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Marocco

Carta di situazione Marocco © 2004 DSS e cartografia Kohli, Berna.
Carta di situazione Marocco © 2004 DSS e cartografia Kohli, Berna.

Protettorato franc. dal 1912, il M. proclamò l'indipendenza nel 1956. Le relazioni tra la Svizzera e il M. ebbero inizio con il servizio mercenario in Spagna: nel XVIII sec. reggimenti sviz. furono impiegati in campagne contro il sultano. Nel XX sec. alcuni Svizzeri si arruolarono nella Legione straniera e operarono in M. Dalla fine del XIX sec. commercianti sviz. si stabilirono a Tangeri (zona intern. dal 1923 al 1956, occupata dagli Spagnoli dal 1940 al 1945) e si posero sotto la protezione diplomatica delle grandi potenze.

Nel 1906 la conferenza di Algeciras (Spagna) decise che le azioni intentate contro la futura Banca di Stato marocchina sarebbero state giudicate in ultima istanza dal Tribunale fed. sviz. Inoltre la supervisione sull'organizzazione della polizia marocchina fu affidata a un ispettore generale sviz. designato dal Consiglio fed.; Armin Müller risiedette a Tangeri dal 1907 al 1911 e svolse la sua missione in pieno accordo con il sultano e con soddisfazione di Francia e Spagna.

Nel corso del XX sec. il numero di Svizzeri residenti in M., spec. commercianti e agricoltori, aumentò fino a raggiungere le 2600 persone nel 1956. Nel 1921 a Casablanca fu creato un consolato, che nel 1947 venne trasferito a Rabat. Anche se i moti del 1955-56 avevano leso in parte gli interessi elvetici, il 2.3.1956 la Svizzera riconobbe l'indipendenza del M. e aprì una legazione a Rabat (trasformata in ambasciata nel 1960) e un consolato a Tangeri (1958-68); nel luglio 1959 il M. aprì una legazione a Berna. Le banche sviz. mantennero un atteggiamento prudente nei confronti del nuovo Stato e la comunità sviz. nel Paese diminuì. Dal 1957 si procedette gradualmente all'aggiornamento degli accordi risalenti all'epoca del protettorato franc. attraverso la firma di trattati bilaterali che regolavano gli scambi economici. Si organizzarono operazioni di assistenza tecnica relative tra l'altro alla formazione professionale, alla produzione lattiera e alla cartografia; in seguito al terremoto di Agadir del 1960 furono elargiti importanti aiuti. Considerato un Paese a reddito medio, il M. non è fra gli Stati su cui convergono gli aiuti allo sviluppo.

Nell'ambito della riforma agraria compiuta dopo la conquista dell'indipendenza, il M. nazionalizzò alcuni terreni agricoli di proprietà sviz. per un valore che secondo le stime effettuate nel 1970 da esperti sviz. ammontava a 10 milioni di frs. I negoziati avviati nel 1967 per ottenere un indennizzo portarono nel 1978 alla firma di un accordo che prevedeva il versamento di due milioni di frs. ai 43 proprietari dei 5116 ettari nazionalizzati.

Il fascino esercitato dal M. sugli Svizzeri è attestato da numerosi racconti di viaggio pubblicati dall'inizio del XX sec., in particolare da Isabelle Eberhardt e Jacques-Edouard Chable. Dal decennio 1960-70 il M. ha richiamato un numero crescente di turisti sviz., nell'ordine di decine di migliaia per anno nel decennio 1980-90. Negli anni 1970-80 la comunità sviz. contava ca. 600 persone, residenti per lo più a Casablanca, e si rinnovava regolarmente grazie alla presenza di responsabili di lavori infrastrutturali (tra l'altro dighe ed elettrificazione), di collaboratori di industrie chimiche sviz. o di soc. multinazionali; nel 2006 gli Svizzeri in M. erano 1018. Favorite dalle condizioni di finanziamento, fra cui in particolare i "crediti misti" negoziati dalle autorità fed. e dagli ambienti economici, le esportazioni sviz. sono aumentate soprattutto nei settori chimico, metallurgico e dei macchinari dell'industria tessile. Nel 1981 la Svizzera era il quarto investitore straniero in M. Nel 1985 è stato sottoscritto un accordo bilaterale di protezione degli investimenti. La Svizzera importa prodotti artigianali, fosfati, piombo, frutta e verdura. Il numero dei Marocchini residenti in Svizzera è aumentato, passando dal migliaio nel 1980 a 6607 nel 2006.

La questione del Sahara occidentale ha trovato eco in Svizzera. Alcuni movimenti e personalità che simpatizzano con gli ab. di questa regione hanno prestato aiuto ai rifugiati saharawi, hanno contestato le agevolazioni finanziarie accordate al M. e domandato la proibizione delle esportazioni di materiale militare, che nel decennio 1980-90 si aggiravano attorno al mezzo milione di frs. all'anno. Tuttavia il Dip. fed. degli affari esteri, come la comunità intern., si rifiuta di riconoscere l'indipendenza della Repubblica araba saharawi democratica e sostiene attivamente gli sforzi per una soluzione negoziata.

Riferimenti bibliografici

  • Documentazione del DFAE
Completato dalla redazione
  • Koller, Guido: «Ein Schweizer Sheriff für den Weltfrieden», in: NZZ Geschichte, n. 40, 2022, pp. 78-85.

Suggerimento di citazione

Marc Perrenoud: "Marocco", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 10.12.2009(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/003456/2009-12-10/, consultato il 31.03.2023.