
24.5.1866 Sonogno, 18.7.1932 Muralto, catt., di Sonogno. Figlio di Celestino, contadino, e di Lucia Miossi. Marianna Andreoli. Studiò al collegio S. Eugenio di Locarno, al collegio Saint-Michel di Friburgo e all'Univ. di Berna, dove nel 1889 si laureò in giurisprudenza. Fu pres. di Lepontia (1889) e della Soc. degli studenti sviz. (1892). Fece la pratica di avvocato nello studio del leader conservatore Gioachimo Respini. Deputato nel 1892 alla Costituente cant., nel 1893 entrò, come rappresentante del partito conservatore, in Gran Consiglio, dove sarebbe rimasto fino al 1920. Nel 1896, al momento della spaccatura dei conservatori tra "giubiaschesi" (moderati) e "respiniani" (intransigenti), si schierò con questi ultimi e fu tra i redattori del giornale La Libertà, divenuto il loro organo. Nel 1901, dopo la riunificazione del partito conservatore, C. fu nominato, con Eligio Pometta, redattore del nuovo quotidiano del partito, Popolo e Libertà (del quale sarebbe poi stato direttore per quasi un ventennio), ma emerse presto, assieme a Giuseppe Motta, come uno dei maggiori esponenti della destra. Nel 1909 entrò una prima volta in Consiglio di Stato e fino al 1912 guidò il Dip. delle costruzioni. Nel 1912 prese il posto di Giuseppe Motta, eletto Consigliere fed., in Consiglio nazionale: vi sedette fino al 1915, e poi ancora dal 1917 al 1919. Dal 1915 al 1917 fu di nuovo nel governo cant., dove diresse i Dip. dell'interno e di giustizia, e poi dal 1921 sino alla morte, quando assunse la guida dei Dip. della pubblica educazione, giustizia e polizia.

La notevole statura politica di C. emerse in modo particolare negli anni tra il 1921 e il 1923, allorché egli gettò, grazie all'intesa con i socialisti, le basi del cosiddetto Governo di Paese che chiuse la crisi costituzionale apertasi nel 1919. La norma costituzionale che prese il suo nome ("formula Cattori", secondo la quale un partito che non aveva la maggioranza assoluta dei voti non poteva averla nemmeno in seno al governo) sancì l'introduzione nel cant. di un moderno sistema consociativo e pose definitivamente fine alle contrapposizioni di tipo ottocentesco. Decisiva fu inoltre l'azione di governo svolta nel decennio successivo, caratterizzata in primo luogo dalla presentazione a Berna delle "rivendicazioni ticinesi". Importante fu infine il ruolo svolto, all'interno sia dell'esecutivo sia del proprio partito, nel contrastare i pericoli irredentista e fascista.