Comune del canton Ticino, distretto Vallemaggia. Ultimo e più elevato comune della valle di Campo, a 42 km da Locarno, è costituito da cinque nuclei situati su ampi terrazzi e separati da notevoli distanze e dislivelli: Cimalmotto (1405 m), Campo (1320 m), Piano di Campo (1187 m), Seccada (1094 m) e Niva (955 m). La zona è soggetta a frane attestate perlomeno dal XVIII secolo, provocate da cause geologiche aggravate dal taglio irrazionale dei boschi e dalla fluitazione del legname. Prima attestazione: Campo (1484). Popolazione: 155 fuochi nel 1591, 1067 abitanti nel 1683, 912 nel 1702, 518 nel 1754, 276 nel 1769 (dopo la separazione di Cimalmotto e Niva dalla parrocchia di Campo), 273 nel 1802, 506 nel 1850, 291 nel 1900, 182 nel 1950, 58 nel 2000, 49 nel 2010, 49 nel 2020.
Nel XV secolo la valle di Campo formava con Cevio, Bignasco e Cavergno la Rovana superiore, sorta di circoscrizione amministrativa. La vicinanza di Campo (Vallemaggia) era formata da tre squadre, che riunivano gli abitanti delle principali frazioni: la squadra di sopra o di dentro (Cimalmotto), quella di mezzo (Campo) e quella di sotto o di fuori (Piano di Campo, Seccada e Niva). All'inizio del XIX secolo Cimalmotto e Niva divennero comuni autonomi. Il frazionamento dell'entità comunale era stato preceduto da quello della parrocchia, formatasi a seguito della separazione da Cevio nel 1513: nel 1767 le comunità di Cimalmotto e Niva si erano infatti costituite in sedi indipendenti. La chiesa di S. Bernardo a Campo, risalente probabilmente al XIV secolo, fu ingrandita nella prima metà del XVI secolo, intorno al 1620 e negli anni 1740-1745; vi si trovano affreschi di Giuseppe Mattia Borgnis (1745), presenti pure nelle chiese di Cimalmotto e Niva, nell'oratorio barocco di S. Giovanni Battista e sulle case Pedrazzini. Nel XVII e XVIII secolo Campo visse un'epoca di grande dinamismo grazie a una forte corrente migratoria verso la Germania e l'Italia; si trattava soprattutto di commercianti (commercio) che sovente fecero fortuna, come attestano le case riccamente affrescate costruite in paese. Nacque così una facoltosa e potente borghesia, venuta a contatto con i centri culturali ed economici e dalla quale uscirono uomini politici ed ecclesiastici di spicco. Poche famiglie sono rimaste attive nel settore primario, mentre gran parte delle case sono divenute residenze secondarie; del resto già nel XVIII secolo la zona venne scelta come luogo di villeggiatura (turismo). Nel villaggio i fenomeni di spopolamento e invecchiamento sono particolarmente vistosi; i principali fattori all'origine del calo demografico sono l'emigrazione (dal 1850) e l'esodo verso i centri urbani: in effetti la distanza e la strada poco praticabile non permettono il pendolarismo.