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Johann KonradKern

Ritratto di Johann Konrad Kern. Litografia n. 569 del 1907 tratta da Album national suisse, Zurigo, Orell Füssli, 1888-1907 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).
Ritratto di Johann Konrad Kern. Litografia n. 569 del 1907 tratta da Album national suisse, Zurigo, Orell Füssli, 1888-1907 (Biblioteca nazionale svizzera, Berna).

11.6.1808 Berlingen, 14.4.1888 Zurigo, rif., di Berlingen, cittadino onorario di Frauenfeld (dal 1852) e di La Chaux-de-Fonds (dal 1857). Figlio di Christian, agricoltore e commerciante di vini. (1834) Aline Kern-Freyenmuth (->). Dopo la scuola lat. a Diessenhofen e il Carolinum a Zurigo, studiò teol. a Basilea (1826) e diritto a Basilea, Berlino e Heidelberg (1827-30), conseguendo il dottorato in diritto a Heidelberg nel 1830. Aprì uno studio di avvocatura a Berlingen (1831) e a Frauenfeld (1834). Grazie al patrimonio della moglie e all'abile conduzione dei suoi affari, raggiunse un'indipendenza economica che gli consentì di dedicarsi quasi esclusivamente alla vita politica. Iniziò la carriera quale deputato al Gran Consiglio turgoviese (1832-53), che presiedette nove volte. Membro del Consiglio dell'educazione (1832-52, pres. 1835-52), nel 1853 fu il principale promotore e cofondatore della scuola cant. Giudice cant. e pres. della commissione cant. di giustizia, insieme agli altri due membri di quest'ultima, Johann Baptist von Streng e Johann Melchior Gräflein, costituì il cosiddetto triumvirato, che dal 1837 al 1850 influì in modo decisivo sulla scena politica turgoviese. Fu Consigliere di Stato (1849-53), fondatore e pres. della Banca ipotecaria di Turgovia (1850-58) e pres. della Soc. di utilità pubblica turgoviese (1837-40 e 1850-53).

La sua carriera politica non si limitò all'ambito cant., ma proseguì anche sul piano fed. Inviato turgoviese alle Diete fed. (1833-38, 1840-42 e 1845-48), nel 1833 si oppose con fermezza all'estradizione del futuro imperatore Napoleone III, richiesta dai Francesi. Accanto a Jonas Furrer, ebbe un ruolo centrale quale capo della maggioranza liberale nella Dieta fed. Membro della cosiddetta commissione dei Sette, incaricata di trovare una soluzione al conflitto del Sonderbund, il 4.11.1847 presentò in qualità di relatore la richiesta di intervento armato contro il Sonderbund. Acquisì meriti particolari partecipando alla redazione della Costituzione fed. del 1848. Deputato al Consiglio nazionale (1848-54, pres. 1850-51), fu inoltre giudice fed. (1848-54, pres. 1848-50) e Consigliere degli Stati (1855-57). Primo pres. del Consiglio dei Politecnici fed. (1854-57), si batté per la creazione e lo sviluppo del Politecnico fed. di Zurigo (fondato nel 1855); la presenza nell'ateneo di numerosi docenti di spicco, fortemente voluta da K., creò i presupposti per la futura rinomanza scientifica dell'ist. Fu direttore e membro del consiglio di amministrazione della Ferrovia del Nord-Est (1853-57). Compì i primi passi in ambito intern. in qualità di inviato straordinario della Svizzera a Vienna nel 1848. In occasione dell'affare di Neuchâtel (1856-57), mostrò grande abilità quale rappresentante diplomatico speciale della Svizzera nelle trattative a Parigi. Nominato ambasciatore straordinario e ministro plenipotenziario della Svizzera a Parigi dal Consiglio fed. (1857), ricoprì questa importante carica diplomatica fino al 1883.

Fu il politico turgoviese più importante della Rigenerazione. Sul piano nazionale, assieme ad Alfred Escher fu uno dei membri più influenti dell'Assemblea fed. Rinunciò tuttavia a candidarsi al Consiglio fed. È considerato il fondatore della diplomazia professionale sviz.

Riferimenti bibliografici

  • Politische Erinnerungen 1833 bis 1883, 1887
  • Fondo presso StATG
  • Gruner, Bundesversammlung/L'Assemblée, 1, 705
  • A. Schoop, J. K. Kern, 2 voll., 1968-1976
  • B. von Tscharner, J. K. Kern (1808-1888), Staatsmann, Diplomat, 2005
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Suggerimento di citazione

Verena Rothenbühler: "Kern, Johann Konrad", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.11.2024(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/004072/2024-11-11/, consultato il 01.12.2024.