Com. GE, situato sulla sponda destra del Rodano; (1153: Mairin). Comprende il villaggio di M., la città satellite, le località agricole di Mategnin e di Maisonnex e una parte del quartiere di Cointrin. Pop: 54 fuochi nel 1550, ca. 150 ab. nel 1667, 597 nel 1850, 856 nel 1900, 2063 nel 1950, 14'255 nel 1970, 19'548 nel 2000 (di cui quasi la metà stranieri), 24'892 nel 2020. A M. sono state rinvenute una sepoltura della cultura di La Tène con alcuni gioielli, una necropoli utilizzata dal I al VI sec., le vestigia di una fabbrica di laterizi e quelle di un laboratorio di vasaio attivo dal I al III sec. Nel ME M. dipendeva dalla signoria di Gex, infeudata al conte di Ginevra e poi, dal 1355 (trattato di Parigi), a quello di Savoia. Il priorato di S. Giovanni e il capitolo di S. Pietro di Ginevra così come il priorato di Satigny vi possedevano delle case e delle terre. Prima del 1536 due fam., i M. e i Nergaz, vi edificarono delle case fortificate (quella dei Nergaz, detta casa della torre, è ancora esistente). La parte più antica di M., al centro di una tenuta agricola importante prima della Riforma, risale al XIV sec. e conserva alcune tipiche case rurali possedute da ricchi cittadini ginevrini alla fine del ME. Nel 1530 il villaggio fu teatro di un episodio della lotta fra i Ginevrini e i cavalieri del Cucchiaio, sostenitori della Savoia. Occupato dai Bernesi nel 1536 con il resto del Pays de Gex, M. tornò alla Savoia nel 1567 e fu riacquisito da Ginevra nel 1589. Più tardi il trattato di Lione (1601) assegnò il Pays de Gex alla Francia. Ad eccezione del breve periodo dell'occupazione austriaca (agosto 1813-marzo 1814), segnato da saccheggi e incendi, M. rimase franc. fino al 1815, data della sua definitiva annessione al cant. Ginevra.

Sul piano ecclesiastico, M. e la frazione di Mategnin costituivano nel ME due parrocchie distinte. Quella di M. dipendeva dal priorato di S. Giovanni (menz. nel 1153). Nel 1536 Berna impose la Riforma agli ab. e da allora la località formò una sola comunità parrocchiale con Le Grand-Saconnex, Pregny, Mategnin e Vernier. Tornato catt. nel 1621 sotto l'egida della Francia, M. recuperò la sua chiesa parrocchiale (dedicata a S. Giuliano, cit. alla fine del XV sec.), mentre i rif. dovettero costruire un nuovo edificio di culto. La coabitazione fra le due comunità religiose perdurò per qualche tempo. Nel 1662 la chiesa rif. venne demolita con tutte quelle del Pays de Gex, i rif. di M. vennero perseguitati e molti di loro trovarono rifugio a Ginevra. Ricostruita nel 1839, la chiesa di S. Giuliano venne utilizzata dalla Chiesa catt. cristiana (1875), poi nuovamente dalla Chiesa catt. romana (1901). Una cappella rif. fu inaugurata nel 1911, mentre un centro parrocchiale ecumenico fu costruito nel 1976.
Il com. politico istituito nel 1790 sostituì la preesistente comunità di M. Fino alla metà del XX sec. il borgo, in cui si tenevano alcune fiere, conservò un carattere agricolo. Dal XVIII sec. si affermò una modesta attività orologiera. In seguito il suo sviluppo economico venne favorito dalle infrastrutture stradali e ferroviarie (linea Parigi-Lione-Mediterraneo dal 1858) e più tardi dalla costruzione a Cointrin dell'aeroporto intern. (aerodromo dal 1920) e dall'insediamento dell'Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) nel 1954, che portò alla costruzione della prima città satellite in Svizzera (dal 1961). All'inizio del XXI sec. M. contava ca. 26'000 posti di lavoro suddivisi fra un migliaio di imprese attive per lo più nel settore dell'alta tecnologia, stabilitesi in una zona industriale (ZIMEYSA dal 1969) e stimolate dalla vicinanza del CERN. Dagli anni 1960-70 l'importante sviluppo demografico ha reso necessaria la costruzione di numerose infrastrutture sportive e culturali. L'integrazione della nuova pop. cosmopolita è stata favorita dalla creazione di diverse soc. locali (42 nel 2003), organizzatesi in un cartello dal 1962 e sostenute dalle autorità com. Nel 1966 si è dato avvio alla realizzazione di un giardino alpino.