28.4.1834 Losanna, 14.9.1893 Berna, riformato, di Saint-Saphorin (Lavaux). Figlio di François-Louis, maestro di scherma, e di Susanne Boomer, cittadina inglese. 1) (1861) Gabrielle Ernestine Wilhelmine, detta Mina, figlia di Auguste Rogivue; 2) (1874) Elise Borgognon, figlia di Jean-Louis, giudice cant. Dopo la licenza in diritto a Losanna (1856) e il brevetto di avvocato (1858), aprì uno studio legale a Losanna (1859). Nel 1864 fondò l'Unione vodese di credito, organizzata secondo principi cooperativi, e nel 1867 una Cassa popolare per gli operai. Fu deputato al Gran Consiglio vodese (1863) e consigliere comunale a Losanna (1866-68, 1878-81). Con Victor Ruffy ripristinò l'unità del partito radicale, rotta nel 1862, si impose come suo capo incontestato e fondò il suo organo di stampa (La Revue). Consigliere di Stato (Dipartimento dell'istruzione pubblica e dei culti, 1868-71, 1873-74; Dipartimento militare, 1872-73), si occupò della riorganizzazione dell'istruzione superiore e pose le basi per la futura Università di Losanna.
Nel 1866 venne eletto in Consiglio nazionale. Divenne il leader dei federalisti romandi e, insieme ai catt. conservatori, guidò la campagna contro il progetto di revisione della Costituzione fed. del 1872. La bocciatura alle urne del progetto consolidò la sua fama di uomo politico di levatura nazionale. Dopo le dimissioni dal governo (1874), riprese l'attività di avvocato e continuò a influenzare la politica vodese dai banchi del Gran Consiglio (1874-81). Nel 1875 venne eletto in Consiglio fed., ma rifiutò la carica. La sua entrata nel governo fed. apparve tuttavia necessaria per completare la riconciliazione tra i radicali romandi e quelli ted. dopo le battaglie costituzionali (1872 e 1874) e le discussioni in merito alla politica ferroviaria (R. era un fervente difensore del Sempione). Nel 1881 finì per accettare una nuova elezione in Consiglio fed. Dopo un breve periodo alla guida del Dipartimento del commercio e dell'agricoltura, dal 1882 diresse il Dipartimenot di giustizia e polizia. I primi tempi in Consiglio fed. furono caratterizzati dalla sua opposizione all'ultramontanismo. Gli attacchi dei conservatori a numerosi progetti di legge e la sconfitta subita dai radicali a proposito del "balivo scolastico" spinsero R. a rivedere la sua politica. Dal quel momento si impegnò per il superamento del Kulturkampf. Nel 1890 intervenne per trovare una soluzione al conflitto ticinese. Benché fosse federalista, percepì la necessità di unificare il diritto civile e penale in Svizzera e mosse i primi passi in questa direzione. Il suo capolavoro giur. fu però la legge fed. sull'esecuzione e sul fallimento, adottata in votazione popolare nel 1889. Fu pres. della Conf. nel 1883 (in quell'anno alla guida del Dipartimento politico) e nel 1890. Vicino agli ambienti pacifisti (partecipò a numerosi congressi di pace), R. cercò anche di migliorare le condizioni degli operai (assicurazioni sociali). Venne insignito del dottorato h.c. dell'Univ. di Berna (1886). Massone, fece parte della Société de Belles-Lettres (1850) e dell'ass. studentesca Helvetia (1850).