24.2.1755 Näfels, 22.7.1836 Costanza, catt., di Näfels, cittadino onorario di Lichtensteig (1798) e di Lucerna (1803). Figlio di Franz Josef (->) e di Maria Anna Dorothea von Bachmann. Fratello di Heinrich (->). Nipote di Karl Josef Anton Leodegar von Bachmann e di Niklaus Franz von Bachmann. (1783) Franziska Josepha Sutter, figlia di Johann Baptist Fortunat, balivo imperiale residente nel castello di Appenzello. Dopo il collegio dei gesuiti a Lucerna (1765-68) e l'Acc. di Besançon, studiò diritto e scienze politiche all'Univ. di Salisburgo (1770-72). Per iniziativa del padre divenne cavaliere alla corte del principe abate di San Gallo e maggiore delle sue truppe (1776). Fu poi consigliere palatino, balivo (Obervogt) di Rosenberg nella valle del Reno (1782) e balivo (Obervogt) del baliaggio di Oberberg (1783-92). Ultimo balivo del Toggenburgo (1792-98), nel 1795 criticò il Gütlicher Vertrag, del principe abate Beda Angehrn. Durante la rivolta popolare del 1798 trasferì i poteri sovrani dell'abate al pres. del Consiglio del Toggenburgo. Nel corso dei disordini del 1798-99 si distinse come protettore delle monache del capitolo di Schänis e tentò invano di entrare al servizio dell'imperatore austriaco.
Dal 1799 al 1802 fu membro del Consiglio elvetico delle finanze e fu, come Paul Usteri, esponente degli unitari moderati. Senatore elvetico e segr. di Stato provvisorio agli affari esteri, nel 1802 partecipò alla Consulta di Parigi. Grazie ai suoi legami con il senatore franc. Jean-Nicolas Démeunier, suo compagno di studi a Besançon, divenne pres. della commissione governativa incaricata di dar forma al nuovo cant. San Gallo. Dal 1803 al 1831 presiedette, a turno con un collega evangelico come previsto dalla Costituzione, il Grande e il Piccolo Consiglio sangallese (dal 1815 Landamano). Ammiratore di Napoleone, promosse un'amministrazione centralizzata e dal 1803 rappresentò regolarmente il suo cant. alle Diete fed.
Fondò il primo teatro permanente della città di San Gallo (1805), il settimanale filogovernativo Der Erzähler (1806), di cui fu editore fino all'ottobre del 1831, e il ginnasio catt. (1809). Nel 1805 ottenne la soppressione definitiva del convento di San Gallo e la liquidazione del patrimonio conventuale. Nel 1814 impedì tramite mezzi diplomatici l'incombente scioglimento del cant. e organizzò la repressione militare delle rivolte nelle regioni. Non rieletto al Consiglio di Stato dopo la rivoluzione liberale del 1831, si trasferì a Costanza. Pur nutrendo una certa comprensione per le riforme liberali, vedeva il suo modello ideale in un'autorità statale che governa il popolo attraverso un'élite colta e agiata, e rifiutava la democrazia, ritenendola un dominio della plebe. Autore di drammi patriottici e di scritti di stampo illuminista, fu uno dei patrioti catt. della seconda metà del XVIII sec. Nel 1774 la fam. M. fu insignita dall'imperatore Giuseppe II del titolo di cavaliere imperiale e nel 1791 di quello baronale con il predicato "von Friedberg"; dal 1798 M. si fece chiamare M.-Friedberg.