Ex comune del canton Neuchâtel, nel distretto di Boudry, situato sulla riva settentrionale del lago di Neuchâtel. Dal 2013 forma con Bôle e Colombier il comune di Milvignes. Prima attestazione: Averniacum (1011). Popolazione: 520 abitanti nel 1750, 677 nel 1850, 875 nel 1900, 1021 nel 1950, 1533 nel 2000, 1597 nel 2010, 1559 nel 2017.
Preistoria
Situate sulla riva nord del lago, le palafitte di Auvernier furono scoperte nel 1854, subito dopo il ritrovamento degli insediamenti litorali di Obermeilen (lago di Zurigo, inverno 1853-1854). Esse costituiscono uno degli insiemi preistorici più ricchi della Svizzera. Auvernier-La Saunerie e Auvernier-Les Graviers figurano fra i 56 siti palafitticoli svizzeri iscritti nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco. Comprendono dieci zone giustapposte o parzialmente sovrapposte di antichi villaggi abitati dal IV al I millennio a.C., che si estendono dal sito di Colombier-Paradis Plage (a sud ovest) ad Auvernier-Port (a nord est) su una lunghezza di 1,5 km.
La storia degli scavi è scandita da tre tappe principali. Tra il 1854 e il 1919 una ricerca condotta con entusiasmo, ma poco metodica, fornì una mole incredibile di reperti, che vennero distribuiti a musei archeologici di tutto il mondo. I partecipanti al primo congresso internazionale di Preistoria (Neuchâtel, 1866) furono condotti ad Auvernier per "pescare antichità". Non vennero allestite planimetrie utilizzabili né effettuate stratigrafie. Nel 1876 fu rinvenuto un passaggio megalitico coperto, risalente al Neolitico e riutilizzato nella prima età del Bronzo. Tra il 1919 e il 1920 il sondaggio di Paul Vouga in località La Saunerie fornì la prima stratigrafia del Neolitico europeo; molto accurata, essa distingueva quattro fasi dal primo Neolitico lacustre all'Eneolitico. Infine, tra il 1964 e il 1975, dopo gli scavi di André Leroi-Gourhan (1948) e di Samuel Perret (1948-1950), furono pianificati grandi scavi preventivi sul tracciato della futura autostrada A5; sotto la guida di Jean-Pierre Jéquier e Christian Strahm, ai quali succedettero Michel Egloff e Béat Arnold, fu esplorata un'area complessiva di 18'500 m2, a cielo aperto (principalmente in cassone di palancole) o in immersione.
I livelli archeologici reperiti da Vouga, che furono in seguito denominati diversamente, hanno fornito una quantità abbondante di dati, sia in campo naturalistico sia sulla storia dei primi contadini e allevatori, per il periodo compreso tra il Neolitico medio e il Bronzo finale. Alternati a fasi di acqua alta che rendevano le rive inabitabili, i periodi di occupazione del sito concernono le culture di Cortaillod (La Saunerie, Port), Lüscherz (La Saunerie, Brise-Lames, Ruz Chatru, Graviers, Ténevières), Auvernier (neologismo introdotto da Strahm dopo gli scavi a La Saunerie), del Bronzo antico (Port) e del Bronzo finale (gruppo Reno-Svizzera: Auvernier-Nord, Brena). Lo studio dendrocronologico sistematico dei pali di quercia ha permesso di precisare sia il periodo di occupazione (3850-850 a.C.) sia, spesso, i piani abitativi nei vari villaggi susseguitisi nel tempo. Gli scavi hanno fornito indicazioni paleoetnografiche fondamentali: una lunga sequenza architettonica e ceramologica, i ruoli variabili che assumevano la caccia e l'allevamento, vari utensili ancora provvisti di manico, il passaggio dalla pietra al rame, poi al bronzo e infine una ricca collezione di lavori d'intreccio del Bronzo finale.
Dai Galloromani al XX secolo
L'epoca galloromana è documentata da un insediamento romano e da una statuetta di Giove. Auvernier faceva parte dei beni donati nel 1011 da Rodolfo III, re di Borgogna, alla moglie Ermengarda. Durante il Medioevo l'autorità del conte di Neuchâtel su Auvernier, rafforzatasi dalla fine del XIV secolo, non era assoluta: il signore di Colombier, suo vassallo, aveva diritti su uomini e terre, e il capitolo cattedrale di Losanna vi possedeva molti beni. Nel 1357 il conte Louis de Neuchâtel concesse agli abitanti l'uso del bosco di Cottendart: questo fatto provocò vari contenziosi fra Auvernier e altre comunità. All'epoca la località era abitata da servi, che si affrancarono nel XV secolo o all'inizio del XVI diventando borghesi esterni di Neuchâtel. Nel 1599 gli abitanti di Auvernier, come quasi tutti gli altri borghesi esterni della regione, rinunciarono ai diritti di borghesia, riacquistando la cittadinanza solo all'inizio del XIX secolo. Fino al 1848 Auvernier dipese dalla giurisdizione (mairie) della Côte. Il villaggio era il più grande della parrocchia di Colombier; la cappella di S. Nicola risale al 1477. Al più tardi nel 1532 Auvernier aderì alla Riforma; divenne comunità parrocchiale autonoma solo nel 1878. Durante l'ancien régime le attività economiche tradizionali erano la pesca e la viticoltura; il vino era venduto fino a Soletta e a Berna. Alla fine del XVIII secolo alcuni abitanti lavoravano nelle fabbriche di indiane della bassa Areuse; nel XIX secolo molti di essi trovarono un impiego negli stabilimenti di Serrières. Nel 1888 Auvernier divenne la sede della scuola cantonale di viticoltura (oggi servizio cantonale di viticoltura). Malgrado la costruzione della stazione ferroviaria (1859-1860) che serviva le linee Neuchâtel-Verrières e Neuchâtel-Yverdon e della tramvia Neuchâtel-Boudry (1892), l'economia locale non ha conosciuto un grande sviluppo ed è rimasta in gran parte basata sulla viticoltura. La costruzione dell'autostrada (1970-1977) consentì di creare una spiaggia e una zona per lo svago.
Riferimenti bibliografici
- Courvoisier, Jean: Les districts de Neuchâtel et de Boudry, 1963, pp. 249-279 (Les monuments d’art et d’histoire du canton de Neuchâtel, 2).
- Courvoisier, Jean: Auvernier, 1964.
- Bulletin de la société suisse de préhistoire et d'archéologie, 8, 1977, n. 30/31, p. 65 (48 titoli menzionati).
- Cahiers d'archéologie romande, n. 15-16, 1979; n. 23-25, 1982; n. 37, 1987; n. 45, 1988; n. 46, 1989; n. 63-64, 1995.
- Revue neuchâteloise, n. 88, 1979.
- Histoire du Pays de Neuchâtel, vol. 1, 1989.
Prima/e menzione/i |
1011: Averniacum
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Endonimi/Esonimi | Auvernier (francese)
Avernach (nome tedesco desueto)
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