
Ex comune del canton Ticino, distretto Locarno, aggregatosi nel 2010 con Caviano, Contone, Gerra, Indemini, Piazzogna, San Nazzaro, Sant'Abbondio e Vira per formare il comune di Gambarogno. Magadino divenne autonomo nel 1843 con la separazione da Vira. Situato all'inizio della riviera del Gambarogno, il territorio comunale (con Quartino e Orgnana) si estendeva anche sul piano (piano di Magadino) e comprendeva parte delle cosiddette Bolle di Magadino, biotopo umido protetto, alla foce dei fiumi Verzasca e Ticino. Prima attestazione: de Magadino (1254); antico nome tedesco: Megadin. Popolazione: 586 abitanti nel 1850, 901 nel 1880, 725 nel 1900, 821 nel 1950, 1449 nel 2000, 1688 nel 2009.
La terra di M., con le frazioni attuali di Quartino e Orgnana, dipendeva dall'antica parrocchia di S. Pietro di Vira, ed è cit. in documenti del tardo ME per i diritti feudali concessi dai vescovi di Como ai Capitanei di Locarno, che fino al 1342 riscossero il pedaggio sulle merci in transito. A Quartino si trovava un monastero benedettino (XI-XVI sec., patrono S. Giorgio), legato dapprima all'abbazia di S. Benigno di Fruttuaria (Piemonte), poi a quella di S. Gemolo di Ganna (Lombardia); nel XVII sec. i suoi benefici passarono all'ospedale di Locarno. M. è parrocchia dal 1846 e la chiesa di S. Carlo fu costruita nel 1844-46. Non rimangono tracce della torre cit. nel codice delle strade di Como del 1335, né del castello costruito, secondo una cronaca seicentesca, dai Locarnesi nel 1365 su ordine di Galeazzo II Visconti e distrutto dagli Svizzeri nel 1518. M. fu un importante porto e stazione doganale sulla via dei traffici tra la Lombardia e le città del nord, soprattutto dopo il crollo del ponte bellinzonese sul Ticino nel 1515. Dopo l'inizio dei servizi regolari con battello a vapore (1826) e l'apertura della strada carrozzabile del San Gottardo (1830), M. divenne stazione delle diligenze e si moltiplicarono magazzini, alberghi e locande di cui restano testimonianze. L'apertura delle linee ferroviarie per Locarno (1874) e Luino (1882) determinò la decadenza del porto e una certa stagnazione del com. fin verso il 1960. Nel 2000 il saldo pendolare risultava positivo. Nel 2005 il settore terziario offriva quasi la metà dei posti di lavoro.