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BadenAG, comune

Comune del canton Argovia, capoluogo del distretto Baden, aggregatosi nel 2024 con Turgi. Baden comprende inoltre la città omonima situata nella chiusa della Lägern, sulla riva sinistra della Limmat, i quartieri di Kappelerhof, Allmend, Meierhof, Chrüzliberg e dal 1962 Dättwil con Münzlishausen e l'exclave di Rütihof; Ennetbaden (in precedenza denominato Kleine Bäder), posto sulla riva destra della Limmat, divenne invece comune autonomo nel 1819. Località con bagni termali (Grosse Bäder), luogo di mercato sin dal Medioevo, capoluogo amministrativo durante la dominazione asburgica, sede della Dieta federale e in seguito importante polo industriale e nucleo di un grande agglomerato urbano, Baden ha sempre avuto il ruolo di centro regionale. Con Zurigo, distante solo 20 km, e facilmente raggiungibile già in epoca medievale grazie alla navigazione sulla Limmat, ha sempre avuto intensi rapporti economici, intensificatisi con la costruzione della ferrovia (1847) e dell'autostrada A1 (1971). Prime attestazioni: Aquae Helveticae (in epoca romana), Baden (1040); antico nome francese: Bade. Popolazione: 1000-1800 abitanti nei secoli XVI-XVIII, 1202 (di cui 131 a Grosse Bäder) nel 1799, 2745 nel 1850, 6050 nel 1900, 10'143 nel 1930, 11'575 nel 1950, 13'949 nel 1960, 16'270 nel 2000, 17'650 nel 2010, 19'364 nel 2020.

Baden (AG, comune): carta di situazione 2024 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2024 DSS.
Baden (AG, comune): carta di situazione 2024 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2024 DSS.

Periodo romano

Menzionato per la prima volta da Tacito, il vicus galloromano Aquae Helveticae si trovava a nord della chiusa di Baden, nell'Haselfeld; la sua fondazione è correlata a quella del campo legionario di Vindonissa. Le terme, situate sulla riva sinistra, presso l'ansa della Limmat, sfruttavano un sistema di sorgenti calde (47 °C) e molto mineralizzate. Nella prima metà del I secolo d.C. sia la zona termale sia i quartieri abitativi e artigiani raggiunsero dimensioni considerevoli, ma nel 69 d.C., l'anno dei tre imperatori, il vicus, composto quasi interamente da edifici in legno, fu ridotto in cenere da soldati della XXI legione; venne poi ricostruito in pietra. L'abbandono del campo di Vindonissa nel 101 d.C. provocò un certo declino economico, ma l'intenso commercio di manufatti del vasaio Reginus (ceramica) e di oggetti in bronzo prodotti da Gemellianus (artigianato del metallo) nella seconda metà del II secolo dimostra che la località continuava a godere di una notevole prosperità. In seguito alle incursioni alemanne, verso la metà del III secolo l'Haselfeld fu abbandonato, ma la costruzione di un muro fortificato (fortificazioni) a difesa del quartiere termale e le molte monete del IV secolo ritrovate (tesori) presso una fonte termale in località Heisser Stein indicano che la zona dei bagni era abitata e frequentata anche nella tarda antichità (Impero romano).

Principale via di transito era la strada militare per Vindonissa, che correva parallela al bordo di una ripida scarpata; sui suoi due lati si sono trovate tracce di edifici abitativi e utilitari. La via era fiancheggiata da portici con negozi; sul retro vi erano i locali di abitazione, adiacenti a cortili che fungevano da laboratori e da rimesse. Al centro dell'insediamento sorgevano edifici simili a villae. Oggi della zona termale sono rimasti i resti di tre vasche che venivano riempite con acqua calda grazie a condutture provenienti dalle fonti; altre vestigia di edifici mostrano che il perimetro della zona delle terme romane corrispondeva a quello dell'area termale medievale e dell'età moderna, circondata da mura fino al XVIII secolo e denominata Grosse Bäder.

Dall'alto Medioevo ai giorni nostri

La Dieta federale a Baden nel XVI secolo. Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft, redatta da Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar).
La Dieta federale a Baden nel XVI secolo. Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft, redatta da Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar).

Necropoli del VII secolo sono state scoperte nel Kappelerhof e in località Ländli (Alemanni). Sullo Stein, lo sperone roccioso che sovrasta la chiusa, già prima dell'anno Mille sorgeva una residenza signorile, che nel tardo XI secolo passò ai von Lenzburg; il ramo di questi ultimi che vi abitò assunse il nome di conti von Baden dalla prima metà del XII secolo. Passata per via ereditaria ai von Kyburg (1172) e poi agli Asburgo (1264), la fortezza dello Stein fu occupata da un balivo e divenne sede degli archivi e dell'amministrazione dell'Austria anteriore. Assediata e distrutta nel 1415, durante la conquista dell'Argovia da parte dei Confederati, venne nuovamente fortificata tra il 1658 e il 1670 e definitivamente abbandonata nel 1712. Nel punto più stretto della chiusa avveniva l'attraversamento del fiume, prima con un traghetto, poi su un ponte, menzionato dal 1242; qui si trovavano pure il dazio (pedaggi) e un forte (la cosiddetta Niedere Feste, menzionata dal 1265), che divenne in seguito sede del balivo. La città ricevette le carte di franchigia nel 1297, ma lo sviluppo del mercato e della città si può situare già all'epoca dei von Kyburg (1230-1240). Nel XIV secolo l'alta e la bassa giustizia, che comprendeva anche Grosse Bäder e Ennetbaden (Kleine Bäder), passarono dagli Asburgo allo scoltetto cittadino. Sulla riva destra della Limmat, Baden ebbe frequenti conflitti di confine con il convento di Wettingen. Dopo la conquista confederata ottenne da re Sigismondo l'immediatezza imperiale e divenne una città imperiale; insieme alle altre zone conquistate fu tuttavia data in pegno alla Confederazione e perse così di fatto le libertà che le erano state concesse dal re. Divenuta centro del baliaggio comune denominato contea di Baden, la città non era soggetta al balivo ma dipendeva direttamente dai cantoni sovrani. Sicuramente anche grazie alla presenza degli stabilimenti balneari, dal 1416 in poi fu scelta come sede di molte Diete federali; la sala della Dieta nel palazzo comunale, in stile tardogotico, ne dà testimonianza. Dal 1424 al 1712 a Baden si tennero anche le udienze in cui venivano presentati i resoconti annuali di tutti i baliaggi comuni. Dopo il 1712 i cantoni cattolici, che erano stati sconfitti nella seconda guerra di Villmergen, si rifiutarono di discutere a Baden le questioni riguardanti i baliaggi comuni; da allora la città ospitò la Dieta solo occasionalmente.

La chiesa dell'Assunzione, sorta sulle fondamenta di una chiesa ad aula unica del tardo IX secolo, fu ampliata e ristrutturata più volte nel corso del basso Medioevo. L'attuale aspetto esterno dell'edificio, in stile tardogotico (gotico), risale al 1460; l'interno è caratterizzato dagli interventi in stile barocco (barocco) del XVII e dall'arredo neoclassico (neoclassicismo) del XIX secolo. Nel 1406 il diritto di patronato sulla parrocchia (menzionata dal 1241) fu attribuito dagli Asburgo al convento di Wettingen, il che causò numerosi conflitti con i Consigli cittadini in occasione della nomina dei parroci. Il capitolo dei canonici dell'Assunzione, fondato nel 1624 dalla città e annesso alla chiesa, fu soppresso nel 1875. Il convento cappuccino maschile dei SS. Giovanni e Caterina (cappuccini), eretto nel 1588 a sud del nucleo antico, fu abbandonato nel 1841 e demolito nel 1855; quello di cappuccine dell'Incoronazione di Maria, alla periferia sudoccidentale dell'abitato, detto Klösterli, ospitò una comunità di monache dal 1612/1613 al 1841 e dal 1843 al 1867. Delle 12 cappelle di un tempo, attualmente ne rimangono cinque: S. Sebastiano (1505), la cappella dei Re magi (1100 ca., ristrutturata nel 1881), S. Nicola (XIII secolo), S. Anna (1482) e la cappella di pellegrinaggio di Maria Wil (1660). Nel 1526, nella chiesa parrocchiale si tenne la celebre Disputa di Baden, fra Johannes Eck e Giovanni Ecolampadio; la maggioranza degli ecclesiastici presenti scelse di rimanere fedele alla dottrina cattolica. In base alle clausole del trattato di pace di Aarau (1712), nel 1714 fu eretta una chiesa riformata, che inizialmente era frequentata solo da ospiti delle terme e dal personale amministrativo del baliaggio. Nel corso del XIX secolo i mutamenti demografici avvenuti in seguito all'industrializzazione portarono a una notevole mescolanza di confessioni; nel 1910 i riformati erano 3658, i cattolici 4169 e gli israeliti 313, mentre le rimanenti 99 persone appartenevano ad altre confessioni. Nel 1859 a Baden si formò una comunità ebraica (giudaismo) abbastanza numerosa e nel 1913 venne costruita una sinagoga; oggi Baden ospita la sede dell'Associazione culturale degli israeliti della Svizzera. Recentemente è aumentato il numero dei musulmani (islam) e dei cristiani ortodossi; nel 1990 vi erano 5056 riformati, 7836 cattolici, 59 israeliti e 2767 persone appartenenti ad altre confessioni.

Lo scoltetto e un Piccolo Consiglio di sei membri, che si rinnovava per cooptazione, formavano il governo e il tribunale cittadino. Dal XVI secolo le maggiori cariche vennero sempre più spesso attribuite a esponenti del patriziato cittadino. L'imposizione dei tributi, l'esame dei resoconti e altre competenze spettavano al Consiglio dei Quaranta (Gran Consiglio), i cui membri venivano pure scelti per cooptazione. Dopo la conquista di Baden da parte delle truppe zurighesi e bernesi (1712), lo scoltetto e il Consiglio, molto vicini ai cantoni cattolici, persero parte delle loro competenze e vennero sottoposti alla stretta sorveglianza dei cantoni sovrani. Capitale del cantone elvetico di Baden dal 1798, con la nascita del canton Argovia (1803) Baden divenne capoluogo di distretto. Il comune patriziale è proprietario di molti terreni boschivi e vaste zone coltivabili; nel XX secolo cedette buona parte dei suoi terreni, trasformati in zone edificabili, fra cui il quartiere dell'Allmend. Negli anni 1960 la forte crescita demografica causò a più riprese difficoltà all'assemblea comunale, compromettendone il buon funzionamento; per questo motivo nel 1972 l'assemblea fu sostituita da un consiglio comunale, composto di 40 membri (autorità comunali).

La piazza dei grandi bagni termali. Acquatinta di Franz Hegi, 1808 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00163-1).
La piazza dei grandi bagni termali. Acquatinta di Franz Hegi, 1808 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00163-1).

Baden intrattenne sempre strette relazioni economiche con il suo contado. Le località che facevano capo al mercato settimanale, situate nella regione compresa tra il Reno, l'Aar e la Reuss, fino a Bremgarten e a Regensberg, pagavano dazi in natura per il passaggio del fiume; le quattro fiere di Baden costituivano un polo di attrazione per una zona ancora più vasta. Il trasporto delle merci per via fluviale (la navigazione sulla Limmat era controllata dalla città di Zurigo) e terrestre costituiva un fattore essenziale per l'economia locale: a Baden infatti si incontravano le strade che, provenienti da Zurigo e dal lago di Costanza, conducevano a ovest. Gli artigiani cittadini, molto numerosi, erano organizzati in confraternite. Le terme, frequentate specialmente in estate, fin dal tardo Medioevo attirano ospiti provenienti anche da altre regioni; a Baden ci si recava non solo per le cure termali ma anche per piacere. Baden era una città ricca, che traeva profitto dal fatto di essere al tempo stesso centro balneare e sede della Dieta: questo doppio ruolo contribuì ad aumentare la disponibilità finanziaria e il prestigio del ceto dirigente e degli organi di governo locali. Le eccedenze del bilancio cittadino, provenienti dai forti dazi sul consumo, erano gestite dall'ufficio delle rendite, che concedeva prestiti ipotecari agli abitanti del contado, a fondazioni ecclesiastiche, alle città, a principi e signori. L'ospedale, fondato poco prima del 1350 dalla regina Agnese di Ungheria, accoglieva malati e indigenti; l'istituto aveva un notevole peso economico, in quanto grazie alle eccedenze del bilancio e alle donazioni di cui era beneficiario acquisiva numerose proprietà fondiarie e diritti di patronato, ad esempio a Göslikon, Fislisbach, Steinmaur e nella pieve di Rohrdorf. Come l'ufficio delle rendite, l'ospedale concedeva ipoteche a privati e contribuì inoltre al finanziamento di importanti lavori pubblici. Dal XVII secolo venne trasformato in un ricovero per anziani, ma le tasse di ammissione, sempre più elevate, lo resero ben presto inaccessibile ai cittadini poco facoltosi; l'assistenza ai poveri passò così al lazzaretto, fondato nel XV secolo. Dopo il 1712, quando Baden cessò di essere la sede della Dieta, iniziò una fase di declino economico che si protrasse per decenni, fino a quando, nel XIX secolo, importanti investimenti diedero nuovi impulsi alla stazione termale.

La stazione di Baden. Acquatinta a colori di Lukas Weber ispirata a un disegno eseguito da Johann Baptist Isenring, 1846 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00186-2).
La stazione di Baden. Acquatinta a colori di Lukas Weber ispirata a un disegno eseguito da Johann Baptist Isenring1846 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00186-2). […]

Nella regione, l'industria fece la sua comparsa solo agli inizi del XIX secolo; la prima fabbrica, una filanda di cotone (industria tessile), fu fondata da cittadini zurighesi nel 1835. La linea ferroviaria Zurigo-Baden, denominata Spanischbrötli-Bahn (o Ferrovia dei panini spagnoli, Ferrovia del Nord-Est), inaugurata nel 1847 e prolungata fino a Brugg nel 1856, non ebbe effetti particolarmente positivi sull'economia locale. Nella seconda metà del XIX secolo sorsero a Baden alcune aziende metallurgiche, tra cui la Gebrüder Oederlin (1858) – con sede a Baden e stabilimento nell'Obersiggenthal – e la Merker & Meining (1873). Nel 1877 Baden fu collegata alla linea della Ferrovia nazionale svizzera, nella quale la città investì ingenti capitali; il suo fallimento (1878) fu all'origine di una crisi economica. La situazione migliorò solo nel 1891, quando la Brown, Boveri & Cie (BBC), attratta dal potenziale di manodopera (operai) ancora presente in una regione pressoché priva di industrie, aprì uno stabilimento di elettrotecnica fra la città e lo sbocco a nord della chiusa; nello stesso periodo venne costruita una centrale elettrica (Kappelerhof). La BBC, la società finanziaria Motor (fondata nel 1895; dal 1923 Motor-Columbus) e le Forze motrici della Svizzera nordorientale (NOK, attive dal 1914), fecero di Baden uno dei maggiori centri del settore elettrico ed elettrotecnico. Città e regione conobbero uno sviluppo parallelo a quello della BBC (1500 dipendenti nel 1900, 5500 nel 1920 e 19'250 nell'intera regione nel 1970). A nord e a sud ovest del nucleo antico sorsero nuovi sobborghi e nel 1926 fu costruito il ponte per Wettingen. Il netto rallentamento delle commesse industriali verificatosi negli anni 1920 e soprattutto 1930, e le conseguenti riduzioni di personale (3500 licenziamenti su un totale di 7000 impiegati nel decennio), crearono a città e regione notevoli problemi sul piano socio-politico.

Iscrizione al registro di commercio dell'industria Brown, Boveri & Cie, pubblicata sul Foglio ufficiale del canton Argovia il 3 ottobre 1891 (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden).
Iscrizione al registro di commercio dell'industria Brown, Boveri & Cie, pubblicata sul Foglio ufficiale del canton Argovia il 3 ottobre 1891 (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden).

Dopo il 1945 la BBC poté incrementare di molto la produzione solo grazie a massicce assunzioni di manodopera immigrata; ciò comportò un notevole aumento di stranieri, il cui tasso dal 1960 supera il 25% della popolazione residente. Per decenni inoltre l'economia locale fu dominata dal settore secondario, nel quale trovava impiego oltre il 60% della popolazione attiva (nel 1960 il 66,4%; l'1,5% era invece impiegato nel primario e il 32% nel terziario). La fusione tra la BBC e la svedese Asea, che nel 1988 diedero vita alla Asea Brown Boveri (ABB), segnò di fatto la fine di Baden come centro industriale: nel 1990 la percentuale di attivi nel secondario si ridusse al 30%, mentre quella del terziario salì al 68%. Gli stabilimenti termali raggiunsero l'apice dell'attività fra il 1890 e il 1914, ma la crisi economica e i conflitti mondiali causarono una forte diminuzione del numero degli ospiti. La ripresa del secondo dopoguerra fu solo provvisoria e dal 1960 i pernottamenti sono in netto calo a causa del forte traffico automobilistico, che disturba la tranquillità degli ospiti, e dell'inadeguatezza delle strutture alberghiere (industria alberghiera), sostanzialmente non più rinnovate; gli stabilimenti termali in stile neoclassico occupano ancora una posizione dominante nel settore turistico. L'industrializzazione determinò la crescita non solo di Baden ma anche dei comuni della regione; a partire dagli anni 1950 Wettingen, il più grande comune dell'agglomerato urbano, contava un numero maggiore di abitanti rispetto a Baden. Dagli anni 1950 la crescita demografica ed economica della regione fu favorita dal trasferimento di attività industriali in vari comuni vicini e nel Birrfeld (Eigenamt). Tra il 1950 e il 1960 l'agglomerato urbano di Baden registrò la crescita più forte della Svizzera: dai 21'000 abitanti del 1930 passò a 47'000 del 1960, fino a raggiungere gli 81'000 nel 1990. I problemi di traffico legati al pendolarismo in entrata (78% delle persone attive a Baden nel 1990 non risiedevano in città) furono in parte mitigati, ma non del tutto risolti, da interventi realizzati tra il 1957 e il 1965: nuove gallerie per il traffico ferroviario e stradale permettono da allora di aggirare il nucleo storico. Negli ultimi decenni il pendolarismo in uscita da Baden e dalla regione circostante verso Zurigo è costantemente aumentato (nel 1990 il 52% delle persone attive), avvicinando ulteriormente l'agglomerato urbano di Baden a quello di Zurigo.

Centrale telefonica (telefono) inaugurata il 30 maggio 1931 (Museo della comunicazione, Berna).
Centrale telefonica (telefono) inaugurata il 30 maggio 1931 (Museo della comunicazione, Berna).

La città medievale, nella quale dominano la chiesa e la torre del 1441, è considerata patrimonio culturale di importanza nazionale. Usanze nate o rivitalizzate nel XX secolo sono il falò del Füdlibürger (che si tiene a carnevale), le Badenfahrten (feste popolari della durata di più giorni) e la festa di S. Cordula, celebrata in ricordo di un'incursione zurighese del 1444, nel corso della quale vengono conferite onorificenze a cittadini benemeriti. Diverse scuole della città hanno un bacino di utenza che supera i confini regionali, quali la scuola cantonale (1961) e la scuola per tecnici dell'ABB (1971). Fino al 2005 si trovava a Baden anche la sezione di economia della scuola universitaria professionale dell'Argovia (dal 1993 al 1997 Höhere Wirtschafts- und Verwaltungsschule Aargau), che nel 2006 fu incorporata con altre scuole di livello universitario nella scuola universitaria professionale della Svizzera nordoccidentale. Baden dispone di un teatro stabile dal 1675 e di una nuova sala, il Kurtheater, dal 1950. Negli anni 1960 sorsero pure diverse piccole compagnie teatrali amatoriali, mentre il primo cinema fu inaugurato già nel 1913 (sale cinematografiche). Fra i vari musei vanno menzionati in particolare l'Historisches Museum Baden (1876), lo Schweizer Kindermuseum (1985) e il Museum Langmatt della Stiftung Langmatt Sidney und Jenny Brown (1990, casa-museo e collezione di opere di impressionisti francesi; Sidney William Brown). Dal 1978 Baden è sede del secondo ospedale del canton Argovia (dopo quello di Aarau), che ha sostituito l'ospedale cittadino, fondato nel 1912. Dal 1970 ca. il comune si sviluppò soprattutto nelle frazioni di Dättwil, Rütihof e Münzlishausen, incorporate nel 1962. All'inizio degli anni 1990 l'area all'interno della quale avevano sede gli stabilimenti dell'ABB, temporaneamente chiusa, fu aperta per usi non industriali. Dopo nove anni di chiusura, nel 2021 riaprirono i bagni termali, progettati ex novo dall'architetto Mario Botta.

Riferimenti bibliografici

Periodo romano
  • Hartmann, Martin: Die Römer im Aargau, 1985.
  • Drack, Walter; Fellmann, Rudolf: Die Schweiz zur Römerzeit. Führer zu den Denkmälern, 1991.
  • Koller, Helen; Doswald, Cornel: Aquae Helveticae – Baden. Die Grabungen Baden Du Parc 1987/88 und ABB 1988, 1996.
  • Schucany, Caty: Aquae Helveticae. Zum Romanisierungsprozess am Beispiel des römischen Baden, 1996.
Dall'alto Medioevo a oggiCompletato dalla redazione
  • Furter, Fabian; Meier, Bruno et al.: Stadtgeschichte Baden, 2015.
  • Schaer, Andrea: Willkommen im Garten Eden. Die Bäder von Baden, 2022.
Link
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Suggerimento di citazione

Andreas Steigmeier; Martin Hartmann: "Baden (AG, comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 19.12.2024(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001633/2024-12-19/, consultato il 19.02.2025.