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Pfeffingencomune

Il castello di Pfeffingen con la tenuta e il villaggio. Penna, matita e acquerello realizzato attorno al 1850 da Anton Winterlin (Kunstmuseum Basel, Kupferstichkabinett, Skizzenbuch A.196, pp. 38-39; fotografia Martin Bühler).
Il castello di Pfeffingen con la tenuta e il villaggio. Penna, matita e acquerello realizzato attorno al 1850 da Anton Winterlin (Kunstmuseum Basel, Kupferstichkabinett, Skizzenbuch A.196, pp. 38-39; fotografia Martin Bühler). […]

Com. BL, distr. Arlesheim; (1156: Fefingen). In origine villaggio allineato lungo un torrente, P. è situato sul terrazzo di una propaggine orientale della catena del Blauen, lungo la strada del passo di Platten (in passato importante valico). Pop: 47 fuochi nel 1771, 250 ab. nel 1820, 270 nel 1850, 347 nel 1900, 429 nel 1950, 2027 nel 2000. Nella caverna di Schalberg sono stati rinvenuti numerosi reperti del Paleolitico, del Neolitico e dell'età del Bronzo nonché resti risalenti alla cultura della ceramica a cordicella, che indicano un precoce insediamento nell'area attorno a P., soprattutto in località Chlus. Nel ME sorsero diverse fortezze nei dintorni di P.: quella di Schalberg (proprietà allodiale costruita dagli Schaler verso la metà del XIII sec.), quella di Engenstein (probabilmente anch'essa edificata dagli Schaler nel XIII sec.), quella di Münchsberg (eretta dai Münch verso la metà del XIII sec.) e quella di P. Il villaggio, più volte devastato, faceva parte della signoria omonima, che attorno all'anno Mille fu donata da Enrico II al capitolo cattedrale di Basilea, prima di essere ceduta, quale feudo vescovile, ai conti von Thierstein-P. verso la metà del XII sec. Dopo l'estinzione di questi ultimi (1519), nel 1522 signoria e fortezza passarono al vescovo di Basilea. Da allora un balivo amministrò in loco la signoria, cui appartenevano i villaggi di P., Aesch, Duggingen e Grellingen nonché la giustizia criminale di Therwil e l'alta giustizia di P. e Reinach. Il balivo di P. deteneva il monopolio del sale nel baliaggio. L'importanza del villaggio diminuì quando, nel 1702, la sede del baliaggio fu trasferita ad Aesch a causa dello stato di degrado del castello.

P. costituiva il centro ecclesiastico del Birseck, i cui diritti di collazione erano detenuti dal vescovo di Basilea; alla sua chiesa parrocchiale facevano capo Aesch (fino al 1803), Duggingen e Grellingen (fino al 1841/42), Himmelried, Nenzlingen e Reinach (fino al 1511). Menz. nel 1322, la chiesa di S. Martino venne costruita su strutture precedenti del VII-VIII e del XII sec.; l'edificio attuale, iniziato prima del 1343, fu trasformato nel XVII sec. e restaurato tra il 1949 e il 1954. Malgrado non avesse stipulato trattati di comborghesia con Basilea, P. adottò la Riforma attorno al 1527; il vescovo riportò la località alla fede catt. nel 1588 (dopo un tentativo fallito nel 1582).

Dopo la fine del dominio del principe vescovo (1792) e il crollo dell'effimera Repubblica rauracica, P. passò alla Francia e fu assegnato ai Dip. del Mont Terrible (1793-1800) e poi dell'Haut-Rhin (1800-15). Nel 1815 la signoria di P. venne divisa: Aesch e P. furono assegnati al cant. Basilea e, dopo la scissione del 1832, al cant. Basilea Campagna, Duggingen e Grellingen al cant. Berna (a Basilea Campagna dal 1994). Nel XX sec. le opere infrastrutturali furono generalmente realizzate insieme ad Aesch: la scuola secondaria circondariale (Aesch-P., 1919), la casa di cura e per anziani (Aesch-P., 1967), l'approvvigionamento idrico regionale (Aesch-Dornach-P., 1978) e la linea di autobus verso Aesch e Dornach (1986). P. rimase a lungo un villaggio rurale e viticolo. Nel 1964 la cooperativa lattiera cessò la propria attività. Tra le poche aziende agricole ancora attive alla fine del XX sec. figurano le vecchie stazioni di ricerca e aziende modello dell'industria chimica basilese. Grazie alla posizione favorevole sul pendio del Blauen e ai buoni collegamenti viari, dal 1960 il com. ha conosciuto una forte crescita demografica e un'intensa attività edilizia (piano regolatore del quartiere Bergmattweg, 1964) su aree in passato sfruttate per la viticoltura.

Riferimenti bibliografici

  • A. Müller, Beiträge zur Geschichte der Kirchgemeinde Pfeffingen, 1971
  • G. Lüscher, «Pfeffingen BL: Schalberg», in ArS, 10, 1987, 26 sg.
  • R. Gilliéron, Heimatkunde von Pfeffingen, 1989
Completato dalla redazione
  • Heyer, Hans-Rudolf: Der Bezirk Arlesheim, 1969, pp. 388-408 (Die Kunstdenkmäler des Kantons Basel-Landschaft, 1).
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Controllo di autorità
GND
Classificazione
Entità politiche / Comune

Suggerimento di citazione

Brigitta Strub: "Pfeffingen (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 01.02.2010(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001199/2010-02-01/, consultato il 02.04.2023.