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Magadino

"Grande Albergo del battello a vapore"; litografia realizzata attorno al 1826 dai fratelli Carl Martin e Anton Eglin di Lucerna, tratta da un disegno di Pietro Miani (Archivio di Stato del Cantone Ticino).
"Grande Albergo del battello a vapore"; litografia realizzata attorno al 1826 dai fratelli Carl Martin e Anton Eglin di Lucerna, tratta da un disegno di Pietro Miani (Archivio di Stato del Cantone Ticino). […]

Ex comune TI, distretto Locarno, dal 2010 forma con Caviano, Contone, Gerra (Gambarogno), Indemini, Piazzogna, San Nazzaro, Sant'Abbondio e Vira (Gambarogno) il comune di Gambarogno; (1254: de Magadino; antico nome ted. Megadin). M. divenne autonomo nel 1843 con la separazione da Vira. Situato all'inizio della riviera del Gambarogno, il territorio com. si estendeva anche sul piano e comprendeva parte delle cosiddette Bolle di M., biotopo umido protetto, alla foce dei fiumi Verzasca e Ticino. Pop: 586 ab. nel 1850, 901 nel 1880, 725 nel 1900, 821 nel 1950, 1449 nel 2000. La terra di M., con le frazioni attuali di Quartino e Orgnana, dipendeva dall'antica parrocchia di S. Pietro di Vira, ed è cit. in documenti del tardo ME per i diritti feudali concessi dai vescovi di Como ai Capitanei di Locarno, che fino al 1342 riscossero il pedaggio sulle merci in transito. A Quartino si trovava un monastero benedettino (XI-XVI sec., patrono S. Giorgio), legato dapprima all'abbazia di S. Benigno di Fruttuaria (Piemonte), poi a quella di S. Gemolo di Ganna (Lombardia); nel XVII sec. i suoi benefici passarono all'ospedale di Locarno. M. è parrocchia dal 1846 e la chiesa di S. Carlo fu costruita nel 1844-46. Non rimangono tracce della torre cit. nel codice delle strade di Como del 1335, né del castello costruito, secondo una cronaca seicentesca, dai Locarnesi nel 1365 su ordine di Galeazzo II Visconti e distrutto dagli Svizzeri nel 1518. M. fu un importante porto e stazione doganale sulla via dei traffici tra la Lombardia e le città del nord, soprattutto dopo il crollo del ponte bellinzonese sul Ticino nel 1515. Dopo l'inizio dei servizi regolari con battello a vapore (1826) e l'apertura della strada carrozzabile del San Gottardo (1830), M. divenne stazione delle diligenze e si moltiplicarono magazzini, alberghi e locande di cui restano testimonianze. L'apertura delle linee ferroviarie per Locarno (1874) e Luino (1882) determinò la decadenza del porto e una certa stagnazione del com. fin verso il 1960. Nel 2000 il saldo pendolare risultava positivo. Nel 2005 il settore terziario offriva quasi la metà dei posti di lavoro.

Riferimenti bibliografici

  • V. Gilardoni, p. Rocco da Bedano, «Riviera del Gambarogno», in AST, 39, 1969, 283-342 e 431-450
  • MAS TI, 3, 1983, 49-62
  • R. Broggini, Magadino 1843-1993, 1993
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Suggerimento di citazione

Graziano Tarilli: "Magadino", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.01.2017. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002111/2017-01-11/, consultato il 18.04.2024.