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Iran

Carta di situazione Iran © 2004 DSS e cartografia Kohli, Berna.
Carta di situazione Iran © 2004 DSS e cartografia Kohli, Berna.

Impero di antiche origini, la Persia fu conquistata dagli Arabi nel VII sec. e convertita all'islam. Lo scià Ismail, fondatore della dinastia safavide (1501-1736), impose la dottrina sciita come religione nazionale. Sotto la dinastia Pahlavi (che prese il potere nel 1925 con Rezah Khan, dopo la destituzione dell'ultimo esponente della dinastia Qajar) nel 1935 l'Impero persiano assunse il nome ufficiale di I. Lo scià Mohammad Rezah Pahlavi, che aveva studiato in Svizzera, sostituì suo padre come capo dello Stato nel 1941, mantenendo il potere fino all'inizio del 1979, quando fu costretto all'esilio dalla rivoluzione che portò all'instaurazione della Repubblica islamica.

Dal XVII sec. alcuni Svizzeri, in genere orologiai, si stabilirono in Persia; alcuni di loro si introdussero nella cerchia dei sovrani safavidi. Tra il 1829 e il 1837 i tentativi della Missione di Basilea di insediarsi in I. furono senza esito. Stabilitasi a Tabriz verso il 1860, l'impresa Ziegler & Cie di Winterthur estese la sua rete commerciale e diversificò le attività nei settori dei trasporti, dei servizi bancari e della fabbricazione e commercio di tappeti, acquisendo verso il 1900 una posizione di primo piano tra le aziende straniere. Sulle orme di Gustave Jéquier, dal 1897 archeologi sviz. parteciparono a diversi scavi, contribuendo ad avviare relazioni culturali con il Vicino Oriente. Un trattato commerciale bilaterale concluso nel 1857 non poté essere ratificato a causa delle restrizioni che, prima della revisione costituzionale del 1866, limitavano la libertà di domicilio in Svizzera per le persone di confessione non cristiana. Un nuovo trattato di amicizia e di commercio fu firmato nel 1873 in occasione di una visita ufficiale nella Conf. dello scià Nasser ad-Din. Sotto la dinastia Pahlavi i due Paesi conclusero un accordo provvisorio (1928), seguito da un trattato di amicizia e da una convenzione di domicilio (1934). Aperto nel 1919 a Teheran, il consolato sviz. fu trasformato in legazione nel 1936. La Svizzera ha assunto a più riprese il ruolo di intermediario nelle relazioni intern. dell'I. sia in materia finanziaria sia sul piano diplomatico, difendendo per esempio gli interessi dell'I. nei Paesi dell'Asse tra il 1941 e il 1945 e (dal 1981) quelli degli Stati Uniti in I.

Dall'inizio del XX sec. cittadini iraniani giunsero in Svizzera come turisti, rifugiati (le loro attività perturbarono a volte le relazioni bilaterali) o studenti (tra i quali il futuro primo ministro Mohammed Mossadeq; negli anni 1960-70 gli studenti iraniani erano più di 300). Nel 2003 vivevano in Svizzera 2465 Iraniani. Gli Svizzeri in I. erano tre nel 1873, 182 nel 1940, 300 nel 1960, più di 800 nel 1978, per poi scendere a 166 nel 2004. Si trattava per lo più di ingegneri, tecnici, architetti, commercianti, geologi, meccanici o albergatori, che avevano beneficiato del regime delle capitolazioni, denunciato dall'I. nel 1927. Il ginevrino Ernest Perron, compagno di studi del giovane scià, tra il 1941 e il 1958 fu molto influente a corte, dove ebbe un ruolo controverso.

Dal 1939 al 1947 un'agenzia dell'ufficio sviz. per l'espansione commerciale promosse le relazioni economiche e lottò contro la concorrenza inglese e americana, per occupare la quota di mercato lasciata libera dalla Germania. Accordi conclusi nel 1954 e nel 1972 consentirono a Swissair di sviluppare le sue linee aeree. Il volume delle importazioni (soprattutto tappeti e petrolio) è rimasto di gran lunga inferiore a quello delle esportazioni (orologeria, macchine, tessili, prodotti chimici, equipaggiamenti, materiale bellico), che spesso furono coperte dalla garanzia contro i rischi dell'esportazione (fino al 1981). Dal 1973 le banche sviz. consolidarono le relazioni con l'I.; grazie al sostegno delle autorità fed. gli scambi economici aumentarono, per poi diminuire dopo la rivoluzione del 1979. Nel 2005 l'I. rappresentava il quarto mercato di sbocco per le esportazioni sviz. nel Medio Oriente (745,8 milioni di frs.; le importazioni ammontavano invece a 58,9 milioni). Tra il 2001 e il 2005, i due Paesi hanno concluso accordi bilaterali relativi agli investimenti, alla doppia imposizione e al commercio.

La Svizzera cooperò con l'I. nell'ambito della tecnica (spec. dal 1955). Direttamente o per mezzo del CICR, dal 1984 fornì anche aiuti umanitari (vittime della guerra con l'Iraq curate in Svizzera, accoglienza di rifugiati provenienti dall'Iraq o dall'Afghanistan). Dagli anni 1970-80 gli sforzi per mantenere buone relazioni con lo Stato iraniano a difesa dei vantaggi economici che ne derivano hanno dovuto confrontarsi con le reazioni critiche alla dittatura dello scià e successivamente all'integralismo e all'espansionismo della Repubblica islamica. L'assassinio dell'oppositore al regime Kazem Radjavi, ucciso a Coppet nel 1990, ha riacceso queste voci critiche.

Riferimenti bibliografici

  • Documentazione del DFAE
  • DDS, 1, 3, 9-11
  • H. Chahidzadeh, Les relations politiques entre l'Iran et la Suisse, 1958
  • A. Waldburger, Missionare und Moslems. Die Basler Mission in Persien, 1833-1837, 1985
  • B. Etemad, «Une maison suisse de commerce en Perse: Ziegler & Cie (1860-1934)», in RSS, 37, 1987, 412-427
  • D. Meier, Helvetias guter Draht zum Pfauenthron: die Beziehungen der Schweiz zu Iran (1946-1978), 2002
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Suggerimento di citazione

Marc Perrenoud: "Iran", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 13.05.2008(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/003410/2008-05-13/, consultato il 26.01.2025.