7.12.1863 Scuol, 14.6.1952 Zurigo, rif., di Trin. Figlio di Johann, costruttore edile, e di Ottilia Mani. (1892) Ursulina Walther, di Tartar, figlia di Thomas, direttore di una fabbrica di birra a Napoli. Interrotto il liceo, conseguì la maturità dopo tre anni di commerci all'estero; conclusi gli studi giur. a Berna (1889), iniziò l'attività di avvocato a Coira (1890).
Dal 1891 al 1913 membro del Gran Consiglio grigionese (pres. 1896-99), si distinse spec. in materia di diritto, di traffici e di istruzione; nel 1893 si candidò al Piccolo Consiglio, ma senza successo. Per molti anni pres. dei radicali grigionesi, diede loro una salda struttura partitica; si impegnò spec. in favore del progetto per una ferrovia dello Spluga. Consigliere agli Stati (1899-1913), nel 1912 fu sconfitto da Edmund Schulthess nella corsa per il Consiglio fed.; l'anno seguente divenne comunque Consigliere fed. quale secondo grigionese e primo rom. Fino al 1917 guidò il Dip. degli interni, nel biennio successivo il Dip. politico. Durante lo sciopero generale del novembre 1918, dapprima titubante, fece poi propria e difese, in qualità di pres. della Conf., la linea dura proposta dai capi militari e dalla maggioranza borghese del parlamento, divenendo una figura emblematica della posizione del governo. In politica estera si batté soprattutto per l'ingresso della Svizzera nella Soc. delle Nazioni e il conseguente passaggio dalla neutralità assoluta a quella differenziata. Il traffico e la sicurezza nazionale lo indussero a sostenere l'annessione del Vorarlberg che, rifiutata dalla maggioranza del Consiglio fed., fu tra le cause delle sue dimissioni (21.1.1920).
Su mandato della Soc. delle Nazioni, dal 1922 al 1937 sorvegliò da Katowice (Polonia) il rispetto degli accordi germano-polacchi sull'alta Slesia. Nell'esercito fu maggiore e gran giudice. Dopo il 1937 diresse un ufficio di consulenze giur.