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Carona

Ex comune del canton Ticino, distretto Lugano, dal 2013 aggregato con Bogno, Cadro, Certara, Cimadera, Sonvico e Valcolla al comune di Lugano. Carona è situato tra i monti San Salvatore e Arbostora con visuale sul lago di Lugano. Prima attestazione: Calauna (926). Popolazione: 700 abitanti nel 1597, 557 nel 1696, 430 nel 1801, 421 nel 1850, 367 nel 1900, 285 nel 1950, 681 nel 2000, 812 nel 2010, 849 nel 2012.

Carona: carta di situazione 2012 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2022 DSS.
Carona: carta di situazione 2012 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2022 DSS. […]

Nel ME C., insieme all'antico abitato di Ciona (menz. nel 1213), formò presumibilmente una castellanza con rendite e poderi appartenenti ai vescovi di Como, fra cui l'ancora intatta chiesa romanica di S. Maria di Torello, cui era annesso un convento. Fatto edificare da Guglielmo Della Torre nel 1217, fu abitato fino al 1349 da una comunità di canonici regolari (agostiniani); radicalmente trasformato, è poi divenuto casa colonica privata. Retta da antichi statuti (riformati nel 1470), dotata d'arma e insegna proprie per la fedeltà dimostrata alla causa viscontea e guelfa, C. fu terra separata e come tale godette sia nel ME sia durante l'epoca balivale di privilegi e di esenzioni fiscali. C. divenne parrocchia indipendente nel 1427. L'odierna parrocchiale di S. Giorgio è il risultato della trasformazione di una precedente chiesa romanica, menz. nel 1425; la chiesa di S. Marta (del XIV sec., già dei SS. Pietro e Paolo) apparteneva all'omonima confraternita. Il santuario barocco della Madonna d'Ongero, situato nel bosco ad ovest dell'abitato, fu eretto nel 1624; la chiesa di S. Maria delle Grazie, a Ciona, risale al XVII sec. L'eccezionale patrimonio storico-artistico (chiese e case di abitazione del XVII e XVIII sec.) attesta la prestigiosa emigrazione in tutta Europa di alcune importanti fam. di artisti originarie di C. (Aprile, Casella, Scala, Solari) tra il XV e il XVIII sec. La comunità agricolo-pastorale contribuì notevolmente allo sviluppo turistico di Lugano, iniziato sul finire del XIX sec. Nel 1943 fu disboscata la collina di S. Grato per insediarvi un'azienda agricola (in seguito trasformata in residenza di vacanza). Dopo un calo secolare, negli anni 1970-90 la pop. è raddoppiata, con conseguente sviluppo edilizio anche fuori dal nucleo storico. Nel 2000 il 21% degli ab. era tedescofono. A C. si trova una piscina regionale con annesso centro sportivo.

Riferimenti bibliografici

  • O. Camponovo, «Terre con franchigie nel Sottoceneri», in AST, 9-10, 1962, 443-450, 487-504
  • A. M. Cotti, «Carona viscontea», in BSSI, 1965, 5-32
  • A. M. Collovà Cotti, «Archivio storico del comune di Carona», in BSSI, 1967, 51-82
  • E. Bernasconi, «Carona», in Il Nostro paese, 1977, 1-15
  • B. Anderes, Guida d'arte della Svizzera italiana, 1980, 305-313
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Suggerimento di citazione

Antonio Gili: "Carona", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 09.03.2023. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002156/2023-03-09/, consultato il 11.04.2024.