15.9.1787 Costanza, 14.7.1875 Les Eaux-Vives (oggi com. Ginevra), rif., di Ginevra. Figlio di Bénédict, orologiaio, deputato all'Assemblea nazionale ginevrina, e di Pernette Valentin. Suzanne Bonneton, figlia di Théodore, incisore. Aveva due anni quando i genitori, che erano emigrati a causa della rivoluzione del 1782, fecero ritorno a Ginevra. In questa città frequentò le scuole superiori e quindi i corsi di lettere e di fisica all'Acc. In seguito studiò alla scuola politecnica di Parigi (1807-09) e alla scuola di applicazione del genio di Metz (1809-10). Dal 1811 prestò servizio nell'esercito franc. Di stanza a Corfù per dei lavori di fortificazione, nel giugno del 1813 venne ferito in uno scontro navale con gli Inglesi. Promosso capitano di Stato maggiore, nel 1814 partecipò alla campagna di Francia. Nel 1817 fece ritorno a Ginevra e diede le dimissioni dall'esercito franc. Ingegnere cant. a Ginevra dal 1817 al 1850 (carica ufficiosa fino al 1828), dal 1821 diede occasionalmente corsi di matematica, geometria, geodesia e idraulica all'Acc. di Ginevra. Dal 1823 costruì in città diversi ponti sospesi tra cui quello di Bergues (1833-34) e dal 1827 intraprese la ristrutturazione del lungolago e della rada. Dal 1845 al 1856 supervisionò la creazione del catasto cant. Tra il 1829 e il 1850 compì diversi viaggi in Francia allo scopo di studiarne le realizzazioni industriali e ferroviarie. Si impegnò attivamente in favore della costruzione di una linea ferroviaria tra Lione e Ginevra (1851).
Nel 1817 venne integrato con il grado di capitano nell'esercito fed., appena istituito, di cui divenne in seguito tenente colonnello (1820) e colonnello (1827). Nel 1819 fu cofondatore delle scuola militare fed. di Thun, dove fu istruttore del genio fino al 1831 e professore di Luigi Napoleone Bonaparte, il futuro Napoleone III, al quale rimase legato per il resto della sua vita. Nel 1831 venne nominato capo di Stato maggiore e incaricato di organizzare la difesa della Svizzera in caso di conflitto europeo; l'anno seguente fu designato alla carica di quartiermastro generale della Conf., ossia capo di Stato maggiore generale. A questo titolo seguì le sessioni della Dieta fed. e diresse i lavori di triangolazione culminati nella stesura di una carta della Svizzera 1:100'000, che, iniziata nel 1832 e completata nel 1864, porta il suo nome (Cartografia). Nel 1833, in seguito alla sconfitta militare subita da Basilea Città contro Basilea Campagna, venne incaricato dalla Dieta di occupare Basilea con una divisione. Nel 1838, all'epoca dell'affare del principe Luigi Napoleone Bonaparte, D. pose Ginevra in stato di difesa allo scopo di prevenire un attacco franc. Nel 1843 comandò le truppe incaricate di reprimere gli scontri tra conservatori e radicali ginevrini. Il 21.10.1847 la Dieta lo designò comandante delle truppe fed. (generale) e lo incaricò di sciogliere il Sonderbund, missione che egli accettò non senza reticenze. Il 4 e il 5 novembre rivolse ai suoi divisionari, poi alle truppe, una "raccomandazione" e un "proclama" con l'intento di prevenire gli eccessi. I cant. dissidenti capitolarono dopo una campagna di tre settimane, poco sanguinosa e condotta con abilità. D. impose ovunque alle sue truppe di attenersi a severi principi umanitari. In segno di riconoscenza la Dieta gli accordò, a titolo d'onore, un dono di 40'000 franchi. Nell'agosto del 1849, durante la rivoluzione nel granducato del Baden, l'Assemblea fed. lo nominò di nuovo comandante in capo per evitare una eventuale violazione del territorio sviz. Durante l'affare di Neuchâtel, l'Assemblea fed. lo mise alla testa delle truppe (27.12.1856). Nel 1859 comandò di nuovo l'esercito sviz., mobilitato in occasione dello scontro in Lombardia tra l'alleanza franco-piemontese e gli Austriaci.
Parallelamente alle sue attività di ingegnere e ufficiale, D. intraprese una carriera politica che lo vide protagonista sia a Ginevra sia a Berna. Nel 1819 a Ginevra venne eletto nel Consiglio rappresentativo e si schierò fra i liberali. Nel 1830 sostenne l'adozione di una bandiera fed. e fu il secondo rappresentante del suo cant. alla Dieta straordinaria. Dopo la rivoluzione ginevrina del novembre 1841 fu eletto alla Costituente cant. e, nel 1842, al Gran Consiglio e al consiglio com. Dopo la rivoluzione del 1846 fu un oppositore dei radicali e del loro capo James Fazy. Sul piano nazionale fu deputato del Seeland (Berna, 1848-51) e poi di Ginevra (1854-57) al Consiglio nazionale, e infine Consigliere agli Stati per Ginevra (1862-66); in quest'ultimo consesso si occupò tra l'altro della ratifica del trattato riguardante la valle di Dappes (1862). Nel marzo del 1860, durante l'affare della Savoia, intervenne invano presso Napoleone III per evitare l'annessione dello Chablais e del Faucigny da parte della Francia. Nel 1863 fu uno dei cinque cofondatori del comitato intern. di soccorso ai militi feriti che in seguito divenne il CICR e di cui D. fu pres. durante il primo anno. Dal 1847 al 1855 fece anche parte del concistoro della Chiesa nazionale prot.
D. fu autore di un manuale di tattica (Cours de tactique, 1840), di alcuni scritti sulle fortificazioni e di diversi studi di storia militare. Come ingegnere e scienziato svolse numerose attività in diversi campi tra cui la geometria, le proiezioni, la statica applicata ai ponti, la resistenza dei solidi, la meccanica applicata, la geodesia, l'idraulica, la limnometria, la gnomonica, ecc. La sua carta della Svizzera fu un'opera pionieristica. Ebbe un ruolo di primo piano anche nelle trasformazioni urbanistiche e nei lavori di genio civile condotti a Ginevra e nella determinazione dei tracciati delle linee ferroviarie in Svizzera. Conservatore per natura e uomo del Juste-Milieu, fu un avversario di tutti gli estremismi e l'infaticabile campione della coesione nazionale. Cavaliere (1814), commendatore (1848), grand'ufficiale (1852) e gran croce (1866) della Legion d'onore, ricevette numerose altre onorificenze estere.