Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Comune del canton Svitto, nel distretto di Svitto, che si estende dalle rive orientali del lago di Lauerz fino alla Haggenegg e all'Ibergeregg e che comprende i Mythen a nord e la maggior parte della conca di Svitto a sud. Il territorio del comune, caratterizzato dall'insediamento sparso, include il villaggio di Svitto, le frazioni di Ibach, Rickenbach, Seewen – queste ultime anche denominate filiali (Filialen) –, Aufiberg, Oberschönenbuch e Ried nonché gli insediamenti sparsi di Ängiberg, Haggen e Perfiden. Capoluogo cantonale, il borgo di Svitto è sede del governo, del parlamento, dei tribunali e dell'amministrazione cantonali. Prima del 972 (?) in latino Switz, 972 latino Suittes, 1269 (?) tedesco Schwitz, nel XVII-XVIII secolo spesso nella forma Schweitz. Nome tedesco: Schwyz; nome francese: Schwytz; nome romancio: Sviz.
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Per i periodi anteriori all'arrivo degli Alemanni, nella regione di Svitto sono stati rinvenuti solo reperti sparsi e monete romane, che non permettono di trarre conclusioni sulla situazione insediativa. L'occupazione duratura alemanna iniziò attorno al 700, come testimoniano i ritrovamenti provenienti dalla necropoli nell'area della chiesa parrocchiale e la costruzione di una prima chiesa nella prima metà dell'VIII secolo. Già la prima chiesa fu dedicata a S. Martino, in seguito divenuto patrono cantonale. Questo patrocinio è indice di un legame con l'Impero franco e lascia supporre che si trattasse di una chiesa privata (Eigenkirche) nobiliare.
Dai secoli centrali del Medioevo alla fine del XVIII secolo
Chiesa, parrocchia e conventi
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Ad eccezione di Arth, la parrocchia di Svitto comprendeva inizialmente l'intero territorio dell'attuale distretto di Svitto. Dopo il 1200 si separarono Steinen (prima del 1281), Muotathal (prima del 1281), Morschach (1302), Oberiberg (1481), Lauerz (dopo il 1600) e Ingenbohl (1618). I diritti di collazione furono detenuti dai conti von Lenzburg, poi dagli Asburgo. Nel 1433 l'imperatore Sigismondo conferì agli Svittesi il privilegio di designare gli ecclesiastici in tutte le parrocchie del Paese di Svitto (quindi anche a Svitto). Grazie alle analisi archeologiche compiute in occasione del restauro della chiesa parrocchiale (1965-1966), sullo stesso sedime è stata provata l'esistenza di cinque edifici sacri precedenti. Alla prima chiesa dell'VIII secolo seguì una seconda ottoniana, risalente attorno all'anno Mille, probabilmente distrutta nel 1117 da un terremoto. Nel 1121 fu consacrata la terza chiesa, in stile romanico. La quarta, molto più grande, del XV secolo, fu distrutta dall'incendio che colpì Svitto nel 1642. A causa di gravi carenze costruttive, la quinta, protobarocca, fu sostituita dall'attuale chiesa parrocchiale tardobarocca, consacrata nel 1774.
Svitto vanta un ricco paesaggio sacro con un gran numero di edicole e cappelle (anche private). Un tratto del cammino di S. Giacomo conduce da Einsiedeln a Svitto attraverso la Haggenegg. Nel bosco sopra Rickenbach si trova l'eremo di Tschütschi, le cui origini risalgono alla fine del XII secolo. Prima del 1275 venne fondato il convento delle domenicane di S. Pietro (am Bach), sorto da un beghinaggio. In seguito alla Riforma cattolica, nel 1585 due padri cappuccini si stabilirono a Tschütschi. Su decisione della Landsgemeinde, ai margini orientali della località nel 1586 venne costruito il piccolo convento di S. Giuseppe im Loo, che accolse sette frati. Nel 1620 i cappuccini occuparono il nuovo convento all'estremità occidentale del villaggio.
Topografia
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Il borgo di Svitto ai piedi dei Mythen visto da ovest. Incisione su legno nella cronaca della Svizzera di Johannes Stumpf, 1548 (Zentralbibliothek Zürich).
[…]
In base alla cronaca di Johannes Stumpf del 1548, che contiene la più antica raffigurazione affidabile del centro di Svitto, in quel periodo l'aspetto dell'abitato era caratterizzato dalla piazza, dalla chiesa con il cimitero, dal palazzo del Consiglio, dalla locanda, dalla torre dell'archivio e da varie case, probabilmente ancora perlopiù in legno, disposte in ordine sparso attorno al nucleo. Attorno al 1500 la località veniva talvolta anche chiamata Kilchgassen, presumibilmente per distinguerla dal Paese di Svitto: tale toponimo, che designava il villaggio attorno alla chiesa parrocchiale senza le filiali, più tardi cadde nuovamente in disuso. L'incendio del 1642, che distrusse 47 edifici nel centro del borgo, permise di dare un nuovo assetto al nucleo del villaggio, valorizzato da una più ampia e rappresentativa piazza centrale, verso la quale convergevano tutte le strade principali, dalla nuova chiesa, dal nuovo palazzo del Consiglio e da massicce case borghesi con una disposizione di tipo urbano. Il piano uniforme accentuò la struttura insediativa, caratterizzata dalla netta distinzione tra il centro e le filiali circostanti. La trentina di residenze signorili che attorniano il nucleo rappresentano un'ulteriore caratteristica architettonica del borgo.
Comune e capoluogo
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Il doppio ruolo di comune e capoluogo costituiva un segno distintivo di Svitto, che ospitava numerose istituzioni cantonali quali il palazzo del Consiglio, l'ospedale, il mercato, il macello cantonale (macelleria), la piazza della Landsgemeinde, il lazzaretto e il patibolo. A causa di questa doppia funzione, le strutture amministrative comunali furono poco sviluppate, poiché molti compiti erano assolti dalla cancelleria e da funzionari e dignitari cantonali. Due delle sei circoscrizioni (Viertel) del Paese di Svitto, l'Altviertel e il Neuviertel, erano situate interamente rispettivamente parzialmente nell'odierno territorio comunale. Talvolta è stato ipotizzato che queste due circoscrizioni più recenti siano nate dalla divisione di una circoscrizione più antica (Obwässer); l'esistenza di quest'ultima non è però documentata con certezza.
Attorno al 1500 per il villaggio sono attestati organismi amministrativi nel campo dell'approvvigionamento idrico e della lotta contro gli incendi. Il primo statuto degli abitanti del villaggio (proprietari di abitazioni nel nucleo di Svitto) del 1491 riguardò in primo luogo la prevenzione dei roghi; risale allo stesso anno un inventario delle fontane e delle condutture idriche pubbliche.
Il registro delle case del 1506 fornisce informazioni sulla struttura insediativa del villaggio, diviso in una parte antistante (a ovest) e in una retrostante la chiesa (a est). I proprietari delle 125 case menzionate erano soggetti alle imposte del Paese di Svitto. Alla fine del XVI e all'inizio del XVII secolo, per la parte orientale del villaggio è attestata una società dei cittadini, che da un lato assumeva funzioni simili alle comunità degli abitanti della parte centrale e occidentale di Svitto, e dall'altro svolgeva anche mansioni particolari quali la sepoltura di forestieri sconosciuti, oltre a rivestire un importante ruolo sociale.
Specialmente in veste di proprietaria terriera, anche la corporazione di Svitto, la Oberallmeind, aveva un peso di rilievo. Dalla metà del XVII secolo quest'ultima si istituzionalizzò; in precedenza era stata la Landsgemeinde l'unica a decidere in materia politica, giuridica ed economica (ad esempio sulla vendita di terreni). La Oberallmeind assegnava anche il legname e i giardini.
Economia
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Nel tardo Medioevo anche a Svitto si assistette al passaggio da un'economia di sussistenza all'allevamento di bestiame grosso orientato all'esportazione (commercio di bestiame). Mercati di sbocco per bovini e cavalli erano l'Italia settentrionale e le città di Lucerna e Zurigo. Anche se Svitto non si trovava direttamente sull'itinerario del Gottardo, vi era comunque collegato tramite il porto di Brunnen, caratterizzato da un forte traffico sia verso sud sia verso nord, che ebbe un ruolo centrale per l'economia svittese. Del commercio con l'Italia beneficiò ad esempio la casa commerciale Castell, attiva dal XVII secolo nel commercio di panni e nel trasporto di merci (vino, formaggio e altri generi alimentari da e verso la Penisola).
L'esistenza di un mercato, citato la prima volta nel 1313, è confermata da un consenso giurato del 1413, dallo statuto del 1491 e dal Codice cantonale (Landbuch), che nel 1501 menziona un mercato settimanale e quattro fiere annuali. La presenza del macello cantonale e della pesa pubblica («bilancia del burro») sottolineano l'importanza di Svitto quale sede di mercato di portata regionale. Per l'approvvigionamento alimentare, specialmente di cereali e sale, assumevano rilevanza i mercati di Lucerna e Zurigo.
Dal XVI secolo Svitto si trasformò in un centro artigianale, come testimoniano la fondazione della corporazione dei sarti e dei calzolai (1550 ca.) e di quella dei falegnami e dei fabbri (1751), la creazione di una fornace di laterizi a Ibach e le numerose disposizioni sulla limitazione delle attività artigianali in presenza di favonio. Lungo il Dorfbach, torrente divenuto arteria vitale dell'economia locale, nel 1750 si trovavano 15 attività artigianali (mulini, segherie, concerie, macine, impianti di follatura, frantoi). Attorno al 1750 nella conca di Svitto prese piede la protoindustria (lavoro a domicilio per i mercanti-imprenditori serici di Gersau sulla base del Verlagssystem).
Istruzione e cultura
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Una scuola tedesca è attestata a Svitto dal XV secolo; finanziata dal Paese di Svitto, era per questo denominata anche scuola del Paese (Landesschule) e disponeva di un apposito edificio dal 1520. A Seewen una scuola è menzionata la prima volta nel 1668. Nel 1627, al posto del piccolo convento di S. Giuseppe im Loo, ormai disabitato, venne eretta una scuola latina. Gli studenti talvolta mettevano in scena rappresentazioni teatrali; a più riprese compagnie teatrali itineranti fecero tappa a Svitto. Di grande valore artistico sono gli intarsi di falegnami ed ebanisti locali (arti decorative) e gli stucchi eseguiti da specialisti dell'Italia settentrionale e della Germania meridionale presenti nel palazzo del Consiglio, nella chiesa parrocchiale e nelle residenze signorili. Nel XVIII secolo il medaglista Johann Carl Hedlinger fu rinomato in tutta Europa.
XIX e XX secolo
Sviluppo politico e amministrativo
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Nel maggio del 1798 Svitto divenne capoluogo del cantone elvetico di Waldstätten. Dopo la cosiddetta guerra delle camicie dei pastori (Hirthemmlikrieg), prova tangibile dell'avversione della popolazione nei confronti della nuova Repubblica, nel maggio del 1799 perse questa funzione a vantaggio di Zugo. Svitto rimase il centro dell'omonimo distretto, amministrato dalla municipalità. A metà agosto del 1799 la località fu duramente colpita dagli scontri tra l'esercito francese da un lato e truppe imperiali e reparti di emigranti dall'altro (guerre di coalizione). Dal 1803 Svitto tornò a essere capoluogo dell'omonimo cantone. Vennero ripristinati gli organi amministrativi precedenti e gradualmente si formarono strutture di tipo comunale. Nell'archivio comunale sono conservati i protocolli del consiglio parrocchiale dal 1814; solo dal 1847 furono denominati protocolli delle sedute del municipio. Svitto fu occupata da truppe federali nel 1833, in occasione della scissione cantonale, e nel 1847, dopo la sconfitta nella guerra del Sonderbund. Il progetto di privarla di parte delle sue funzioni di capoluogo (trasferimento del parlamento cantonale in un'altra località), contenuto nella prima bozza costituzionale del 1848, venne respinto in votazione popolare; Svitto rimase il centro indiscusso del cantone e del distretto.
Dal 1848 il comune fu retto dal municipio, composto da 12 membri (ridotti a nove nel 2002, autorità comunali) e dominato fino alla seconda metà del XX secolo dai cattolici conservatori e poi dai partiti borghesi. L'amministrazione comunale, dapprima concentrata nello Spittel, dagli anni 1970 è ripartita su varie sedi. Grazie al centro sportivo di Wintersried e al centro congressuale e polifunzionale Mythenforum, entrambi aperti nel 1997, Svitto svolge un ruolo di polo regionale anche al di là delle sue funzioni di capoluogo cantonale e distrettuale. In ambito sociale e sanitario e nella depurazione delle acque collabora con i comuni limitrofi. Il comune ha ripetutamente ospitato feste federali, da quella degli ufficiali (1856) a quella dei costumi svizzeri (2010), e in particolare anche le feste nazionali del 1891, 1941 e 1991.
Lo Schwyzer Wochenblatt uscì nel 1819 e nel periodo 1823-1830, Der Waldstätter-Bote dal 1833 al 1844. Nel 1849 seguì la Schwyzer Zeitung, fino alla metà degli anni 1860 il più importante giornale conservatore della Svizzera. All'inizio del XXI secolo la Neue Schwyzer Zeitung costituiva un'edizione regionale della Neue Luzerner Zeitung. Pubblicato dal 1858, il Bote der Urschweiz, inizialmente organo del Partito liberale, negli anni 1980 si trasformò in un foglio aperto a diverse correnti di pensiero.
Sviluppo urbanistico e infrastrutture
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Nel XIX secolo l'incremento demografico fu lento e inferiore a quello di altri comuni. Un aumento si ebbe negli anni 1870 con la costruzione e l'entrata in servizio della linea del Gottardo. Nel 1950 Svitto superò la soglia dei 10'000 abitanti, ottenendo il rango di città. La sua quota sul totale della popolazione cantonale tra il 1850 e il 1950 salì al 14,4%. Fino al 2009 ridiscese poi al 9,8%, un indizio della forte crescita demografica ed economica al di fuori della conca di Svitto. Nel 2004 Freienbach subentrò a Svitto quale comune più popoloso del cantone.
Estratto della Carta Siegfried del 1893-1894 (Ufficio federale di topografia, Wabern, BA11074).[…]
Lo sviluppo urbanistico seguì due direttrici: da un lato si espansero i nuclei di Svitto, Ibach, Rickenbach e Seewen, e dall'altro sorsero estesi quartieri residenziali con case mono e plurifamiliari. Di conseguenza il villaggio e le frazioni si sono in larga misura fusi in un unico agglomerato e le cinture verdi sono quasi scomparse. Anche se numerosi terreni sono stati edificati, Svitto vanta ancora diverse aree verdi fino a ridosso del nucleo. Per questo motivo, ancora all'inizio del XXI secolo la definizione di borgo per certi versi corrisponde meglio alla struttura insediativa di Svitto di quella di città.
Estratto di una carta nazionale della Svizzera del 2009 in scala 1:25'000 (Ufficio federale di topografia, Wabern).
[…]
I quartieri di Dorfbach e Hinterdorf furono a lungo caratterizzati dalla presenza di artigiani e dei loro laboratori. L'insediamento di industrie a Ibach e la stazione di Seewen (1882) mutarono la struttura demografica. Questioni relative alle infrastrutture furono talvolta all'origine di problemi tra il villaggio e le filiali. Per il resto, le varie parti del comune conducevano una vita relativamente autonoma, testimoniata anche dal gran numero di associazioni.
Dopo il 1848 venne dapprima promosso l'ampliamento della rete viaria. Tappe importanti di questo processo furono la costruzione delle strade verso Sattel (Schlagstrasse, 1859-1864), Muotathal (1864-1865), Ibach e Brunnen (Schützenstrasse, 1867) e verso l'Iberg (1873) e delle vie d'accesso alla stazione di Seewen da Svitto (Bahnhofstrasse) e da Ibach (Gotthardstrasse) nel 1882. L'allacciamento alla rete ferroviaria avvenne nel 1882 con l'apertura della Ferrovia del Gottardo. La linea tranviaria Svitto-Seewen, operativa dal 1900 e prolungata fino a Brunnen nel 1915, alla fine del 1963 fu sostituita da corse di autobus. Già serviti da automezzi erano la valle della Muota (1922), Sattel (1922) e Oberiberg (1947). La A4, che collega Svitto con Zugo e Zurigo, fu aperta a tappe dal 1976.
Ad eccezione di Seewen, Svitto non fu pressoché toccata dal turismo mondano della Belle Epoque, ma dopo la seconda guerra mondiale si aprì al turismo invernale. La funicolare Schlattli-Stoos, la cui stazione di partenza si trova nel territorio comunale di Svitto, entrò in funzione nel 1933. Nel 1947 fu inaugurato lo scilift Handgruobi-Brünnelistock e nel 1957 la teleferica Rickenbach-Rotenfluh (attiva fino al 2004). Negli anni 1970 la rete di scilift fu potenziata e ampliata. Nel 2010 il comprensorio sciistico dei Mythen contava 15 impianti di risalita. A Seewen nel 1853 aprì il primo stabilimento balneare sul lago di Lauerz, riservato agli uomini. Nel 1913 ne seguì un secondo, con aree separate per uomini e donne, dal 1948/1949 proprietà del comune di Svitto.
L'allacciamento alla rete telegrafica risale al 1857, quello alla rete telefonica al 1893. Nel 1897 l'azienda elettrica di Svitto inaugurò la centrale di Wernisberg, poi rilevata nel 1957 dall'azienda elettrica del distretto di Svitto fondata nel 1952. L'officina del gas cominciò la sua attività nel 1911. La costruzione di una rete idrica moderna ebbe inizio nel 1891. Dal 2009 la Agro Energie AG rifornisce edifici pubblici e privati della conca di Svitto con calore a distanza, sfruttando il biogas e i trucioli di legno.
Svitto fu ripetutamente minacciata da pericoli naturali. Per scongiurarli, vennero spesi 4,1 milioni di frs. tra il 1923 e il 1990 e ulteriori 1,7 milioni dopo il 1990 per il drenaggio e il rimboschimento del bosco di protezione sulle pendici dei Mythen. A tale scopo il cantone acquistò vaste superfici, ora divenute foresta demaniale. L'arginamento della Muota fu effettuato dopo le devastanti inondazioni del 1910; più tardi vennero eseguiti i lavori di correzione del Tobelbach e del Nietenbach.
Economia
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Il settore primario assorbì il 24% della popolazione attiva nel 1910, il 16% nel 1960 e il 5% nel 2007. Negli stessi intervalli di tempo, il secondario fornì rispettivamente il 48%, il 47% e il 29% degli impieghi, il terziario rispettivamente il 28%, il 37% e il 66 %. Svitto mantenne a lungo un carattere agricolo. L'importanza del settore artigianale è testimoniata dalle elevate quote del secondario nel 1910 e nel 1960. La terziarizzazione, legata anche alla crescita dell'amministrazione cantonale, avvenne dopo il 1960.
Svitto dispose di un forte settore edilizio. L'impresa di costruzioni Blaser, che assunse un ruolo preminente tra la fine del XIX e l'inizio del XX secolo, arrivò a occupare fino a oltre 200 persone. Nell'alta congiuntura dopo il 1945 il ramo annoverò diverse grandi aziende. L'industria attecchì con la filanda di cotone di Ibach (1858). Nel 1884 seguì la futura fabbrica di coltelli Victorinox, che conobbe una forte espansione dopo il 1945. Il gruppo Celfa/Folex, fondato nel 1951, è specializzato nella produzione di pellicole e carta speciali per la stampa. La ditta Felchlin (1908, Max Felchlin) produce cioccolato di alta qualità e coperture. Dal 1889 al 2005 l'arsenale federale a Seewen offrì numerosi posti di lavoro (oltre 500 durante la seconda guerra mondiale).
La Cassa di risparmio di Svitto fu fondata nel 1812, la Bank in Schwyz nel 1873 (moratoria nel 1920, proprietà della Bank in Zug dal 1920 al 1937 e dal 1937 del Credito svizzero) e la Banca cantonale nel 1890. Il Mythencenter a Ibach e il Seewen Markt, centri commerciali inaugurati rispettivamente nel 1972 e nel 2004, offrono numerosi impieghi nel terziario. Dopo il 1960 anche l'amministrazione cantonale (1450 posti a tempo pieno nel 2010), l'ospedale di Svitto (382 impieghi nel 2010) e i laboratori per disabili a Seewen divennero importanti datori di lavoro.
Chiesa, istruzione e cultura
Autrice/Autore:
Erwin Horat
Traduzione:
Martin Kuder
Fino alla separazione di Ibach e Seewen nel 1966, tutti i cattolici del comune fecero capo alla parrocchia di S. Martino di Svitto. Il comune parrocchiale di Svitto, fondato nel 1972, comprende queste tre parrocchie. Il comune parrocchiale riformato di Brunnen-Svitto, sorto nel 1886 e riconosciuto dallo Stato nel 1957, in origine si estendeva dalla parte interna del cantone fino a Uri; nel 2010 includeva otto comuni del distretto di Svitto. La chiesa riformata a Svitto fu inaugurata nel 1958.
La piazza della posta. Fotografia realizzata attorno al 1940 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna, Archivio federale dei monumenti storici, Collezione Photoglob).
[…]
L'organizzazione scolastica del 1848, che introdusse la frequenza obbligatoria, pose la scuola dell'obbligo su nuove basi. Tappe importanti furono la costruzione di edifici scolastici a Svitto (1879, architetto Dagobert Keiser), Ibach e Seewen (1900 ca.) e Rickenbach (1949), nonché in diverse frazioni. Dal 1972 Svitto ospita un centro scolastico di scuola secondaria e reale. La scuola di arti e mestieri, eretta nel 1929, serviva alla formazione degli apprendisti. Dal 1967 la scuola professionale cantonale di Svitto interno si trova a Goldau. La scuola professionale commerciale di Svitto si trasferì in una nuova sede nel 1978. La scuola magistrale, inaugurata a Seewen nel 1856, trasferita a Rickenbach nel 1868 e aperta anche alle donne dal 1973, fu attiva fino al 2006, quando fu rimpiazzata dalla filiale di Goldau dell'Alta scuola pedagogica della Svizzera centrale. La scuola latina, riaperta nel 1800, dal 1836 fu diretta dai gesuiti, dopo il 1844 nel nuovo collegio dei gesuiti, chiuso dopo la loro espulsione in seguito alla guerra del Sonderbund. Nel 1856 padre Theodosius Florentini rilanciò la formazione liceale. Il collegio Maria Hilf crebbe rapidamente e contò fino a 800 studenti (incendio nel 1910); nel 1972 fu trasformato in scuola cantonale.
Nel 1823 venne fondata la Società bibliotecaria svittese, che però non sopravvisse ai conflitti politici dell'inizio degli anni 1830. Dopo il 1848 fu istituita la Biblioteca cantonale, che servì soprattutto all'amministrazione. In seguito all'assunzione di un bibliotecario a tempo pieno e al suo trasferimento in locali idonei, nel 1970 fu aperta al pubblico. Dal 1986 ha sede nella proprietà Ital Reding.
Il Museo dei Patti federali (fino al 1992 Archivio dei Patti federali) venne inaugurato nel 1936. Il Museo della torre, consacrato alla storia locale, fu aperto dal 1953 al 1995. Il Forum della storia svizzera, sede distaccata del Museo nazionale svizzero nell'ex granaio rispettivamente arsenale istituita nel 1995, è incentrato sulla vita quotidiana nella Confederazione dal XIV al XVIII secolo. Dal 1982 la proprietà Ital Reding, comprendente la residenza signorile (1609) e la casa in legno Bethlehem (1287), è accessibile al pubblico.
Manifesto per lo spettacolo organizzato in occasione dei 50 anni degli Japanesenspiele, 1907 (Staatsarchiv Schwyz).
Svitto vanta una ricca tradizione nel campo del teatro amatoriale, come testimoniano le commedie carnascialesche (Japanesenspiele dal 1857), le rappresentazioni in occasione delle feste federali (1891, 1941, 1991) e i numerosi spettacoli allestiti da scuole secondarie e associazioni. Dal 1966 la Bühne 66 è rinomata quale compagnia teatrale amatoriale di qualità. Il piccolo teatro Chupferturm fu fondato nel 1989. Una sala cinematografica esistette per breve tempo negli anni 1910; dal 1907 al 1938 i cinema itineranti Wallenda (Marguerite Weidauer-Wallenda) e Leuzinger (Willy e Mathilde Leuzinger) ebbero però maggiore importanza. Attivo già dal 1946 al 1984, il Kino Schwyz fu riaperto nel 1997.
Steinegger, Hans: Schwyz, Ibach, Seewen, Rickenbach kennen lernen. Geschichte und Kultur, Sehenswürdigkeiten, Informationen von A-Z, 1996.
Die Dominikaner und Dominikanerinnen in der Schweiz, a cura di Petra Zimmer con la collaborazione di Brigitte Degler-Spengler, 1999, pp. 841-888 (Helvetia Sacra, IV/5).
Horat, Erwin: 250 Jahre Schreiner- und Hammerzunft Schwyz. Ein Beitrag zum schwyzerischen Zunftwesen, 2001.
Erwin Horat: "Svitto (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 25.01.2021(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/000736/2021-01-25/, consultato il 27.03.2023.