lucerna dal 2006). La lista indipendente delle donne completò nel 1987-95 la rappresentanza di sinistra. L'UDC ebbe accesso al legislativo nel 1996 con quattro uomini. Nel 2004 il PS era il partito più forte (14 seggi), davanti a UDC (9), PLR e Alleanza dei verdi con Giovani verdi (8) e CHance 21 (1).

Collaborazione regionale

Nella seconda metà degli anni 1940-50 nacque la prima forma di collaborazione regionale: la Pluna (Planung Luzern und Nachbargemeinden, "pianificazione di L. e dei com. limitrofi") presentò nel 1950 e nel 1956 due rapporti che presentavano fra l'altro un piano di utilizzazione dello spazio economico lucernese. I progetti non avevano carattere vincolante per i singoli com., ma influenzarono ampiamente le successive pianificazioni. I consorzi sorti dagli anni 1960-70, che si occupavano di infrastrutture (acque residue, rifiuti, trasporto pubblico dal 1996) e di occupazione regionale, non sono sottoposti direttamente al controllo democratico. Nel 1984 fu fondata la conferenza regionale dei trasporti pubblici di L. (Verkehrsbetriebe Luzern, VBL), nel 1987 la conferenza regionale sulla cultura e nel 1992 quella sulla protezione dell'ambiente. Lanciato nel 2000, il progetto dell'agglomerato e della città di L. (Projekt Agglo und Stadt Luzern, PASL), al quale hanno partecipato 18 com., l'Ass. dei com. lucernesi e il cant., aveva l'obiettivo di trovare nuove forme di collaborazione intercom. Dopo il suo scioglimento, nel 2006 è stata creata un'org. che ne ha rilevato l'eredità (Netzwerkverein Luzern Plus), a cui aderiscono 13 com., fra cui Hergiswil (NW).

Economia e società dal 1800 a oggi

Evoluzione demografica

I rivolgimenti politici dell'Elvetica diedero avvio a uno sviluppo economico, sociale e demografico. Nel XIX sec. la pop. cittadina aumentò in tre ondate di intensità crescente, che ebbero il loro culmine negli anni 1810-16, 1860-70 e 1890-1900. Fino al 1837 il numero di ab. raddoppiò (da 4314 a 8339). Se fino al 1870 il fenomeno si spiegò soprattutto con l'immigrazione, in seguito fu anche il saldo positivo delle nascite a contribuire alla forte crescita, che si mantenne fino al 1910. Dopo la seconda guerra mondiale la pop. riprese a salire costantemente, raggiungendo il punto massimo nel 1967 con 73'617 persone. I saldi migratorio e naturale negativi portarono alla diminuzione della pop., che si stabilizzò attorno alle 60'000 unità sul finire del XX sec. (59'496 nel 2000). Nel periodo 1960-2000 gli ab. della cintura periferica sono passati da 60'000 a ca. 120'000.

Il regresso demografico comportò una diminuzione del gettito fiscale, che a L. proveniva soprattutto dalle persone fisiche, mentre le spese infrastrutturali nella socialità, nella formazione e nella cultura rimasero sopra la media della Svizzera centrale. Così come in altre città, l'invecchiamento della pop. è marcato. L'elevato tasso di pendolari in entrata (spec. dall'agglomerato) e in uscita (verso l'agglomerato e i cant. Zugo e Zurigo) ha causato un aumento del traffico, soprattutto motorizzato.

Nell'ultimo quarto del XIX sec. la rapida crescita della città fu legata a due fattori principali: il turismo e l'edilizia. Dagli anni 1890-1900 vi fu un'accentuata scarsità di alloggi. L. divenne in percentuale la città sviz. con il settore edilizio più forte; ciò nonostante, la costruzione di alloggi non riuscì a tenere il passo della crescita demografica. La carenza di alloggi dominò anche il primo dopoguerra e si acuì costantemente fino alla fine degli anni 1920-30. La città praticamente non promosse alcuna propria politica dell'alloggio. Nel 1920 venne bocciata un'iniziativa a favore della costruzione di alloggi com., ma fu accettato il controprogetto per la promozione di cooperative edilizie. L'Ass. degli inquilini lanciò la Cooperativa edilizia generale di Lucerna (1924), che divenne il principale ente locatore con finalità sociali.

Sviluppo urbano

Nel giugno del 1833 una parte della città sulla sponda destra venne distrutta da un incendio (Unter der Egg, Weinmarkt), un avvenimento che segnò l'inizio di un primo importante sviluppo urbanistico. Le macerie vennero utilizzate sulla sponda opposta per innalzare il Jesuitenquai. Sulla sponda destra, nel punto in cui defluisce la Reuss, sorse l'hôtel Schwanen; la realizzazione di una piazza antistante, ceduta alla città nel 1835, fece arretrare il lago nella zona della paratoia (Grendel). In cambio della piazza, la città autorizzò la demolizione di quella parte della Hofbrücke che non conduceva più sull'acqua. Lo sviluppo della navigazione a vapore (dal 1837) e il trasbordo delle merci durante i giorni di mercato fece di quella zona uno dei più importanti nodi di traffico. Nel 1844 venne inaugurato il primo grande albergo sul lago, lo Schweizerhof. L'ultimo pezzo della Hofbrücke fu asportato nel 1852, al termine di un progressivo processo di smantellamento del ponte e di ampliamento del Quai. Nel 1855 il desiderio del municipio di eliminare tutte le porte cittadine si scontrò con l'opposizione del governo cant., che aveva adibito tutte le torri a carcere (a eccezione della torre della Musegg). Nel 1856 città e cant. trovarono un accordo e venne così distrutta la prima torre (Obertor). La prigione centrale, aperta nel 1862, rese superflue le segrete delle torri; entro il 1867 vennero abbattute o rinnovate 18 costruzioni difensive. Lo smantellamento rese possibile lo sviluppo della città (con fra l'altro il riempimento dell'Unterer Hirschengraben nella "città piccola") e rimosse alcune barriere che ostacolavano i traffici. L'abbattimento della torre Burgerturm (1864-65) fece nascere i primi dubbi. Dopo il 1868 la conservazione dell'immagine della città divenne un tema centrale. La Spreuerbrücke, la Kapellbrücke e le mura della Musegg divennero attrazioni turistiche.

Sviluppo dell’agglomerato urbano di Lucerna dal 1930
Sviluppo dell’agglomerato urbano di Lucerna dal 1930 […]
Sviluppo dell’area urbana centrale di Lucerna 1850-2000
Sviluppo dell’area urbana centrale di Lucerna 1850-2000 […]

Al di fuori del nucleo medievale sorse il quartiere dell'Hof con abitazioni lussuose, alberghi mondani, musei e il lungolago. Fino alla metà del XIX sec. la sponda sinistra del lago rimase fortemente legata all'agricoltura. Le zone umide lungo la riva erano considerate terreni edificabili di riserva. L'insediamento si sviluppò dapprima lungo gli assi stradali verso Kriens (Obergrund) ed Emmen (Untergrund), creando quartieri che attorno al 1860 ospitavano già un terzo della pop. cittadina. Dopo il 1890 prese il via una forte attività edilizia, che durò fino al 1930 ca.

Nel 1853 il Consiglio di Stato lucernese attribuì alla Ferrovia centrale sviz. la concessione per la linea Olten-L. Nel 1856 venne inaugurata la tratta fino a Emmenbrücke, ma discussioni sull'ubicazione della stazione in città procrastinarono il completamento fino a L. La stazione, costruita sulla sponda sinistra del lago, venne inaugurata nel 1859, un decennio prima che la Seebrücke collegasse le due rive. La città iniziò ad ampliarsi attorno alla stazione. Con il trascorrere degli anni però gli impianti ferroviari, disposti lungo la Reuss, ostacolarono la crescita urbanistica. La nuova stazione, aperta nel 1896, portò allo spostamento delle linee e rese disponibili maggiori spazi per l'espansione della città.

La sponda sinistra divenne il fulcro di L. Nel 1895 il municipio lanciò un concorso di idee per la sistemazione di alcune zone (Hirschmatt, Himmelrichmatt, Tribschenmoos, Sälimatte), da cui ebbe origine il piano regolatore di Heinrich Meili-Wapf e Robert Winkler (1897). In pochi anni questa area pianeggiante vide sorgere complessi residenziali disposti lungo le vie principali, come nelle grandi città. All'inizio del XX sec. l'attività edilizia interessò soprattutto la collina (Steinhof, Bramberg ecc.). Il concorso del 1928-29 per un piano regolatore diede il via a una nuova fase della pianificazione, che si concluse con il progetto di Armin Meili del 1933. Nel periodo di alta congiuntura del secondo dopoguerra, le autorità non imposero particolari vincoli pianificatori alle aziende e ai privati. Dopo che negli anni 1970-80 numerose abitazioni vennero demolite o rinnovate in vista della terziarizzazione del centro storico, il piano di quartiere del 1982 aprì nuove prospettive nella pianificazione generale. La stazione venne colpita da un incendio nel 1971; il nuovo edificio fu inaugurato nel 1991. Il Centro culturale e dei congressi di Jean Nouvel (Kultur- und Kongresszentrum, KKL), aperto tra il 1998 e il 2000 al posto del Kunsthaus di Armin Meili (1933), ha rinnovato il volto del quartiere della stazione, di cui è divenuto un elemento caratterizzante.

Trasporti ed economia

Il collegamento ferroviario con Olten fu seguito dalle linee per Zugo e Zurigo (1864), Langnau im Emmental e Berna (1875) e dalla ferrovia del Brünig (tratta Alpnach-L., 1889). Sebbene L. avesse investito molto di più degli altri cant. nella Ferrovia del Gottardo, l'allacciamento a quest'ultima arrivò solo nel 1897. Per motivi aziendali, la soc. aveva infatti rinunciato in un primo tempo alla realizzazione della tratta Immensee-L. Ciò nonostante, l'apertura della linea del Gottardo (1882) rappresentò per la città, che viveva di turismo, uno degli avvenimenti storici più importanti. In considerazione dei grossi investimenti della città, nel 1871 la Ferrovia del Gottardo aveva eletto L. e non Zurigo a sua sede; il palazzo amministrativo sorse nel 1887-88.

Entrata in servizio nel 1899, l'azienda tranviaria di L. collegò inizialmente il centro con i quartieri esterni di Maihof e Untergrund, poi con Kriens (1900) ed Emmenbrücke (1903). I tram vennero in seguito progressivamente sostituiti da bus fra il 1945 e il 1961. Nel 1974 L. fu allacciata all'asse nord-sud delle strade nazionali (A2); due anni dopo fu inaugurata la tangenziale attraverso la galleria del Sonnenberg. In seguito al continuo aumento del traffico stradale, alla fine del XX sec. è iniziata la trasformazione delle linee ferroviarie regionali attorno a L. in un sistema integrato di trasporto locale (S-Bahn), la cui prima tappa è entrata in funzione del 2004.

Importanti imprese industriali ebbero i loro inizi nella città di L., come ad esempio le ferriere von Moos, fondate nel 1842, o l'officina meccanica Schindler (1874), che divenne una fabbrica di ascensori e motori. Negli anni 1950-60 la Schindler venne trasferita a Ebikon per problemi di spazio: con 1150 posti di lavoro, nel 1957 era il maggior datore di lavoro di L. L'unica grande impresa rimasta nella città era il birrificio Eichhof; nel 2008 la Heineken ha annunciato di essere interessata al suo acquisto. Il settore secondario (edilizia, industria, industria di trasformazione) offriva quasi il 50% dei posti di lavoro nel 1955; dopo una lunga erosione - solo tra il 1991 e il 1998 ca. 4000 persone (40%) persero l'impiego in questo settore - nel 2005 tale quota era scesa a poco più del 10%. La crescita del terziario nel XX sec. fece sì che nel 1995 l'84% di tutti gli occupati fosse attivo in questo settore (89% nel 2005).

Stagione estiva sul quai dello Schweizerhof; veduta verso la Hofkirche. Acquatinta colorata realizzata dopo il 1870 (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung).
Stagione estiva sul quai dello Schweizerhof; veduta verso la Hofkirche. Acquatinta colorata realizzata dopo il 1870 (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung). […]

Città sempre più votata al turismo con l'allacciamento alla rete ferroviaria, L. contava 250 posti letto nel 1850, divenuti già 3500 nel 1890. Uno dei primi picchi fu raggiunto nel 1910 con 8000 posti letto, 192'000 ospiti e 575'000 pernottamenti. Il numero dei posti letto raggiunse il tetto massimo nel 1914 (9400), quando però la domanda era già in regresso. Al crollo dovuto alla prima guerra mondiale seguì la ripresa del periodo interbellico. Anche dopo il secondo conflitto mondiale L. rimase una delle mete sviz. preferite del turismo. Nella prima metà degli anni 1980-90 il numero dei pernottamenti si aggirava attorno al milione all'anno, cifra che scese di molto in seguito. Il KKL e le conseguenti operazioni di rinnovo dell'industria alberghiera hanno permesso nel 2000 di superare nuovamente la quota del milione. Anche se il numero degli ospiti sviz. da allora ha registrato una crescita costante, bisogna sottolineare come la durata media del soggiorno a L. all'inizio del XXI sec. era di ca. 1,8 giorni, come Zurigo, ma molto meno di Locarno e Montreux.

Oltre ai fornitori dell'industria alberghiera e della ristorazione, sono strettamente legati al turismo anche le banche e il commercio al dettaglio. Fino al 1970 quest'ultimo ebbe una posizione predominante nella Svizzera centrale. L'apertura nel 1967 del centro commerciale Schönbühl nella periferia meridionale - il primo in Svizzera, sebbene di modeste dimensioni - fece da preludio al cambiamento: con la mobilità individuale si svilupparono centri commerciali più grandi sia nell'agglomerato sia nelle altre regioni (Kriens, Emmen, poi Sursee, Stans e Svitto), che portarono a una crescente concorrenza.

A L. si stabilirono anche istituzioni fed. e nazionali. La città, a cui nel 1848 era stata preferita Berna quale capitale fed., fu scelta quale sede del Tribunale fed. delle assicurazioni e dell'INSAI/SUVA nel 1908. Entrambe le istituzioni aprirono i battenti nel 1918 (la SUVA dopo aver traslocato da Zurigo), ciò che spinse la Cassa malati e infortuni cristiano-sociale sviz. (oggi CSS) e l'assicurazione sviz. contro le malattie e gli infortuni Konkordia (dal 2000 Concordia) a trasferire la propria sede a L. (da San Gallo risp. Zugo). Dagli anni 1960-70 l'agglomerato lucernese è divenuto un centro per le ricerche di mercato e le indagini demoscopiche grazie alla creazione di DemoSCOPE in città (1961, dal 1985 ad Adligenswil) e dell'Ist. LINK (1981).

Formazione e cultura

Dalla seconda metà del XIX sec. si sviluppò a L. un sistema scolastico superiore variegato. Nel 1861 la Soc. di utilità pubblica cittadina istituì la scuola di perfezionamento per artigiani, che nel 1891 si unì alla libera scuola di disegno, dando vita alla scuola di perfezionamento d'arti e mestieri, che divenne un ist. scolastico com. Staccatasi nel 1903, la sezione femminile formò la scuola di perfezionamento femminile. Le scuole magistrali com. si sono fuse con quelle cant. nel 1997 (oggi alta scuola pedagogica). Inaugurata nel 1958 in località Sentimatt, la scuola tecnica superiore della Svizzera centrale venne trasferita a Horw in due tappe (1974 e 1977). Dal 2000 la città ospita un'Univ., che affonda le proprie origini nell'antica facoltà di teol. del collegio dei gesuiti e oggi è costituita dalle facoltà di teol., filosofia e diritto. Il Conservatorio venne fondato nel 1942.

A L. hanno sede numerosi musei, fra cui il Giardino dei ghiacciai (1873), il Bourbaki Panorama (1889, rinnovato nel 1997-2000), il Museo Richard Wagner (1933), il Museo di storia naturale, il Kunstmuseum (1873, dal 2000 nel KKL), il Museo sviz. dei trasporti (1959), il Museo di storia (1878-1970; riaperto nel 1986) e la collezione Rosengart (2002). Promosso dall'industriale polacco Jan Bloch, nel 1902 aprì i battenti il Museo intern. della guerra e della pace, la cui notorietà favorì l'organizzazione in città del quattordicesimo Congresso intern. della pace; superato dagli eventi, l'ist. venne chiuso nel 1920.

Il centro culturale e dei congressi realizzato da Jean Nouvel poco prima della sua inaugurazione nell'agosto del 1998. Fotografia di Urs Meier (Ringier Bildarchiv, RC02101, n. 1) © Staatsarchiv Aargau / Ringier Bildarchiv.
Il centro culturale e dei congressi realizzato da Jean Nouvel poco prima della sua inaugurazione nell'agosto del 1998. Fotografia di Urs Meier (Ringier Bildarchiv, RC02101, n. 1) © Staatsarchiv Aargau / Ringier Bildarchiv. […]

Nel 1806 fu fondata la Soc. degli amanti del teatro e della musica, unitasi nel 1929 alla Soc. orchestrale della città di L. (nata nel 1922) per dar vita alla Soc. generale di musica di L.; quest'ultima, che dal 1933 si esibì regolarmente nella nuova ampia sala del Kunsthaus, assunse anche il ruolo di orchestra dello Stadttheater e dal 1998 ha acquisito il nome di Orchestra sinfonica di L. Costruito nel 1837-39, lo Stadttheater (oggi Luzerner Theater, sostenuto finanziariamente da tutta la regione) ha quasi sempre dato spazio a spettacoli delle tre arti sceniche (danza, teatro e musica), salvo brevi periodi. Le Settimane intern. di musica, organizzate dal 1938 (dal 2001 Lucerne Festival) hanno dato rinomanza intern. alla città. Oltre che alle manifestazioni culturali tradizionali, L. deve la sua fama anche alla scena culturale alternativa, che ha promosso nuovi eventi: il festival intern. Fumetto (1992), il festival Viper (rassegna di film, video e nuovi media sviluppatasi dalle Giornate cinematografiche di Kriens, a L. dal 1985-99, a Basilea dal 2000) e il festival della moda Gwand (1993-2004).

Chiesa e vita religiosa

L'estensione della città verso sud rese necessaria la creazione di nuove parrocchie catt. Nel 1918 venne eretta a parrocchiale la chiesa francescana di S. Maria (dotata di cappellania dal 1854) e fu fondata la parrocchia di S. Paolo. L'introduzione della tassa parrocchiale nel 1918 creò le basi finanziarie per la nascita di altre cinque parrocchie, fra cui quelle di S. Carlo (1934) e di S. Giuseppe im Maihof (1941). Nel 1826 venne istituita la parrocchia rif. su pressione di Zurigo e Berna. Grazie a offerte provenienti da tutta la Svizzera, nel 1861 poté essere consacrata la chiesa rif. di S. Matteo. Sorta nel 1883, la comunità catt.-cristiana lucernese fu la prima in Svizzera a costruire un proprio edificio religioso (1892), la chiesa di Cristo sulla Musegg. Nel 1866 alcune fam. ebree si stabilirono nel quartiere di Bruch. L'anno seguente fu fondata l'Ass. culturale isr. (comunità ebraica dal 1917), nel 1912 venne aperta la sinagoga. A seguito dei movimenti migratori iniziati negli anni 1970-80, i mus. sono divenuti anche a L. la maggiore comunità religiosa non cristiana. Nel 2005 il com. ha concesso uno spazio nel cimitero cittadino di Friedental per l'inumazione dei defunti mus.

La nunziatura venne chiusa nel 1873, dopo che il Consiglio fed. aveva interrotto le relazioni diplomatiche con la Santa Sede durante il Kulturkampf. La vita religiosa lucernese fu animata dalla facoltà di teol. e dal seminario di S. Beato, istituito nel 1878.

Riferimenti bibliografici

  • APatr Lucerna (ACit e StALU)
  • ACit
  • StALU
  • Ms. presso Bildarchiv, ZHBL
  • FDS LU, 1994-
Pubblicazioni in serie
  • Luzern im Wandel der Zeiten, 50 fasc., 1953-1973; n.s., 1987-
  • Beiträge zur Luzerner Stadtgeschichte, 12 voll., 1974-1999
  • Luzerner historische Veröffentlichungen, 1974-
  • JHGL, 1983-
  • Statistisches Jahrbuch der Stadt Luzern, 1999-
Studi generali
  • MAS LU, 2, 1953
  • MAS LU, 3, 1954
  • Luzern 1178-1978, 1978
  • INSA, 6, 357-512
  • Stadtführer Luzern, 2001
  • F. Glauser, Luzern jenseits der Reuss, 2002
  • O. Gmür, Spaziergänge durch Raum und Zeit: Architekturführer Luzern, 2003
  • ISOS LU, 2005
Preistoria e protostoria
  • J. Speck, «Luzern in schriftloser Vergangenheit», in Luzern 1178-1978, 1978, 13-33
Medioevo ed epoca moderna
  • F. Glauser, Das Luzerner Kaufhaus im Spätmittelalter, 1973
  • H.-R. Burri, Die Bevölkerung Luzerns im 18. und frühen 19. Jahrhundert, 1975
  • F. Glauser, «Zur Verfassungstopographie des mittelalterlichen Luzerns», in Luzern 1178-1978, 1978, 53-114
  • F. Glauser, Das Schwesternhaus zu St. Anna im Bruch in Luzern 1498-1625, 1987
  • C. Hegglin, F. Glauser (a cura di), Kloster und Pfarrei zu Franziskanern in Luzern, 1989
  • Die Spreuerbrücke in Luzern, 1996
  • Kapellbrücke und Wasserturm, 1998
  • J. Hesse, Die Luzerner Fassadenmalerei, 1999
  • H. Horat (a cura di), Der Bilderweg auf der Hofbrücke in Luzern, 2 voll., 2002-2003
  • C. Hermann, Das Luzerner Armenspital, 2004
XIX e XX secolo
  • H. Brunner, Luzerns Gesellschaft im Wandel, 1981
  • P. Lötscher, Das Recht der Stadtgemeinde Luzern, 1798-1832, 1982
  • W. Schüpbach, Die Bevölkerung der Stadt Luzern 1850-1914, 1983
  • P. Huber, Luzern wird Fremdenstadt, 1986
  • R. Bussmann, Die Luzerner Stadtratswahlen, 1832-1984, 1987
  • M. Küttel, Die Eingemeindungsfrage in Luzern und anderen Schweizer Städten, 1988
  • T. Meyer, Der Anfang des Automobilverkehrs in Luzern, 1989
  • F. Hodel, Planung und Demokratie, mem. lic. Berna, 1990
  • R. Bussmann, Die Luzerner Grossstadtrats-Wahlen, 1832-1991, 1992
  • B. Mugglin, Die Bodenpolitik der Stadt Luzern, 1993
  • P. Schnider, Fabrikindustrie zwischen Landwirtschaft und Tourismus, 1996
  • F. Hodel, Versorgen und gewinnen, 1997
  • B. Sieber, 200 Jahre Bürgergemeinde Luzern, 1997
  • H. Stutz, Frontisten und Nationalsozialisten in Luzern 1933-1945, 1997
  • V. Scheunpflug, "Ich bitte Sie, hochgeehrte Herren, das Herz auf zu tun": 200 Jahre Bürgergemeinde Luzern, 1998
Link
Controllo di autorità
GND

Suggerimento di citazione

Markus Lischer; Ebbe Nielsen; Hermann Fetz; Konrad Wanner; Markus Trüeb: "Lucerna (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 03.11.2016(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/000624/2016-11-03/, consultato il 29.03.2024.