de fr it

Neuchâtelcomune

Veduta a volo d'uccello di Neuchâtel da est a ovest. Disegno a penna acquerellato di H. Müller, 1891 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Veduta a volo d'uccello di Neuchâtel da est a ovest. Disegno a penna acquerellato di H. Müller, 1891 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Comune e capoluogo del canton Neuchâtel, regione Littoral, comprendente il quartiere di Serrières, gli insediamenti sparsi sul monte Chaumont (1171 m) e la frazione oggi scomparsa di Le Suchiez come pure, dal 1930, La Coudre e, dal 2021, Corcelles-Cormondrèche, Peseux e Valangin. Possiede inoltre diversi terreni, tra cui quello di Les Joux (La Chaux-du-Milieu, Les Ponts-de-Martel) dal 1512 e quello di Le Champ-du-Moulin (Rochefort), dove si trovano alcune sorgenti che alimentano la città dal 1887. Posta in riva al lago di Neuchâtel, attraversata dal fiume Seyon (corso sotterraneo), la città è situata sul tracciato dell'autostrada A5 e della linea ferroviaria ai piedi del Giura; ulteriori tratte ferroviarie la collegano a La Chaux-de-Fonds e Le Locle, al Val-de-Travers e a Friburgo. Sede delle autorità cantonali, centro dell'agglomerato urbano costituito dalle località lacustri comprese fra i comuni di La Tène, a est, e Cortaillod, a ovest, Neuchâtel fa parte della Communauté urbaine du littoral (Comul), creata nel 2007 nell'ambito del Réseau urbain neuchâtelois (RUN). Il suo nome (Novum castellum, 1011; Novum Castrum, 1143) si è evoluto contemporaneamente in tedesco (Nuvenburch, 1033; dal 1725 ca. Neuenburg) e in francese (Nuefchastel, 1251; Neufchastel, 1338; dal 1750 progressivamente Neuchâtel).

Neuchâtel (comune): carta di situazione 2021 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2021 DSS.
Neuchâtel (comune): carta di situazione 2021 (Geodati: Ufficio federale di statistica, Swisstopo, OpenStreetMap) © 2021 DSS.

Struttura demografica del comune di Neuchâtela

AnnoAbitanti153017501800
13531 000-1 200ca. 1 6003 666ca. 4 000
     
Anno18501870b18881900191019301950197019902000
Abitanti7 90112 93416 56521 19524 17122 66827 99838 78433 57932 914
Percentuale rispetto alla popolazione cantonale totale11,2%13,6%15,3%16,8%18,2%18,2%21,8%22,9%20,5%19,6%
Lingua          
francese  11 51115 56617 54317 02721 89726 20024 57925 881
tedesco  4 6514 5965 1614 6124 7845 1172 4671 845
italiano  2608019917231 0095 1152 0711 421
altre  1432324763063082 3524 4623 767
Religione, Confessione          
protestanti7 09811 01213 97317 54819 75018 61521 43921 88213 19810 296
cattolicic7892 3272 3873 5003 9443 6385 89115 26213 30510 809
altri142512051474774156681 6407 07611 809
di cui della comunità ebraica  94801116358595558
di cui delle comunità islamiche       764811 723
di cui senza confessioned       7915 6347 549
Nazionalità          
svizzeri7 06811 30614 44718 10820 62520 64026 30730 01224 25022 801
stranieri8332 2842 1183 0873 5462 0281 6918 7729 32910 113

a Dati del periodo 1850-2000: secondo la configurazione territoriale del 2000.

b Abitanti: popolazione residente; religione e nazionalità: popolazione «presente».

c Compresi i cattolico-cristiani dal 1888 al 1930; dal 1950 cattolico-romani.

d Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.

Struttura demografica del comune di Neuchâtel -  Autore; censimenti federali

Dalla Preistoria all'alto Medioevo

Le vestigia di un accampamento di cacciatori (caccia) maddaleniani del 13'000 a.C. costituiscono le più remote tracce della presenza umana rinvenute nel territorio dell'attuale comune. Nel 1990, durante la costruzione dell'A5, furono ritrovati nella località di Monruz (La Coudre), 5 m sotto il livello della strada cantonale, alcuni focolari circondati da selci scheggiate e da ossa. L'insediamento temporaneo dell'uomo di Cro-Magnon venne favorito dall'insolazione, dalle sponde del lago più ampie rispetto a oggi (il livello lacustre era di ca. 3 m inferiore) e dagli spostamenti della selvaggina (cavalli, renne) sull'asse Rodano-Reno. Oltre agli oggetti litici e ossei sono stati ritrovati tre minuscoli ciondoli in lignite (ornamento), rappresentazioni di fecondità, le prime raffigurazioni umane realizzate in Svizzera. Nel medesimo luogo, un poco più tardi (11'000 a.C.), si insediarono dei cacciatori aziliani; dal momento che i cambiamenti climatici comportarono anche una mutazione nella fauna, le loro prede furono costituite soprattutto da cervi e cinghiali.

Non è stato possibile ritrovare le palafitte segnalate nel XIX secolo nelle vicinanze della chiesa rossa a Le Crêt; la costruzione della stazione inferiore della funicolare che collega la stazione con l'Università di Neuchâtel (1999) ha invece permesso di portare alla luce un insediamento lacustre (stazioni palafitticole) della tarda cultura di Cortaillod (Neolitico medio). Grazie all'analisi dendrocronologica la sua origine è stata datata al 3571 a.C.

L'ipotesi di uno stanziamento durante l'età del Bronzo o del Ferro sulla collina del castello, sito che possiede un carattere difensivo evidente, non è avvalorata. Va tuttavia rilevato che nel bosco di Les Cadolles esiste una tomba della cultura di Hallstatt (prima età del Ferro). A Les Favarges è stata rinvenuta una tomba galloromana, a Fontaine-André un modesto deposito di monete (tesori). Terme galloromane risalenti al II e III secolo e situate allo sbocco della Serrière sono state oggetto di scavi nel 1908.

Una necropoli dell'epoca merovingia, una delle più importanti del cantone, era localizzata a Les Battieux (Serrières). Nel 1982 lo scavo di 38 tombe del VII secolo ha consentito di ritrovare in particolare una serie di fibbie di cintura a placca, damaschinate o placcate in argento. Ancora a Serrières sono state portate alla luce nella chiesa di S. Giovanni (1945 e 1997) le rovine di un edificio cultuale del VII secolo.

Dal Medioevo al 1848

Origine e sviluppo della città

Situata presso l'importante via navigabile del lago (navigazione), allo sbocco di due frequentati passaggi (la gola dell'Areuse, orientata verso la Borgogna tramite il Val-de-Travers, e quella della Seyon, che dava accesso al Val-de-Ruz e al principato vescovile di Basilea), sull'antica via giurassiana della Vy d'Etra, la regione di Neuchâtel possedeva le naturali premesse per lo sviluppo di un agglomerato urbano. Un promontorio roccioso, delimitato a nord e a est dalla Seyon, offriva una posizione strategica sufficientemente sicura per accogliere un primo insediamento, che verosimilmente risale alla fine del X secolo come attesta la datazione del fossato scavato per sbarrare lo sperone occidentale. La prima menzione conosciuta di Neuchâtel si trova in una donazione fatta da Rodolfo III, re di Borgogna, alla sua fidanzata Ermengarda, il 24 aprile 1011: fra i beni elencati figura un luogo detto novum castellum (castello nuovo) e qualificato come regalissimam sedem. A lungo si è ritenuto che questo nuovo castello ne abbia sostituito uno più antico, di cui si ignorano l'esistenza e l'ubicazione. Gli scavi della sfarzosa villa romana di Colombier hanno riaperto la discussione, dal momento che alcuni vedono in questa costruzione il predecessore del novum castellum. In realtà, al momento della donazione, Neuchâtel era probabilmente il centro di una neocostituita proprietà fondiaria, che si era da poco aggiunta alle altre residenze reali e ai mansi signorili (sedes) attraverso i quali il re di Borgogna amministrava le sue terre romande.

Attorno a questo castello primitivo, situato a sud ovest della collina, si stabilì una guarnigione che trasformò a poco a poco la curtis medievale in un piccolo borgo, concentrato tra il fossato occidentale e lo sbarramento naturale rappresentato dalla Seyon. Gli scavi effettuati nella collegiata, la cui costruzione iniziò nell'ultimo quarto del XII secolo, come anche quella della parte romanica dell'attuale castello, hanno rivelato l'esistenza di un edificio più antico. Una porta sotto la torre delle prigioni (XIII secolo) e un'altra sotto la torre di Diesse (XIII secolo) proteggevano l'accesso al borgo originario. Più tardi questi passaggi, divenuti troppo angusti, furono sostituiti dalla porta del Chastel e dalla Maleporte, costruite a fianco delle torri.

Prima del 1250 la città si estese in direzione dell'incrocio della Croix-du-Marché, poi della rue des Moulins. Nella seconda metà del XIII secolo raggiunse la sponda sinistra della Seyon, dove si sviluppò un nuovo quartiere (comprendente Neubourg, Chavannes, Grand-Rue e rue de l'Hôpital). Nel XIV secolo il conte Louis de Neuchâtel avviò la costruzione di un nuovo castello – il nucleo di quello attuale – a nord est della collina, mentre il borgo si dotò di un modesto muro di cinta (mura cittadine), rafforzato nel XV secolo e progressivamente caduto in disuso dalla metà del XVII secolo.

Pianta della città e dei sobborghi di Neuchâtel. Gouache di Jean-Jacques Berthoud, 1769 (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel).
Pianta della città e dei sobborghi di Neuchâtel. Gouache di Jean-Jacques Berthoud, 1769 (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel). […]

Nel corso dei successivi tre secoli la città si spinse in direzione del lago, occupando il delta naturale del Seyon ma anche terreni sottratti artificialmente alle acque. Sulla sponda destra vennero costruiti l'edificio del mercato coperto (1572) e diverse eleganti abitazioni, in particolare le case Marval (1609), Chambrier (1660) e Montmollin (1685). Sulla sponda sinistra, la città superò il limite del vecchio muro di cinta e raggiunse il lago. La chiesa riformata (Temple du Bas) venne edificato nel 1696, un nuovo palazzo comunale nel 1790. La costruzione di quest'ultimo venne finanziata con il patrimonio legato da David de Pury alla città e al patriziato di Neuchâtel, che lo utilizzarono per realizzare grandi opere edilizie (liceo, correzione del Seyon, scuola superiore per le ragazze, strada delle Montagnes, ecc.). Nel XVIII secolo, oltrepassando la barriera costituita dalle sue vecchie torri, la città si espanse a est, dove man mano prese forma il quartiere signorile ed elegante dell'Hôpital (con i palazzi Pourtalès, DuPeyrou, ecc.). Fino all'inizio del XIX secolo la città si sviluppò lungo le sponde della Seyon e del lago. Nel 1843 la deviazione del fiume, che ne spostò la foce a 600 m in direzione ovest, permise la creazione di nuovi quartieri nel centro urbano.

Tre incendi (1269, 1450 e 1714) e una piena eccezionale della Seyon l'8 ottobre 1579 (inondazioni), causarono alla città di Neuchâtel importanti danni.

Storia politica e istituzionale

La storia medievale di Neuchâtel rimane in buona parte sconosciuta. La piena che nel 1579 travolse il palazzo comunale distrusse quasi completamente l'archivio cittadino; solo alcune serie contabili si salvarono dalla catastrofe.

Nell'XI e nel XII secolo la storia della città di Neuchâtel coincideva ancora in larga misura con quella della signoria. Abitata da pescatori, viticoltori e artigiani, la città rimaneva una sorta di estensione della corte signorile. Tuttavia, nell'aprile del 1214 la comunità aveva acquisito un'importanza sufficiente per ottenere dai due cosignori di Neuchâtel, Ulrich III e Berthold de Neuchâtel, la concessione di una carta di franchigia, modellata sulle consuetudini di Besançon, che costituì il primo riconoscimento di fatto e di diritto dell'esistenza della comunità cittadina di Neuchâtel (communitas nostrorum burgensium de Novocastro) e di una sua gestione autonoma (ministeriales villae). Nell'ultimo quarto del XIV secolo, diversi documenti attestano l'esistenza di un Consiglio dei Ventiquattro (Piccolo Consiglio), che agiva e si esprimeva in nome dei cittadini. Il Consiglio era presieduto dal maire di Neuchâtel (designato dal conte per amministrare la giustizia con l'ausilio di 16 probiviri) e le sue decisioni giudiziarie venivano convalidate tramite l'apposizione del sigillo della mairie (mayorie) di Neuchâtel. Si tratta delle prime testimonianze di un'amministrazione cittadina autonoma, che rimaneva comunque fortemente limitata dal potere signorile. I conti sottoscrissero molto presto patti di comborghesia con le città vicine di Friburgo (1290), Bienne (1295) e Berna (1308), ma si dovette attendere il 1406 per vedere la città concludere un trattato di comborghesia indipendente con Berna e un altro secolo per registrare una forma di autogoverno e di conseguenza una reale emancipazione.

Nel 1522, durante l'occupazione della contea di Neuchâtel da parte dei cantoni confederati (1512-1529), il balivo di Obvaldo Niklaus Halter accordò alla città il diritto di istituire un Gran Consiglio di 40 membri da affiancare al Piccolo Consiglio, che in precedenza riuniva in sé le funzioni amministrative, politiche e giudiziarie. Da quel momento i due Consigli, che insieme formavano il Consiglio generale o Consiglio della città, costituirono le autorità di Neuchâtel. In seno al Consiglio generale veniva eletto una sorta di corpo esecutivo denominato i Quatre-Ministraux e composto, a seconda dell'epoca, da quattro a nove persone. Fra queste figuravano un alfiere, due tesorieri e quattro borgomastri. Durante tutto quel periodo la comunità dei cittadini di Neuchâtel, sanzionata dalla carta del 1214, rafforzò la propria autonomia e, grazie ai suoi borghesi esterni particolarmente numerosi sul litorale e nel Val-de-Travers, estese gradualmente il suo potere al di fuori dei limiti urbani, a scapito del potere comitale.

Il passaggio della contea in mano francese – attraverso il matrimonio nel 1505 tra Johanna von Hochberg e Louis d'Orléans – consolidò ulteriormente il dominio della città sul suo retroterra. In effetti Louis d'Orléans (1509-1512), Johanna von Hochberg (1536-1544) e François d'Orléans (1558-1568) concessero in affitto i redditi della loro contea alla città di Neuchâtel, ciò che assicurò ai Quatre-Ministraux una posizione sempre più rilevante nella gerarchia regionale. Di conseguenza i soli quattro borgomastri rappresentavano il Terzo stato presso la suprema corte d'appello dei Tre Stati, istanza sovrana della contea. Il Piccolo Consiglio di Neuchâtel era inoltre il solo abilitato a decretare le norme consuetudinarie che avevano valore per l'insieme della contea. Questi aspetti mettono in evidenza il potere acquisito dalla città di Neuchâtel in seno al corpo delle Quatre-Bourgeoisies, che Neuchâtel formava assieme a Le Landeron, Boudry e Valangin.

Né il regime di Louis-Alexandre Berthier (1806-1814), né l'entrata di Neuchâtel come cantone nella Confederazione svizzera (1814) mutarono le istituzioni cittadine. Queste ultime scomparvero soltanto nel 1848 con la rivoluzione e la proclamazione della Repubblica, che con la nuova Costituzione designò Neuchâtel capoluogo del distretto omonimo (fino al 2017).

Aspetti economici e sociali

Con la sua topografia accidentata, poco propizia allo sviluppo nel territorio comunale di un'ampia zona industriale di produzione, Neuchâtel ha sempre avuto una vocazione particolare per il settore terziario piuttosto che per il secondario. La presenza di vigneti e del lago ha fatto del commercio del vino e del pesce (pesca) la principale fonte del reddito che gli abitanti di Neuchâtel hanno ricavato da sempre dal settore primario. Fino all'epoca moderna, quasi tutta l'attività industriale di Neuchâtel era concentrata nel vallone della Serrière, dove il fiume favoriva l'insediamento di aziende, tra cui mulini (citato dal 1228), segherie, impianti per la follatura, la battitura e la levigatura e cartiere (dal 1477, carta). L'artigianato si svolgeva nei quartieri più vicini al centro città (mugnai e artigiani del legno in riva alla Seyon, stagnini, orefici, calderai, ecc., nel quartiere del Coq d'Inde). Gli scambi commerciali di buona parte della contea avvenivano a Neuchâtel, dove si tenevano due (tre dalla seconda metà del XIV secolo) fiere all'anno. Nel XVII e XVIII secolo l'attività economica si concentrò nei settori del commercio, delle banche e dell'editoria (stampa tipografica). La qualità delle indiane fabbricate nel principato stimolò alcuni commercianti di Neuchâtel a provvedere alla loro distribuzione su scala mondiale. Si costituirono così grandi case commerciali cui parteciparono i casati più ricchi della città (Pourtalès, Pury, Deluze, Chaillet, DuPasquier, Bovet, Coulon, Bosset, Meuron, Tribolet, ecc.). Dal canto loro, le famiglie Perregaux e de Rougemont crearono importanti banche a Parigi. I librai Fauche e la Société typographique de Neuchâtel pubblicarono autori rinomati e distribuirono le loro opere – tra cui l'Encyclopédie – in tutta Europa.

Coppa in argento parzialmente dorata della corporazione dei vignaioli e bottai, realizzata all'inizio del XVIII secolo dall'orafo Pierre Lucas (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel).
Coppa in argento parzialmente dorata della corporazione dei vignaioli e bottai, realizzata all'inizio del XVIII secolo dall'orafo Pierre Lucas (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel). […]

Fino alla fine del XV secolo, la compagnia dei mercanti era l'unica corporazione di Neuchâtel. Più tardi vennero create tra le altre quelle dei vignaioli e bottai, dei muratori, dei pescatori e mercanti di pesce (cossons), dei calzolai e conciatori; si trattava tuttavia più di confraternite che non di vere e proprie corporazioni. Il bottino della battaglia di Grandson (1476) permise la nascita di quattro corporazioni denominate Rues (Château, Halles et Moulins, Hôpital et Grand'Rue, Chavannes et Neubourg), attive ancora all'inizio del XXI secolo. Gli appassionati del tiro e della vita sociale si riunivano nelle varie compagnie militari (volontari, balestrieri, colubrinieri, poi archibugieri e fucilieri). Molti abitanti vi acquisirono le conoscenze utili allo svolgimento dell'attività militare in seno alla milizia o nel corpo degli Armourins, che garantivano la sicurezza della città.

Dopo un primo ospedale, fondato nel 1231 da Berthold de Neuchâtel nella parte orientale della città e scomparso probabilmente prima della fine del secolo, venne realizzato un secondo stabilimento dal conte Louis de Neuchâtel nel 1373, nei pressi dell'attuale palazzo comunale. Fino al tardo XVIII secolo, Neuchâtel fu la sola città del principato a essere dotata di un nosocomio in cui si curavano tutti i malati gravi della regione. La creazione ad opera di mecenati di due nuovi ospedali, il primo nel 1783 da parte di David de Pury (attuale stabile dei servizi industriali), il secondo nel 1811 grazie a Jacques-Louis de Pourtalès, rafforzò ulteriormente questo ruolo fino alla metà del XIX secolo. A est della città, un lazzaretto destinato ai malati contagiosi esisteva dal XIII secolo e venne smantellato nel 1724.

Chiesa, formazione e cultura

Dal Medioevo Neuchâtel dipese dalla diocesi di Losanna (decanato di Neuchâtel). I suoi redditi ecclesiastici erano suddivisi fra il capitolo collegiale, istituito nella seconda metà del XII secolo e composto da sei, poi 12 canonici, e l'abbazia premonstratense di Fontaine-André, fondata nel 1143. Fino alla costruzione della chiesa riformata (Temple du Bas), nel 1696, la collegiata, consacrata solo nel 1276 e dedicata alla Vergine, era l'unica chiesa parrocchiale della città. Serrières, che aveva una propria chiesa, dedicata a S. Giovanni e menzionata nel 1178, costituiva una parrocchia indipendente, alla quale erano annesse le frazioni di Le Suchiez e Peseux (fino al 1882). Preceduta dalla predicazione di Guillaume Farel, la votazione del 4 novembre 1530 (il cosiddetto plus, che coinvolgeva i capifamiglia) segnò il passaggio di Neuchâtel alla Riforma. Chiamato da Farel, Antoine Marcourt divenne il primo pastore di Neuchâtel. La classe dei pastori venne creata poco dopo il 1537, sul modello di quelle di Berna e del Paese di Vaud. La celebrazione pubblica della messa (ristabilita dal 1806 al 1814 sotto il regime Berthier) fu definitivamente reintrodotta a Neuchâtel solo nel 1828 nella cappella della Maladière, costruita per le suore dell'ospedale Pourtalès e divenuta in seguito la sede della nuova parrocchia cattolica.

Anche se l'esistenza di un insegnante è attestata in alcune occasioni durante il XIV-XV secolo, strutture scolastiche vere e proprie si svilupparono soltanto dopo la Riforma. Un collegio (più tardi scuola secondaria) fu fondato nel XVI secolo. Nel XVIII secolo prese il via un embrionale insegnamento accademico con l'istituzione di una cattedra di filosofia e di matematica (1731-1742, riattivata nel 1792). L'istruzione pubblica aperta a tutti risale tuttavia solo al primo quarto del XIX secolo; da allora le infrastrutture scolastiche si sono moltiplicate, in genere nel quadro cantonale. Una prima Accademia, fondata con il sostegno del principe, fu attiva dal 1838 al 1848, ma venne chiusa dalle autorità della Repubblica, che la ritenevano troppo conservatrice. Nel XVIII secolo, con la diffusione dell'Illuminismo, le attività culturali della città iniziarono a svilupparsi. Nel 1769 venne aperta una sala di musica (teatro municipale fino al 1999) e nel 1788 la biblioteca cittadina, futura Bibliothèque publique et universitaire de Neuchâtel. Nella prima metà del XIX secolo, Paul-Louis-Auguste e Louis Coulon diedero vita al Musée d'histoire naturelle (1835), mentre Maximilien de Meuron fondò la Société des amis des arts (1842).

Dal 1848 all'inizio del XXI secolo

Il tessuto urbano

L'entrata in funzione delle linee ferroviarie fra il 1857 e il 1860 (Jura-Industriel, Franco-Suisse, Ouest-Suisse) stimolò un forte sviluppo urbano nell'area dei primi contrafforti del Giura. Nella seconda metà del XIX secolo sui due lati delle linee ferroviarie si costituirono diverse aree abitative, segnatamente a ovest (Evole, Port-Roulant, Poudrières, Parcs, Beauregard, ecc.), nel vallone dell'Ecluse e nel quartiere dei Beaux-Arts. Quest'ultimo venne guadagnato al lago grazie al materiale proveniente dal livellamento della collina del Crêt-Taconnet, a sud della stazione (1882), resosi necessario per l'ampliamento delle strutture ferroviarie. A Serrières venne creato il quartiere operaio Cité Suchard (1892-1908), considerato un modello per l'alloggio a carattere sociale. Fu solo nel XX secolo che si formarono, con l'occupazione degli ultimi spazi edificabili fra lago, città, vigneti e foresta, i grandi quartieri residenziali odierni (Serrières, Vauseyon, Suchiez, Cadolles, Acacias, Denis-de-Rougemont, Maladière, Fahys, Orée, ecc.). La fusione di La Coudre con Neuchâtel, nel 1930, comportò l'accrescimento del territorio comunale con il nucleo del vecchio villaggio e con alcuni quartieri periferici (Monruz, Favarge, ecc.), che registrarono un forte sviluppo nella seconda metà del XX secolo. La città si ingrandì ancora di qualche ettaro con una nuova colmatura delle rive, eseguita negli anni 1960 (area di svago delle Jeunes-Rives). All'inizio del XXI secolo il quartiere situato a est della stazione ferroviaria fu sottoposto a una ristrutturazione urbanistica modello (Ecoparc); nel nuovo comparto sono tra l'altro ospitati il nuovo Conservatorio e la scuola universitaria professionale Arc, che offre una formazione relativa alle arti applicate (conservazione e restauro), l'economia, l'ingegneria e le professioni sanitarie.

Sviluppo dell’agglomerato urbano di Neuchâtel dal 1950
Sviluppo dell’agglomerato urbano di Neuchâtel dal 1950 […]
Sviluppo dell’area urbana centrale di Neuchâtel 1850-2000
Sviluppo dell’area urbana centrale di Neuchâtel 1850-2000 […]

Racchiusa fra la montagna e il lago, la città di Neuchâtel costituisce un punto di strozzatura per la circolazione stradale. Intasato dal traffico, il centro città fu reso zona pedonale nel 1973. Dal 1994 gallerie autostradali (A5) consentono al traffico lungo la direttrice est-ovest di transitare sotto la città. La costruzione dell'ultimo tronco dell'A5 fra Neuchâtel e Auvernier (tunnel di Serrières) è stata ultimata nel 2014.

Storia politica e istituzionale

Le antiche istituzioni cittadine scomparvero con la proclamazione della Repubblica nel 1848. L'introduzione di nuove strutture fu accompagnata da forti resistenze da parte dei cittadini patrizi di Neuchâtel, che temevano la perdita dei loro beni. Dal 1856 al 1888 la città venne amministrata contemporaneamente da un municipio di ispirazione repubblicana (comune politico) e da un consiglio amministrativo designato dai soli cittadini patrizi. Questo antagonismo fu superato solo nel 1874 grazie a una sentenza del Tribunale federale, che respinse le pretese dei cittadini patrizi ed ebbe quale conseguenza la soppressione definitiva di tutti i diritti dell'ancien régime attraverso l'adozione della legge sui comuni del 1888. Da allora la città è amministrata da un municipio (consiglio generale) e da un consiglio comunale. Composti all'inizio esclusivamente da esponenti radicali (Partito radicale democratico, PRD), questi due consigli si aprirono progressivamente, dapprima ai liberali (Partito liberale, PL; conservatori, eredi delle idee del patriziato cittadino), poi ai socialisti (Partito socialista, PS) – presenti nel legislativo dal 1912, dopo l'introduzione del sistema proporzionale, e nell'esecutivo dal 1920 – e infine, nella seconda metà del XX secolo, a diversi partiti appartenenti all'estrema sinistra, quale il Partito operaio popolare (POP; Partito del lavoro, PdL), o all'area ecologista. Radicali, liberali (spesso in congiunzione) e socialisti rimasero comunque le tre principali forze politiche del comune di Neuchâtel durante tutto il XX secolo. Nel 1992 si delineò per la prima volta una doppia maggioranza di sinistra (socialisti, Verdi e partiti minori) nei consigli cittadini (nel 2008 hanno ottenuto tre seggi su cinque nell'esecutivo e 24 su 41 nel legislativo); nello stesso anno la socialista Monika Dusong fu la prima donna a essere eletta nell'esecutivo e più tardi a ricoprire la carica di sindaca (1996-1997). Nel 2004 l'Unione democratica di centro (UDC) ha fatto il suo ingresso nel legislativo. I liberali e i radicali si sono fusi nel 2008, dando vita al Partito liberale-radicale neocastellano.

Aspetti economici e sociali

La fabbrica di cioccolato e la Cité Suchard; particolare di un'incisione su acciaio realizzata attorno al 1910 (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel, Fonds Suchard).
La fabbrica di cioccolato e la Cité Suchard; particolare di un'incisione su acciaio realizzata attorno al 1910 (Musée d'art et d'histoire Neuchâtel, Fonds Suchard). […]

Nel XIX e XX secolo si affermarono a Neuchâtel diverse aziende conosciute sul piano internazionale: la Suchard, insediatasi già nel 1826 a Serrières, la fabbrica di telegrafi e apparecchi elettrici creata da Matthias Hipp nel 1860 (divenuta più tardi Favag SA), le Fabriques de tabac réunies (1925, Philip Morris), l'Ebauches (1926) e la Métaux précieux (1936, oggi Metalor). Le cartiere di Serrières, i mulini Bossy e diverse manifatture nel settore dell'orologeria completavano il tessuto industriale, relativamente debole, di Neuchâtel. Alla fine del XX secolo la cessazione delle attività o la delocalizzazione delle grandi industrie (Suchard, cartiere, Favag, ecc.) hanno provocato profondi mutamenti sociali (disoccupazione) ed economici. A Serrières e a Monruz, i tradizionali centri produttivi si sono frazionati in varie piccole e medie imprese, mentre l'amministrazione cantonale si è insediata in immobili per uffici; a Serrières-Sud, invece, la Philip Morris ha proseguito il suo ampliamento. L'arrivo a Neuchâtel nel 1984 del Centro svizzero di elettronica e di microtecnica (CSEM) ha garantito alla città una posizione privilegiata nello sviluppo delle microtecnologie. La creazione dell'istituto di microtecnica dell'Università di Neuchâtel (1975), che dal 2009 ha intensificato la sua collaborazione con il Politecnico federale di Losanna, e del parco scientifico e tecnologico Neode (2003) hanno rafforzato ulteriormente questo polo. Nella regione di Pierre-à-Bot è stato creato un nuovo quartiere industriale, che accoglie aziende locali e straniere quali Autodesk (informatica), Baxter Bioscience, Kyphon, Johnson & Johnson (settore medico) e Stonehage (gestione patrimoniale). In centro città si sono insediate Bulgari (gioielleria, orologeria, ecc.) e Bertolucci (orologeria), quest'ultima sostituita nel 2002 da Officine Panerai (gruppo Richemont). L'Ufficio federale di statistica si è stabilito a Neuchâtel nel 1998.

Nel 1859 Neuchâtel si dotò di un'azienda del gas, nel 1896 di un'azienda elettrica. La costruzione di una rete di trasporti pubblici (tram) ebbe inizio nel 1893. L'ospedale di Les Cadolles sostituì il vecchio nosocomio cittadino nel 1914. Nel 1972 la fondazione Pourtalès affidò la gestione del suo ospedale alla città; i due istituti costituirono l'unità ospedaliera di Neuchâtel. Questa struttura è scomparsa nel 2006 con la creazione sul piano cantonale dell'ente ospedaliero neocastellano (Hôpital neuchâtelois), di cui il Nouvel Hôpital Pourtalès (NHP) costituisce uno dei siti. Lo stabilimento di Les Cadolles, per contro, è stato chiuso nel 2005 e ha permesso la creazione di una zona a carattere sia abitativo che lavorativo. L'ospedale della Providence, creato nel 1858 dalla comunità cattolica di Neuchâtel, è una fondazione privata di interesse pubblico, che collabora con l'ente ospedaliero cantonale dal 2007.

Chiese, formazione e cultura

Manifesto turistico realizzato nel 1927 da Eric de Coulon (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
Manifesto turistico realizzato nel 1927 da Eric de Coulon (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste). […]

Nel 2000 il numero di riformati rappresentava a malapena un terzo della popolazione. Nel 2003 le parrocchie riformate di Neuchâtel si sono riunite in un unico comune parrocchiale, articolato in otto, poi, dal 2008, quattro spazi in cui si struttura la vita comunitaria. La tradizione di una parrocchia riformata di lingua tedesca perdura da diversi secoli (la prima menzione di un pastore «tedesco» risale al 1770). Il culto cattolico-romano è organizzato in quattro parrocchie cittadine: Nostra Signora, S. Nicola, S. Norberto (La Coudre) e S. Marco (Serrières). La chiesa neogotica di Nostra Signora dell'Assunzione, detta chiesa rossa, costruita in pietra artificiale da Guillaume Ritter (1897-1906), ha ottenuto il rango di basilica minore nel 2008. Due missioni assicurano il ministero sacerdotale alle importanti comunità di immigrati italiani e portoghesi. La parrocchia della Chiesa cattolico-cristiana, sorta nel 1912, è dotata di un proprio luogo di culto dal 1967 ed estende il suo ministero all'insieme della riviera neocastellana e a parte del Val-de-Ruz. La piccola comunità israelita (giudaismo) di Neuchâtel fa capo alla sinagoga di La Chaux-de-Fonds. Due centri culturali islamici sono stati fondati alla fine del XX secolo.

Chiusa dai repubblicani nel 1848, l'Accademia venne riaperta nel 1866 (seconda Accademia), assumendo il rango di Università nel 1909. L'Osservatorio cantonale con sede a Neuchâtel (fondato nel 1858), che dal 1860 fornisce l'ora esatta alla Svizzera, nel 2007 è stato integrato nel CSEM. Una scuola di orologeria venne creata dalla città nel 1871; divenuta scuola di meccanica e di elettricità nel 1936, nel 1978 venne integrata nel Centro professionale del litorale neocastellano (CPLN). Nel 1894 venne istituita la scuola superiore femminile, poi divenuta il ginnasio misto Numa Droz, mentre nel 1900 fu fondata la scuola superiore di commercio; i due istituti formarono dal 1997 il liceo Jean Piaget. Da parte sua, il cantone ha creato a Neuchâtel diversi istituti scolastici superiori, ad esempio il liceo cantonale (1873), che assieme al liceo del Val-de-Travers ha dato origine al liceo Denis-de-Rougemont nel 1997, o le scuole professionali. Fondato nel 1918, il Conservatorio di musica è dal 2008 una sezione esterna della scuola universitaria professionale di musica di Ginevra (HES). Lo stesso anno, i cantoni Berna, Giura e Neuchâtel hanno deciso di riunire a Neuchâtel le sedi della scuola universitaria professionale Arc.

Il quotidiano L'Express, fondato a Neuchâtel nel 1738 con il nome di Feuille d'Avis de Neuchâtel, opera dal 1996 in collaborazione editoriale con L'Impartial di La Chaux-de-Fonds. La città di Neuchâtel è proprietaria di tre grandi musei, il Musée d'histoire naturelle (1835), il Musée d'art et d'histoire (1885) e il Musée d'ethnographie (1904); dal 1983 finanzia fra l'altro, insieme al cantone, la Bibliothèque publique et universitaire. Creato e sostenuto dalla città e dai comuni rivieraschi, il Théâtre du Passage è stato inaugurato nel 2000; la nuova istituzione ha sostituito la sala di musica del 1769 che, con il nome di Maison du concert, accoglie da allora compagnie indipendenti. Il Centro Dürrenmatt, che dipende dalla Biblioteca nazionale svizzera, è stato inaugurato nel 2000. A Neuchâtel si trovava uno dei siti (arteplage) di Expo.02 (esposizioni nazionali). Un nuovo stadio di calcio è stato inaugurato alla Maladière nel 2007. Numerose società musicali e teatrali assicurano a Neuchâtel un'intensa vita culturale, ulteriormente arricchita da manifestazioni di grande portata quali il Festival international de la marionnette (dal 1985) e il Neuchâtel International Fantastic Film Festival (Nifff, dal 2000; festival del film). La Festa della vendemmia, che dal 1925 si svolge nella forma attuale, richiama a Neuchâtel ogni autunno decine di migliaia di persone.

Riferimenti bibliografici

  • Archives de la Ville de Neuchâtel, Neuchâtel.
  • Archives de l'Etat de Neuchâtel, Neuchâtel.
  • Bibliothèque publique et universitaire de Neuchâtel, Neuchâtel.
  • Matile, George Auguste: Déclarations ou points de coutume rendus par le Petit Conseil de la ville de Neuchâtel, 1836.
  • Favarger, Dominique; Tribolet, Maurice de (a cura di): Les sources directes, 1982 (Fonti del diritto svizzero, NE 1).
Studi generali
  • Guyot, Charly: Neuchâtel / 81 photographies inédites de Max-F. Chiffelle, 1947.
  • Società di storia dell'arte in Svizzera (a cura di): Les monuments d'art et d'histoire du canton de Neuchâtel,  1-, 1955-.
  • Société d'histoire et d'archéologie du canton de Neuchâtel (a cura di): Histoire du Pays de Neuchâtel, 3 voll., 1989-1993.
  • Jelmini, Jean-Pierre: Neuchâtel. L'esprit, la pierre, l'histoire, 19942.
  • Neuchâtel, histoire d'un paysage urbain», 1998 (Nouvelle revue neuchâteloise, 59).
  • Inventario svizzero di architettura, 1850-1920, vol. 7, 2000, pp. 139-275.
  • Jelmini, Jean-Pierre; Girardbille, Olivier: Les maquettes historiques de Neuchâtel (1180 – 1250 – 1400 – 1650 – 1776 – 1873). Un millénaire d'urbanisme au Musée d'art et d'histoire de Neuchâtel, 2000 (catalogo mostra).
  • Allanfranchini, Patrice: Neuchâtel, 1642-1942. Trois siècles d'iconographie, 2005.
  • Jelmini, Jean-Pierre: Neuchâtel 1011-2011. Mille ans – mille questions – mille et une réponses, 2010.
Medioevo e ancien régimeXIX e XX secolo
  • Università di Neuchâtel (a cura di): Histoire de l'Université de Neuchâtel, 3 voll., 1988-2002.
  • Musée d'art et d'histoire de Neuchâtel (a cura di): En voiture! L'arrivée du train en terre neuchâteloise, 2004 (catalogo mostra).
  • Callet-Molin, Vincent: Des catholiques en terre protestante. La paroisse Notre-Dame de Neuchâtel, 1806-2006, 2006.
  • Huguenin, Régis: L'émergence des transports publics en ville de Neuchâtel. Urbanisation et mobilité 1890-1922, 2007.
Link
Controllo di autorità
GND
Scheda informativa
Prima/e menzione/i
1011: Novum castellum
1033: Nuvenburch
1143: Novum Castrum
1251: Nuefchastel
1338: Neufchastel
Endonimi/Esonimi
Neuchâtel (francese)
Neuenburg (tedesco)

Suggerimento di citazione

Jean-Pierre Jelmini; Michel Egloff: "Neuchâtel (comune)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 08.09.2021(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/002853/2021-09-08/, consultato il 18.05.2025.