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Minusio

Veduta di Minusio e di Brione sopra Minusio nel 1775. Disegno a penna e inchiostro di china acquerellato realizzato da Pier Francesco Pancaldi (Centro Elisarion, Minusio; fotografia Claudio Berger)
Veduta di Minusio e di Brione sopra Minusio nel 1775. Disegno a penna e inchiostro di china acquerellato realizzato da Pier Francesco Pancaldi (Centro Elisarion, Minusio; fotografia Claudio Berger) […]

Comune del canton Ticino, distretto Locarno. Situato sul lago Maggiore a 2 km da Locarno, Minusio comprende le frazioni di Mappo e Mondacce. Prime attestazioni: Menuxio (1061, secondo una copia del 1402), Menuxio (1200); antico nome tedesco: Maniss. Popolazione: 410 abitanti nel 1597, 400 nel 1683, 593 nel 1795, 894 nel 1850, 1162 nel 1900, 2771 nel 1950, 3663 nel 1960, 5968 nel 1990, 6428 nel 2000, 6783 nel 2010, 7225 nel 2020.

Minusio: carta di situazione 2023 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2023 DSS.
Minusio: carta di situazione 2023 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2023 DSS.

In località Ceresol venne scoperta un'importante necropoli dell'età del Ferro (ca. VI-V sec. a.C.), costituita da una ventina di tombe con importanti corredi funerari. Furono inoltre rinvenute numerose necropoli di epoca romana (I e II sec. d.C.), tra le più rilevanti del Ticino: nel 1936 furono portate alla luce una trentina di tombe, molto interessanti per la complessità della struttura e per l'abbondanza dei reperti rinvenuti. M. confina con Muralto, il principale centro del Locarnese in epoca romana, e nel ME formava una sola vicinanza con Brione e Mergoscia. Negli statuti com. del 1313 Mergoscia appare già come indipendente, mentre Brione si separò progressivamente a partire dal 1479. La giurisdizione su diversi beni, riuniti nella cosiddetta comunella dei Tre com., rimase però indivisa fino al 1952. M. detenne diritti di pesca e di pascolo sul piano di Magadino e, unitamente a Mergoscia e Locarno, la giurisdizione sulle Terricciole fino al 1920. Il com. era suddiviso nelle quattro squadre di Rivapiana, Cadogno, Frizzi e Mezzo, che si alternavano nella designazione del console. Dal 1803 al 1839 M. fu capoluogo del circ. della Navegna, ma a seguito dei disordini politici del 1839, che portarono anche all'occupazione militare del com., la sede del capoluogo fu trasferita a Tenero.

Dal profilo ecclesiastico M. era una cappellania dipendente dall'arcipretura di S. Vittore di Locarno (scuola cappellanica già nel XVI sec.); la frazione Mondacce passò nel 1698 alla parrocchia di Gordola e, dal 1921, a quella di Tenero. M. divenne una parrocchia indipendente nel 1798 e fu elevata a prepositura nel 1949. La chiesa parrocchiale di S. Rocco risale alla fine del XV sec., ma fu ricostruita tra il 1795 e il 1801. L'edificio religioso più antico è però la chiesa di S. Quirico a Rivapiana, già menz. dagli statuti del 1313 e ampliata alla fine del XVIII sec.: vi sono conservati tracce di affreschi del XIII-XIV sec. e del XV-XVI sec. e un frammento di ara votiva galloromana; il suo campanile era in origine una torre di vedetta. La chiesa di S. Maria delle Grazie fu edificata all'inizio del XVII sec., mentre l'oratorio del Crocifisso risale al XVIII sec. L'oratorio della Vergine dei Sette Dolori (ca. 1630) è annesso alla Casa di Ferro, una caserma fatta costruire nel 1558 da Pietro a Pro, Landamano di Uri. A M. vi sono alcune pregevoli ville del XVIII e XIX sec., in parte scomparse o in rovina; sono invece tuttora esistenti residenze del XX sec. (spec. in stile liberty). La villa La Baronata a Mappo, rifugio di profughi illustri nel XIX sec., risale al XVII sec. Il centro culturale Elisarion, costruito nel 1925-29 e concepito come tempio e residenza, dal 1981 è di proprietà del com.

Per sec. le principali risorse economiche della pop. furono l'agricoltura e l'allevamento, ma parallelamente si svilupparono molti opifici sorti soprattutto presso un canale artificiale realizzato probabilmente già nel XIV sec. (mulini, segherie, torni, follatoi, torchi, pile, magli). Dalla metà del XVI sec. contadini provenienti dalla Lavizzara (in seguito anche dalla Verzasca e da Mergoscia) si stabilirono nella frazione Mondacce, attratti dai pascoli sul piano di Magadino. L'emigrazione fu intensa già nel XVIII sec.: muratori, spazzacamini e fumisti espatriavano verso le nazioni confinanti; nel XIX sec. gli emigranti si recarono anche oltreoceano (Australia e California). La prima centrale elettrica fu costruita nel 1898. Lo sviluppo del turismo rese necessaria la realizzazione di infrastrutture, tra cui si distingue l'albergo Esplanade, costruito nel 1913 inglobando una villa risalente al 1870 ca. Negli ultimi decenni del XX sec. M. ha conosciuto un rapido aumento demografico e sono sorte numerose residenze secondarie. Nel 2000 il settore terziario offre quasi due terzi dei posti di lavoro del com.

Riferimenti bibliografici

  • MAS TI , 3, 1983, 205-267
  • G. Mondada, Minusio, 1990
  • R. Carazzetti (a cura di), Minusio nei secoli attraverso i documenti d'archivio, 2003
  • S. Pezzoli, Minusio 1929: per i 75 anni del Consiglio comunale, 2005
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Classificazione
Entità politiche / Comune

Suggerimento di citazione

Daniela Pauli Falconi: "Minusio", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 22.11.2023. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002113/2023-11-22/, consultato il 28.03.2024.