Prima e dopo la caduta dell'Impero ottomano, Ibn Saud estese il suo dominio nella penisola arabica e, nel 1926, fu proclamato re. Accogliendo la sua richiesta, la Svizzera riconobbe il regno saudita nel 1927, dopo aver consultato i governi delle grandi potenze. Nel 1932 Ibn Saud trasformò i propri territori in uno Stato unitario. Negli anni 1950-60, lo sviluppo raggiunto dall'A. grazie alla produzione petrolifera, il conseguente interessamento di Paesi concorrenti quali la Germania e il Giappone, uniti alla pressione degli ambienti economici sviz., indussero le autorità fed. a intensificare le relazioni bilaterali, nonostante le inquietudini in alcuni ambienti per l'autoritarismo e l'integralismo religioso dei governanti sauditi. Una cinquantina di Svizzeri, spec. tecnici, ingegneri e montatori dipendenti di ditte sviz. quali la Sulzer e la BBC, si trasferirono temporaneamente in A. Ginevra e altre località sviz. divennero da allora mete predilette dei Sauditi per le vacanze e le cure mediche. Nel 1958 venne aperta la sede diplomatica sviz. di Gidda e nel 1983 quella di Riyadh. Nel 1965 fu stipulato un accordo sui collegamenti aerei tra i due Paesi. Una commissione mista, che periodicamente riunisce le più importanti autorità economiche dei due Paesi, venne creata nel 1975; nel 1984 si riunì nell'ambito dell'esposizione Swissexpo, cui parteciparono 130 imprese sviz. A un aumento delle importazioni di petrolio saudita ha corrisposto un incremento ancora maggiore delle esportazioni sviz. in A.: tra il 1973 e il 1981 queste sono passate da 95,8 milioni a 1,181 miliardi di frs. (1,66 miliardi nel 2008), cosicché l'A. è divenuta uno dei dieci più importanti partner commerciali della Svizzera. Nel 1981 la Svizzera figurava al quarto posto nella graduatoria degli investitori stranieri in A. Il settore delle apparecchiature si è aggiunto a quelli tradizionali dell'orologeria e della gioielleria: tra il 1982 e il 1990 la Svizzera avrebbe esportato in A. materiale bellico per 399 milioni di frs., pari alla metà del volume d'affari realizzato in tutto il Medio Oriente con la vendita di armi sviz. (peraltro temporaneamente sospesa per iniziativa di Berna nel 1990, dopo l'invasione irachena del Kuwait). Nel 2008 la Conf. ha esportato in A. materiale bellico per 32,1 milioni di frs.
Tra gli Svizzeri che lavorano in A. (una cinquantina negli anni 1950-60, un centinaio dopo il 1975, ca. 1200 nel 1982, 688 nel 1986 e 248 nel 2009), figurano soprattutto architetti, ingegneri, consulenti tecnici, esperti di pianificazione, di edilizia e del settore alberghiero. Negli anni 1970-80 il regno saudita si è progressivamente sostituito al Libano, allora sconvolto dalla guerra civile, come centro delle relazioni finanziarie tra Svizzera e Medio Oriente. L'ottima intesa tra la Banca nazionale sviz. (BNS) e le autorità monetarie saudite ha permesso di evitare, in particolare nel 1973, ogni possibile complicazione dovuta al trasferimento di importanti capitali sauditi in Svizzera. Le statistiche pubblicate dalla BNS rivelano che nel 1991 le banche e le soc. fiduciarie con sede in Svizzera possedevano in A. 1,555 miliardi di frs. in valuta, oltre ad altri beni e investimenti per un valore di 4,545 miliardi; inoltre amministravano depositi per 135 milioni e investimenti per 13,777 miliardi di frs.