Comune del canton Ticino, distretto Lugano, situato ai piedi del colle di San Martino a nord ovest dell'agglomerato di Lugano lungo la strada cantonale Lugano-Massagno-Lamone. Prima attestazione: Vezia (1467). Popolazione: 180 abitanti nel 1670, 302 nel 1850, 407 nel 1900, 407 nel 1950, 1404 nel 1970, 1575 nel 2000, 1889 nel 2010, 1869 nel 2020.
Sulla collina sono stati rinvenuti frammenti di laterizi forse di epoca romana e resti di una cinta fortificata altomedievale. Il capitolo cattedrale di Como (1297) e l'ospedale S. Maria di Lugano (1392) possedevano beni a V. Probabilmente all'inizio del XVII sec. V. divenne una "terra separata" (dotata di privilegi) del baliaggio di Lugano, verosimilmente grazie alla fam. Morosini che vi possedeva vasti appezzamenti. Sul piano ecclesiastico V. fece capo dapprima a Lugano e poi a Comano (dal 1571), fino all'istituzione di una parrocchia autonoma (1653). L'oratorio di S. Martino, in stile barocco, fu eretto all'inizio del XVIII sec. al posto di un edificio del XII-XIII sec., a sua volta ampliamento di una fondazione del VII-VIII sec. La chiesa parrocchiale di S. Maria dell'Annunziata, menz. dal 1616, fu ricostruita nel XVIII sec. e consacrata nel 1826 (restauri nel 1969). Nel passato l'economia di V. si basava sull'agricoltura e l'allevamento (fiera di bestiame di importanza regionale). Nella seconda metà del XX sec. l'insediamento di diverse attività industriali e commerciali nella parte meridionale del com. fu accompagnato da una rapida crescita demografica. Villa Negroni, costruita tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII sec., è una delle più prestigiose residenze del Ticino. Di proprietà della fam. Morosini, nel XIX sec. ospitò personalità di spicco della cultura it. nonché patrioti it. e polacchi, quali Enrico Dandolo, Luciano Manara e Tadeusz Kościuszko. Acquistata dal com. di Lugano (1976), dal 1990 ospita il Centro di studi bancari.