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Wil (SG)

Com. SG, regione W.; (754: Wila; 762: villa Vila; 1215: Wile; 1244: Wila). Si estende dalle rive nordoccidentali della Thur alla piana della Thurau fino all'Oelberg e allo Hofberg (714 m), e dal 2013 comprende anche Bronschhofen. Centro regionale, W. si trova al crocevia tra l'asse viario est-ovest San Gallo-Zurigo e quello nord-sud Turgovia-Toggenburgo. Attorno al nucleo compatto della città vecchia e ai due sobborghi storici, nel XIX e XX sec. si formarono vari quartieri (quartiere sud, quartiere ovest, Lindenhof, Letten, Oelberg, Hofberg, Neulanden). Pop: quasi 200 fuochi a metà del XIV sec., 314 contribuenti nel 1403, 339 nel 1445, 295 nel 1715, 1098 ab. nel 1837, 1555 nel 1850, 4982 nel 1900, 8681 nel 1950, 16'392 nel 2000.

Veduta della città da sud est. Disegno a inchiostro, matita e acquerello, realizzato da un artista sconosciuto tra il 1657 e il 1694 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Veduta della città da sud est. Disegno a inchiostro, matita e acquerello, realizzato da un artista sconosciuto tra il 1657 e il 1694 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Nella seconda metà dell'VIII sec., l'abbazia di San Gallo ottenne in dono beni e diritti a W. Attorno al 1200 i baroni von Toggenburg fondarono la città di W. Dopo l'assassinio di Friedrich von Toggenburg, perpetrato dal fratello Diethelm (cosiddetto fratricidio toggenburghese), nel 1226 il padre di questi ultimi, il conte Diethelm von Toggenburg, donò la fortezza di fam. (Alt-Toggenburg) e la città di W. a Konrad von Bussnang, abate del convento di San Gallo, che aveva celebrato le esequie della vittima. Anche se l'omicida e i suoi figli contestarono per anni questa donazione, W. fino al 1798 rimase proprietà del principato abbaziale di San Gallo, che trasformò la località in un suo baluardo occidentale, entrando così in conflitto con re Rodolfo I d'Asburgo, fondatore della città di Schwarzenbach situata nelle immediate vicinanze. L'antagonismo tra le due autorità sfociò nella distruzione di W. nel 1292; il duca Alberto d'Asburgo ordinò ai suoi ab. di trasferirsi a Schwarzenbach. Con la pace del 1301 la città di W. venne restituita al principato abbaziale di San Gallo e ricostruita, mentre la città di Schwarzenbach fu demolita. Nel 1312 un incendio devastò W.

L'anno di fondazione della chiesa parrocchiale di S. Pietro, menz. per la prima volta nel 1248, risulta incerto; un edificio precedente del 1200 ca. è però attestato sul piano archeologico. Una Madonna romanica, risalente al XII sec., era ancora venerata all'inizio del XXI sec. Il coro è del 1460, la cappella di Nostra Signora del 1498 e la navata del 1887. Un prete secolare (plebanus) viene menz. per la prima volta nel 1209. Al più tardi dal 1248 i diritti di patronato appartennero all'abbazia di San Gallo. Dalla sua fondazione, la città annoverò una chiesa filiale (S. Nicola), ricostruita nel XV sec., dentro le mura. Sotto il principe abate Ulrich Rösch, nella seconda metà del XV sec. acquisì uno status che la avvicinava a una parrocchiale e quindi una maggiore importanza. Una comunità di beghine presso la chiesa di S. Pietro, menz. dal 1284, più tardi si avvicinò all'ordine domenicano e nel XV sec. si trasferì in una zona più protetta nei pressi della chiesa di S. Nicola. Grazie a donazioni, alla fine del XV sec. le chiese di W. disponevano di otto prebende sacerdotali.

I principi abati di San Gallo spesso soggiornavano nella loro residenza (Hof) di W., situata all'angolo nordorientale della cinta muraria. Attorno al 1400 fecero realizzare una nuova costruzione al posto di una torre più antica. Nel 1334 l'abate Hermann von Bonstetten conferì le prime franchigie, con cui assicurò il mantenimento dei vecchi diritti e garantì che l'abbazia non avrebbe mai alienato la città. Nel 1345 l'imperatore Ludovico il Bavaro concesse ai cittadini il privilegio dell'esenzione da tribunali forestieri. L'esistenza di un Consiglio, menz. per la prima volta in questo documento, indica una crescente autonomia della città, dal 1379 dotata di un proprio sigillo. Sempre nel 1379, W. aderì alla Lega delle città sveve; dal 1388 al 1405 fece anche parte di quella di Costanza. Nel 1425 stipulò un'alleanza difensiva con il conte Friedrich VII von Toggenburg, rinnovata dieci anni più tardi. Durante la Vecchia guerra di Zurigo, mercenari locali, denominati "arieti di W." (Wiler Böcke), parteciparono a fianco dei Conf. a spedizioni contro Zurigo, distinguendosi nel 1444. Truppe zurighesi assediarono W. nel 1445 e incendiarono il sobborgo superiore, ma rinunciarono all'assalto della città a causa dell'arrivo degli Svittesi. Per commemorare lo scampato pericolo, ancora all'inizio del XXI sec. ogni lunedì di Pentecoste si svolgeva una processione. Nel 1451 il principe abate concluse un patto di comborghesia perpetua con i quattro cant. conf. Svitto, Lucerna, Glarona e Zurigo, che in caso di conflitto obbligava W. a fornire un contingente alle truppe abbaziali. Dal 1479, i quattro cant. protettori furono rappresentati nel principato abbaziale da un capitano con sede a W. Nel 1463 l'imperatore Federico III attribuì al principe abate l'alta giurisdizione su W., esercitata dal balivo imperiale. La bassa giustizia era ripartita tra il principato abbaziale e la città; il "grande trattato" del 1492, rimasto in vigore fino alla fine dell'ancien régime, regolamentò le competenze giur. dei giudici, il cui numero oscillò tra 12 e 14. I cittadini eleggevano lo scoltetto, i 12 membri del Piccolo Consiglio e i 30 del Gran Consiglio tra i candidati proposti dal principe abate. Dal 1464 lo Hofammann rappresentò il principato abbaziale in seno al Consiglio cittadino.

Ulrich Rösch nel 1472 acquisì dall'imperatore il diritto di tenere due fiere annuali a W., che si aggiunsero al mercato settimanale già esistente; inoltre promosse il settore delle tele di lino. Mercanti di W. furono dediti al commercio a distanza; le attività tessili subirono tuttavia costantemente la concorrenza sangallese. Ebbero particolare importanza i mercati del bestiame, della spelta, dello strutto e dei filati. Poiché l'autorità abbaziale non consentì la formazione di corporazioni di impronta politica, gli artigiani si riunirono in quattro confraternite religiose (S. Eligio; SS. Crispino e Crispiniano; SS. Sebastiano e Agata; SS. Severo e Severino). Una caratteristica di W. fu il numero elevato di artisti-artigiani, tra cui orafi, attestati dal XIII sec., pittori, fonditori di stagno e pittori su vetro in età moderna e costruttori d'altari (i fratelli Franz e August Müller) nel XIX sec.

Una scuola lat., strettamente legata alla Chiesa, è attestata a W. dal 1269; all'inizio del XIX sec. fu trasformata in una scuola reale. Dal tardo ME numerosi giovani di W. compirono studi univ., nel XV e all'inizio del XVI sec. perlopiù a Heidelberg ed Erfurt. La Riforma venne promossa dal 1528 dallo zurighese Jakob Frei, capitano dei cant. protettori del principato abbaziale, e introdotta nel 1529-30; dopo la seconda guerra di Kappel (1531) la cittadinanza di W., sostenuta dai cant. protettori catt., tornò però alla vecchia fede. Verso la fine della guerra dei Trent'anni, il Consiglio di guerra conf. si riunì nella cittadina, adottando un ordinamento militare conosciuto come Defensionale di W. (1647). Nel 1712, durante la seconda guerra di Villmergen scaturita dai disordini del Toggenburgo, W. venne bersagliata dall'artiglieria e costretta alla capitolazione; fino alla pace di Baden (giugno 1718) fu occupata da Zurighesi e Bernesi. Eletto in esilio nel 1717, il principe abate Joseph von Rudolphi, che aveva negoziato con successo la pace, poté tornare a W. e ricevere l'omaggio dei suoi sudditi solo nel settembre del 1718.

Nel XVI-XVII sec. la città istituì una scuola ted. maschile e una femminile. A sud della città vecchia, nel 1605-07 sorse il convento delle domenicane di S. Caterina, successore dell'omonimo monastero soppresso a San Gallo in seguito alla Riforma, a cui nel 1615 si unì la locale comunità di domenicane. Dal 1809 le suore gestirono una popolare scuola per ragazze. Grazie a una donazione di Georg Renner, balivo imperiale del principato abbaziale, nel 1654-57 sorse un convento di cappuccini. Dal XVI al XVIII sec., i conventi conf. annoverarono oltre 40 abati e badesse originari di W.

Dopo la caduta del principato abbaziale (1798), durante l'Elvetica W. costituì un com. del cant. Säntis. Nel 1803 la città passò al neocostituito cant. San Gallo e dal 1831 al 2002 fu capoluogo dell'omonimo distr. Nel 1831 vennero create le basi costituzionali per la separazione tra com. politico e com. patriziale. Il municipio conta sette membri; dal 1985 esiste un consiglio com. di 40 membri. Sempre al 1985 risale la fusione tra com. politico e com. scolastico. Il com. patriziale amministra boschi, terreni e immobili (ad esempio il Baronenhaus) e assume compiti in ambito culturale e assistenziale. Nel 1850 i catt. costituivano il 91% della pop., i rif. il 9%. Nel 1889 questi ultimi fondarono il com. parrocchiale di W., che comprende anche i rif. di Rickenbach (TG), Wilen (TG), Bronschhofen e Zuzwil. Nel 2000 a W. vi erano 8817 catt. (54%) e 3805 rif. (23%).

Nella prima metà del XIX sec. le mura e le porte della città furono in gran parte smantellate; venne mantenuto solo lo Schnetztor. Nel 1835 l'ingegnere Alois Negrelli modificò la strada cant. attraverso la città vecchia, eliminando le forti pendenze. Nel 1855 entrò in funzione la linea ferroviaria Winterthur-W., prolungata fino a Rorschach nel 1856. Nel 1870 la Ferrovia del Toggenburgo inaugurò la linea Ebnat-W., estesa fino a Frauenfeld nel 1887. Alla fine degli anni 1960-70, la città fu allacciata all'autostrada A1 tra Zurigo e San Gallo. L'industrializzazione, incentrata sul settore tessile e poi su quello meccanico, ebbe inizio attorno al 1850. Assunsero importanza ad esempio le fabbriche di tessuti jacquard e colorati di Johann Baptist Müller e dei suoi figli e quella di feltro di Fridolin Müller. Dal 1895 fiorì il ricamo con la fabbrica di ricami a navetta Reichenbach, i cui stabilimenti nel 1925 furono occupati dal calzificio Royal di Alois Ruckstuhl. Altre imprese producevano biancheria, maglieria, camicie e camicette, abbigliamento per bambini, pizzi a tombolo, passamanerie, paramenti e bandiere. Nel 1929 Hans Hürlimann fondò la prima fabbrica sviz. di trattori, chiusa nel 1983. Assunsero rilevanza economica la ditta di macchine agricole Agrar (1936), l'azienda di aghi per macchine da cucire Nadag (1937) e, poco dopo, la fabbrica di seghe Sumag. La Stihl & Co esporta catene per motoseghe in tutto il mondo. Nel XIX sec. sorsero a W. anche quattro birrifici, tra cui quello dell'Hof, l'ultimo a chiudere i battenti dopo l'acquisto da parte della Hürlimann nel 1983. Numerose piccole aziende, soprattutto del ramo informatico, furono fondate alla fine del XX sec. Dal 1892 W. ospita una clinica psichiatrica cant., dal 1970 un ospedale generale. Nel 2000 la città impiegava 452 dipendenti a tempo pieno e 355 a tempo parziale (di cui 146 risp. 100 attivi per l'ospedale).

Dalla metà del XVI sec. la musica e il teatro sono fortemente radicati a W. Negli anni 1870-80, la Soc. corale di S. Cecilia, la Soc. orchestrale e il coro maschile Concordia diedero vita alla Soc. teatrale, che ogni tre anni, grazie alla partecipazione di amatori appassionati di musica, mise in scena opere e operette nella Tonhalle (costruita nel 1876) e, dalla fine del XX sec., anche musical. All'inizio del XXI sec. la città contava ca. 200 soc. e manteneva vive tradizioni come il carnevale con i "diavoli di W.", il corteo della prima domenica di ottobre (Stäckliträge), durante il quale i bambini sfilano con bastoni (Stäckli) a cui sono appesi i premi destinati ai vincitori della gara municipale di tiro, e il corteo delle lanterne della sera di Capodanno, che vede sempre protagonisti i bambini. La città vecchia con i suoi edifici storici ben conservati costituisce un gioiello urbanistico (premio Wakker nel 1984). La città, che registra un saldo pendolare positivo (6388 pendolari in entrata e 4687 in uscita nel 2000), nel 2005 contava 10'348 posti di lavoro.

Riferimenti bibliografici

  • ACit Wil
  • K. J. Ehrat, Chronik der Stadt Wil, 1958
  • M. Bless-Grabher, «Die Stellung der Stadt Wil im stift-sankt-gallischen Staat», in Oberberger Blätter, 1982/1983, 39-57
  • Wil, 1992
  • HS, IV/5, 971-1005; V/2, 709-729
  • SGGesch., 3, 219-230
  • W. Grüebler, Die Stadt im Spiegel der Familie Grüebler, 2009
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Suggerimento di citazione

Magdalen Bless-Grabher: "Wil (SG)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 30.10.2013(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001403/2013-10-30/, consultato il 12.02.2025.