Comune del canton Ticino, distretto Lugano, nella bassa valle del Vedeggio. Comprende oltre al vecchio nucleo (1335: Biegio), la frazione di Gaggio e (dal 1925, in seguito allo smembramento del comune di Biogno) quella dei Mulini, sulla sinistra del fiume Vedeggio, e gli ex comuni di Bosco Luganese e Cimo (dal 2004) e Iseo (dal 2008). Pop: ca. 250 ab. nel 1599, 323 nel 1801, 442 nel 1850, 568 nel 1900, 644 nel 1950, 1504 nel 2000, 2379 nel 2010, 2689 nel 2020.


Il ritrovamento di importanti vestigia romane – fra le quali una villa rurale del III sec. d.C., scoperta nel 1962, e una struttura artigianale dotata di impianto termale, probabilmente coeva, venuta alla luce nel 1992 – conferisce importanza alla località nel contesto del Ticino romano. Vanno segnalate anche le scoperte fatte durante i restauri dell'oratorio di S. Ilario, dove si è potuta verificare la presenza di un edificio di culto in legno risalente all'VIII sec. Nel ME la proprietà nobiliare era molto estesa, come attesta tuttora la presenza di antiche residenze di campagna della nobiltà luganese e comasca: i conti Riva e Rusca e gli Avogadro di Como. Cospicua anche la proprietà ecclesiastica: nel XIII sec. il monastero di S. Maria di Torello (Carona) vi possedeva numerose masserie passate poi nel XVII sec. al convento di S. Antonio di Lugano. Questi beni furono incamerati dal cant. nel 1852 e venduti all'asta. Nel 1261 è menz. una chiesa di S. Maurizio; gli scavi realizzati nel 1997-98 permettono di ipotizzare un'origine del V-VI sec. La nuova parrocchiale fu ricostruita in stile neoclassico (1773-91) e del vecchio tempio si conservò il solo campanile. Il già cit. oratorio di S. Ilario, posto sul colle omonimo, presenta attualmente l'aspetto conferitogli dall'ampliamento portato a termine nel 1680. Bioggio, che si trovava lungo l'antico asse di transito della strada Regina, è oggi toccato dall'autostrada, accoglie sul suo territorio una porzione dell'aeroporto di Lugano-Agno ed è sede della stazione merci delle ferrovie; inoltre, dal 1912, vi transita la ferrovia Lugano-Ponte Tresa. A partire dagli anni '60 nel territorio pianeggiante verso il fiume si è sviluppata un'importante zona industriale, inserita nella fascia di sviluppo suburbano che da Ponte Tresa si prolunga verso Rivera.