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Uri

Uno dei quattro Paesi forestali, cantone della vecchia Confederazione forse già nel 1291 o 1309, sicuramente dal 1315. Parte del canton Waldstätten durante l'Elvetica (1798-1801/1803), dal 1803 è un cantone della Confederazione. È denominato ufficialmente Canton Uri (Kanton Uri); tedesco, francese, romancio: Uri. La lingua ufficiale è il tedesco; capoluogo del cantone è Altdorf.

Stemma del canton Uri
Stemma del canton Uri […]
Carta oro-idrografica del canton Uri con le principali località
Carta oro-idrografica del canton Uri con le principali località […]

Nel pieno e tardo Medioevo, Uri comprendeva la valle della Reuss dal lago di Uri (ramo sudorientale del lago dei Quattro Cantoni) fino alla gola della Schöllenen, il dorso montuoso a ovest del lago di Uri e diverse valli laterali, la valle dello Schächen e il Maderanertal a est della Reuss e, a ovest di quest'ultima, le valli di Erstfeld, Meien e Göschenen. Nel XV secolo Uri acquisì la Leventina, suo Paese soggetto fino al 1798, e concluse un patto di comborghesia con la valle d' Orsera, divenendo uno «Stato dei passi» che controllava il versante settentrionale e meridionale del passo del San Gottardo. I numerosi collegamenti interalpini lungo la direttrice est-ovest (passo della Surenen, passo del Susten, passo della Furka, Klausen, passo dell' Oberalp) ebbero invece un'importanza minore.

Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Uri

Superficie (2011)1 076,4 km2 
Foresta / Superficie boscata196,3 km218,2%
Superficie agricola utile262,9 km224,4%
Superficie con insediamenti18,3 km21,7%
Superficie improduttiva598,9 km255,6%
Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Uri -  Statistica della superficie

All'inizio del XXI secolo il cantone alpino comprendeva 20 comuni, notevolmente diversi tra loro per altitudine, topografia e clima (specialmente per l'esposizione al favonio). La redditività del suolo era eterogenea. Solo poco meno della metà della superficie totale, pari a 1076,4 km2, era produttiva; di questa metà l'80% poteva essere sfruttato solo in maniera estensiva come pascolo.

Struttura demografica ed economica del canton Uri

Anno 18501880a1900195019702000
Abitanti 14 50523 74419 70028 55634 09134 777
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera0,6%0,8%0,6%0,6%0,5%0,5%
Lingua       
tedesco  18 02418 68527 63931 54632 518
italiano  5 3139476931 900462
francese  282241209767
romancio  23389114251
altre  526134061 679
Religione, confessione       
cattolicib 14 49323 14918 92426 43931 73229 846
protestanti 125247732 0732 2362 074
cattolico-cristiani    201022
altri  213241132 835
di cui della comunità ebraica  71007
di cui delle comunità islamiche     64683
di cui senza confessionec     31818
Nazionalità       
svizzeri 14 46517 37618 26727 74331 39331 706
stranieri 406 3681 4338132 6983 071
Anno  19051939196519952005
Occupati nel cantonesettore primario 6 3115 9391 7602 220d1 821
 settore secondario 2 0173 4556 6706 2245 121
 settore terziario 3 1992 8434 9718 7468 717
Anno  19651975198519952005
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero 0,4%0,4%0,4%0,4%0,4%

a Abitanti e nazionalità: popolazione residente; lingua e religione: popolazione "presente".

b Compresi i cattolico-cristiani nel 1880 e nel 1900; dal 1950 cattolico-romani.

c Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.

d Censimento delle aziende agricole 1996.

Struttura demografica ed economica del canton Uri -  Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali; Ufficio federale di statistica

Dalla Preistoria all'alto Medioevo

Preistoria e Protostoria

Le più antiche tracce antropiche rinvenute fino all'inizio del XXI secolo – estrazione e lavorazione di cristalli di rocca a Rossplatten e punta di freccia in selce nel Gotthardmätteli a oltre 1500 m, entrambi a Hospental – risalgono al 2200 a.C. Sono ascrivibili all'età del Bronzo i corredi funerari di Bürglen, probabilmente quelli nella Jagdmatt (1300-900 a.C.) e vari reperti sparsi. Le prime vestigia di insediamenti, databili al Bronzo medio (1400-1200 a.C.), sono state scoperte ad Amsteg sulla collina del Flüeli. Quest'area, situata in una posizione protetta all'imbocco del Maderanertal e quindi lungo l'itinerario che portava nella valle della Reuss attraverso il Chrüzlipass, nelle vicinanze presentava giacimenti di cristallo, rame e ferro e fu abitata anche durante l'età del Ferro (500-450 a.C.). Reperti in ceramica testimoniano contatti di Amsteg con l'Altopiano e con l'insediamento sul Padnal a Savognin durante l'età del Bronzo e collegamenti con i territori sudalpini (Quinto) e la valle del Reno alpino nell'età del Ferro. Anche il tesoro aureo celtico di Erstfeld, di rilevanza europea, indica una presenza antropica nelle Alpi centrali nel IV secolo a.C.; attualmente viene perlopiù interpretato come dono votivo per una divinità montana. Il ritrovamento di utensili di ferro del II secolo a.C. sopra Altdorf e alcuni toponimi (Silenen, Surenen ecc.) rinviano alla presenza di una popolazione preromana. I Leponti, anche se forse non colonizzarono ancora la valle d'Orsera, probabilmente la sfruttarono in maniera estensiva in una forma o in un'altra.

Epoca galloromana

I pochi reperti sparsi (soprattutto monete, frammenti di ceramica del 50-150 d.C. a Schattdorf) non forniscono indicazioni precise sulla situazione insediativa in epoca romana. Le denominazioni di località, terreni agricoli e vallate suggeriscono un'influenza galloromana per gli insediamenti lacustri, mentre i territori situati più a monte della Reuss - specialmente i versanti urani del passo dell'Oberalp e del Chrüzlipass - denotano piuttosto origini retiche. Insieme alla Rezia e al Vallese, all'inizio dell'epoca imperiale verosimilmente l'intero territorio cantonale (ma forse solo la valle d'Orsera) faceva parte di un'unica circoscrizione amministrativa sottoposta a un prefetto. Più tardi si trovò sulla linea di confine tra le province Raetia e Germania Superior, il cui tracciato esatto nella zona alpina non può più essere ricostruito. Dato che più tardi la Schöllenen segnò la frontiera tra le diocesi di Coira e Costanza, è tuttavia verosimile che già in epoca romana la gola costituisse un confine amministrativo. Probabilmente il passo del San Gottardo era conosciuto, ma assumeva un ruolo secondario, poiché non figurava negli itinerari romani e fino all'inizio del XXI secolo non si sono trovate tracce archeologiche di infrastrutture viarie quali strade e stazioni di sosta (mansiones) né nel nucleo originario del cantone né nella valle d'Orsera. Dopo la fine della dominazione romana nelle Alpi centrali, l'Unterland urano si orientò verosimilmente verso nord, mentre la valle d'Orsera fece parte delle entità statali succedute alla provincia Raetia prima.

Alto Medioevo

Sperone damaschinato in argento. Corredo funebre rinvenuto nella chiesa parrocchiale di S. Martino ad Altdorf, 670 ca. (Historisches Museum Uri, Altdorf).
Sperone damaschinato in argento. Corredo funebre rinvenuto nella chiesa parrocchiale di S. Martino ad Altdorf, 670 ca. (Historisches Museum Uri, Altdorf). […]

La colonizzazione alemanna di Uri avvenne dal VII secolo nel quadro dell'Impero dei Franchi. La Svizzera centrale apparteneva al ducato di Alemannia (istituito dai Merovingi) nel regno di Austrasia, i cui duchi fino al secondo quarto dell'VIII secolo beneficiarono di una relativa autonomia. La diffusione di denominazioni con la desinenza -ingen risalenti al VII-X secolo interessò l'intero territorio cantonale fino a Wassen. La coesistenza di toponimi latini e tedeschi lascia presupporre una convivenza pacifica tra popolazioni romanizzate e Alemanni. La tomba alemanna nella chiesa di S. Martino ad Altdorf (660-680) testimonia il ruolo guida in ambito politico ed ecclesiastico assunto da questa popolazione nella valle della Reuss. La condanna di Heddo, abate di Reichenau filofranco, all'esilio a Uri nel 732 – in questo contesto compare la prima volta il nome Uri – denota l'irrilevanza geopolitica dei territori della Svizzera centrale. Anche il fatto che la Schöllenen si affermò come confine tra le diocesi di Costanza (fondata attorno al 600) e Coira testimonia la marginalità della valle della Reuss nell'alto Medioevo. Nella valle dall'VIII secolo i sovrani franchi disponevano di estesi possedimenti regi, probabilmente requisiti agli Alemanni. Le loro competenze giuridichenella prima metà del IX secolo furono probabilmente esercitate da uno iudex publicus o da un comes, come emerge da un documento dell'853 con cui Ludovico il Germanico, sovrano del regno franco orientale, donò i suoi beni e diritti signorili nel pagellus Uroniae al Fraumünster. Non è chiaro se l'intera valle passò al convento zurighese, dato che non si può escludere che nel IX secolo a Uri esistessero uomini liberi con proprietà allodiali o che altri signori laici o ecclesiastici oltre al monarca detenessero beni nella regione. I diritti signorili del monastero erano esercitati da un avogadro (advocatus), che assumeva anche i compiti, non meglio conosciuti, di giudice rispettivamente conte. Nell'853 il re donò al Fraumünster anche le sue chiese (oltre a quelle a Silenen e Bürglen, documentate nell'857, presumibilmente anche quella di Altdorf, attestata sul piano archeologico).

Anche nell'alto Medioevo abitanti della Leventina probabilmente caricarono con bestiame la valle d'Orsera. Quest'ultima, forse appartenuta al convento di Disentis già dalla sua fondazione e sottoposta alla diocesi di Coira, al più tardi nel X secolo fu colonizzata da servi ecclesiastici romanci.

Autorità, politica e istituzioni dai secoli centrali del Medioevo alla fine del XVIII secolo

Strutture signorili fino all'inizio del tardo Medioevo

In assenza di fonti, è difficile ricostruire le strutture signorili e gli assetti proprietari nei secoli centrali del Medioevo, che quindi devono in parte essere dedotti dalla situazione esistente nel tardo Medioevo. La più antica signoria fondiaria era quella del Fraumünster, i cui possedimenti nel XIV secolo comprendevano ca. 80 poderi e 160 beni di dimensioni inferiori. Dal XIII secolo l'amministrazione delle proprietà fondiarie fu affidata a giurisdizioni (Meierämter) che coincidevano con le tre parrocchie del cantone (Bürglen, Altdorf e Silenen). I maiores, appartenenti alla nobiltà ministeriale locale, costituivano il gruppo emergente dell'epoca ed ebbero un importante ruolo nella storia urana fino alla seconda metà del XIV secolo.

A Uri nel XII secolo le varie famiglie von Rapperswil detenevano ampie proprietà, cedute dopo il 1227 e nel 1290 al convento cistercense di Wettingen, i cui centri amministrativi furono le torri a Schattdorf e Göschenen. Le cistercensi e i cistercensi di Rathausen, Frauenthal e Kappel e la casa dell'ordine di S. Lazzaro a Seedorf possedevano beni acquistati od ottenuti in dono da famiglie della piccola nobiltà. Il casato nobile dei von Attinghausen disponeva di averi sul lago dei Quattro Cantoni, nella piana della Reuss e nell'Oberland, di propri servi nonché di possedimenti e servi appartenenti al Fraumünster e al convento di Wettingen (o almeno rivendicati da quest'ultimo). Non vi sono tracce sulle forme concrete assunte dall'esercizio del loro potere. Dal 1336 la famiglia detenne il dazio imperiale di Flüelen. Allodi contadini sono attestati a Uri dal XIII secolo. La signoria fondiaria sulla valle d'Orsera apparteneva al convento di Disentis.

Il Fraumünster di Zurigo era sottoposto a un balivo imperiale, che a Uri governava sui non liberi come sui liberi. Tale carica fu esercitata dai duchi di Svevia (ca. 920-976), dai von Lenzburg (ca. 976-1173) e poi dai von Zähringen (1173-1218). In seguito la situazione dei rapporti signorili è incerta fino alla fine del XIII secolo. La valle d'Orsera sottostava all'avogadro dell'abbazia di Disentis. Nel 1239/1240 l'imperatore Federico II istituì un baliaggio imperiale anche nella valle d'Orsera, che affidò a un conte Rudolf von Rapperswil (forse Rudolf III von Rapperswil?). In seguito all'estinzione di questo casato in linea maschile nel 1283, il baliaggio imperiale passò agli Asburgo.

La nascita del Paese di Uri e le origini della Confederazione

Il più antico sigillo del Paese di Uri (1249) tratto dalla collana Die Staedte- und Landes-Siegel der Schweiz di Emil Schulthess, 1853-1856 (Zentralbibliothek Zürich).
Il più antico sigillo del Paese di Uri (1249) tratto dalla collana Die Staedte- und Landes-Siegel der Schweiz di Emil Schulthess, 1853-1856 (Zentralbibliothek Zürich). […]

Nel XIII secolo i mutamenti sociali ed economici conobbero un'accelerazione. I conventi intensificarono il loro dominio, introdussero nuove forme di sfruttamento dei pascoli, fondarono aziende specializzate nell'economia lattiera (Schweighöfe) e favorirono le élite contadine, che poi entrarono in possesso di queste aziende. Inoltre si sviluppò una serie di forme organizzative protostatali. L'affermazione del potere signorile (che si traduceva in un maggiore controllo da parte di quest'ultimo delle forme di protezione e dell'uso della forza) e il consolidamento dei vari organismi comunitari locali nel XIII e fino alla metà del XIV secolo andarono di pari passo. Parallelamente, grazie alle migliorie apportate all'itinerario del San Gottardo, Uri si trasformò da area marginale in una zona di transito, ciò che incentivò lo sviluppo di nuove attività economiche e la moltiplicazione dei rapporti sovraregionali di natura economica ma anche politica. Gli affittuari dei ceti superiori iniziarono a finanziare lo sfruttamento dei pascoli con capitali provenienti dalle città.

Blaken sull'alpe di Surenen. Schizzo in matita tratto dal grande libro degli schizzi di Karl Franz Lusser, 1818 (Staatsarchiv Uri).
Blaken sull'alpe di Surenen. Schizzo in matita tratto dal grande libro degli schizzi di Karl Franz Lusser, 1818 (Staatsarchiv Uri). […]

In numerosi negozi giuridici abitanti di Uri compaiono come collettività, come ad esempio già nel 955 (fissazione per iscritto dei diritti di decima; nos inhabitantes Uroniam), nel 1196 (conflitto con Glarona sullo sfruttamento degli alpeggi), dal 1273 (disputa sui pascoli sul passo della Surenen; homines universi vallis Uranie) e nel 1348-1358 (regolamentazione dei confini con Svitto; die lantluit gemeinlich ze Ure). In base a un documento di cui è tramandata una copia realizzata da Aegidius Tschudi, la cui autenticità è in parte messa in dubbio dagli studi più recenti, re Enrico (VII), figlio dell'imperatore Federico II, concesse l'immediatezza imperiale agli abitanti di Uri, riscattatisi dal dominio del conte Rodolfo II d'Asburgo, e promise loro di mantenerli anche in futuro sotto l'autorità diretta dell'Impero. In cambio gli Urani dovettero pagare un'imposta. Nel 1243 è menzionato il sigillo della valle di Uri con la testa di toro. Gli Ammänner (ministri) del XIII e dell'inizio del XIV secolo erano anche delegati del re. Non si sa da chi e come venissero insediati. Probabilmente essi costituivano i giudici supremi del baliaggio imperiale; nel XIII secolo le udienze verosimilmente si svolgevano presso il tiglio del giudizio ad Altdorf. Durante la faida degli Izzeli-Gruoba (1257-1258) nel Grande interregno, la giurisdizione fu assicurata dal conte Rodolfo IV d'Asburgo (futuro re Rodolfo I).

Per garantire la pace tramite il consolidamento della loro autorità, già nel 1291 o nel 1309 gli homines vallis uraniae conclusero un'alleanza a tempo indeterminato con Svitto e Untervaldo. Alla fine del 1291, Uri, Svitto e Zurigo conclusero un patto triennale di mutua assistenza in caso di guerra. Nel 1309 re Enrico VII riunì Uri, Svitto e Untervaldo nel baliaggio imperiale dei Paesi forestali, affidato al conte Werner von Homberg. Diverse furono le motivazioni che spinsero le parti in causa a partecipare alla guerra del Morgarten (secondo le cronache più antiche, posteriori al 1340 ca., gli Urani parteciparono alla battaglia). Gli Asburgo probabilmente si batterono con Werner von Homberg per l'eredità dei von Rapperswil, con Svitto per il possesso di pascoli (rivendicati anche dal convento di Einsiedeln) e per imporre sul trono Federico il Bello contro l'antiré Ludovico il Bavaro, sostenuto da Uri. Dopo la battaglia del 1315, gli abitanti di Uri rinnovarono il patto con Untervaldo e Svitto, promotore dell'alleanza. L'accordo del 1315 garantì la pace territoriale nei tre cantoni e i diritti signorili su persone e terre; questi ultimi sarebbero però decaduti in caso di attacco dei signori contro i cantoni alleati (Patti federali). Diverse carte di franchigia concesse a Uri dai sovrani Enrico VII e del suo successore Ludovico il Bavaro (1316) sono tramandate solo indirettamente, per cui la loro rilevanza viene messa in dubbio; incontestato è invece il valore delle missive – che costituivano una novità – con cui nel 1327/1328 Ludovico confermò collettivamente i privilegi di Uri, Svitto e Untervaldo. Nel 1327 Zurigo e Berna accolsero Uri, Svitto e Untervaldo, riconosciuti come interlocutori dalle città imperiali, nella Lega delle città renane. Uri partecipò a tutti gli accordi successivi al 1315 che entro il 1513 portarono alla nascita della Confederazione dei 13 cantoni.

Questa evoluzione attesta l'esistenza di un organismo collettivo urano dal XIII secolo: non è però chiaro se si trattasse di una comunità di valle che traeva le sue origini da un ente per lo sfruttamento dei beni comuni o di una comunità dipendente dall'autorità signorile. Un'organizzazione comunale consolidata – simile a quelle che stavano sorgendo anche in altre aree dell'Impero – non rappresentava affatto una premessa indispensabile per il patto del 1291 (o 1309), come sostenuto invece dagli studi più datati. L'alleanza tra i tre cantoni della Svizzera centrale fu anche dovuta al fatto che questi ultimi erano stati riuniti in un baliaggio imperiale dall'autorità sovrana. Dopo la perdita di influenza politica di Werner von Homberg, insieme ai suoi partner Uri iniziò a condurre una politica di alleanze autonoma con i sovrani e le città imperiali.

Nel XIV secolo l'istituzionalizzazione degli organismi comunali a Uri progredì rapidamente. Questo processo, che va distinto dalla conquista dell'autonomia in materia di alleanze appena citata, non deve essere interpretato come l'affrancamento dal potere signorile, ma come avvento di un nuovo ordine sorretto da una nuova élite, che si sostituì a quella dei secoli centrali del Medioevo. Presto tra le competenze degli Ammänner rientrarono anche le questioni legate ai beni comuni. Negli affari politici e giuridici, il Landamano fu affiancato e sostenuto da vari membri stimati della comunità. Il controllo della forza e delle risorse economiche si concentrò nelle mani di questo nuovo ceto dirigente, di cui faceva parte tra l'altro il casato nobiliare dei von Attinghausen, varie famiglie ministeriali, i Meier von Erstfeld e i Meier von Silenen, maiores del Fraumünster, ma anche famiglie contadine che si erano arricchite. Tale evoluzione pacificò la società e assicurò la certezza del diritto.

Nella seconda metà del XIV secolo la struttura istituzionale urana – Landsgemeinde, Landamano, suddivisione del Paese in dieci circoscrizioni elettorali (Genossamen), Consiglio dei Sessanta, tribunale dei Quindici – appare ormai completamente formata. Dopo il 1360 il Paese di Uri rilevò gradualmente il dazio imperiale di Flüelen, che in seguito rappresentò la principale fonte di entrate per le autorità cantonali. Nel 1359 riscattò i diritti dei conventi di Wettingen, Kappel, Rathausen e Frauenthal, nel 1426-1428 quelli del Fraumünster. Da allora alle comunità parrocchiali spettò la gestione degli edifici sacri e l'elezione del parroco; di norma la badessa del Fraumünster poi lo confermava e lo presentava al vescovo per la nomina. Amministratori parrocchiali si sostituirono ai maiores conventuali. La famiglia von Attinghausen, che ricoprì la carica di Landamano dal 1294 al 1358/1359, si estinse poco più tardi. Il suo potere passò a ministeriali del Fraumünster, a cui dal 1374 subentrarono facoltose famiglie di grandi contadini e commercianti. Nel 1389 re Venceslao confermò a Uri il possesso del dazio imperiale e i diritti di alta giustizia, già nel 1382 conferiti anche alla valle d'Orsera.

Il territorio urano nel tardo Medioevo e in epoca moderna

Già nei secoli centrali del Medioevo gli Urani avevano esteso i loro alpeggi oltre la sommità dei passi del Klausen e della Surenen, ciò che portò a lunghi conflitti con Glarona e il convento di Engelberg. Sul Klausen i confini furono stabiliti definitivamente nel 1196, sulla Surenen solo nel 1513. Nel XIV secolo gli alpeggi furono ampliati anche a scapito di Svitto e della Leventina.

L'accampamento delle truppe di Uri, Lucerna, Untervaldo e Zugo nei pressi di Arbedo nel 1422. Disegno a penna colorato nella Berner Chronik di Benedikt Tschachtlan, 1470 (Zentralbibliothek Zürich, Handschriftenabteilung, Ms. A 120, p. 570).
L'accampamento delle truppe di Uri, Lucerna, Untervaldo e Zugo nei pressi di Arbedo nel 1422. Disegno a penna colorato nella Berner Chronik di Benedikt Tschachtlan, 1470 (Zentralbibliothek Zürich, Handschriftenabteilung, Ms. A 120, p. 570). […]

Obiettivo centrale della politica territoriale urana nel tardo Medioevo fu il controllo dell'itinerario del San Gottardo fino in Lombardia (campagne transalpine). Nel 1403 Uri e Obvaldo stipularono un trattato di protezione con la Leventina, che sfociò in un conflitto con Milano. Nel 1410 Uri concluse un patto di comborghesia con la valle d'Orsera. Tale accordo, che privilegiò Uri rispetto a quest'ultima, fu all'origine delle riserve nutrite dagli abitanti della valle d'Orsera nei confronti del loro più potente vicino, che fece valere la sua autorità con sempre maggiore fermezza. Con la partecipazione di Uri, nel 1410-1418 anche la val d' Ossola divenne un baliaggio comune della Confederazione (baliaggi italiani). La sconfitta nella battaglia di Arbedo (1422) per qualche decennio arrestò l'espansione urana e confederata verso sud. Uri riacquistò la Leventina, tornata temporaneamente sotto il dominio milanese, nel 1439/1441, ma solo la vittoria nella battaglia di Giornico (1478) rispettivamente la pace con Milano (1480) garantì il controllo a lungo termine della valle sudalpina e permise alla Confederazione, sotto la direzione di Uri, un'ulteriore espansione fino nel Sottoceneri. Nel 1487 anche il capitolo del duomo di Milano cedette i propri diritti sulla Leventina, che conservò i suoi vecchi ordinamenti e i suoi statuti. Insofferenti nei confronti del dominio dei duchi milanesi, i Leventinesi accettarono in larga misura la sottomissione a Uri, che designava il balivo; solo raramente si verificarono tensioni. I Leventinesi parteciparono alle campagne transalpine al fianco di Uri fornendo contingenti militari e finanziamenti. Solo dopo la rivolta della Leventina del 1755 Uri abolì la maggior parte dei diritti e delle consuetudini del baliaggio.

Dal 1503 Uri deteneva i baliaggi di Blenio, Riviera e Bellinzona insieme a Svitto e Nidvaldo e partecipava all'amministrazione della maggior parte dei baliaggi comuni (Baden 1441-1712; Turgovia 1460-1798; Sargans 1482-1798; Rheintal 1491-1798; Locarno, Vallemaggia, Lugano e Mendrisio 1512-1798; Freie Ämter 1532-1712 rispettivamente Freie Ämter superiori 1712-1798). Dal 1464 al 1712 Uri figurò inoltre tra i cantoni protettori di Rapperswil. Dato che non fu possibile tenere sotto controllo la venalità degli uffici, si tentò, con una tassa introdotta nel 1646 a carico dei futuri detentori di funzioni pubbliche, di far confluire questo denaro nelle casse dello Stato.

Mappa del canton Uri e della Leventina realizzata nel 1756 da Gabriel Walser (Bibliothèque de Genève, Archives A. & G. Zimmermann).
Mappa del canton Uri e della Leventina realizzata nel 1756 da Gabriel Walser (Bibliothèque de Genève, Archives A. & G. Zimmermann). […]

Formazione dello Stato, governo e amministrazione nell'ancien régime

Organismi cantonali

Landtbuoch des alten loblichen eydtgnossisch-catholischen Orts Ury, copia del 1667 (Staatsarchiv Uri).
Landtbuoch des alten loblichen eydtgnossisch-catholischen Orts Ury, copia del 1667 (Staatsarchiv Uri). […]

Le principali fonti sulla struttura istituzionale di Uri sono la raccolta degli statuti (Satzungsbuch) e il Codice cantonale (Landbuch, diritto territoriale). La raccolta degli statuti fu allestita nella seconda metà del XVI secolo, mentre il Codice cantonale, attestato la prima volta nel 1525, venne redatto ex novo dopo il 1600. Poiché entrambi i testi contengono norme antecedenti al 1500, appare legittimo presupporre che essi riflettano anche la situazione del XV secolo.

L'autorità suprema del Paese di Uri era la Landsgemeinde (attestata la prima volta come Gemainde zu Ura in un documento originale del 1329), a cui partecipavano tutti i cittadini di sesso maschile che avevano compiuto il quattordicesimo anno di età. L'assemblea eleggeva le più alte cariche, quattro giudici (Ammannrichter) del tribunale dei Quindici, i membri del tribunale dei Sette, gli inviati, i balivi e la maggior parte dei funzionari. Aveva competenze legislative e, in origine, fungeva anche da tribunale; a essa spettava inoltre di decidere sulle questioni amministrative, la gestione dei beni comuni, la guerra e la pace e l'ammissione di nuovi cittadini. La Landsgemeinde si riuniva ogni anno la prima domenica di maggio a Bötzlingen an der Gand a Schattdorf. Il cerimoniale, sempre uguale, prevedeva la sfilata, lo schieramento e il disbrigo dei vari oggetti in discussione. Le sedute iniziavano con i partecipanti in ginocchio, che invocavano Dio nelle loro preghiere e prestavano giuramento collettivamente. Gli affari inevasi venivano rinviati all'assemblea supplementare (Nachgemeinde) e a quella dell'Ascensione (Auffahrtsgemeinde). Landsgemeinde straordinarie potevano essere convocate a seconda delle esigenze in qualsiasi località. Le questioni meno importanti erano anche trattate nelle riunioni «dei Consigli e dei cittadini» (Räte und Landleute). Pure il diritto di presentare mozioni che dovevano essere sostenute da sette persone di sette famiglie diverse (Siebengeschlechtsbegehren) risaliva probabilmente al tardo Medioevo.

Il Consiglio (Landrat), attestato dal 1373, era composto da 60 membri, i cosiddetti Sessanta (Sechzger), che si riunivano in via ordinaria quattro volte all'anno; ognuna delle dieci Genossamen eleggeva sei rappresentanti. Ne facevano parte, con diritto di voto, anche i magistrati supremi (Vorgesetzte Herren) e gli ex Landamani. Entro il XVIII secolo, questo consesso fu affiancato da altri Consigli. Il doppio e il triplo Consiglio, in cui ogni Consigliere si faceva accompagnare da uno o due uomini onorevoli, venivano convocati per affari particolarmente importanti. Il Consiglio settimanale (Boden- und Wochenrat), a cui i Consiglieri dei comuni di pianura erano obbligati a partecipare (la presenza dei Consiglieri dei comuni periferici era invece facoltativa), si riuniva settimanalmente e assumeva soprattutto funzioni esecutive. Non esistevano regole precise su quali Consigli dovessero essere di volta in volta convocati; ciò dipendeva dall'importanza degli oggetti in discussione e talvolta probabilmente anche dal caso. Il Codice cantonale vietava da un lato ai Consigli di appropriarsi di competenze della Landsgemeinde, ma dall'altro impediva anche che le decisioni dei Consigli e le sentenze dei tribunali venissero sottoposte all'approvazione dell'assemblea popolare. Il controllo degli argini della Reuss e dello Schächen era demandato a un organismo di sette membri (Siebner zu Reuss und Schächen), menzionato per la prima volta nel 1493. Dalla metà del XVI secolo il Consiglio segreto sorvegliava le finanze pubbliche e decideva su altri affari riservati. Nel 1554 venne istituito il Consiglio segreto di guerra, le cui competenze talvolta si sovrapposero a quelle del Consiglio segreto.

Il sistema politico di Uri nel XVIII secolo
Il sistema politico di Uri nel XVIII secolo […]

In epoca moderna, l'organizzazione giudiziaria subentrata a quella imperiale comprendeva vari tribunali: la corte criminale formata dal doppio Consiglio (Malefizlandrat) per i reati gravi; il tribunale dei Quindici, attestato dal 1366, competente per le dispute in materia di onore, eredità e proprietà e per le infrazioni che comportavano richieste di risarcimento e multe ingenti; il tribunale dei Sette, che si occupava di pretese e multe di entità minore; e il tribunale locale, che giudicava i mercanti forestieri.

La più antica e importante carica nel Paese di Uri era quella del Landamano; la denominazione tedesca (Landammann) figura in un documento tramandato in copia del 1294 e in un documento originale del 1301. Il Landamano presiedeva la Landsgemeinde, i Consigli e il tribunale dei Quindici. Dal tardo Medioevo fu affiancato dal Vicelandamano, dal tesoriere, dal capitano generale, dall'alfiere e dai vessilliferi cantonali; nel XVI secolo si aggiunse anche l'intendente dell'arsenale. Nei Consigli, le più alte cariche formavano il gruppo dei magistrati supremi. Questi ultimi erano coadiuvati da landscribi, uscieri, messi nonché avvocati e consulenti giuridici cantonali, che agivano da esperti in occasione di sedute dei Consigli e dei tribunali. Uri disponeva inoltre di numerosi altri funzionari subordinati. L'amministrazione rivolse la sua attenzione in primo luogo all'artigianato, al commercio, ai trasporti e al controllo delle derrate alimentari.

Famiglie urane di magistrati supremi dal XVII al XIX secolo
Famiglie urane di magistrati supremi dal XVII al XIX secolo […]

I titolari delle alte cariche pubbliche si concentrarono sempre più ad Altdorf. Dalla fine del Medioevo si formò un'élite dallo stile di vita aristocratico, le cui famiglie, imparentate tra loro, spesso furono presenti per generazioni ai vertici dello Stato. Dal 1600 si rafforzarono le tendenze assolutistiche. Nel XVIII secolo si formò un movimento contrario all'oligarchizzazione, che culminò nell'ordinamento sociale del 1764, che vietò un eccessivo cumulo di cariche nei Consigli e nei tribunali da parte di singole famiglie e stabilì norme più severe in materia di imparzialità e incompatibilità.

Nel 1665 la Landsgemeinde emanò disposizioni sull'erario, rimaste in vigore fino al 1798. Con entrate inferiori a 30'000 fiorini, ancora nel XVIII secolo il bilancio statale era di modesta entità. Esso registrava però costantemente degli avanzi, benché dopo il 1656 non fossero più riscosse imposte dirette. I maggiori introiti derivavano dai dazi; dal 1663 inoltre una parte delle pensioni andava a beneficio delle finanze pubbliche. Nel 1798 il patrimonio dello Stato ammontava a 229'000 fiorini.

Gli inviati urani alla Dieta federale sottoposero più volte all'assemblea problemi legati al traffico commerciale sul Gottardo, come nell'affare di Varese (Ferriser Handel, 1471-1482), originato dal furto, sul mercato di questa città, di cavalli di proprietà di Heini Wolleb della valle d'Orsera. Uri partecipò anche alle Diete separate dei cantoni cattolici. Malgrado le alleanze della Confederazione con la Francia e l'Austria, Uri, al contrario dei cantoni riformati, concluse accordi anche con la Savoia (1560), la Santa Sede (1565) e il ducato di Milano sotto dominazione spagnola (1582, Spagna). Nel 1586 aderì alla Lega d'Oro per la difesa della religione cattolica insieme agli altri quattro cantoni della Svizzera centrale, Friburgo e Soletta. L'inviato urano Peter Gisler esercitò un ruolo di primo piano nello sradicamento della nuova fede nel territorio vallesano (1602-1608) e nel rinnovo del patto di comborghesia tra i cantoni cattolici e il Vallese. Durante la prima guerra di Villmergen, l'urano Sebastian Peregrin Zwyer von Evibach comandò le truppe schierate a protezione di Rapperswil. Poiché si limitò alla difesa della città e Berna gli rilasciò una lettera di protezione per il suo castello di Hilfikon, gli altri cantoni cattolici sospettarono che fosse troppo incline al compromesso. Ne scaturì l'affare Zwyer, che nel 1656-1661 divise la Confederazione cattolica.

Nel 1668 Uri approvò in un primo momento il Defensionale di Baden e il relativo ordinamento militare, che prevedeva che Uri e Berna nominassero in alternanza il comandante di un reggimento confederato. Sotto l'influenza di Svitto, nel 1678 denunciò però l'accordo (defensionali). Durante i disordini del Toggenburgo all'inizio del XVIII secolo, il Landamano Josef Anton Püntener cercò di raggiungere un compromesso con Zurigo e Berna; nella Landsgemeinde decisiva fu però sconfitto dai fautori della guerra, sostenuti dal clero cattolico. La sconfitta nella seconda guerra di Villmergen (1712) privò i cantoni cattolici del loro ruolo guida all'interno della Confederazione; Uri fu estromesso dall'amministrazione della contea di Baden, Rapperswil e parte dei Freie Ämter. Nei conflitti interni alla Confederazione del XVII-XVIII secolo, Uri si dimostrò nel complesso sempre fedele ai suoi alleati cattolici, anche se nelle questioni confessionali si mostrò un po' meno intransigente rispetto a Svitto, che perlopiù assunse il ruolo di capofila dei cantoni cattolici.

Gli uomini dal sedicesimo anno di età dovevano prestare servizio militare. L'ordinamento militare del 1600 prevedeva due contingenti, uno più piccolo (drappello) e uno più grande (bandiera). Le visite di leva periodiche vennero intensificate dopo la seconda guerra di Villmergen. L'equipaggiamento e gli armamenti, in origine procurati dai proprietari fondiari, dal XVI secolo furono a carica del cantone. Per quanto riguarda l'istruzione militare, Uri beneficiò delle esperienze accumulate nel servizio mercenario.

L'amministrazione dei boschi e dei pascoli per il bestiame grosso e minuto spettava alle comunità di villaggio, quella degli alpeggi alle apposite comunità di sfruttamento. Solo la Ruosalp, situata a nord della valle dello Schächen, era gestita direttamente dalle autorità cantonali. I beni comuni erano destinati allo sfruttamento collettivo da parte dei cittadini, privilegiati sotto questo profilo rispetto ad altri usufruttuari; il commercio a scopo di lucro di bestiame che non aveva svernato nel Paese era vietato.

Organismi comunali

Le dieci Genossamen istituite nel XIV secolo eleggevano il Consiglio dei Sessanta e dieci membri del tribunale dei Quindici, di cui facevano parte anche i quattro Ammannrichter e il Landamano. Le Genossamen assumevano compiti amministrativi nell'ambito delle tutele e degli orfani, dei reclutamenti, dell'ispezione delle armature e del controllo della marca comune, generalmente sotto il controllo dei loro rappresentanti al Consiglio.

Sul piano locale, istituzioni comunali si svilupparono, a ritmi diversi a seconda dell'ambito, attorno alla gestione dei beni parrocchiali (specialmente cappelle e chiese) e di villaggio (sentieri e ponti). L'assemblea dei parrocchiani e quella comunale costituivano gli organi supremi. Il governo spettava ai «superiori del villaggio», di cui facevano parte i membri del Consiglio, l'amministratore della parrocchia, il capo della comunità di villaggio e altri titolari di cariche pubbliche.

Società, economia e cultura dai secoli centrali del Medioevo al XVIII secolo

Popolazione e insediamento

L'intensa attività di dissodamento, l'espansione territoriale oltre gli spartiacque generatrice di conflitti e la rapida diversificazione degli organismi parrocchiali o di villaggio denotano un rapido aumento demografico nei secoli centrali del Medioevo. A questo periodo risale anche la colonizzazione della valle d'Orsera, in precedenza abitata da un'esigua popolazione romancia, da parte di Walser provenienti dal Vallese, attestata sul piano giuridico, linguistico e toponomastico. Anche l'apertura della Schöllenen attorno al 1200 diede importanti impulsi sotto questo profilo. Lo sviluppo del traffico internazionale di merci e persone attraverso il passo del San Gottardo richiese una complessa organizzazione dei trasporti, con dazi, stazioni di sosta, porti, locande (ospizi) e la disponibilità di artigiani specializzati (maniscalchi, bottai, sellai, fumisti). Lungo l'itinerario del Gottardo si formarono villaggi che traevano sostentamento principalmente dai trasporti, mentre nelle valli laterali continuò a prevalere l'insediamento sparso.

Malgrado le epidemie di peste (attestate nel 1348-1349, 1517-1518, 1574-1575 e 1629) e le conseguenti crisi demografiche, la popolazione crebbe probabilmente anche durante il tardo Medioevo e l'età moderna. Negli anni 1690 e, più frequentemente, nel XVIII secolo, cattivi raccolti sfociarono in carestie. Queste ultime produssero effetti particolarmente seri nel 1742-1743 e nel 1770-1771, quando, aggravate da epizoozie, paralizzarono in larga misura il commercio del bestiame. Nel 1743 Uri (senza la valle d'Orsera) contava 9828 abitanti, poi scesi a 9464 alla fine del XVIII secolo (10'607 con la valle d'Orsera).

Economia

L'agricoltura urana si basava principalmente sull'allevamento e sull'economia alpestre (Alpi), il cui sviluppo nei secoli centrali e finali del Medioevo fu favorito dalle condizioni climatiche vantaggiose. Le colture erano orientate all'autoapprovvigionamento; venivano prodotti in primo luogo cereali, vino, frutta, noci, lana, carne, latte e latticini. Dal XIV secolo la campicoltura e la viticoltura persero progressivamente di importanza e si registrò una specializzazione nell'allevamento. Aziende piuttosto grandi si ebbero già nei secoli centrali del Medioevo nell'ambito delle signorie fondiarie conventuali (Schweighöfe). Esse costituivano il nucleo di vasti complessi fondiari detenuti da grandi contadini, le cui eccedenze venivano vendute sui mercati regionali e sovraregionali di Altdorf, Lucerna, Bellinzona, Lugano, Como e Milano. Mercanti cittadini provenienti da nord e sud esercitarono un'influenza determinante sul passaggio dall'economia di sussistenza all'allevamento orientato al mercato. Dal tardo Medioevo la proprietà contadina si contraddistinse per un forte dinamismo e rispecchiò la grande mobilità sociale. L'agricoltura urana raggiunse la sua massima fioritura nel XVI-XVII secolo, grazie tra l'altro al redditizio transito di bovini (cosiddette Welschlandfahrten) verso i mercati dell'Italia settentrionale (commercio di bestiame), mentre in seguito conobbe una stagnazione. I problemi strutturali di un'agricoltura in cui continuavano a prevalere le piccole unità produttive ostacolarono il passaggio alla produzione orientata all'esportazione di formaggio duro (Sbrinz, detto anche Spalenkäse). Contemporaneamente verso la fine del XVIII secolo il rapporto tra risorse alimentari e popolazione conobbe un'evoluzione sfavorevole, per cui il relativo benessere della popolazione urana venne rapidamente meno.

Il traffico commerciale sul San Gottardo costituiva il secondo pilastro dell'economia urana accanto all'agricoltura. Il trasporto di merci sulla stretta mulattiera avveniva a dorso di mulo o cavallo, in inverno anche su slitte (someggiatura). Se inizialmente il tragitto veniva perlopiù effettuato a tappe da una sosta all'altra (cosiddetta Strusfuhr o Teilfuhr), all'inizio del XVIII secolo per ragioni economiche le autorità promossero in misura crescente il trasporto diretto (Strackfuhr). I volumi trasportati, seppure notevolmente inferiori a quelli dei passi grigionesi e specialmente del Brennero, nel XVIII secolo crebbero fortemente, raggiungendo l'apice nel 1795 (37'000 some). Ciò fu possibile non da ultimo grazie a ingenti investimenti nelle infrastrutture viarie (Häderlisbrücke nella Schöllenen, 1649; Buco di Uri, 1707-1709; sentiero nei pressi di Flüeli presso Amsteg, 1764; Schönibrücke nel comune di Wassen, 1773). Di questo sviluppo beneficiarono in primo luogo agenti, spedizionieri e mercanti, residenti soprattutto ad Altdorf e Andermatt, che nella seconda metà del XVIII secolo raggiunsero una grande prosperità. Il trasporto di merci e persone – nel XVIII secolo mediamente 15'000 viaggiatori all'anno – fornì anche indirettamente possibilità di lavoro e guadagno (manutenzione delle strade, sgombero della neve, vendita di fieno, locande). Dell'accresciuta domanda locale beneficiò pure l'artigianato urano, che dal XVI secolo iniziò a organizzarsi in società e confraternite di tipo corporativo. Dal XVI al XVIII secolo rivestirono una certa importanza anche il settore minerario – estrazione di minerale di ferro presso Isleten a Isenthal e nel Maderanertal, di argento e allume nel cosiddetto Graggental a Gurtnellen, cristalli di quarzo a Göscheneralp, nel Maderanertal e nella zona del San Gottardo – e nel XVIII secolo la lavorazione protoindustriale (sulla base del Verlagssystem) di cascami serici e cotone, che ebbe come centri Altdorf e Andermatt.

Un ultimo importante fattore economico fu costituito dal servizio mercenario. È attestato che la nobiltà locale fu attiva in quest'ambito in Italia settentrionale già nel XIII secolo. Ciò diede origine a una lunga tradizione di imprenditori militari, inizialmente soprattutto al soldo di principi e città italiane. Dal XVI secolo crebbe l'importanza della partecipazione nei reggimenti svizzeri al servizio della Spagna, della Francia e della Savoia e nelle unità della Guardia svizzera pontificia a Bologna e Ravenna, costantemente comandate da capitani urani. Per l'élite cantonale, fino alla fine dell'ancien régime il servizio mercenario rimase la principale fonte di introiti, mentre tra la popolazione comune il mercenariato perse progressivamente gran parte della sua importanza. Con le pensioni giunsero a Uri non solo ingenti somme di denaro, ma anche la cultura e lo stile di vita delle corti principesche europee.

Tra il 1520 e il 1648 Uri coniò proprie monete a Bellinzona (fino al 1548) e Altdorf, perlopiù in comune con Svitto e Nidvaldo. In seguito furono prodotte a Berna e Lucerna, da ultimo nel 1811 (pezzi da 4, 2 e ½ batzen e da 1 rappen). Ciononostante a Uri circolavano molte monete estere, in particolare di alto valore (fiorini di Firenze, dobloni spagnoli, zecchini o ducati veneziani, scudi coronati e luigi d'oro francesi).

Società

Nei secoli centrali del Medioevo il ceto dirigente risultava eterogeneo in termini di origine sociale e vincoli di appartenenza signorili. Le estese proprietà fondiarie conventuali ebbero un ruolo determinante: il potere venne esercitato in primo luogo dai ministeriali del Fraumünster e del convento di Wettingen. Rispetto all'autorità abbaziale, la nobiltà laica assunse un peso relativamente modesto, senza dubbio a causa della feudalizzazione tardiva e incompleta dell'XI-XII secolo. Malgrado questi presupposti sfavorevoli per le signorie fondiarie conventuali e l'aristocrazia locale, gli ambienti feudali e nobiliari profusero comunque sforzi per stabilizzare l'ordine sociale, come emerge anche dai primi accordi confederati. Dalla fine del XIII secolo le vecchie strutture nobiliari si disgregarono. Accanto ai cavalieri ministeriali e agli aristocratici acquisirono influenza esponenti dell'élite rurale di origine non gentilizia. Verso la fine del XIV secolo la nobiltà ministeriale perse il suo ruolo direttivo a vantaggio di famiglie di contadini e commercianti. La mobilità sociale verso l'alto e il basso fu notevole fino a quando, nel corso del XVI secolo, si formarono vere e proprie dinastie familiari che per secoli riunirono ricchezza, potere e influenza. Base economica di questo ceto dirigente fu la combinazione tra proprietà fondiaria, servizio mercenario e redditizie cariche pubbliche.

Il clero secolare e regolare, strettamente legato all'élite politica ed economica, esercitò una forte influenza sociale. Fino a XVIII secolo inoltrato il numero degli ecclesiastici crebbe fortemente. Nel 1762 si contavano 119 appartenenti al clero secolare e regolare, cioè meno di 100 fedeli per ogni ecclesiastico.

A Uri il riscatto dai diritti feudali si generalizzò solo dopo il 1350 e continuò ancora per buona parte del XV secolo. La struttura sociale tipica della società per ceti, che spaziava dai contadini non liberi ai nobili, lasciò il posto alla distinzione tra piccoli contadini, ceto medio (contadini, artigiani, commercianti) ed élite. Le norme sulla cittadinanza stabilirono una distinzione molto netta tra cittadini dotati di tutti i diritti (Landleute) e dimoranti (Hintersassen e Beisassen), che non potevano partecipare alla vita politica ed erano in larga misura esclusi dallo sfruttamento delle risorse collettive (alpeggi, beni comuni, someggiatura). Dopo il 1600 l'acquisto della cittadinanza urana fu possibile solo in cambio di somme enormi.

Bassorilievo in arenaria sulla porta d'ingresso del cortile dell'ospedale per forestieri ad Altdorf, XVII secolo (Historisches Museum Uri, Altdorf).
Bassorilievo in arenaria sulla porta d'ingresso del cortile dell'ospedale per forestieri ad Altdorf, XVII secolo (Historisches Museum Uri, Altdorf). […]

Durante l'ancien régime non esistettero ospizi per i poveri e gli orfani né case di lavoro. Era diffusa la tradizionale consuetudine medievale dell'elemosina; la carità veniva praticata dalla Chiesa e da privati. Molte pie fondazioni e oblazioni in memoria dei defunti prevedevano la distribuzione di pane, sale e farina. Vi erano poi fondazioni benefiche (familiari), lasciti e fondi privati per borse di studio. I bisognosi trovavano assistenza anche nei conventi e negli ospedali per forestieri, dove in parte venivano sfamati pure gli indigenti locali. Gli unici contributi pubblici diretti all'assistenza ai poveri erano le donazioni che il Consiglio settimanale elargiva a sua discrezione in risposta alle suppliche a esso rivolte. Con lo strumento dell'imposta parentale la maggior parte degli oneri assistenziali gravava sui poveri stessi.

Vita ecclesiastica e religiosa

La valle d'Orsera faceva parte della diocesi di Coira, mentre il Paese d'Uri costituiva l'estremo lembo meridionale di quella di Costanza. A causa della grande distanza, i rapporti con il vescovo furono deboli – nel basso Medioevo la sua presenza è attestata unicamente in occasione della riconsacrazione della chiesa lazzarita a Seedorf nel 1254 – anche perché gli Urani, gelosi della loro autonomia, non fecero nulla per rinsaldarli. Le visite pastorali del clero e degli edifici ecclesiastici svolte per conto del vescovo nel tardo Medioevo furono molto rare. Solo con la Riforma cattolica, dal 1608 ca., furono compiute a intervalli più regolari. A Uri il commissario vescovile (quasi sempre il parroco di Altdorf), attestato dal 1500 ca., vegliava sulla moralità e il rispetto delle disposizioni liturgiche. Un antico legame con il vescovo sussisteva grazie al capitolo dei Quattro Cantoni, di cui faceva sempre parte un parroco urano (perlopiù di Altdorf) in veste di sextar (responsabile di una delle suddivisioni) o di decano.

Con il riscatto dei diritti di decima del Fraumünster, nel tardo Medioevo le parrocchie acquisirono un'ampia autonomia. Quali proprietarie delle chiese si occupavano del loro mantenimento e ne amministravano entrate e uscite. I parroci delle tre parrocchie cantonali (Altdorf, Bürglen e Silenen) avevano il diritto di parola nelle Landsgemeinden, anche se non disponevano della cittadinanza. Dal diritto di presentazione, confermato da papa Giulio II nel 1513, derivarono ampie facoltà di elezione e conferma dei detentori di prebende. In epoca moderna, questo patronato dei comuni o del popolo fu alla base del controllo esercitato dal potere temporale sulla Chiesa. Nei conflitti tra le autorità ecclesiastiche e laiche erano spesso queste ultime a imporsi, come testimonia ad esempio il cosiddetto affare del dottor Johann Kaspar Stadler (1692-1693).

La cosiddetta pianeta di Morea, 1695 (Pfarrkirche St. Martin, Altdorf; fotografia Staatsarchiv Uri).
La cosiddetta pianeta di Morea, 1695 (Pfarrkirche St. Martin, Altdorf; fotografia Staatsarchiv Uri). […]

Dal XIV secolo si assistette a un processo di separazione dalle tre parrocchie cantonali, dapprima da parte delle zone più discoste (ad esempio Sisikon da Altdorf nel 1387), che si intensificò poi alla fine del XV e nel XVI secolo. Parallelamente crebbe il numero delle prebende. Nel XVII o al più tardi nel XVIII secolo, le parrocchie più benestanti oltre al parroco disponevano di un vicario. Nel XVIII secolo Altdorf contava quattro vicari stipendiati dalla parrocchia e nove prebende fondate da diverse famiglie.

Il più antico e per lungo tempo unico convento del cantone era la casa dell'ordine di S. Lazzaro a Seedorf, fondata prima del 1215. Diretta dal 1559 dalle benedettine di Claro per volere delle autorità, nel periodo barocco si trasformò in un fiorente monastero. Il convento dei cappuccini di Altdorf istituito nel 1581, il primo a nord delle Alpi, fu attento alle esigenze della popolazione. L'ordine, che dal 1688 si occupò della cura delle anime nella valle d'Orsera, per secoli influenzò profondamente la vita religiosa nel cantone. Il terzo monastero, il convento femminile di Attinghausen sorto nel 1608, condusse a lungo un'esistenza stentata; sotto l'influenza di padre Antonio Gallerani, promotore della cosiddetta riforma di Pfanneregg trasferito ad Altdorf, aderì poi all'ordine delle cappuccine. In seguito a un incendio, la comunità nel 1676 si trasferì ad Altdorf. Dal 1638 i conventi furono soggetti a limitazioni per quanto concerneva la proprietà fondiaria e il possesso di pegni immobiliari.

Quale territorio di transito, Uri entrò in contatto con la Riforma, ma la vecchia fede e il legame con il papa mantennero il sopravvento. Probabilmente su sollecitazione del Landamano Josue von Beroldingen, nel 1524/1525 il landscriba Valentin Compar redasse un libello contro Ulrich Zwingli, che fu letto davanti alla Landsgemeinde e approvato da quest'ultima. In seguito membri dell'élite quali Johannes Zumbrunnen, Ambros Püntener o Walter Roll, stimolati dal soggiorno di Carlo Borromeo a Uri nel 1570, si impegnarono affinché le disposizioni del Concilio di Trento trovassero un'applicazione rigorosa. Nel complesso in età moderna i rapporti con il papato, che apprezzava i mercenari urani, furono eccellenti. I rapporti con la Santa Sede si intensificarono ulteriormente dopo l'istituzione della nunziatura nella vicina Lucerna, anche perché Uri si trovava sull'itinerario per Roma. Dal XVI al XVIII secolo otto nunzi trasferirono temporaneamente la loro residenza ad Altdorf.

La religiosità permeava tutti gli aspetti della vita pubblica; i detentori di cariche pubbliche erano obbligati a presenziare alle funzioni in determinati giorni. Il rito dell'invocazione a Dio precedeva ogni azione politica. Nelle chiese urane si svolgevano commemorazioni di battaglie il venerdì dopo S. Martino nel mese di novembre (in ricordo della guerra del Morgarten) e, dal 1489, nel giorno dei Diecimila Martiri nel mese di giugno. I pellegrinaggi cantonali avevano come meta le cappelle di Jagdmatt a Erstfeld (il giorno di S. Marco, ossia il 25 aprile, come preludio alla Landsgemeinde), di S. Giacomo sul Riedweg ad Altdorf e la cappella di Tell sulle rive del lago dei Quattro Cantoni, quelli della valle d'Orsera conducevano a Disentis nel giorno di S. Placido (5 ottobre) e alla cappella di S. Gottardo il 30 giugno. Pellegrinaggi comunali portavano alle cappelle delle Grazie del Riedertal (Bürglen), di Jagdmatt e di Maria Sonnenberg (Seelisberg) e alla chiesa di Schattdorf. Rogazioni avevano luogo in tutte le parrocchie, specialmente nella settimana precedente l'Ascensione. Esse facevano il giro del villaggio o conducevano dalla chiesa alle rispettive cappelle.

Obituario della confraternita dei SS. Pietro e Antonio (macellai e conciatori) ad Altdorf, 1667 (Staatsarchiv Uri).
Obituario della confraternita dei SS. Pietro e Antonio (macellai e conciatori) ad Altdorf, 1667 (Staatsarchiv Uri). […]

La più antica confraternita conosciuta è quella del convento lazzarita a Seedorf (XIV-XV secolo). Nel XVI secolo seguirono le confraternite di S. Giacomo, del Santo Sepolcro e di Nostra Signora ad Altdorf; le prime due erano considerate particolarmente esclusive. Dal XVII secolo ogni chiesa parrocchiale annoverava una confraternita del Rosario. Nel XVIII secolo le chiese di villaggio contavano ca. quattro confraternite dotate di bandiere, tra cui alcune piuttosto rare come quelle della Cintura di Erstfeld e di Isenthal. Per i loro costumi caratteristici si distinsero nel XVIII secolo le confraternite della Misericordia (Altdorf) e dell'Immacolata Concezione (Hospental), entrambe di origine italiana. Dal XIV secolo sono anche attestate comunità femminili molto piccole, non incorporate in alcun ordine. Ad Altdorf, Attinghausen e Schattdorf, la loro assistenza spirituale fu garantita fino a XVI secolo inoltrato dai frati mendicanti del convento dei domenicani di Zurigo, a Silenen dai monaci del convento francescano di Lucerna. Soprattutto nella valle della Reuss sono attestati eremiti (donne fino alla fine del XVI secolo, uomini fino a XVIII secolo inoltrato).

Architettura sacra e arte

La vecchia chiesa di Andermatt e i campanili, un tempo separati dal corpo delle rispettive chiese, di Attinghausen, Seedorf e Bürglen sono espressioni del tardo romanico. Predominano tuttavia gli edifici in stile barocco, con le loro navate luminose e i pregevoli arredi. Ne è la più significativa testimonianza la chiesa di Altdorf (1602-1607), primo esempio del primo barocco nella Svizzera tedesca, ispirata alle opere dell'architetto ticinese Domenico Fontana, attivo a Roma.

Grazie alla posizione strategica lungo un importante asse viario nord-sud, anche sul piano culturale gli scambi furono intensi. Gli influssi variarono a seconda del periodo; spesso prevalsero quelli da sud, talvolta quelli da nord. Dal 1500 ca. si possono distinguere tre categorie di opere d'arte: le opere importate, quelle realizzate da maestri temporaneamente presenti sul territorio urano e i lavori degli artisti (cittadini o dimoranti) stabilmente residenti nel cantone.

Attorno al 1500 giunsero a Uri altari fabbricati a Sciaffusa e nella Germania meridionale, poco dopo il 1500 anche dipinti da Milano. Nel 1510 fu commissionato un grande ostensorio all'orafo zurighese Niklaus Müller. Negli anni immediatamente successivi sono ripetutamente attestati orefici residenti nel cantone; nell'ultimo quarto del XVI secolo Martin Troger fu il primo maestro di una famiglia di cittadini, appartenente, come i successivi artisti urani, all'élite locale.

Giudizio universale sul retro di un retablo della chiesa parrocchiale di S. Egidio a Sisikon. Tempera su fondo in gesso su legno, 1510 ca. (Museo nazionale svizzero, LM-3405.58).
Giudizio universale sul retro di un retablo della chiesa parrocchiale di S. Egidio a Sisikon. Tempera su fondo in gesso su legno, 1510 ca. (Museo nazionale svizzero, LM-3405.58). […]

Nel XVI e all'inizio del XVII secolo, l'edilizia fu dominata da capomastri dell'Italia settentrionale e muratori della Vallemaggia, della Valsesia e di Bosco/Gurin, stabilitisi a Uri o impiegati temporaneamente. Opere pittoriche di rilevanza internazionale. vennero importate da Bologna. Contemporaneamente presero dimora nel cantone artisti provenienti da nord. Nella seconda metà del XVII secolo si distinse la famiglia di capomastri Butscher (il cui legame con i Purtschert, anch'essi capomastri attivi nella Svizzera centrale, non è chiaro), originaria del Vorarlberg. Nell'ultimo quarto del XVII e all'inizio del XVIII secolo assunsero un ruolo di primo piano gli artisti del patriziato urano, tra cui Johann Jakob Scolar (chiese a cupola di Bürglen e Seedorf), Barthomoläus Schmid (chiese a Hospental e Andermatt), il pittore Karl Leonz Püntener e vari esponenti della dinastia di orafi Imhof. Gli stuccatori dell'Italia settentrionale mantennero il predominio nel loro campo. Tranne che ad Altdorf, gli altari erano per contro in stile alpino, con cornici riccamente intagliate e sontuose decorazioni pittoriche dai colori sgargianti. Sono considerati esponenti di spicco di questo settore i vallesani Johann Jodok e Johann Ritz, temporaneamente dimoranti a Uri.

Nel XVIII secolo si preferì ricorrere a capomastri, specialisti di pittura monumentale e stuccatori provenienti da nord. Insieme al nipote, Caspar Moosbrugger costruì l'ala occidentale del convento di Seedorf. Josef von Brüel, di Bregenz, diresse la costruzione della chiesa di Schattdorf (1729-1733), mentre al lucernese Jakob Singer si deve la chiesa di Silenen (1754-1756).

Nella pittura alla fine del XVIII secolo si diffusero sempre più i soggetti profani, come ad esempio le vedute di costruzioni urane nel loro contesto paesaggistico di Franz Xaver Triner di Arth e i pregevoli ritratti di Felix Maria Diogg della valle d'Orsera.

Abitazioni e forme di vita aristocratiche e contadine

Le torri delle famiglie dirigenti nella bassa valle della Reuss e nella valle dello Schächen, che non avevano scopi difensivi, evidenziano la preferenza per la pietra come materiale da costruzione nel XIII-XIV secolo. Concentrate specialmente ad Altdorf e dintorni dalla fine del XV secolo, le residenze signorili dalla seconda metà del XVI secolo si ispiravano soprattutto ai palazzi italiani. Al contrario delle case patrizie urbane, questi edifici erano indipendenti, e i terreni circostanti erano delimitati da alte mura. Gli arredi interni rispecchiavano i molteplici rapporti con l'Italia.

I materiali utilizzati per le case rurali provenivano dalle immediate vicinanze. Anche i maestri carpentieri di regola erano autoctoni; le tecniche di costruzione impiegate erano quelle tradizionali. Le case, spesso edificate su pendii, erano costituite da un basamento in pietra (con cantina), su cui si ergeva la parte abitativa, costruita a castello (Blockbau); solo il retro con la cucina o il focolare erano in muratura. I tetti, fino al XVIII secolo lievemente inclinati, erano coperti da scandole e stabilizzati con pietre a causa del vento. Le case rurali urane si caratterizzavano per la severità delle forme cubiche e la sobrietà delle decorazioni. Nelle zone dedite esclusivamente all'agricoltura le case erano circondate dai relativi appezzamenti agricoli; in queste aree prevaleva l'insediamento sparso.

La casa Geissmattried a Erstfeld. Litografia di Godefroy Engelmann a Mulhouse sulla base di un disegno di Jacques Rothmüller, ca. 1830 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
La casa Geissmattried a Erstfeld. Litografia di Godefroy Engelmann a Mulhouse sulla base di un disegno di Jacques Rothmüller, ca. 1830 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Scuole

Nel 1472 Johann Bürglen è attestato come insegnante laico di una scuola elementare e latina ad Altdorf, finanziata dal Paese di Uri e aperta anche alle ragazze. Nel 1579 venne emanato un dettagliato ordinamento scolastico. Il docente, perlopiù laico, doveva svolgere anche funzioni ecclesiastiche, dirigere il coro e suonare l'organo. Dal 1697 le cappuccine si occuparono dell'istruzione delle ragazze. Dall'inizio del XVII secolo anche negli altri comuni sono attestati insegnanti, spesso ecclesiastici. In epoca moderna l'istruzione elementare era demandata al clero. I maestri erano poi soggetti al controllo delle autorità, perlopiù avverse all'Illuminismo.

Tra le materie insegnate alla scuola latina di Altdorf figurava anche la retorica. Gli studenti che volevano proseguire gli studi dovevano lasciare il cantone; le mete preferite erano istituti nell'area francofona e italofona. Allievi urani sono attestati nel collegio Saint-Michel a Friburgo, in quello dei benedettini a Bellinzona o in quello dei gesuiti a Lucerna. Gli aspiranti sacerdoti frequentavano il Collegio Elvetico a Milano, i pochi candidati al titolo di dottore specialmente le Università dell'Italia settentrionale.

Tradizioni, miti di fondazione e confessionalismo

Le tradizioni influenzavano profondamente la vita contadina e l'anno liturgico. Avevano origini antiche l'usanza per cui gruppi di bambini, nel giorno dei Re Magi, andavano di casa in casa cantando e raccogliendo offerte e doni (Sternsingen), il carnevale con i suoi dolci tipici e balli (attestato dal XIV secolo) e le sagre con banchetti e danze. Ogni comune disponeva di una pista all'aperto o di una sala adibite al ballo. Eventi particolari erano anche le feste di tiro con assegnazione di premi. Nelle regioni dedite all'economia alpestre si diffuse la preghiera dell'alpe, in cui veniva invocata la protezione della Madonna con Gesù Bambino per l'area attorno all'alpeggio. Nella valle dello Schächen e a Isenthal assumevano un notevole rilievo le confraternite e le sagre degli alpigiani.

L'Urner Tellenspiel, redatto probabilmente nel 1512 da Valentin Compar e tramandato in forma scritta, fu uno spettacolo teatrale molto popolare. Vi erano poi le sacre rappresentazioni, con pièce scritte da religiosi e messe in scena da questi ultimi e dai loro allievi, che rappresentavano un'occasione di educazione religiosa. La visione ufficiale della storia cantonale fu fortemente legata ai miti di fondazione, come testimoniano tra l'altro la fontana di Tell ad Altdorf (1583), gli affreschi, raffiguranti episodi della storia di Tell e della battaglia del Morgarten, nella piccola torre ad Altdorf (1694) nonché i cicli pittorici sul personaggio nelle cappelle di Tell, risalenti già al XVI secolo. In una lettera a Lucerna, nel 1760 il Consiglio e il Landamano di Uri condannarono vigorosamente le prime ricostruzioni secondo cui la storia di Tell era stata ripresa da una saga danese.

Nel cantone, fortemente ancorato alla tradizione e segnato dal confessionalismo, le correnti illuministe, considerate dalle autorità e dal clero una minaccia esogena, nel tardo XVIII secolo ebbero scarsa eco. Solo pochi Urani fecero parte di società. Alcuni, come Sebastian Anton Wipfli, parroco di Bürglen, e Anton Imfeld, medico di Altdorf, entrarono nella Società elvetica Concordia, concepita come alternativa cattolica della Svizzera centrale alla Società elvetica, interconfessionale e di respiro nazionale. Un'eccezione da questo punto di vista fu costituita dal parroco Karl Joseph Ringold, uno dei principali esponenti dell'Illuminismo cattolico in Svizzera, membro della Società elvetica e in stretti rapporti di amicizia con illuministi riformati. A Karl Josef Epp, membro di diverse società di scienze naturali, si devono tentativi di migliorie fondiarie nella piana della Reuss.

Lo Stato nel XIX e XX secolo

Storia politica e costituzionale

Repubblica elvetica e Mediazione

Le autorità urane condannarono la Rivoluzione francese e si opposero all'introduzione di riforme nella Confederazione, respingendo ad esempio le rivendicazioni avanzate dall'élite rurale in occasione dell'affare di Stäfa (1794-1795). Nel 1797 diedero ordine al carnefice di bruciare del materiale propagandistico giunto dalla Francia.

In seguito all'invasione francese nel gennaio del 1798, su sollecitazione di Berna Uri mobilitò le sue truppe il 29 gennaio 1798. Nei giorni decisivi dell'attacco a Berna all'inizio di marzo, il governo urano consigliò alle autorità bernesi di fare delle concessioni per quanto riguardava la forma di governo; il 4 e 5 marzo i reparti urani si rifiutarono di combattere e si ritirarono a Uri. Nella conferenza di Brunnen (11 marzo), Uri, Svitto, Nidvaldo, Zugo e Glarona decisero di negoziare con il generale Guillaume Brune una soluzione particolare per la Svizzera centrale nel quadro della creazione della Tellgovia perseguita anche da quest'ultimo. In vista di queste trattative, la Landsgemeinde urana il 14 marzo sciolse la Leventina dai suoi vincoli di sudditanza. I negoziati però fallirono, dato che il Direttorio francese insistette sulla trasformazione della Confederazione in una repubblica indivisibile. Ai cantoni ancora refrattari, l'11 aprile il commissario governativo François-Philibert Le Carlier e il generale Alexis Balthasar Henri Antoine von Schauenburg, successore di Brune, diedero un termine di 12 giorni per accettare la Costituzione elvetica. Dopo alcune esitazioni, Uri nella Landsgemeinde del 20 aprile decise di difendere il vecchio ordine e di unirsi al sollevamento di Svitto, Nidvaldo, Zugo e Glarona. Al contrario del popolo, le autorità urane sembravano non credere nel successo di un'azione militare, dato che tentarono di tenere le loro truppe il più possibile lontane dagli scontri con i Francesi. Successivamente alla repressione della rivolta all'inizio di maggio, Uri capitolò il 5 maggio e accettò la Rivoluzione elvetica. Il giuramento civico fu prestato alla fine di agosto e in settembre; il disarmo ebbe luogo in settembre e l'occupazione militare da parte delle truppe francesi in ottobre.

Durante la Repubblica elvetica Uri fece parte, con Zugo, Obvaldo, Nidvaldo e la parte interna di Svitto, del canton Waldstätten. Il territorio urano fu suddiviso nei distretti di Altdorf e Andermatt; il baliaggio di Leventina venne attribuito al canton Ticino. In ogni distretto un viceprefetto, coadiuvato dagli agenti nei comuni, sorvegliava l'applicazione delle leggi elvetiche. Il comune patriziale, a cui appartenevano esclusivamente gli aventi diritto ai beni comuni, e il comune politico, che comprendeva tutti gli abitanti, costituivano il livello amministrativo più basso. Essi eleggevano come organi esecutivi rispettivamente la Camera di maneggio e la municipalità. Del distretto di Altdorf fecero parte 14 comuni (15 dopo la separazione di Gurtnellen nel 1800), mentre quello di Andermatt ne contava quattro. La municipalità più importante, quella di Altdorf, temporaneamente assunse anche la maggior parte dei compiti amministrativi sul piano distrettuale. Il distretto di Andermatt, sottoposto al viceprefetto Franz Josef Julius Meyer, fu favorevole all'Elvetica, mentre nel distretto di Altdorf il nuovo ordine venne avversato sia dall'élite sia dal popolo. Sotto la guida di Franz Vinzenz Schmid, nell'aprile-maggio del 1799 Uri si sollevò contro gli occupanti; la rivolta, a cui parteciparono anche alcuni Leventinesi e Vallesani, fu rapidamente stroncata, probabilmente anche per la pressoché totale mancanza di coordinamento con altre insurrezioni che ebbero contemporaneamente luogo negli altri cantoni alpini. Il generale Jean-de-Dieu Soult si dimostrò clemente nei confronti della popolazione urana.

Durante la seconda guerra di coalizione, Uri fu teatro di scontri da giugno fino alla fine di settembre del 1799. Tra la fine di maggio e gli inizi di giugno, truppe austriache giunte dal passo dell'Oberalp conquistarono la valle d'Orsera e la valle della Reuss urana. Con l'aiuto del padre cappuccino Paul Styger, le autorità austriache tentarono di reintrodurre il vecchio ordine, ma già ad agosto ebbe inizio la riconquista francese, che non fu contrastata nemmeno dal passaggio sul San Gottardo del generale russo Aleksandr Suvorov. L'acquartieramento dei soldati, requisizioni di bestiame e foraggio, saccheggi, l'obbligo di prestare servizi di trasporto, i danni causati dai combattimenti e catastrofi come l'incendio di Altdorf nel 1799 provocarono una carestia a Uri e nella valle d'Orsera. Malgrado gli effetti positivi degli aiuti promossi dal commissario governativo Heinrich Zschokke (raccolte di fondi nella Confederazione, accoglienza di bambini nei cantoni Lucerna, Soletta e Berna), furono ancora necessari diversi anni per porre rimedio ai danni di guerra e l'impoverimento causato dagli sconvolgimenti politici fu superato solo nel corso del XIX secolo.

Giunti al potere tramite il colpo di Stato di fine ottobre del 1801, i federalisti all'inizio di novembre abolirono il canton Waldstätten e ripristinarono i vecchi cantoni della Svizzera centrale. Prefetto di Uri divenne Giuseppe Antonio de Beroldingen, che tentò senza successo di riacquisire la Leventina. Ancora prima che fossero ultimati i lavori preliminari per una nuova Costituzione cantonale, con il quarto colpo di Stato del 17 aprile 1802 gli unitari tornarono al potere. All'inizio di giugno il vecchio Paese di Uri respinse con ampio margine la revisione della Costituzione, mentre la valle d'Orsera la accolse in maniera altrettanto netta. Dopo la partenza delle truppe francesi dalla Svizzera, nell'estate-autunno del 1802 Uri partecipò in maniera titubante alla campagna dei sostenitori del vecchio ordine contro il governo centrale (guerra dei bastoni). Il 30 agosto il Consiglio provvisorio, eletto secondo la tradizione dalle dieci Genossamen, sciolse le autorità dell'Elvetica; dietro minaccia di un intervento armato, la valle d'Orsera il 21 settembre fu costretta a fare lo stesso.

La mediazione di Napoleone, considerato un amico dei piccoli cantoni rurali, venne accolta favorevolmente. Uri inviò Emanuel Jauch come suo delegato alla Consulta di Parigi. Anche in questo caso, i tentativi di tornare in possesso della Leventina furono vani. Il 27 aprile 1803 la Landsgemeinde approvò il nuovo ordine ed elesse rappresentanti di orientamento conservatore. Con la nuova Costituzione cantonale, il diritto di voto ed eleggibilità fu elevato da 14 a 20 anni. La Landsgemeinde aveva solo la facoltà di approvare o respingere progetti di legge presentati dal Consiglio. Anche altri oggetti potevano essere dibattuti solo se sottoposti da almeno un mese al Consiglio. L'Atto di mediazione sancì l'uguaglianza giuridica, la libertà di domicilio e la libertà di commercio e di industria. Uri non diede però vita a una struttura istituzionale moderna basata sulla separazione dei poteri; la Landsgemeinde al contrario nel 1803 confermò il vecchio «statuto e ordinamento» e la «vecchia, buona consuetudine». Furono ripristinati gli organismi amministrativi prerivoluzionari. Si dovette per contro abolire il patto di comborghesia con la valle d'Orsera del 1410 e integrare quest'ultima nel cantone come undicesima Genossame dotata di pari diritti. Il sistema giudiziario venne riorganizzato: Uri e la valle d'Orsera formarono due circoscrizioni giudiziarie distinte, ciascuna con un proprio tribunale di bassa istanza; inoltre fu istituito un tribunale d'appello cantonale. Per l'ambito ecclesiastico fu creato il Consiglio diocesano (1804), per quello dell'istruzione la commissione scolastica centrale (1804) e per quello assistenziale l'ufficio centrale di assistenza agli indigenti (1812). Il dualismo tra comune politico e comune patriziale fu abolito; ai comuni fu imposto di istituire un tribunale di villaggio.

Restaurazione e Rigenerazione

Dopo l'entrata delle truppe alleate in Svizzera, il 29 dicembre 1813 Uri abrogò l'Atto di mediazione. Al contrario dei cantoni limitrofi Svitto e Nidvaldo, che volevano un ritorno alla vecchia Confederazione dell'ancien régime, Uri fece parte del gruppo, capeggiato da Zurigo, che ambiva a una riorganizzazione della Confederazione sulla base dei 19 cantoni dell'Atto di mediazione. Se il tentativo di riannettere la Leventina fallì nuovamente, Uri ottenne però la metà dei dazi riscossi al Monte Piottino. Il 5 maggio 1815 la Landsgemeinde approvò il Patto federale. In seguito Uri mediò tra la Dieta federale e Nidvaldo, che non voleva riconoscere l'accordo.

La separazione del «quarto svizzero» dalla diocesi di Costanza, sancita dalla Santa Sede nel 1814, fu accolta con favore da Uri, così come l'ipotesi di creare una diocesi nazionale con sede a Lucerna, cantone direttore cattolico. Questo piano però fallì, per cui Uri fu sottoposto al vicario apostolico Franz Bernhard Göldlin von Tiefenau, preposito di Beromünster. Dal 1819 Uri è soggetto all'amministrazione della diocesi di Coira, di cui già faceva parte la valle d'Orsera.

Solo nel 1820, dopo lunga insistenza della Dieta federale, Uri depositò la sua Costituzione nell'Archivio della Confederazione. Il documento elencava solamente sei principi basati sulle antiche consuetudini e la legislazione vigente. All'interno del cantone si registrò però una fioritura della cultura giuridica, che si tradusse nella revisione della legislazione cantonale, la cui raccolta (Landbuch) fu pubblicata a stampa dal 1823 ed entro il 1864 contò sei volumi.

La Rigenerazione ebbe scarsa eco a Uri, poiché la libera formazione dell'opinione pubblica, che ne costituiva la premessa, era fortemente ostacolata dalla censura istituzionalizzata nel 1813. Lo scontento per l'amministrazione nel 1834 si tradusse in una mozione, presentata secondo la regola da sette famiglie, che rivendicava riforme costituzionali liberali quali il carattere pubblico delle sedute consiliari, l'abolizione delle cariche a vita nei Consigli e la soppressione del Consiglio segreto. La Landsgemeinde però bocciò la proposta, come aveva già fatto l'anno precedente per il progetto di revisione del Patto federale. Il primo giornale locale nato nel 1838, il Wochenblatt von Uri, dovette cessare le pubblicazioni nel 1848.

In seguito alle spedizioni di Corpi franchi radicali contro Lucerna, dal 1845 Uri rafforzò la propria difesa militare. Fu tra i fondatori del Sonderbund, nel cui Consiglio di guerra delegò un membro del governo. Durante la guerra del Sonderbund i contingenti urani presero parte sia ai combattimenti lungo la linea difensiva Reuss-Emme, sia all'avanzata oltre Gottardo in Ticino. Un giorno dopo la sconfitta dell'esercito del Sonderbund a Gisikon (23 novembre 1847), Uri ritirò il suo rappresentante dal Consiglio di guerra, per poi capitolare il 28 novembre 1847. Due giorni dopo i reparti federali entrarono a Uri.

Uri nello Stato federale

Dietro pressione delle truppe federali di occupazione, alla fine del 1847 Uri decise di promuovere sostanziali riforme liberali, tra cui l'abolizione delle cariche a vita nei Consigli, del Consiglio segreto e dei processi segreti e la formazione di un Consiglio di Stato provvisorio come organo esecutivo. La Landsgemeinde di maggio elesse un nuovo governo costituito interamente da esponenti conservatori. La commissione di riforma legislativa, insediata il 6 maggio 1849, elaborò per la prima volta una Costituzione cantonale codificata in modo sistematico, accettata nel 1850 dalla Landsgemeinde ed entrata in vigore nel 1851. Nella Landsgemeinde straordinaria del 27 agosto 1848, Uri respinse a netta maggioranza la Costituzione federale; alla Dieta federale sostenne senza successo che la nuova legge fondamentale per entrare in vigore necessitava del consenso unanime dei suoi membri.

La Landsgemeinde continuò a rappresentare l'autorità suprema. Il Gran Consiglio – di cui facevano parte i Consiglieri di Stato (che ne assumevano la presidenza), il presidente del tribunale cantonale e i rappresentanti eletti dai comuni (un mandato ogni 300 abitanti) – e il Consiglio di Stato di 11 membri costituivano rispettivamente il legislativo e l'esecutivo. Accanto al governo, mantennero competenze in materia ecclesiastica e scolastica il Consiglio diocesano e il Consiglio dell'educazione. I lavori preparatori erano affidati a numerose commissioni amministrative. Il vecchio Paese di Uri e la valle d'Orsera continuarono a sussistere come distretti, che assumevano compiti statali e nell'ambito dell'amministrazione dei beni comuni. Il sistema giudiziario subì una trasformazione sostanziale con l'introduzione di un tribunale criminale indipendente dal potere politico. La vecchia corte criminale (Malefizlandrat) continuò a esistere fino al 1880, ma solo per la concessione della grazia. La Chiesa cattolica mantenne uno status privilegiato, ma venne garantita la libertà di culto alle altre confessioni cristiane. Oltre all'esazione indiretta fu prevista anche la riscossione di imposte dirette. Sul piano comunale, i municipi, che si occupavano anche degli affari patriziali, furono affiancati dai Consigli ecclesiastici competenti in materia ecclesiastica. Globalmente la struttura istituzionale restò complessa, il processo decisionale macchinoso a causa delle numerose commissioni e la separazione dei poteri insufficiente.

La nuova Costituzione federale del 1874, respinta dal popolo urano, l'inaugurazione della Ferrovia del Gottardo nel 1882 e le crescenti richieste nei confronti dello Stato sfociarono nel 1888 nella revisione totale della Costituzione cantonale, a cui diede un contributo decisivo Gustav Muheim. La Landsgemeinde, il Gran Consiglio e il Consiglio di Stato mantennero un ruolo centrale nell'assetto istituzionale; i membri del governo non facevano però più parte del legislativo. Il diritto di mozione dei singoli sostituì quello delle sette famiglie; le iniziative costituzionali richiedevano 50 firme, i referendum contro decreti governativi 20 e la convocazione di una Landsgemeinde straordinaria 150. I distretti di Uri e della valle d'Orsera vennero scorporati dallo Stato e ottennero lo status di corporazioni di diritto pubblico. I compiti statali fino ad allora assunti passarono ai comuni, il cui ruolo fu rafforzato. Nella valle d'Orsera la corporazione continuò tuttavia a occuparsi dell'assistenza agli indigenti; solo nel 1974 i relativi beni furono ripartiti tra i tre comuni politici. Le due corporazioni, ancora esistenti all'inizio del XXI secolo, costituiscono un retaggio dell'ancien régime e del suo ordinamento fondato sulla Landsgemeinde. L'introduzione del sistema dipartimentale nel 1888 permise di razionalizzare l'attività di governo. L'organizzazione giudiziaria ricalcò quella precedente, con il tribunale d'appello (Obergericht) e il tribunale criminale quali istanze cantonali e, a livello inferiore, i tribunali di Uri e della valle d'Orsera.

La Costituzione del 1888 si rivelò duratura nei suoi tratti fondamentali. Il diritto pubblico registrò significativi progressi, testimoniati dalla nuova raccolta delle leggi cantonali (Landbuch), uscita tra il 1892 e il 1962 in 13 volumi ordinati cronologicamente. Nel 1976 ne subentrò un'altra (Urner Rechtsbuch), strutturata in maniera sistematica e pubblicata in raccoglitori.

I partiti si svilupparono dalla fine del XIX secolo. Nel 1876 Muheim fondò l'Urner Wochenblatt, espressione delle forze conservatrici, che nel 1899 diedero vita al Partito conservatore. Nel 1893 Martin Gamma creò la Gotthard-Post, i cui sostenitori nel 1896 si riunirono nel gruppo progressista democratico di Altdorf, nucleo embrionale del Partito radicale democratico (PRD) urano. Nel 1907 negli ambienti degli operai di fabbrica e dei ferrovieri di Altdorf ed Erstfeld nacque il Partito socialista di Uri. Anche il movimento cristiano-sociale, sorto a cavallo del 1900, difese gli interessi dei lavoratori. Nel 1973 venne fondato il giornale Alternative, promosso da ambienti rosso-verdi che nel 1983 si diedero una struttura partitica con il Forum critico di Uri. Dopo il suo scioglimento nel 1993, l'anno successivo una parte dei suoi aderenti fondò i Verdi. Al 1998 risale la fondazione della sezione cantonale dell'Unione democratica di centro (UDC). I rappresentanti urani alle Camere federali (due Consiglieri agli Stati, un Consigliere nazionale) furono senza eccezione conservatori fino al 1914, quando il seggio in Consiglio nazionale passò al PRD. Il seggio nel Consiglio degli Stati conquistato nel 2010 dall'ex Consigliere di Stato Markus Stadler (Verdi liberali) passò nel 2015 al PRD, che tuttavia contemporaneamente ha dovuto cedere il suo seggio in Consiglio nazionale all'UDC.

Seggi del canton Uri all'Assemblea federale 1919-2015

 19191939195919671971197919831991199519992003200720112015
Consiglio degli Stati
PPD22222222222211
Verdi liberali            1 
PRD             1
Consiglio nazionale
PRD1111111111111 
UDC             1
Seggi del canton Uri all'Assemblea federale 1919-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Composizione del Consiglio di Stato del canton Uri 1980-2016

 19801984198819921996200020042008201020122016
PPD44444433333
PRD22222222223
PS11111 11111
UDC        11 
Senza partito     111   
Totale77777777777
Composizione del Consiglio di Stato del canton Uri 1980-2016 -  Ufficio federale di statistica; Cancelleria di Stato

Composizione del Gran Consiglio del canton Uri 1968-2016

 1968197219761980198419881992199620002004200820122016
PPD41434140414136372929242322
PRD16161819171717192115111518
PS4555667898798
Verdi        12321
UDC        49181415
Altri      4  111 
Totale61646464646464646464646464
Composizione del Gran Consiglio del canton Uri 1968-2016 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica; Cancelleria di Stato
Manifesto del comitato a favore del mantenimento dei diritti popolari, realizzato da Tino Steinemann e stampato nella tipografia offset V. B. Sicher-Dittli a Gurtnellen, 1976 (Staatsarchiv Uri).
Manifesto del comitato a favore del mantenimento dei diritti popolari, realizzato da Tino Steinemann e stampato nella tipografia offset V. B. Sicher-Dittli a Gurtnellen, 1976 (Staatsarchiv Uri). […]

Tra il 1888 e il 1984, con 24 votazioni furono decise 105 modifiche della Costituzione cantonale. In seguito a una crisi della Cassa di risparmio, nel 1915 la Landsgemeinde attribuì al popolo il diritto di revoca del governo. Nel 1924 fu abolito il tribunale criminale e i tribunali di Uri e della valle d'Orsera trasformati in corti penali di prima istanza. Nel 1928 il popolo sancì la soppressione della Landsgemeinde, sia perché i lavoratori dipendenti temevano che il voto palese avrebbe potuto avere ripercussioni negative per loro, sia a causa della lunghezza del tragitto fino ad Altdorf per gli abitanti della valle d'Orsera. In ossequio al principio della democrazia diretta, venne contemporaneamente introdotta l'iniziativa popolare (che necessitava di 150 firme) per modifiche costituzionali o normative oppure per la revoca di un'autorità, un referendum legislativo e finanziario obbligatorio e uno facoltativo sui provvedimenti del Gran Consiglio. Nel 1968 gli aventi diritto sottoposero il Consiglio dell'educazione al Consiglio di Stato e approvarono l'istituzione del Dipartimento dell'educazione. Nel 1972 fu introdotto il diritto di voto ed eleggibilità per le donne. Sul piano comunale si assistette ovunque alla suddivisione progressiva dei comuni in comuni politici e parrocchiali e corporazioni comunali (Korporationsbürgergemeinden).

Dal 1966 vennero avanzate richieste di una revisione totale della Costituzione cantonale. Una Costituente, formata dal Gran Consiglio e dal Consiglio di Stato, nel 1981-1984 elaborò una nuova legge fondamentale, approvata in votazione popolare nel 1984. La nuova Costituzione eliminò gli articoli ormai desueti e si caratterizzò per una migliore sistematica e una lingua moderna. Scopi e compiti dello Stato vennero chiaramente formulati; le varie tipologie di comune furono circoscritte con maggiore precisione e le loro prerogative, ad esempio in materia di naturalizzazioni e assistenza, ridefinite.

In seguito la Costituzione del 1984 subì diverse modifiche, tra cui nel 1989 il diritto di voto ed eleggibilità a 18 anni e il sistema proporzionale per l'elezione del Gran Consiglio. Nel 1992 fu approvata la riorganizzazione del sistema giudiziario (suddivisione dei tribunali di Uri e della valle d'Orsera in una sezione civile e penale, ampliamento delle competenze del tribunale d'appello in materia amministrativa). Nel 1993 furono stabilite le soglie per i referendum finanziari obbligatori (un milione di frs. per le spese uniche, 100'000 per quelle ricorrenti) e facoltativi (risp. 500'000 e 50'000 frs.). Il numero delle firme necessarie per le iniziative popolari e i referendum, fissato a 300 nel 1984, fu elevato a 600 rispettivamente a 450 nel 1997. Nel 2001 venne revocato l'obbligo per il cantone di garantire alla Banca cantonale un'adeguata dotazione di capitale proprio.

Attività dello Stato e amministrazione cantonale dal 1798

Strutture amministrative

Dopo l'Elvetica non vi fu ancora una chiara ripartizione delle competenze tra il cantone e i due distretti. Fino al 1850 il Consiglio settimanale costituì il principale organo di governo; compiti esecutivi erano poi anche assunti, per il loro specifico ambito di competenza, dalla commissione scolastica centrale, dall'ufficio centrale di assistenza agli indigenti, dal Consiglio segreto o amministrativo (amministrazione dei beni pubblici, regia del sale) e dal Consiglio di guerra. Parallelamente esistevano una dozzina di commissioni settoriali che disponevano di funzionari (segretari di cancelleria, poliziotti, addetti alle poste, alle dogane e alle soste, alle imbarcazioni). Per la fase istruttoria e il perseguimento penale furono creati gli uffici del giudice istruttore (1842) e del procuratore pubblico (1850). Oltre che sul piano cantonale e distrettuale, la Costituzione del 1850 delineò con precisione la struttura istituzionale anche a livello comunale. Massima autorità di governo era il Consiglio di Stato, a cui sottostavano sei commissioni amministrative (di Stato, militare, finanze, polizia, edilizia, interni) con compiti preparatori e operativi, composte da tre a sei membri (Consiglieri di Stato e membri del Gran Consiglio). Se con le innovazioni seguite alla nascita dello Stato federale (libertà di commercio e di industria, regalia postale federale, soppressione dei dazi interni) molte commissioni e funzionari divennero inutili, d'altro canto molte leggi federali richiesero la creazione di nuovi uffici (comandi di circondario con i relativi capisezione, uffici di Stato civile, ufficio forestale cant.). Nel 1886 la cancelleria cantonale fu suddivisa in tre sezioni (cancelleria di Stato, ipotecaria e del tribunale); l'assunzione di un archivista di Stato risale al 1906. L'abolizione dei distretti nel 1888 comportò un aumento delle incombenze per il governo cantonale. I compiti non direttamente svolti dai sette Consiglieri di Stato venivano ripartiti in base al sistema dipartimentale; le commissioni amministrative furono soppresse. L'unico organo rimasto gerarchicamente allo stesso livello del Consiglio di Stato fu il Consiglio dell'educazione, poi trasformato nel 1968 in una commissione di sorveglianza sull'intero sistema scolastico ed educativo.

Barca da carico (Nauen) urana. Disegno a matita realizzato da Ludwig Vogel, 1813 (Museo nazionale svizzero).
Barca da carico (Nauen) urana. Disegno a matita realizzato da Ludwig Vogel, 1813 (Museo nazionale svizzero). […]

Dal 1888 l'amministrazione cantonale in senso stretto fu strutturata in maniera semplice e chiara. La maggior parte degli affari era trattata direttamente dal Consigliere di Stato responsabile o esaminata in via preliminare da quest'ultimo e poi sottoposta al governo. A ogni Dipartimento (in totale 11) era assegnato un cancelliere della cancelleria di Stato. L'evoluzione e il carico di lavoro dei Dipartimenti furono eterogenei. Quali organi di Stato maggiore, nel 1960 vennero creati il servizio giuridico e le prime segreterie generali all'interno dei Dipartimenti. Nel 1983 un regolamento organizzativo stabilì le competenze specifiche e finanziarie. Accanto a quello presidenziale, diretto dal Landamano, esistevano dieci Dipartimenti, poi ridotti a sette nel 1996 rispettivamente nel 2000, in modo da averne uno per ciascun Consigliere di Stato. Alcuni compiti, in particolare nel campo della pianificazione e progettazione, furono talvolta delegati a istituzioni come il centro didattico o la Lisag (misurazioni catastali, geoinformazione) oppure affidati a enti privati quali la Biblioteca cantonale o il Museo storico di Uri. Nel 1971 l'amministrazione cantonale introdusse il primo sistema di elaborazione elettronica dei dati per il settore tributario, il controllo dei veicoli a motore e la cassa di compensazione. La nuova legge sugli impiegati pubblici del 2001 sostituì lo statuto di funzionario con un rapporto di lavoro di diritto pubblico. L'introduzione del principio di trasparenza nell'amministrazione cantonale risale al 2008. Nel 2009 quest'ultima impiegava 485 persone (380 a tempo pieno, 105 a tempo parziale).

Compiti principali

Galleria di protezione contro la caduta di massi e valanghe nella Schöllenen. Acquatinta di Friedrich Hirchenhein sulla base di un disegno di Anton Winterlin, colorata e pubblicata dalla casa editrice Krüsi di Basilea, 1850 ca. (Staatsarchiv Uri).
Galleria di protezione contro la caduta di massi e valanghe nella Schöllenen. Acquatinta di Friedrich Hirchenhein sulla base di un disegno di Anton Winterlin, colorata e pubblicata dalla casa editrice Krüsi di Basilea, 1850 ca. (Staatsarchiv Uri). […]

A Uri, cantone di montagna, da sempre confrontato con i pericoli della natura e il traffico internazionale di transito, assunsero una forte importanza gli ambiti delle costruzioni, stradale e della sicurezza pubblica. In un primo momento il cantone e i distretti si divisero i compiti. Nel 1836 l'intero settore edilizio, fino ad allora sottoposto al tesoriere, fu attribuito al neoistituito ufficio del responsabile delle costruzioni. Dopo l'apertura della Axenstrasse e delle nuove strade di valico della Furka e dell'Oberalp, nel 1866 l'ispettore delle costruzioni divenne un funzionario a tempo pieno. Ca. 40 addetti si occupavano della manutenzione stradale; in occasione di eventi straordinari, quale l'inondazione del 1910, le autorità assumevano personale aggiuntivo. Nel 1917 venne istituita la mansione del conducente di autocarri e nel 1921 quella dell'ispettore cantonale delle strade. L'incremento del traffico automobilistico rese necessario un ampliamento della Axenstrasse e delle strade sui passi, che comportò un aumento dei compiti e del personale. Nel quadro della costruzione delle strade nazionali, finanziata al 97% dalla Confederazione, dal 1961 fu operativa un'apposita sezione, sottoposta al Dipartimento delle costruzioni e all'ingegnere cantonale, che occupava 34 persone nel 1977. L'apertura dell'autostrada del San Gottardo (A2) nel 1980 da una parte comportò una riduzione degli organici, ma dall'altra offrì anche nuovi posti di lavoro grazie agli appositi centri di manutenzione a Göschenen e Flüelen. Con la riforma della perequazione finanziaria e della ripartizione dei compiti tra Confederazione e cantone (NPC), nel 2008 la costruzione e la gestione delle strade nazionali sono passate alla Confederazione (convenzione sulle prestazioni con Uri).

Gli argini e le opere idrauliche competevano ai distretti e agli appositi enti collettivi. La Costituzione cantonale del 1888 dichiarò fiumi e laghi di proprietà dello Stato, per cui il cantone affiancò gli enti esistenti nei lavori di manutenzione degli argini. Importanti lavori di arginatura furono effettuati lungo lo Schächen nel 1910-1913. L'alluvione del 1977 portò all'elaborazione della legge sulla sistemazione dei corsi d'acqua del 1980 e di un programma per la prevenzione delle inondazioni al passo con i tempi; parallelamente le competenze in materia passarono al cantone e ai comuni. Le alluvioni del 1987 e del 2005 costrinsero il cantone a realizzare ulteriori grandi opere di protezione.

Pianta del corso della Reuss prima della correzione (1845); il canale, progettato da Karl Emanuel Müller, è segnato in rosso (Staatsarchiv Uri).
Pianta del corso della Reuss prima della correzione (1845); il canale, progettato da Karl Emanuel Müller, è segnato in rosso (Staatsarchiv Uri). […]

L'introduzione di un corpo autonomo di polizia cantonale fu legato all'aumento del vagabondaggio. L'ampliamento della rete stradale transalpina e la costruzione della Ferrovia del Gottardo influenzarono profondamente l'ambito della pubblica sicurezza. Dopo lo sciopero del 1875 a Göschenen, represso con la forza dalla polizia urana e dalla guardia civica locale, il Consiglio federale chiese a Uri di dotarsi di un'organizzazione di polizia adeguata. Per il timore di scioperi, durante la costruzione del secondo binario della Ferrovia del Gottardo (1887-1896), della strada del Klausen (1887-1896) e delle fortificazioni nel massiccio del San Gottardo (dal 1890) la polizia cantonale superò temporaneamente l'organico massimo previsto di 12 agenti. Successivamente all'apertura dell'A2 (1980), il corpo contava ca. 80 effettivi (54 poliziotti, otto agenti in formazione, 19 dipendenti civili). Nel 2009 fu inaugurato a Erstfeld il più grande centro di controllo del traffico pesante della Svizzera.

Il cantone sostenne l'allevamento con l'istituzione di un premio annuale e misure di protezione contro le epizoozie. Nel XX secolo tentò di contrastare il declino dell'agricoltura tramite la formazione (istituzione della scuola invernale di agricoltura ed economia alpestre nel 1938), migliorie fondiarie e consulenze aziendali.

Fino al 1850 i maggiori introiti per il cantone, dotato di mezzi finanziari limitati, provennero dai dazi, dalle soste, dalla gabella e dalla concessione della regalia postale. Le spese più ingenti, ad esempio in campo edilizio, venivano finanziate con le tasse percepite sulla concessione della cittadinanza urana a dei dimoranti. L'aumento delle entrate si limitò in un primo momento soprattutto alle imposte indirette e ai tributi. Per l'abolizione dei dazi, nel 1850 il cantone ottenne dalla Confederazione un indennizzo fisso. L'imposta sui consumi (gabella) poté essere mantenuta, divenendo un'importante fonte di introiti. Nel 1875 fu introdotta un'imposta diretta sulla sostanza e sul reddito. In seguito si rivelarono redditizie anche le concessioni per lo sfruttamento idrico. A causa della garanzia di Stato ancorata nella Costituzione, il crollo della Cassa di risparmio cantonale (1915) scosse le finanze del cantone in misura mai vista in precedenza. Grazie al traffico crescente dagli anni 1920, i pedaggi per gli autoveicoli in transito fornirono risorse importanti. La loro abolizione nel 1929 fu compensata dalla Confederazione con il raddoppio dei contributi alla manutenzione delle strade alpine e una quota del dazio sui carburanti. Con le sue grandi infrastrutture viarie, il cantone dipese in seguito dal sostegno finanziario della Confederazione; i contributi federali costituirono il 47% degli introiti totali del cantone nel 1984 e il 39% nel 2010. Quale cantone finanziariamente debole, Uri beneficiò dell'introduzione della NPC nel 2008. Sfruttò questo maggiore margine di manovra finanziario per introdurre una tassazione ad aliquota unica per le persone fisiche (la cosiddetta flat rate tax, in vigore dal 2009).

Uri svolse una serie di compiti in collaborazione con i cantoni limitrofi. Concordati regolamentarono la costruzione della strada carrozzabile sul San Gottardo (1827), il deflusso delle acque dal lago dei Quattro cantoni (1849), la pesca (1891) e la navigazione (1898) sul lago, l'esecuzione delle pene nel penitenziario lucernese di Sedel (1892), la vigilanza sulle derrate alimentari (laboratorio dei cant. primitivi a Brunnen, 1909) e la collaborazione delle polizie nella Svizzera centrale (1995). Si basavano su concordati anche diverse istituzioni sociali e scolastiche quali la scuola tecnica superiore della Svizzera centrale (1957), l'istituto magistrale di Rickenbach (1958), il centro regionale per l'integrazione degli invalidi nel mondo del lavoro (1959), la scuola superiore per i quadri dell'economia e dell'amministrazione di Lucerna (1980), la clinica psichiatrica di Oberwil bei Zug, i corsi di formazione per insegnanti di scuola secondaria a Lucerna (1983), la scuola universitaria professionale della Svizzera centrale (1999), l'alta scuola pedagogica della Svizzera centrale (2001) e la scuola intercantonale di polizia di Hitzkirch (2004). Uri concluse simili accordi soprattutto con i cantoni della Svizzera centrale, e solo raramente con gli altri cantoni limitrofi Glarona, Grigioni, Ticino e Vallese.

Società, economia e cultura nel XIX e XX secolo

Popolazione e insediamento

L'innalzamento dell'aspettativa di vita entro il 1850 si tradusse in una crescita demografica media annua dello 0,4%. Nel 1850 il cantone contava 14'505 abitanti. Nella prima metà del XIX secolo la densità demografica salì da 21 a 26 persone per km2 produttivo. Fino al 1811 Altdorf registrò un forte calo, mentre Erstfeld nello stesso periodo crebbe del 10%. Grazie soprattutto alle migrazioni interne, tra il 1811 e il 1850 la crescita annua della popolazione nel capoluogo ammontò allo 0,77%, contro una media nel distretto dello 0,66%. Un'evoluzione simile si ebbe anche negli altri comuni del fondovalle (Schattdorf, Attinghausen, Seedorf e Flüelen). La crescita demografica andò di pari passo con un impoverimento di ampi strati della popolazione, dato che le opportunità di lavoro non aumentarono.

Tra il 1850 e il 1888 l'incremento demografico medio fu pari allo 0,56%. A causa dei grandi cantieri, in particolare di quello della galleria del San Gottardo (1872-1882), la popolazione tra il 1860 e il 1888 conobbe forti oscillazioni. Nel 1870 il cantone contava 16'095 abitanti, nel 1880, due anni prima dell'apertura del traforo del San Gottardo, 23'744, e nel 1888 di nuovo solo 17'249 abitanti. Nel 1880 vivevano a Uri 6318 lavoratori esteri, provenienti soprattutto dall'Italia, e in misura minore dall'Austria-Ungheria, dalla Germania e dalla Francia. La quota degli stranieri a Göschenen superava l'80%. La popolazione di questa località passò da 2992 abitanti nel 1880 (più di Altdorf) a 703 nel 1888. Il temporaneo forte aumento demografico, non accompagnato da una crescita delle risorse alimentari, e il debole grado di industrializzazione spinse molti Urani a emigrare oltreoceano o nei cantoni industrializzati (ad esempio a Zurigo, Glarona e San Gallo), ciò che accentuò il calo della popolazione dopo la partenza della manodopera straniera. D'altro canto la ferrovia offrì anche nuove opportunità di impiego, favorendo l'arrivo di forza lavoro qualificata, spesso riformata; nel 1880-1900 Erstfeld, villaggio di ferrovieri, registrò un raddoppio della sua popolazione a 2416 abitanti.

Tra il 1888 e il 1910, la crescita demografica a Uri fu solo leggermente inferiore alla media svizzera dell'1,2%. Grazie all'insediamento di grandi aziende, la piana della Reuss registrò un incremento doppio (2%) rispetto all'alta valle (1,1%). Sempre dal 1888 al 1910, la quota degli attivi nel secondario passò dal 17,5 al 30,1%. L'industrializzazione garantì un forte sviluppo soprattutto ai comuni più grandi nella valle della Reuss; Altdorf, Erstfeld e Flüelen registrarono tassi di crescita fino al 2,71% all'anno, mentre Seelisberg, Unterschächen e Hospental subirono un calo della popolazione. Grazie al turismo e all'ampliamento delle fortificazioni sul San Gottardo, Andermatt conobbe un incremento degli abitanti relativamente elevato, così come Gurtnellen. Nel distretto di Uri, nel 1910 la densità demografica raggiunse 44,2 abitanti per km2 (oltre 100 persone per km2 ad Altdorf e Flüelen).

Fienagione nei pressi di Erstfeld. Fotografia realizzata da Emil Goetz, 1920 ca. (Staatsarchiv Uri).
Fienagione nei pressi di Erstfeld. Fotografia realizzata da Emil Goetz, 1920 ca. (Staatsarchiv Uri). […]

Nel periodo 1910-1941 in tutti i comuni si registrò una crescita demografica, tranne che a Wassen e Spiringen. Il cantone nel 1941 contava 27'302 abitanti. Fino al 1970 crebbero soprattutto i comuni di Seedorf, Schattdorf, Erstfeld e Attinghausen. Nella valle d'Orsera e nell'alta valle della Reuss, la popolazione per contro diminuì del 7,4% rispettivamente del 14,5%, calo dovuto per un terzo alla partenza della manodopera straniera dopo l'ultimazione dell'A2. Nell'ultimo trentennio del XX secolo la crescita demografica fu pari a quasi lo 0,1%. Nel 2010 la popolazione urana ammontava a 35'500 persone.

L'incremento demografico influenzò la struttura insediativa. Piccole frazioni si trasformarono in località abitate su tutto l'arco dell'anno (Urnerboden) o in comunità di villaggio dalla forte identità (Meien). Göschenen divenne un comune autonomo nel 1875.

Sviluppo demografico del canton Uri 1850-2000

AnnoAbitantiPercentuale di stranieriPercentuale di cattoliciPercentuale di protestantiPercentuale di persone di età superiore ai 59 anniPeriodoCrescita complessivaaSaldo naturale relativoaSaldo migratorioa
185014 5050,3%99,9%0,1% 1850-18601,5‰20,7‰-19.2‰
186014 7410,6%99,8%0,2%7,9%1860-18708,9‰19,2‰-10.3‰
187016 0950,7%99,5%0,5%8,6%1870-188039,4‰7,2‰32.2‰
188023 74426,6%97,5%2,2%6,4%1880-1888-39,2‰7,4‰-46.6‰
188817 2493,1%97,8%2,1%9,7%1888-190011,1‰11,3‰-0.2‰
190019 7007,3%96,1%3,9%9,8%1900-191011,6‰15,2‰-3.6‰
191022 1137,0%94,2%5,7%8,3%1910-19208,1‰11,0‰-2.9‰
192023 9736,7%91,9%7,7%7,2%1920-1930-4,3‰13,2‰-17.5‰
193022 9684,5%94,1%5,4%8,5%1930-194115,8‰10,9‰4.9‰
194127 3022,7%91,4%8,3%9,5%1941-19505,0‰16,0‰-11,0‰
195028 5562,8%92,6%7,3%10,3%1950-196011,5‰15,1‰-3.6‰
196032 0215,4%92,6%7,3%11,5%1960-19706,3‰13,9‰-7.6‰
197034 0917,9%93,1%6,6%14,3%1970-1980-0,6‰8,2‰-8.8‰
198033 8836,5%91,0%6,3%17,2%1980-19901,0‰5,4‰-4.4‰
199034 2087,6%89,1%6,4%19,8%1990-20000,7‰3,5‰-2.8‰
200034 7778,8%85,8%6,0%20,9%    

a Tasso medio di incremento annuo.

Sviluppo demografico del canton Uri 1850-2000 -  Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Economia

La diminuzione del servizio mercenario dopo il 1798 influì doppiamente sulla situazione occupazionale nel cantone: da un lato per una vasta cerchia della popolazione venne meno un'importante fonte di entrate, e dall'altro si ridusse fortemente il tasso di emigrazione. Il settore agricolo predominante non riuscì ad assorbire tutta la forza lavoro disponibile, per cui nella prima metà del XIX secolo numerose famiglie vissero in condizioni di miseria. Raccolti scarsi per ragioni climatiche aggravarono ulteriormente la situazione. L'agricoltura urana si distingue da sempre per l'orientamento fortemente unilaterale all'allevamento, ancora all'inizio del XXI secolo perlopiù caratterizzato da un sistema di sfruttamento su due o tre livelli altimetrici. Gli alpeggi appartengono quasi interamente alle corporazioni di Uri e della valle d'Orsera.

La fabbrica di dinamite Nobel sulla penisola di Isleten del lago di Uri. Fotografia di Adolphe Braun, 1875 (Staatsarchiv Uri).
La fabbrica di dinamite Nobel sulla penisola di Isleten del lago di Uri. Fotografia di Adolphe Braun, 1875 (Staatsarchiv Uri). […]

Nel XIX secolo si ebbe una fioritura delle esportazioni di bestiame e prodotti lattieri verso l'Italia settentrionale, che però fornì entrate sufficienti solo a una parte della popolazione. L'artigianato era scarsamente diffuso. Nell'ambito del lavoro a domicilio sulla base del Verlagssystem raggiunsero una certa importanza la pettinatura della seta (per Gersau) e la filatura del cotone (per Zurigo). Solo la fabbrica di laterizi di Flüelen offriva un numero significativo di posti di lavoro. In reazione alla carenza di impieghi e a progetti di strade di valico concorrenti, dal 1820 Uri promosse la costruzione di una carrozzabile sul San Gottardo. Parallelamente si affermarono diverse imprese di spedizione e trasporto attive nel traffico transalpino. Ulteriori possibilità di occupazione furono fornite dai lavori di correzione della Reuss nel fondovalle urano (1850-1863). Nel complesso però anche nella seconda metà del XIX secolo le attività artigianali si svilupparono solo lentamente. Nel 1851 l'ingegnere Karl Emanuel Müller fondò una cartiera a Isleten nel comune di Bauen. Nel 1873 i relativi terreni furono rilevati dalla fabbrica di dinamite Nobel, che iniziò la produzione di esplosivi in vista della costruzione della Ferrovia del Gottardo. Ancora nel 1883, le quattro fabbriche con sede nel cantone occupavano complessivamente meno di 100 operai. La realizzazione della linea del San Gottardo (1872-1882) creò numerosi posti di lavoro, ciò che portò a una considerevole immigrazione di minatori italiani e in seguito di ferrovieri dal resto del Paese. Il nuovo tracciato alla fine del XIX secolo favorì una rapida trasformazione economica nei settori del turismo, dell'industria e del militare (dal 1886 ca. investimenti per la costruzione delle fortificazioni del San Gottardo). Il clima di rinnovamento investì anche i commercianti e artigiani urani, riunitisi nel 1886 in un'apposita associazione, che inizialmente non ebbe però molto successo. Ancora a cavallo del 1900, la Ferrovia del Gottardo con 626 dipendenti e le miniere di granito di Gurtnellen, Wassen e Göschenen con 900 dipendenti erano i maggiori datori di lavoro del cantone.

Dal 1900 ca. nel territorio urano si insediarono diverse industrie, che in parte caratterizzavano l'economia cantonale ancora all'inizio del XXI secolo, come ad esempio nel 1896 la Fabbrica federale di munizioni (aziende federali d'armamento), all'epoca ancora Officina per la fabbricazione di munizioni, ad Altdorf, la fabbrica elettrochimica di Gurtnellen (1901), quella di legno artificiale a Flüelen (1909) e quella di cavi e di gomma Schweizerische Draht- und Gummiwerke AG ad Altdorf (1909, poi Dätwyler Holding AG). Il direttore di quest'ultima, Adolf Dätwyler, nel periodo delle due guerre mondiali fu l'imprenditore di maggiore rilievo del cantone. Nel 1891 la Arnold & Co AG iniziò l'estrazione di sabbia e ghiaia nel lago di Uri.

Il cantiere della centrale elettrica di Arni nel comune di Gurtnellen a 1370 m. Fotografia realizzata da Tscheslaus Krupski, 1909 ca. (Staatsarchiv Uri).
Il cantiere della centrale elettrica di Arni nel comune di Gurtnellen a 1370 m. Fotografia realizzata da Tscheslaus Krupski, 1909 ca. (Staatsarchiv Uri). […]

Nel 1895 venne fondata l'azienda elettrica di Altdorf. Con lo sfruttamento dell'energia idraulica del torrente Schächen ebbe inizio l'elettrificazione di Altdorf, Flüelen e Bürglen. A intervalli regolari, tranne che durante le due guerre mondiali, sul territorio cantonale furono costruite centrali idroelettriche, tra cui quelle di Amsteg (1922, appartenente alle Ferrovie federali svizzere, FFS), Wassen (1948), Göscheneralp (1963, con lago artificiale) e Gurtnellen (2007). Nella valle d'Orsera la corporazione, detentrice dei diritti di sfruttamento delle acque, gestì proprie centrali. Tra il 1906 e il 1951 circolò un tram elettrico tra Altdorf e Flüelen. Ancora all'inizio del XXI secolo i canoni per i diritti d'acqua rappresentavano una fonte di introiti di grande importanza per il cantone.

Banconota della Cassa di risparmio di Uri, 1878 (Staatsarchiv Uri).
Banconota della Cassa di risparmio di Uri, 1878 (Staatsarchiv Uri). […]

Catastrofi naturali provocarono ripetutamente ingenti danni alle superfici agricole e alle infrastrutture. I lavori di ripristino e di prevenzione garantirono importanti appalti al settore edilizio locale, come in occasione dell'arginamento dello Schächen dopo le inondazioni del 1910. La Cassa di risparmio, istituita nel 1837 su iniziativa della Società di utilità pubblica, nel 1849 fu rilevata dallo Stato. Nella primavera del 1914 l'istituto visse una grave crisi a causa delle ingenti perdite subite da vari debitori come la Ferrovia della Schöllenen e alcune aziende artigianali. Solo grazie a fondi del cantone, della Confederazione e della Banca nazionale svizzera fu possibile salvare la Cassa e trasformarla in una banca cantonale.

Veduta da nord della pensione Sonnenberg sul Seelisberg. Litografia colorata sulla base di un disegno di Friedrich Herchenhein, pubblicata presso Gottlieb Hasler a Basilea nel 1859 (Staatsarchiv Uri).
Veduta da nord della pensione Sonnenberg sul Seelisberg. Litografia colorata sulla base di un disegno di Friedrich Herchenhein, pubblicata presso Gottlieb Hasler a Basilea nel 1859 (Staatsarchiv Uri). […]

L'inaugurazione della casa di cura Sonnenberg sul Seelisberg attorno al 1850 diede avvio al turismo a Uri; la nuova Axenstrasse (1864/1865) facilitò notevolmente i collegamenti con i cantoni dell'Altopiano. Le bellezze naturali e un abile sfruttamento a fini commerciali dei monumenti commemorativi che si rifacevano ai miti di fondazione attirarono numerosi viaggiatori, per cui il turismo divenne un settore economico importante (145'000 pernottamenti nel 1900, 223'100 nel 1925, 181'981 nel 1945, 279'878 nel 1962, 248'528 nel 2000). L'avvento degli sport invernali nella valle d'Orsera risale alla Belle Epoque. Dopo il calo registrato negli anni tra le due guerre mondiali, la costruzione di funivie e scilift dagli anni 1950 favorì un boom turistico, specialmente ad Andermatt, dove furono costruite anche molte case di vacanza. Recentemente la realizzazione, avviata nel 2008, del complesso turistico della Orascom Development Holding AG dell'egiziano Samih Sawiris ad Andermatt ha proiettato il settore verso il futuro.

Per tutto il XX secolo l'esercito fu un importante datore di lavoro, e la presenza delle truppe di fortezza garantì un notevole indotto all'economia locale, specialmente ai settori della ristorazione e alberghiero. Durante la seconda guerra mondiale Uri visse un vero e proprio boom economico, dato che il ripiegamento dell'esercito nel ridotto nazionale nel 1940 produsse grossi investimenti fino al 1944. La Fabbrica federale di munizioni produceva a pieno regime e fu costantemente ampliata. Soprattutto per ragioni militari, la Ferrovia del Furka-Oberalp nel 1940-1942 venne resa percorribile anche d'inverno; inoltre fu realizzata la strada sul passo del Susten (1939-1946) quale segmento di un più ampio collegamento est-ovest attraverso le Alpi. Le riforme dell'esercito del 1995 e del 2004 (Esercito XXI) portarono a una massiccia riduzione della presenza militare e di posti di lavoro, soprattutto all'interno del corpo della guardia delle fortificazioni. Dal 1967 la piazza d'armi di Andermatt funge da centro di competenza per il servizio alpino sul piano nazionale e internazionale.

Traforo della galleria di base del San Gottardo il 15.10.2010; fotografia realizzata da Arno Balzarini © KEYSTONE.
Traforo della galleria di base del San Gottardo il 15.10.2010; fotografia realizzata da Arno Balzarini © KEYSTONE. […]

L'edificazione dell'odierna autostrada A2 iniziò nel 1965; le gallerie del San Gottardo e del Selisberg furono aperte al traffico nel 1980. I lavori di costruzione e manutenzione dell'A2 ancora all'inizio del XXI secolo erano eseguiti in primo luogo da consorzi di imprese attivi su scala nazionale, a cui partecipavano anche ditte urane. La realizzazione della Nuova trasversale ferroviaria alpina, avviata nel 1999, il cui fulcro è la galleria di base tra Erstfeld e Bodio lunga 57 km, venne invece affidata a consorzi internazionali.

Distribuzione dell'impiego nel canton Uri 1860-2000a

AnnoSettore primarioSettore secondarioSettore terziariobTotale
18602 15446,8%98821,5%1 46431,8%4 606
1870c4 52763,8%1 60322,6%97113,7%7 101
1880c4 55937,7%1 69214,0%5 84548,3%12 096
18884 05756,1%1 26617,5%1 90826,4%7 231
19003 80843,7%2 45528,1%2 46028,2%8 723
19103 47636,8%2 83530,0%3 12433,1%9 435
19203 66233,6%3 91035,9%3 32330,5%10 895
19303 21134,2%2 87130,6%3 30435,2%9 386
19413 04624,4%5 94447,5%3 51728,1%12 507
19502 85624,8%5 01543,6%3 62731,5%11 498
19602 26617,5%6 44249,8%4 23432,7%12 942
19701 82012,8%7 10950,2%5 23837,0%14 167
19801 60110,8%6 98747,2%6 22842,0%14 816
19901 3708,5%6 36739,6%8 33151,8%16 068
2000d1 5188,8%4 67227,2%10 96763,9%17 157

a Fino al 1960 senza le persone occupate a tempo parziale.

b Il dato (che comprende le persone "senza indicazione") risulta dalla deduzione delle persone attive nei settori primario e secondario dal totale complessivo.

c Popolazione "presente".

d I dati del censimento federale del 2000 sono paragonabili solo in parte a quelli precedenti, visto l'alto numero di "senza indicazione" (2'061).

Distribuzione dell'impiego nel canton Uri 1860-2000 -  Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz

Società

Tra isolamento…

Alla soglia del XIX secolo Uri subì duri contraccolpi politici ed economici. La perdita dei Paesi soggetti, la concorrenza crescente nel traffico di transito e le durature ripercussioni negative della presenza francese minarono le basi di sostentamento di tutti gli strati della popolazione.

L'agricoltura di montagna, più arretrata rispetto ai cantoni confinanti, continuava a caratterizzare l'economia e la società urana. Nel 1837 il patrimonio zootecnico raggiunse il suo livello minimo. Questa situazione era dovuta in primo luogo alle forme di produzione comunitarie che imponevano regole restrittive e alla conseguente avversione alle innovazioni. La frammentazione della superficie agricola, effetto della crescita demografica e del diritto successorio vigente, portò a un aumento del prezzo dei terreni, ciò che a sua volta accrebbe l'indebitamento ipotecario in caso di acquisto o acquisizione per via ereditaria. Se l'introduzione della patata e lo sfruttamento, diffusosi in molte località, di parte dei beni comuni come orti o pascoli per il bestiame minuto riuscì ad alleviare temporaneamente le difficoltà di molte famiglie, la povertà costrinse comunque ampie fasce della popolazione. a emigrare.

Le élite dell'ancien régime mantennero il loro ruolo dominante all'interno della società urana ancora per buona parte del XIX secolo, anche se i mutamenti economici e politici offrirono possibilità di ascesa che singole famiglie riuscirono a sfruttare soprattutto nei primi decenni del secolo Gli strati emergenti si integrarono in modo particolarmente rapido nel ceto dirigente tradizionale, di cui adottarono pienamente i valori (dall'atteggiamento difensivo, in parte molto timoroso, nei confronti delle innovazioni in campo economico fino alle posizioni politiche conservatrici). Per la composizione dell'élite, la Costituzione cantonale del 1850, che portò a una ridefinizione degli equilibri politici sul piano geografico e quindi anche personale, rappresentò una prima importante cesura.

…e apertura

Dalla fine del XIX secolo, la Ferrovia del Gottardo e l'avvio dell'industrializzazione portarono a un'apertura della società urana, fino ad allora fortemente ripiegata su se stessa. La ferrovia, le fabbriche, il turismo e la costruzione e manutenzione delle fortezze militari richiesero una manodopera ben formata. Molti dei nuovi impieghi furono occupati da persone provenienti da fuori cantone, in assenza di forza lavoro locale qualificata. I nuovi arrivati – quadri dell'esercito e dell'industria, operai specializzati, impiegati del settore gastronomico plurilingui – furono portatori di nuove mentalità ed esigenze. Fondando imprese industriali, cooperative di consumo ed edilizie, promuovendo lo sviluppo della formazione scolastica e professionale, innovazioni nel diritto del lavoro e la creazione o il potenziamento delle prestazioni statali, essi assunsero un ruolo centrale nella modernizzazione della società urana. Parallelamente l'influenza dei conservatori e dell'élite tradizionale si ridusse notevolmente entro la fine della prima guerra mondiale.

Impiegati, operaie e operai della Fabbrica federale di munizioni di Altdorf. Fotografia, 1915 ca. (Staatsarchiv Uri).
Impiegati, operaie e operai della Fabbrica federale di munizioni di Altdorf. Fotografia, 1915 ca. (Staatsarchiv Uri). […]

Con l'industrializzazione i lavoratori si organizzarono nel movimento socialista e in quello cristiano-sociale. Se quest'ultimo rimase fortemente ancorato all'ambiente cattolico, nelle loro roccaforti di Erstfeld e Altdorf gli operai socialisti svilupparono una vita sociale distinta, con una propria cultura delle feste e del tempo libero e proprie associazioni e istituzioni. La manodopera delle maggiori aziende industriali e i ferrovieri di Erstfeld, colpiti dal rincaro dei generi alimentari e dalle difficoltà di approvvigionamento durante la prima guerra mondiale, nel 1918 parteciparono allo sciopero generale. Con l'integrazione del movimento operaio nella società borghese prima, durante e dopo la seconda guerra mondiale, questa cultura separata perse di importanza.

L'industrializzazione innalzò fortemente il tenore di vita anche dei contadini, i quali, pur traendo meno vantaggi dal progresso tecnico a causa dello sfavorevole contesto topografico, riuscirono a beneficiare di maggiori opportunità di guadagno accessorio e specialmente delle misure di sostegno pubbliche e private. Ciononostante continuano a prevalere valori e atteggiamenti conservatori e di chiusura verso l'esterno. Solo il capoluogo Altdorf si contraddistingue in una certa misura per una mentalità urbana.

Nel 1888 gli stranieri costituivano il 3,1% della popolazione cantonale. Si trattava soprattutto di Italiani, attivi nella costruzione delle fortificazioni e nelle cave di granito. Dopo la seconda guerra mondiale la loro quota crebbe costantemente. Nel 2008 ammontava al 9,1%, meno della metà della media nazionale. I Tedeschi costituivano allora il gruppo più numeroso, ciò che rispecchia i mutamenti del mercato del lavoro rispettivamente la crescente domanda di forza lavoro qualificata.

Istruzione, cultura, vita ecclesiastica e religiosa

Scuole

Il clero regolare e secolare esercitò una profonda influenza sull'istruzione fino al XX secolo ampiamente inoltrato; la secolarizzazione della scuola avvenne solo tardivamente. Sul rispetto dell'ordinamento scolastico del 1805 vigilava la commissione scolastica centrale creata l'anno precedente. Solo nel 1849, con l'istituzione dell'ispettore scolastico cantonale e del Consiglio dell'educazione, il sistema scolastico conobbe un'evoluzione. Nello stesso periodo, sotto la supervisione del padre cappuccino Theodosius Florentini, suore insegnanti di Menzingen, Cham e Ingenbohl e frati della congregazione dei marianisti iniziarono a insegnare in diversi comuni urani. Ancora all'inizio del XX secolo il cantone occupava gli ultimi posti negli esami pedagogici delle reclute. Questa situazione insoddisfacente portò a una serie di riforme, la cui attuazione richiese però molto tempo. Tramite varie modifiche dell'ordinamento scolastico, entro il 1988 la scolarità obbligatoria fu portata a nove anni. La legge scolastica del 1997 sostituì le normative fino ad allora vigenti. Nel 1990 Uri fu il primo cantone a rendere l'italiano la prima lingua straniera nella scuola elementare; già nel 2005 al suo posto subentrò però l'inglese.

La Ferrovia del Gottardo, poi le FFS gestirono una scuola secondaria a Erstfeld (1893-1938). Dall'inizio del XX secolo al 1975 la Confederazione finanziò inoltre un istituto per i figli degli addetti alle fortificazioni ad Andermatt. Solo nel 1906 l'unico istituto liceale del cantone, il collegio Carlo Borromeo di Altdorf, sostituì la più vecchia e mal funzionante Cantons-Schule, creata nel 1852 dalle autorità cantonali al posto della scuola latina di Altdorf. La scuola secondaria cantonale integrò anche un internato (fino al 1994), una scuola di commercio (1937-1996), una scuola secondaria commerciale (1939-1960), una scuola preprofessionale (1976-2004) e una scuola media specializzata (2004-2009). Ad Altdorf sorsero la scuola di arti e mestieri (1882), la cui frequenza fu resa obbligatoria per gli apprendisti nel 1903, e la scuola professionale commerciale (1911), gestita da un'associazione. Nel 1938 venne inaugurata la scuola invernale di agricoltura ed economia alpestre. Nel 2009 le tre scuole professionali vennero riunite nel centro cantonale di formazione professionale e di formazione continua di Altdorf.

Statistica scolastica del canton Uri 1900-2010

AnnoScuola elementareLivello secondario IaLiceobUniversitàc
19002 825134--
19103 477180d75-
19203 584217d199e-
19303 398202d185e-
19403 476239144-
19503 622292149-
19604 367690226-
19704 3431 152401122
19803 4511 726452243
19902 6841 206424263
20002 8811 116518311
20102 2601 043464371
     
 - = nessuna indicazione

a Scuola secondaria, reale e pratica.

b Solo allievi urani, inclusa scuola di commercio.

c Senza scuole universitarie professionali.

d Per Altdorf sono conteggiate solo le allieve della scuola secondaria femminile

e Inclusi allievi provenienti da fuori cantone (non esistono dati disaggregati).

Statistica scolastica del canton Uri 1900-2010 -  Rechenschaftsberichte der Verwaltung und des Erziehungsrats des Kantons Uri

Biblioteche, archivi e musei

Le prime biblioteche urane che offrivano il prestito di libri furono promosse nel XIX secolo nell'ambito della Società del Grütli. Nel 1917 l'Unione popolare cattolica di Uri istituì una biblioteca a Erstfeld. Assunse importanza anche la biblioteca di teologia del convento dei cappuccini di Altdorf. La Biblioteca cantonale di Uri nacque nel 1955. Anche il convento delle benedettine di S. Lazzaro a Seedorf dispone di una propria biblioteca, i cui testi risalgono fino al XVI secolo.

Oltre a quelli comunali e parrocchiali, il cantone ospita tre archivi di una certa importanza, cioè l'Archivio di Stato, quello della valle d'Orsera e quello della corporazione di Uri. Nei tre incendi che colpirono Altdorf (1400, 1693, 1799) andarono distrutti numerosi importanti documenti, per cui i fondi dell'Archivio di Stato relativi all'ancien régime presentano forti lacune. Quest'ultimo dispone però di una notevole collezione di filmati, manifesti e fotografie. Nel quadro di un progetto di ricerca promosso dall'Archivio di Stato e dall'Università di Basilea, dal 2003 il patrimonio documentario dell'archivio della valle d'Orsera, risalente fino al XIV secolo, viene sistematicamente preservato e studiato. Esso fornisce soprattutto informazioni sull'economia alpestre e la selvicoltura nel XIX-XX secolo.

Il canton Uri dispone di diversi piccoli musei in mano privata. Il più importante è il Museo storico di Uri, inaugurato ad Altdorf nel 1906 e gestito dalla Società di storia di Uri. Il Museo Tell a Bürglen venne inaugurato nel 1966, quello del San Gottardo sulla sommità del passo nel 1986 e quello della valle d'Orsera ad Andermatt nel 1994. L'arte contemporanea trova spazio nell'Haus für Kunst Uri aperto nel 2004, promosso dalla Società di belle arti e cultura.

Forme di espressione culturale

Malgrado Uri nel campo delle arti figurative possa vantare opere di notevole varietà e qualità, lo sviluppo in questo settore non fu continuo. Le cause risiedono da un lato nella ristrettezza del mercato locale, dall'altro nel fatto che le opere destinate allo spazio pubblico furono spesso commissionate ad artisti provenienti da fuori cantoni come Ernst Stückelberg (affreschi per la cappella di Tell affacciata sul lago di Uri, inaugurata nel 1883), Richard Kissling (monumento a Guglielmo Tell ad Altdorf, 1895) e Kurt Sigrist (scultura Spazio-tempo lungo l'autostrada A2, 1990). Dal 1963 la Fondazione Danioth-Ring (più tardi Società di belle arti di Uri) si occupa in maniera sistematica della diffusione e promozione delle arti figurative.

Gli artisti urani possono essere divisi in due gruppi. Quelli appartenenti al primo, più numeroso, presto o tardi emigrarono e operarono fuori dal cantone di origine, come nel caso di Heinrich Max Imhof o Adolfo Müller-Ury. Per il secondo gruppo fu invece proprio lo spazio urano circoscritto e familiare a stimolare l'attività artistica: Franz Xaver Triner, Heinrich Danioth ed Erna Schillig realizzarono le loro maggiori opere nel loro cantone. Il paesaggio alpino costituì a più riprese una fertile fonte di ispirazione per artisti stranieri come il tedesco August Babberger. Nel campo dell'architettura, nel XIX secolo si distinse Karl Emanuel Müller, ingegnere di Altdorf, tra l'altro quale progettista della strada carrozzabile attraverso la gola della Schöllenen. Nel XX secolo diversi architetti urani realizzarono edifici di pregio. Tino Steinmann acquisì fama internazionale in veste di grafico. L'operato del grafico, scrittore, pubblicista e mediatore artistico Karl Iten ebbe una grande risonanza nel cantone negli anni 1970 e 1980. Grazie alle immagini della Axenstrasse, la dinastia di fotografi Aschwanden assunse rilevanza nazionale. Dagli anni 1980 è Christof Hirtler con i suoi scatti a forgiare l'immagine del cantone.

Quale autore di 28 romanzi e 30 raccolte di racconti, Ernst Zahn, gestore del ristorante della stazione di Göschenen, durante la Belle Epoque fu noto in tutta Europa. L'opera Goldener Ring über Uri (1941) del medico Eduard Renner costituì una pietra miliare per lo studio della mentalità e del folclore dei montanari urani. Dagli anni 1970 Martin Stadler si è confrontato con le peculiarità dei suoi concittadini in rubriche, reportage, romanzi, racconti e pièce teatrali .

Manifesto del film Grauzone (1979), primo lungometraggio di Fredi M. Murer (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
Manifesto del film Grauzone (1979), primo lungometraggio di Fredi M. Murer (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).

Fiore all'occhiello della scena teatrale urana sono le rappresentazioni del Guglielmo Tell che dal 1899 si svolgono regolarmente ad Altdorf. Negli anni 1980, il gruppo teatrale giovanile Zeigfinger realizzò vari spettacoli apprezzati anche fuori dai confini cantonali. Riscuotono successo anche le compagnie Momänt & Co (dal 1992) e Eigägwächs (dal 2004). Fredi M. Murer, con film quali Il falò (1985) e Vitus (2006), e, all'inizio del XXI secolo, Claudio Fäh hanno raggiunto notorietà internazionale quali registi cinematografici. Il cinema Leuzinger, l'unico del cantone, che dal 1925 proiettò film al di fuori della stagione teatrale nel Tellspielhaus ad Altdorf, dispone di una propria sala dal 1963.

Uri vanta una lunga tradizione nella musica bandistica e popolare. Il frate urano Alberik Zwyssig compose l'inno nazionale svizzero; Gustav Arnold fu un musicista, compositore e dirigente di fama. Nel campo della canzone popolare, il cantante Ladislaus Krupski (nome d'arte Hanns In der Gand) e Berti Jütz scrissero brani divenuti dei classici del loro genere in Svizzera. Dal 2001 ad Altdorf si svolge il festival internazionale Alpentöne, che propone rivisitazioni innovative della musica popolare dell'arco alpino.

L'antica tradizione del carnevale è fortemente radicata. Nella maggior parte dei comuni urani ancora all'inizio del XXI secolo esistevano società carnevalesche, le cui origini risalgono fino all'ultimo quarto del XIX secolo. Evento centrale del carnevale è la sfilata delle bande musicali. Fogli satirici di scherno sono diffusi dalla seconda metà del XIX secolo. In diversi villaggi si svolgono inoltre sagre particolari (esposizioni, sagre tradizionali degli alpigiani).

Nel 1892 venne fondata la Società per la storia e le antichità di Uri, antesignana dell'odierna Società di storia di Uri, che dal 1895 pubblicò la rivista Historisches Neujahrsblatt. Josef Müller (1870-1929) raccolse il notevole patrimonio di saghe e leggende locali, pubblicato sotto il titolo Sagen aus Uri (tre volumi, 1926-1945).

Vita ecclesiastica e religiosa

Fino al 1850 i cattolici costituirono la quasi totalità della popolazione. Nel 2000 la loro quota ammontava all'89%, quella dei riformati al 6%. Gli aderenti alle Chiese libere, i cristiani ortodossi e i musulmani raggiungevano complessivamente il 4%; l'1% della popolazione si dichiarava senza confessione. La crescita della comunità riformata ebbe inizio negli anni 1880. I musulmani e gli ortodossi giunsero soprattutto dal 1970 dalla Turchia e dall'ex Iugoslavia. Il numero delle persone senza confessione e dei fedeli delle Chiese libere, sebbene ancora di scarsa rilevanza statistica, rispecchia la progressiva perdita di importanza delle due Chiese cantonali nella seconda metà del XX secolo. Nel 2010 la percentuale di cattolici era scesa all'84% (29'806), quella dei riformati al 5% (1838).

Le Costituzioni cantonali del 1820 e del 1850 dichiaravano ancora la confessione cattolico-romana religione di Stato. In seguito il legame tra Chiesa e Stato si allentò. Dopo il 1888 si formarono ovunque comuni parrocchiali distinti dai comuni politici. Dalla Conferenza dei Consigli ecclesiastici, istituita nel 1971, sorse la Chiesa cantonale cattolico-romana, riconosciuta dalla Costituzione cantonale del 1984 e autonoma nei limiti dettati da quest'ultima e dalla legislazione cant.

La crescita della popolazione richiese strutture per la cura delle anime più capillari. Nuove parrocchie sorsero nel 1802 a Bauen, nel 1875 a Göschenen, nel 1882 a Realp, nel 1886 a Hospental, nel 1903 a Gurtnellen, Amsteg e Bristen, nel 1916 a Wiler (comune Gurtnellen) e nel 1969 ad Altdorf (S. Nicolao della Flüe). Attorno al 1829 e nel 1916 Meien tentò invano di diventare una parrocchia autonoma. L'Urnerboden ottenne un cappellano stabile nel 1901. Nel XIX e XX secolo furono ricostruite 17 chiese parrocchiali e cappelle.

Dalla metà del XIX secolo fiorirono nuovi ordini e congregazioni. Dal 1850 suore di Menzingen e Ingenbohl e marianisti furono attivi nell'istruzione scolastica e nell'assistenza sociale, dal 1906 benedettini di Mariastein al collegio di Altdorf e dal 1927 missionari di Mariannhill presso la casa di S. Giuseppe della missione ad Altdorf. Dal 1952 al 2004 l'Opera Serafica di Soletta finanziò il Kinder- und Familienhilfswerk Uri. Nell'ultimo quarto del XX secolo la maggior parte delle comunità religiose dovette lasciare il cantone per mancanza di nuove leve. Nel 2009 gli ultimi monaci abbandonarono il convento dei cappuccini di Altdorf; nel 2010 rimanevano solo il convento delle benedettine di Seedorf e la casa di S. Giuseppe dei missionari di Mariannhill ad Altdorf.

Dall'ultimo quarto del XIX secolo la Chiesa cattolica intensificò la cura delle anime tramite l'associazionismo e le organizzazioni del «cattolicesimo politico». Con il Concilio Vaticano II crebbe l'impegno dei laici e l'apertura nei confronti dell'ecumenismo. In molte località sorsero consigli parrocchiali e in numerose parrocchie si tennero periodicamente culti ecumenici. Tra la fine del XIX e l'inizio del XXI secolo la Chiesa cattolica è stata confrontata con una carenza di sacerdoti e un calo della presenza dei fedeli alle messe.

Al momento della fondazione del comune parrocchiale di Uri nel 1885, la comunità riformata era composta da 420 membri. Nel 2000 contava ca. 2100 persone, ripartite tra i tre comuni parrocchiali di Altdorf, Erstfeld-Oberland urano e della valle d'Orsera. Solo i primi due disponevano di un pastore; quello di Erstfeld era responsabile anche per la valle d'Orsera. Il riconoscimento come ente di diritto pubblico risale al 1916, e come Chiesa cantonale alla Costituzione del 1984.

La comunità neoapostolica fu fondata nel 1932, la comunità evangelica libera nel 1987 e quella di Chrischona nel 1995. I musulmani disponevano di un primo locale di preghiera a Bürglen, trasferito ad Altdorf nel 2008.

Riferimenti bibliografici

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  • Staatsarchiv Uri, Altdorf.
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  • Rechenschaftsbericht von Regierung und Staatsverwaltung des Kantons Uri, 1863-.
  • Urnerisches Amtsblatt, 1849-1860 (dal 1861 Amtsblatt des Kantons Uri).
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  • Quellenwerk zur Entstehung der Schweizerischen Eidgenossenschaft, 1933-.
  • Urner Rechtsbuch, 1976-.
Storiografia
  • Fino all'inizio del XXI secolo erano stati pubblicati solo pochi studi sulla storia del cantone. La prima opera, la Allgemeine Geschichte des Freystaats Ury (due volumi, 1788-1790) di Franz Vinzenz Schmid, trattò in maniera acritica gli eventi fino al 1481. Seguì la Geschichte des Kantons Uri di Karl Franz Lusser, pubblicata nel 1862. Con la sua Geschichte von Ursern (1984), Iso Müller offre uno sguardo sulla storia della valle d'Orsera durante il Medioevo e l'età moderna. Uri und Ursern zur Zeit der Helvetik, 1798-1803 (1985) di Werner Arnold descrive i rapporti e le tensioni tra il vecchio Paese di Uri e la valle d'Orsera durante il periodo rivoluzionario. Die Urner Magistratenfamilien (1991) di Urs Kälin costituisce l'opera di riferimento per lo studio dell'élite urana in epoca moderna. Nel 1993 fu pubblicato il primo volume della Geschichte des Landes Uri di Hans Stadler-Planzer, che va dalla Preistoria al XVI secolo. Altri due tomi, usciti nel 2015, coprono il periodo dal XVI secolo al presente.
Pubblicazioni in serie, bibliografieDalla Preistoria fino al XVIII secolo
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Entità politiche / Cantone

Suggerimento di citazione

Ralph Aschwanden; Pascal Stadler; Hans Stadler; Urs Kälin; Helmi Gasser; Rolf Gisler; Hans Jörg Kuhn; Rolf Aebersold: "Uri", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 15.01.2021(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007384/2021-01-15/, consultato il 18.04.2024.