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GiacomoLuvini-Perseghini

Ritratto. Olio su tela di Giacomo Donati, 1863 (Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano, Collezione Città di Lugano).
Ritratto. Olio su tela di Giacomo Donati, 1863 (Museo d'arte della Svizzera italiana, Lugano, Collezione Città di Lugano). […]

23.2.1795 Lugano, 24.5.1862 Lugano, libero pensatore, di Lugano. Figlio di Ambrogio Luvini. Luigia Vegezzi, figlia di Antonio. Dopo il ginnasio di Lugano e il collegio dei Nobili di Milano studiò diritto a Pavia, laureandosi nel 1817; dal 1823 esercitò l'avvocatura e il notariato a Lugano. Figura di primo piano tra i liberali radicali ticinesi, di cui fu uno dei dirigenti più energici e intransigenti, ebbe un ruolo determinante nelle vicende politiche cant. Fu sindaco di Lugano (1830-62), inviato alla Dieta fed. (diversi anni, tra il 1830 e il 1848), membro del Gran Consiglio ticinese (1830-62; pres. 13 volte), Consigliere nazionale (1848-54 e 1855-62), Consigliere agli Stati (1854-55) e Consigliere di Stato (marzo-settembre 1855). Colonnello fed. (1832), prese parte alla rivoluzione radicale del 1839 e, quale organizzatore dei Carabinieri, alla repressione del tentativo controrivoluzionario del 1841; comandante della sesta divisione durante la guerra del Sonderbund, fu sconfitto dagli Urani ad Airolo (1847). Fu delegato straordinario della Conf. presso il governo provvisorio di Milano dopo la rivolta antiaustriaca del 1848.

Riferimenti bibliografici

  • Gruner, Bundesversammlung/L'Assemblée, 1, 744
  • F. Blaser, Libertà e repubblica: der Tessiner Radikale G. Luvini-Perseghini im Revolutionsjahr 1848, 1999
  • Ceschi, Ticino, 1
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Suggerimento di citazione

Pablo Crivelli: "Luvini-Perseghini, Giacomo", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 23.07.2008. Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/003518/2008-07-23/, consultato il 24.01.2025.