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Argovia

Stemma del canton Argovia
Stemma del canton Argovia […]
Carta oro-idrografica del canton Argovia con le principali località
Carta oro-idrografica del canton Argovia con le principali località […]

Cant. della Conf. dal 1803; ted. Aargau, franc. Argovie, rom. Argovia. In fonti dell'VIII sec. il termine A. designa la regione compresa fra l'Aar, la Reuss, il Pilatus e il Napf; verso la metà del IX sec. compaiono i nomi di Alta Argovia e bassa A. (Argovia bernese), che indicano parti del territorio cant. Solo nel tardo ME la denominazione viene estesa ai dintorni della contea di Baden, mentre soltanto a partire dal 1803 essa si riferisce anche al Fricktal. Dal 1415 al 1798 l'odierno territorio cant. comprendeva l'A. bernese, la contea di Baden, i Freie Ämter e il Fricktal dell'Austria anteriore; dal 1798 al 1803 i cant. elvetici di A. e Baden, e il Fricktal, anch'esso cant. elvetico dal 1802 al 1803. La lingua ufficiale è il ted.; il capoluogo è Aarau.

Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Argovia

Superficie (1994)1 403,7 km2 
Foresta/Superficie boscata517,9 km237,0%
Superficie agricola utile635,6 km245,3%
Superficie con insediamenti216,7 km215,4%
Superficie improduttiva33,5 km22,4%
 Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Argovia - Statistica della superficie

Struttura demografica ed economica del canton Argovia 1850-1990

Anno 1850190019501990
Abitanti 199 852206 498300 782507 508
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera8,4%6,2%6,4%7,4%
Linguatedesco 203 071291 101435 103
 francese 8193 1104 339
 italiano 2 4155 33524 758
 romancio 43488755
 altre 15074842 493
Confessioneriformata107 194114 176171 296218 379
 cattolica (e cattolico-cristiana fino al 1900)91 09691 039122 172224 836
 cattolico-cristiana  5 0963 676
 israelita1 562990496405
 altre o senza confessione792931 72260 212
 di cui senza confessione   30 476
Nazionalitàsvizzeri196 890196 455290 049420 616
 stranieri2 96210 04310 73386 892
Anno 1905193919651995
Occupati nel cant.settore primario60 63564 68717 55015 625a
 settore secondario47 63263 224120 97297 358
 settore terziario13 72121 10845 742141 333
Anno 1965197519851995
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero6,5%6,9%6,9%7,2%

a Dati del 1996.

Struttura demografica ed economica del canton Argovia 1850-1990 -  Ufficio federale di statistica; Historische Statistik der Schweiz

Il territorio cantonale dalla preistoria al basso Medioevo

Epoca preromana

L'area naturale del cant. è nettamente divisa nel Giura dalle catene montuose sorte in seguito all'orogenesi e nell'Altopiano dalle morene dovute alle glaciazioni del Quaternario. La conformazione geologica e la particolare posizione geografica del territorio, percorso dai grandi fiumi dell'Altopiano sviz., portarono già in epoca preistorica e protostorica a una diversa evoluzione culturale delle varie regioni. L'altopiano argoviese, aperto lungo l'asse sud ovest-nord est, ha assorbito nel tempo influssi provenienti da entrambe le aree culturali; il Fricktal, situato a nord delle catene giurassiane e aperto a settentrione, appartiene invece all'area storico-culturale della Svizzera nordoccidentale, legata alle regioni a nord del bassopiano Renano.

Dal XIX sec. studiosi locali e varie soc. storiche hanno avuto un ruolo di rilievo nell'ambito delle ricerche sulla preistoria e protostoria. Figure importanti furono, ad esempio, Jakob Heierli, curatore di una carta geologica del cant. (1898), e Reinhold Bosch, che oltre ad essere attivo nel campo della ricerca archeologica, fondò un atelier di archeologia preistorica a Seengen. Nel 1947 Bosch istituì il servizio archeologico cant.; gli scavi effettuati da allora hanno permesso di individuare un numero sempre maggiore di fonti preistoriche e protostoriche. L'intensa attività edilizia avviata negli anni '60 ha peraltro consentito di localizzare ulteriori siti archeologici e quindi di ampliare le odierne conoscenze degli insediamenti di epoca preistorica e protostorica.

Paleolitico e Mesolitico

La prima testimonianza della presenza umana è costituita da un bifacciale del 150'000-100'000 a.C. proveniente da Zeiningen-Uf Wigg; un secondo reperto - uno strumento litico di epoca neandertaliana rinvenuto a Stein-Bustelbach su un basso terrazzo del Reno, simile agli utensili reperiti a Löwenburg o a Cotencher - risale al 50'000 a.C. ca. Più numerose sono le tracce antropiche che risalgono alla fase finale dell'ultima glaciazione di Würm (35'000-8000 a.C.): singole pietre focaie e - sulla riva destra del Magdenerbach, sul versante occidentale della piccola collina dell'Ermitage presso Rheinfelden - luoghi di sosta frequentati da cacciatori di renne e di cavalli bradi. Con l'aumento della temperatura e il ritiro definitivo dei ghiacciai si formò un'area paludosa che progressivamente si ricoprì di boschi sparsi. Nell'8000-6000 a.C. l'uomo viveva ancora di caccia, pesca e raccolta e abitava spec. in riva a laghi e fiumi o sugli alti terrazzi delle grandi valli, come quelli della bassa Limmat, dove sono stati rinvenuti vari resti di attività umane (ad esempio negli accampamenti di Wettingen-Tägerhard). È probabile che gli insediamenti fossero ancora più numerosi su altri alti terrazzi, come quelli della valle dell'Aar, o in zone (ad esempio Bünztal) simili al Wauwilermoos, ancora poco studiati.

Neolitico

In Svizzera la presenza di insediamenti permanenti di agricoltori è attestata dal VI millennio a.C.; anche nel cant. A. sono state ritrovate numerose asce in pietra levigata, caratteristiche del periodo neolitico. Non vi sono reperti ascrivibili con certezza a un'epoca anteriore al 4500 a.C.; le testimonianze più antiche della presenza di agricoltori - singole asce rinvenute a Würenlos e a Wettingen-Klosterscheuer - risalgono solo all'ultima fase della prima colonizzazione neolitica (4500-4200 a.C., cultura di Rössen, cultura di Egolzwil). Nel Neolitico l'Altopiano sviz. era una terra di confine fra due vaste aree culturali, orientate risp. verso il Mediterraneo e verso la fascia danubiana; il confine, che dal 4200 a.C. si spostò gradualmente dalla zona centrale del lago di Zurigo verso ovest, intorno al 3500 a.C. doveva correre a est dei laghi giurassiani, forse nell'odierno territorio argoviese. Fra il 4200 e il 3500 a.C. in varie località furono costruite tombe con loculi in pietra; nella necropoli di Lenzburg-Goffersberg, la più grande finora scoperta nella Svizzera centrale e orientale, i defunti venivano inumati, sovente in posizione rannicchiata, in 16 loculi che in prevalenza contenevano le spoglie di più persone. Le tombe di questa necropoli - di fondamentale importanza per la ricerca in ambito sviz. - dal punto di vista formale sono legate alla Svizzera occidentale (cfr. Pully-Chamblandes); i corredi funerari rinviano invece a quella orientale. Il fatto che siano stati rinvenuti tombe e reperti isolati, ma non insediamenti risalenti a questo periodo, si deve da un lato al tipo di ceramica in uso all'epoca, quasi del tutto priva di decorazioni e quindi difficilmente identificabile, dall'altro alle ricerche svolte dagli studiosi, che nonostante dal 1970 ca. siano incentrate sugli insediamenti lacustri (in buono stato di conservazione) non hanno ancora preso in esame il più grande lago del cant., quello di Hallwil. È in effetti probabile che fra il 4000 ca. a.C. e il Bronzo finale i villaggi sulle rive o nei dintorni del lago fossero più numerosi di quelli fino a oggi attestati; l'insediamento neolitico più noto è Meisterschwanden-Erlenhölzli. Alle culture di Horgen e della ceramica a cordicella (3300-2400 a.C.) appartengono alcuni insediamenti di media grandezza come Mumpf-Chapf. A Sarmenstorf-Zigiholz, sulla catena collinare fra il Seetal e il Bünztal, vi è un importante gruppo di tumuli con sepolture a incinerazione del 2400 a.C. ca., periodo al quale risale la tomba a sepoltura collettiva scoperta nel 1997 a Spreitenbach-Moosweg (quattro donne, quattro uomini, quattro bambini e un neonato in una cassa di legno).

Età del Bronzo e del Ferro

Come nel resto della Svizzera, anche in A. sono rari o del tutto assenti i reperti del periodo di transizione fra Neolitico ed età del Bronzo (2400-1800 a.C.), se si eccettua una sepoltura doppia rinvenuta nel 1986 a Zurzach-Himmelrych. Risalgono solo al periodo 1800-1600 a.C. singole asce in bronzo scoperte per lo più nella valle dell'Aar o sui tratti inferiori dei suoi affluenti meridionali. A seguito della crescita demografica dal XVI sec. a.C. e forse anche di un aumento dei fatti d'armi dal 1200 a.C., l'uomo si stabilì con maggiore frequenza oltre che sulle rive di laghi (per esempio Seengen-Risle) o sui versanti vallivi, anche in siti naturalmente protetti (come il Kestenberg sopra Möriken, o il Wittnauer Horn); questi insediamenti d'altura (con terrapieni difensivi) in parte erano abitati anche nella prima età del Ferro (periodo di Hallstatt). Tombe del Bronzo finale sono state rinvenute ad esempio a Möhlin-Niederriburg.

La storia della colonizzazione nei periodi di Hallstatt e La Tène (750 a.C.-I sec. a.C.) si fonda soprattutto su reperti sepolcrali. Molti gruppi di tumuli di varie dimensioni sono stati scoperti a sud dell'Aar, spec. nel Freiamt. È probabile che in questo arco di tempo le valli della Reuss e dei suoi affluenti abbiano svolto un ruolo di un certo rilievo nel commercio su lunghe distanze - che aveva acquisito maggiore importanza sul piano cant. - come assi di traffico nord-sud; la collocazione della necropoli di Unterlunkhofen-Bärhau nella valle della Reuss non è quindi casuale. Una necropoli di tumuli così significativa - la più grande del genere in Svizzera, con oltre 60 tumuli - comprendeva probabilmente un impianto fortificato (finora non ancora reperito), come ad esempio quello dell'Üetliberg. Altri tumuli importanti o necropoli di tumuli del periodo di Hallstatt si trovano a Wohlen-Häslerau, Wohlen-Hohbühl, Schupfart-Tägertli, Seon-Fornholz e Reinach-Einschlag. Da fonti romane risulta che nel I sec. a.C. la tribù celtica degli Elvezi si insediò nell'Altopiano; le nostre conoscenze del periodo sono tuttavia ancora scarse. Vi erano insediamenti di discrete dimensioni a Mellingen e a Baden-Kappelerhof, un abitato fortificato nel pianoro di Windisch (sul piccolo sperone alla confluenza fra Aar e Reuss); non è ancora chiaro se lo strato tardoceltico di Vindonissa sia da attribuire a una delle 12 oppida menz. da Cesare.

Epoca romana

L'importanza strategica di A. come luogo d'insediamento risiede anzitutto nei tre grandi fiumi Aar, Reuss e Limmat, appartenenti al bacino idrografico renano. Il Reno costituisce un confine naturale verso nord; un'altra porta naturale dell'Altopiano è formata dall'Aar, che a valle di Brugg incide il Giura tabulare. Questa particolare situazione topografica aveva già indotto gli Elvezi, ripiegati dopo la sconfitta nella battaglia di Bibracte contro Cesare (58 a.C.), a disporre un insediamento fortificato sullo sperone di Windisch, dal quale si poteva osservare la bassa valle dell'Aar; durante la conquista della zona alpina da parte di Druso e del futuro imperatore Tiberio, nel 15 a.C. considerazioni simili spinsero gli strateghi romani a scegliere il pianoro di Windisch, dominante la confluenza fra Aar e Reuss, come sede di un piccolo castrum militare. Dopo il consolidamento del confine occidentale dell'Impero, situato lungo il Reno, negli anni successivi al 14 d.C. il castrum venne trasformato nel campo legionario di Vindonissa; contemporaneamente, a protezione delle principali strade militari e dei punti di attraversamento del Reno, sorsero i castra (per coorti) di Kaiseraugst e Zurzach, di dimensioni minori.

Dettaglio di una scena tratta dall'opera di Friedrich Samuel Schmidt Recueil d'antiquités trouvées à Avenches, à Culm et en d'autres lieux de la Suisse, Berna, 1760 (Bibliothèque de Genève).
Dettaglio di una scena tratta dall'opera di Friedrich Samuel Schmidt Recueil d'antiquités trouvées à Avenches, à Culm et en d'autres lieux de la Suisse, Berna, 1760 (Bibliothèque de Genève). […]

L'Altopiano, e quindi anche il territorio argoviese, venne inglobato come civitas degli Elvezi nella provincia romana Belgica. Civiltà e cultura romana cominciarono a diffondersi; primi abitati simili a villaggi, legati alla presenza del campo legionario, sorsero a Baden, Lenzburg e Zurzach. In molti luoghi situati in posizione favorevole sorsero poderi (villae) per garantire l'approvvigionamento a una guarnigione di ca. 6000 uomini; i loro prodotti coprivano soprattutto il fabbisogno giornaliero della XIII legione e delle sue truppe ausiliarie, stazionate a Vindonissa e nei dintorni. Le villae erano collegate da una fitta rete stradale, i cui assi principali erano le due strade militari Strasburgo-Augst-Windisch-Zurigo e Hüfingen (D)-Zurzach-Windisch-Soletta-Avenches, dirette risp. ai passi retici e al Gran San Bernardo.

Gli scontri bellici seguiti alla morte dell'imperatore romano Nerone (68 d.C.) misero fine a un periodo di prosperità. Una valutazione errata della situazione politica da parte della milizia elvetica, che nel 67 d.C. non volle riconoscere il potere di Vitellio, provocò una spedizione punitiva della XXI legione, allora di stanza a Vindonissa, che distrusse e saccheggiò villae e vici anche lontani dal castrum, fermandosi solo alle porte di Aventicum (l'odierna Avenches), capitale dell'Elvezia. L'ascesa di Vespasiano al trono imperiale aprì un periodo di tranquillità e modificò la politica romana nei confronti dei Germani d'oltre Reno.

L'avanzata militare romana verso nord e il conseguente spostamento del limes nella seconda metà del I sec. segnarono l'inizio di un lungo periodo di pace (150 anni) per l'Altopiano sviz., che da regione di confine divenne regione interna dell'Impero, assumendo quindi un ruolo del tutto nuovo. Grazie alle intense attività commerciali, fiorirono le colonie civili e sorsero poderi e villae romane, alcune di straordinaria ricchezza; fra le testimonianze più suggestive dell'epoca spiccano le grandi villae di Oberentfelden e Zofingen, dotate di preziosi arredi (terme, pitture murali, mosaici ecc.) e i cui corpi principali presentavano facciate di oltre 90 m. Le valli e i pendii a solatio erano densamente popolati: in quasi tutti i com. argoviesi sono stati rinvenuti resti di almeno una villa di epoca romana. Dopo il ritiro dell'XI legione da Vindonissa e l'abbandono del castrum (101 ca.), la vita pubblica e privata ruotò soprattutto attorno alla città termale di Baden (Aquae Helveticae) e a Lenzburg (Lentia?), sede di mercato, con i suoi luoghi di culto (teatro, tempio ecc.). Aziende artigiane producevano il necessario per soddisfare le necessità quotidiane di una clientela soltanto in parte locale. Sono note botteghe di vasai fra l'altro a Windisch, Baden e Lenzburg, fornaci a Kölliken e Hunzenschwil, cave pressoché industriali di calce a Mägenwil e Würenlos; i bronzi di un fabbro di Baden (Gemelliano) venivano smerciati perfino in vaste zone dell'Impero.

Insediamenti di epoca romana nel canton Argovia
Insediamenti di epoca romana nel canton Argovia […]

Il lungo periodo di pace terminò solo con le incursioni alemanne del 213 e del 233. Nel 259 e negli anni successivi gli Alemanni superarono più volte il limes della Germania meridionale e penetrarono in profondità nell'Altopiano sviz., distruggendo e saccheggiando città, vici e villae. Le truppe romane dovettero evacuare i territori germanici situati sulla riva destra del Reno e il fiume tornò a segnare il confine; buona parte della pop. galloromana si ritirò in luoghi da poco fortificati. I castra sul suolo argoviese erano situati a Kaiseraugst (Castrum Rauracense) e Zurzach (Tenedo) sul Reno, a Windisch (Castrum Vindonissense) e a Baden (Aquae Helveticae) nell'entroterra; ad essi si aggiunse il castrum fluviale di Altenburg, presso Brugg. Alcune villae vennero parzialmente ricostruite (per esempio a Birmenstorf e a Oberkulm), mentre altre furono erette ex novo (a Rheinfelden). Nei decenni successivi la situazione rimase tuttavia instabile a causa delle frequenti incursioni degli Alemanni nella zona di confine; la frontiera renana venne pertanto progressivamente rafforzata, spec. sotto gli imperatori Costantino il Grande e Valentiniano I, risp. all'inizio e nella seconda metà del IV sec. Nel solo tratto compreso fra i castra di Kaiseraugst e di Zurzach vennero erette oltre 20 torri di guardia di varie dimensioni, per assicurare una stretta sorveglianza di tutta la linea di confine; anche nel retroterra sorsero posti di guardia per garantire la sicurezza delle strade (Mandacher Egg, Frick) e rocche di rifugio (Wittnauer Horn). Spec. intorno alla metà del IV sec. vi furono continue incursioni alemanne, come testimoniano numerosi reperti rinvenuti in nascondigli simili a quelli di Kaiseraugst (argenti), Unterkulm e Hausen (AG) (monete). La ritirata delle truppe confinarie romane rimaste sul Reno all'inizio del V sec. fu provocata soprattutto dai mutamenti in atto in Italia, dovuti alle incursioni di Visigoti e Vandali e alle lotte di potere per il trono; i pochi galloromani rimasti sul posto continuarono a vivere nei luoghi fortificati, finché verso la fine del V sec. il territorio libero fu gradualmente colonizzato dagli Alemanni.

Alto Medioevo

Mentre in epoca romana i territori sviz. situati a nord delle Alpi facevano parte di due province e si svilupparono in modo unitario, durante l'alto ME si manifestarono influssi di vario genere, la cui natura risulta più o meno definita a seconda della regione e dello stato delle fonti.

In generale si può osservare che dopo la fine della dominazione romana, che coincise con il crollo dell'Impero d'Occidente (476), la Svizzera settentrionale e orientale fu progressivamente colonizzata da immigrati alemanni. Questo insediamento pacifico, durato decenni, venne tollerato e forse anche favorito dai re merovingi del regno franco; non si ha notizia di conflitti con la pop. autoctona galloromana (molto ridotta) nell'area dei castra tardoromani di Kaiseraugst, Zurzach o Windisch. Con la vittoria del re merovingio Clodoveo I sugli Alemanni (496/497), si verificò una prima integrazione delle regioni alemanne - fra cui anche l'A. - nel regno franco; esse erano sottoposte a duces alemanni, nominati però dai sovrani merovingi. Verso la metà del VII sec. il ducatus alemanno divenne ampiamente indipendente; solo sotto i prefetti palatini carolingi fu riassoggettato e sciolto definitivamente (746). L'A. divenne quindi parte del regno carolingio; l'estensione dell'Aregau era però assai superiore a quella dell'odierno cant.

Dati più differenziati sono forniti dalle strutture ecclesiastiche altomedievali, in un primo tempo legate alle diocesi della tarda antichità. La presenza di un vescovo è attestata sia a Kaiseraugst nel IV e all'inizio del VII sec., sia a Windisch nel VI sec.; mentre a Windisch subentrarono probabilmente Avenches e poi Losanna (e forse ancMouvement républicainhe la diocesi di Costanza, creata nella prima metà del VII sec.), è probabile che la sede episcopale di Kaiseraugst venne trasferita a Basilea nel VII sec. Anche i primi edifici sacri di Zurzach, attorno ai quali nell'alto ME si sviluppò il più antico centro conventuale dell'A., hanno radici tardoromane. Alle antiche comunità cristiane dei castra di epoca tardoromana si affiancarono gli Alemanni appena immigrati, che rimasero in gran parte pagani, poiché inizialmente solo gli esponenti del ceto dirigente si convertirono al cristianesimo, nel solco della casa reale carolingia.

Una cristianizzazione più vasta prese avvio solo nella prima parte del VII sec. con i monaci missionari irlandesi, la cui presenza nel territorio argoviese non è tuttavia ancora accertata. Non sappiamo se S. Fridolino, considerato fondatore del convento di Säckingen (D), sia stato attivo anche in A. Risalgono invece sicuramente all'epoca in cui egli visse le prime chiese separate dai castra tardoromani, distinte in due tipi: parrocchiali con diritto di battesimo, sepoltura e decima, come S. Leodegario a Rein (com. di Rüfenach), S. Maurizio a Suhr o S. Martino a Windisch, e chiese private fondate come cappelle sepolcrali da fam. della nobiltà locale, allora emergente, che provvedevano al loro mantenimento (è il caso delle antiche chiese di Frick, Schöftland, Seengen e Zofingen, tutte risalenti al 600 ca.).

Le ricerche archeologiche e toponomastiche consentono attualmente di tracciare un quadro assai differenziato della colonizzazione argoviese nell'alto ME. Ad alcuni toponimi di origine galloromana come Herznach, Schinznach o Mandach, e ai cimiteri creati dalla pop. galloromana di Kaiseraugst, Zurzach o Windisch nel V e VI sec., si contrappongono le necropoli a file degli Alemanni immigrati, attestate fin dall'inizio del VI sec. per esempio a Brugg, Elfingen, Jonen, Rekingen, Villigen. Le antiche desinenze alemanne di toponimi in -ingen, -heim o -dorf (Oftringen, Muhen, Sarmenstorf) e quelle, più recenti, in -ikon o -bach (Dintikon, Spreitenbach) permettono di individuare le tappe della colonizzazione alemanna, avvenuta grosso modo da nord verso sud dal tardo V sec. all'inizio dell'VIII sec.

I reperti sugli insediamenti e inerenti all'economia dell'alto ME sono scarsi. Corredi funerari isolati (a Zofingen e a Elfingen) hanno rivelato l'esistenza di relazioni commerciali con il regno longobardo dell'Italia settentrionale, mentre un piccolo tesoro di denari d'argento merovingi della metà del VIII sec., ritrovato sul Wittnauer Horn, testimonia dei rapporti con il basso Reno.

Rapporti di potere, politica e ordinamento dal basso Medioevo alla fine del XVIII secolo

Strutture signorili bassomedievali

Già le prime menz. documentarie dell'VIII sec. mostrano come la totalità geografica dell'A. non abbia mai costituito un'unità politica o territoriale. La regione, attestata con certezza per la prima volta nel 795 (in pago Argue), fino al tardo ME comprendeva approssimativamente il bacino idrografico dell'Aar, dalla sua confluenza con la Reuss e la Limmat all'Oberland bernese e alle pendici delle Alpi presso il lago dei Quattro cant. Non ne facevano invece parte l'odierno territorio cant. a est della Reuss e a nord del Giura. Per descrivere singole zone dell'A., regione ampia e caratterizzata da fiumi e catene montuose, furono presto utilizzate denominazioni particolari, quali in superiori pago Aragauginse (861), che non vanno però intese come suddivisioni di un (immaginario) distr. amministrativo franco ma come termini esclusivamente geografici.

Nei loro tratti essenziali, le strutture organizzative ecclesiastiche sorte su basi altomedievali e situate sull'odierno territorio cant. (eccettuati i conventi fondati successivamente), erano probabilmente già interamente definite nel IX/X sec., anche se sono documentate solo a partire dal tardo ME. Tutto il territorio argoviese situato a destra, risp. a sud, dell'Aar apparteneva alla diocesi di Costanza ed era suddiviso in decanati di varie dimensioni (Kloten, Wohlenschwil, Reitnau ecc.), che sarebbero oggi per lo più percorsi dai confini cant. Il Fricktal faceva parte della diocesi di Basilea; ad eccezione della zona di Rheinfelden, compresa nel decanato del Sisgau, la regione giurassiana fra Aar e Reno costituiva il decanato del Frickgau.

Con il trattato di spartizione di Verdun (843) la regione a destra dell'Aar venne assegnata al regno franco orientale di Ludovico il Germanico; circostanza che forse determinò la dipendenza di queste terre sul piano ecclesiastico dalla diocesi di Costanza, ma che non ebbe conseguenze permanenti sulla formazione del potere territoriale. Il fatto che alcuni laici abbiano donato, nel IX e X sec., beni alla Chiesa attesta la presenza di strutture di signoria fondiaria in A.; intorno allo stesso periodo sono menz. anche zone soggette a controllo comitale (comitati), per esempio in superiori Aragouue in comitatu Hebarhardi (894). Nel corso del X sec. i re dell'alta Borgogna riuscirono a estendere la loro sfera d'influenza su buona parte dell'A. (fino alla Reuss); una penetrazione ulteriore fu impedita dalla vittoria del duca Burcardo II di Svevia su re Rodolfo II di Borgogna (Winterthur, 919). La debolezza del potere centrale e territoriale dei re di Borgogna favorì la formazione di signorie nobiliari autonome nell'A., strettamente connesse al processo di colonizzazione bassomedievale.

Allo stato odierno delle ricerche è difficile individuare il momento in cui le signorie in formazione ebbero come loro centro una fortificazione; reperti archeologici di Alt-Homberg nel Fricktal e di Frohburg, i cui proprietari in origine possedevano terre nell'area fra Zofingen e Knutwil, risalgono al IX o X sec. (sono invece del XIII sec. "torri megalitiche" come quelle di Aarau o Hallwil, prima datate del 1000 ca.). Di particolare interesse per la storia argoviese sarebbero notizie più precise sugli inizi del castello di Lenzburg, posto nel cuore di A., che ebbe un ruolo chiave nello sviluppo della signoria territoriale comitale. I primi reperti archeologici risalgono all'XI sec., tuttavia resta aperta l'ipotesi di una datazione anteriore. Vari scavi archeologici attestano che signorie più piccole dotate di fortificazioni cominciarono a venir costituite - probabilmente da gruppi di nobili - attorno al 1000 (per esempio a Kaisten e a Tegerfelden, forse anche a Hallwil).

Nell'XI e XII sec. i signori più potenti in A. erano i conti von Lenzburg. Le vicende che li portarono ad acquisire tale posizione sono tuttavia ancora oscure. Nel 1036 ca. essi risultano avogadri del capitolo di Beromünster, che però probabilmente non fondarono personalmente ma acquisirono da predecessori la cui identità non è ancora stata accertata. Ulrich I, vissuto nella prima metà dell'XI sec., fu il primo a definirsi "conte in A." e ad assumere il nome Lenzburg. Il dominio dei von Lenzburg in A. comprendeva da un lato l'avogadria su Beromünster, dall'altro il Seetal e la regione di Baden (con una seconda fortezza, lo Stein); i Lenzburg, inoltre, erano avogadri dell'abbazia di Säckingen. In A. il loro aggregato signorile non formava un'unità compatta ma un insieme eterogeneo, in cui sussistevano complessi fondiari autonomi e il cui unico fattore di coesione era costituito dalla comune dipendenza dai diritti di sovranità comitali.

Nell'XI sec. si formò lungo la Reuss un secondo polo di potere: il complesso fondiario degli Asburgo, raggruppato intorno al castello di Habsburg (1030/40) e al loro convento privato di Muri. A ovest della zona governata dai von Lenzburg, nella valle della Wigger, cominciava la sfera d'influenza dei conti von Frohburg; aggregati signorili minori furono costituiti nell'XI e XII sec. da varie fam. nobili (von Hallwyl, von Balm, von Eschenbach, von Tegerfelden ecc.), mentre nel Fricktal risiedevano i conti di Homberg-Thierstein.

Nella politica imperiale del X e XI sec. l'A. ebbe un ruolo secondario; la regione destò l'interesse dell'imperatore solo all'epoca della lotta per le investiture, durante la quale i von Lenzburg si schierarono dalla sua parte assieme al vescovo di Basilea e all'abate di San Gallo (fine XI sec.). Mentre il crollo della casa di Rheinfelden - che aveva possedimenti soprattutto in Alta A., intorno a Burgdorf - si rivelò vantaggioso per il vescovo basilese ma soprattutto per gli Zähringen, grazie al favore dell'imperatore i von Lenzburg poterono appropriarsi dei possedimenti dei Nellenburg (filopapali) nello Zürichgau; intorno alla metà del XII sec. essi cominciarono a sostenere la casa reale degli Hohenstaufen, di cui in seguito furono considerati i difensori più fidati nelle Prealpi settentrionali. Quando la linea maschile dei due rami del casato si estinse (quella di Baden nel 1172, quella di Lenzburg nel 1173), la successione ereditaria fu regolata dall'imperatore Federico I, che a tale scopo si recò di persona al castello di Lenzburg (1173); agli Asburgo, oltre all'avogadria ecclesiastica su Säckingen, furono ceduti i diritti comitali e altri beni in A. Il tentativo del Barbarossa di assicurare alla propria fam. - in particolare a suo figlio, il conte palatino Ottone - il resto dell'eredità (in A. spec. la signoria di Lenzburg e l'avogadria su Beromünster) non ebbe buon esito: al più tardi dopo la morte prematura di Ottone (1200 ca.), i conti von Kyburg riuscirono a far valere le loro pretese sull'eredità dei von Lenzburg e far allontanare gli Hohenstaufen dall'A.

Sul piano della politica territoriale, l'A. acquisì importanza per i von Kyburg quando essi, dopo l'estinzione degli Zähringen (1218), ereditarono le loro proprietà situate a sinistra del Reno, cioè il baliaggio imperiale di Zurigo e le loro terre nell'alta A. In tal modo, per il casato si prospettò l'opportunità di costituire una signoria territoriale che si estendeva dal lago di Costanza all'Oberland bernese, e con al centro l'A. A questo scopo, durante la prima metà del XIII sec. i von Kyburg fondarono o ampliarono diverse città (Baden, Aarau, Richensee, Mellingen ecc.), potenziarono fortezze signorili e cominciarono a integrare la nobiltà rurale autonoma fra i vassalli e i ministeriali del casato. Non riuscirono, però, ad acquisire il pieno controllo di tutte le piccole signorie castellane che si erano costituite in A. nel XII e XIII sec., prevalentemente sulle terre appena dissodate.

A partire dal X sec., la nascita di signorie secolari dotate di castelli fu strettamente connessa alla costituzione di signorie fondiarie conventuali. Abbazie situate in zone periferiche come quelle di Allerheiligen a Sciaffusa, di Sankt Blasien (D), di Einsiedeln o di Engelberg possedevano vasti terreni sparsi, raggruppati intorno a corti placitarie. I beni di San Gallo erano collocati soprattutto nella regione a est dell'Aar e della Limmat; le proprietà argoviesi dell'abbazia femminile benedettina di Säckingen, situata a destra del Reno, si trovavano spec. nel Fricktal (fra l'altro a Laufenburg).

Fra i primi monasteri fondati in A. vi sono quelli di Beromünster e di Muri. Il primo, sorto in circostanze imprecisate probabilmente già nel X sec., divenne un capitolo collegiale nell'XI, prima di diventare un convento privato dei conti von Lenzburg; l'abbazia di Muri, fondata dai benedettini nel 1020/30 ca., era con i monasteri alsaziani di Murbach e Ottmarsheim il più importante convento privato degli Asburgo. Fra le prime fondazioni conventuali si può annoverare anche il capitolo di S. Maurizio a Zofingen, per quanto la fase iniziale del suo sviluppo sia poco nota e la sua costituzione in capitolo collegiale (da parte dei conti von Frohburg) risalga solo al 1200 ca.

Dalla fine del XII sec. si diffuse l'ordine cistercense; la filiale più importante in A. era - se si eccettua il convento lucernese di Sankt Urban- l'abbazia di Wettingen, fondata dai von Rapperswil nel 1227. Conventi femminili cistercensi sorsero a Olsberg e Gnadental; risalgono al XIII sec. anche le fondazioni di case gerosolimitane a Leuggern, Klingnau e Rheinfelden. Nelle città argoviesi (Zofingen, Aarau), l'importanza degli ordini mendicanti fu piuttosto limitata. Nel quadro della loro politica territoriale e grazie all'acquisizione di diritti di avogadria ecclesiastica gli Asburgo riuscirono a ottenere prima del 1300 il controllo signorile sulla maggior parte delle proprietà conventuali.

Fin dal XII sec. lo strumento principale della politica territoriale era rappresentato anche in A. dalla fondazione di città. Gli Zähringen operarono a Rheinfelden; tra i più importanti fondatori di città del XIII sec. vi furono i conti von Kyburg, i von Frohburg e soprattutto gli Asburgo; Klingnau e Kaiserstuhl devono la loro nascita a fam. nobili.

Città di fondazione medievale nel canton Argovia

CittàFondatoreData di fondazione
Aarauvon Kyburg1240 ca.
AarburgAsburgodopo il 1300
Badenvon Kyburg1230-1240
BremgartenAsburgo1230 ca.
BruggAsburgodopo il 1200
Kaiserstuhlvon Regensberg1254 ca.
KlingnauUlrich von Klingen1239
LaufenburgAsburgoprima del 1207
Lenzburgvon Kyburg1240 ca.
MeienbergAsburgodopo il 1250
Mellingenvon Kyburg1230 ca.
Rheinfeldenvon Zähringen1130-1140
Zofingenvon FrohburgXIII secolo
Città di fondazione medievale nel canton Argovia - Seiler, Christophe; Steigmeier,  Andreas: Geschichte des Aargaus, 1991, p. 29

I principali rivali dei von Kyburg nella lotta per la sovranità territoriale erano i conti d'Asburgo, che durante il XII e XIII sec. seppero consolidare la propria posizione ed estendere i propri domini. Come per i von Kyburg, il loro potere si basava sulla fondazione di città o sul conferimento di diritti cittadini, sulla costruzione di fortezze (per esempio Freudenau o Besserstein, nel com. di Villigen) e su una numerosa nobiltà ministeriale, vincolata da feudi servili o castrensi. Gli Asburgo ereditarono, dopo il 1223, i beni dei conti von Homberg (nel Fricktal); nell'ottica della loro politica signorile e commerciale il Bözberg acquisì così importanza e fu colonizzato. Sfruttando due castelli costruiti già nel 1200 ca., attorno al 1240 essi fondarono la città di Laufenburg, dotata di un ponte sul Reno e posta al centro dei loro possedimenti nel Fricktal, sul territorio di Säckingen. Una spartizione del 1240 ca. tra i fratelli Alberto IV e Rodolfo III portò alla separazione del Fricktal, che fu perso dagli Asburgo e assegnato al ramo degli Asburgo-Laufenburg.

Dopo l'estinzione dei von Kyburg, nel 1264 ca. il conte Rodolfo IV d'Asburgo (il futuro re Rodolfo I) riuscì, escludendo altri pretendenti all'eredità, ad assicurarsi i possedimenti kyburgici; gli Asburgo ebbero così l'opportunità di realizzare in A. quella signoria territoriale unitaria che già i von Lenzburg e i von Kyburg avevano disegnato. Verso il 1300 essi acquistarono dai von Frohburg la città di Zofingen (con zecca) e il castello di Aarburg, trasformando l'abitato sottostante in una città. Entrati in possesso di Rheinfelden nel 1330, assoggettarono al proprio potere feudale anche signorie minori o legarono a sé i loro titolari attraverso cariche, feudi e ipoteche. Con l'istituzione di baliaggi (officia) affidati a persone residenti in fortezze e città, gli Asburgo crearono un sistema amministrativo e fiscale di sovranità territoriale, le cui strutture sono tramandate dal cosiddetto urbario asburgico del 1305 ca. e dall'elenco di feudi del 1361 (Lehenhof di Zofingen). Dal tardo XIII sec. in poi, centro della loro signoria in A. non fu più il castello di Habsburg ma quello di Lenzburg, più adatto alla corte di un signore territoriale, in cui nel primo XIV sec. venne costruito un grande edificio a sala. I conti d'Asburgo-Laufenburg risiedevano invece nel castello di Laufenburg.

Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft di Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar).
Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft di Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar). […]

Diversi nobili locali, intenzionati a difendere la propria autonomia, opposero una decisa resistenza ai tentativi asburgici di territorializzazione; essa culminò nel 1308 con l'assassinio di re Alberto I, cui parteciparono anche signori argoviesi (von Balm, von Eschenbach, von Tegerfelden). La successiva faida contro i regicidi mandò in rovina gli aggregati signorili di questi ultimi e finì con l'accelerare, in ultima analisi, il processo di territorializzazione del casato austriaco degli Asburgo.

A partire dalla metà del XIV sec. l'A. cominciò a suscitare l'interesse delle città conf. di Zurigo, Berna e Lucerna. Mentre Berna mirava soprattutto alle terre dei Neu-Kyburg (ramo laterale asburgico) in Alta A., Lucerna puntava alle signorie asburgiche nell'A. meridionale e Zurigo ai collegamenti con la Svizzera centrale e alle zone asburgiche lungo la Limmat. Il casato austriaco degli Asburgo, sul piano della politica territoriale sempre più impegnato nell'Austria anteriore, si oppose solo moderatamente alle pressioni dei Conf. e cercò soprattutto, con alleanze e trattati, di evitare aperti conflitti (per esempio attraverso la mediazione della regina Agnese, che viveva a Königsfelden). Nella guerra di Sempach (1385-89) i Conf. riuscirono a conservare i territori acquisiti nell'A. meridionale, ma non a espandersi nella regione centrale argoviese compresa fra Baden e Zofingen. Nel 1386 il casato austriaco degli Asburgo acquisì il Fricktal dagli Asburgo-Laufenburg, inglobandolo come feudo vacante nel 1408. A lungo termine questa regione - situata lungo l'asse di collegamento fra l'Alsazia e il lago di Costanza - sarebbe divenuta per loro più importante dei territori, più periferici ed anche più esposti, dell'Austria.

L'Argovia diventa confederata (1415)

Le tensioni latenti fra il re ted. Sigismondo e Federico IV d'Asburgo, duca d'Austria, si aggravarono al Concilio di Costanza (1415), quando Federico abbandonò la città e aiutò papa Giovanni XXIII a fuggire. Sigismondo bandì il duca ed esortò tutti i vicini a occuparne i possedimenti in nome dell'Impero; ai Conf. toccava dunque l'invasione dell'A., allora priva del Fricktal. Solo Berna, che già nel 1414 aveva promesso al re di aiutarlo contro Federico, aderì alla proposta; gli altri cant. rifiutarono, ufficialmente per la pace di 50 'anni sottoscritta con l'Austria (1412), in realtà per la preoccupazione dei cant. rurali di favorire un'espansione unilaterale dei cant. urbani (Berna, Lucerna e Zurigo), che indubbiamente avrebbero approfittato di una conquista delle terre asburgiche. Le trattative tra i Conf. alla Dieta di Beckenried (inizio aprile del 1415) non sono documentate, ma è probabile che concernessero soprattutto i diritti nelle zone da conquistare.

Dopo aver ottenuto un decreto dal Tribunale dei principi immediati, con cui la guerra imperiale era anteposta al trattato di pace, ed essersi assicurati numerosi privilegi regali, nell'aprile del 1415 i Conf. (salvo Uri) scesero in guerra. Berna si mosse rapidamente verso i suoi obiettivi: in due settimane le sue truppe occuparono Aarburg, Aarau, Zofingen, Lenzburg, Brugg e molte fortezze appartenenti ai ministeriali degli Asburgo nelle valli dell'Aar e dei suoi affluenti; alla fine della campagna militare, una parte del contingente raggiunse gli altri Conf. davanti a Baden. Gli altri sei cant., guidati da Zurigo e Lucerna, erano insufficientemente preparati, mancando loro una strategia comune che poteva essere stabilita da una Dieta. Le truppe lucernesi conquistarono la città di Sursee e i baliaggi di Meienberg e Richensee, poi si unirono presso Mellingen alle forze zurighesi, che già avevano occupato Dietikon e il baliaggio di Affoltern; dopo la resa di Mellingen, i due contingenti si spostarono davanti a Bremgarten e si unirono alle truppe di Untervaldo, Glarona, Zugo e Svitto. Un armistizio sancì il passaggio di Bremgarten e del resto del Freiamt ai Conf., mentre la zona di Villmergen era già controllata da Lucerna. Baden resistette ad oltranza e si arrese il 3 maggio; il suo castello di Stein capitolò il 18, dopo essere stato cannoneggiato dall'artiglieria bernese; il baliaggio di Baden cadde così sotto il potere dei Conf. L'archivio degli Asburgo fu trasferito a Lucerna, e lo Stein, contrariamente alle istruzioni del re, venne distrutto; la campagna si concluse così nel giro di un mese. I diritti imperiali furono tutelati formalmente con l'acquisto, da parte di Zurigo, dell'ipoteca sul baliaggio di Baden e sulle città di Baden, Mellingen, Bremgarten e Sursee (22.7.1415); il 18 dicembre successivo Zurigo estese la partecipazione a questa ipoteca ai cinque cant. di Lucerna, Svitto, Untervaldo, Zugo e Glarona (e a Berna nell'ipoteca di Baden). Il 1.5.1418 Berna ottenne l'ipoteca e la successione legale degli Asburgo sulle città di Zofingen, Aarau, Lenzburg e Brugg; in questo modo la dominazione conf. sulla vecchia A. asburgica fu messa al riparo da ogni tentativo austriaco di riappropriazione.

Governo e amministrazione (1415-1798)

L'Argovia durante l'ancien régime
L'Argovia durante l'ancien régime […]

Fino al 1425 i Conf. si spartirono la regione conquistata come segue: Berna conservò i diritti di sovranità sulla bassa A., rilevò le signorie di Schenkenberg (1460) e Wessenberg (1463), occupò quella di Biberstein (1499) e comprò la bassa giurisdizione di Urgiz, Bözen, Effingen ed Elfingen; Zurigo mantenne la propria sovranità sul Freiamt di Affoltern mentre Lucerna preservò il controllo sul Michelsamt e, fino alla restituzione ai Freie Ämter (1425), sui baliaggi di Richensee, Meienberg e Villmergen. Gli altri territori conquistati formavano due baliaggi comuni: la contea di Baden, amministrata da sette cant. fino al 1443 (in seguito anche da Uri), e i Freie Ämter, sottomessi a sei, poi sette cant. (gli otto senza Berna e, fino al 1532, Uri). Dopo la seconda guerra di Villmergen (1712), il territorio dei Freie Ämter fu diviso: la parte inferiore (Untere Freie Ämter) e la contea di Baden furono assoggettate ai cant. rif. Berna e Zurigo e a Glarona, cant. paritetico rimasto neutrale durante la guerra; l'amministrazione dei territori superiori (Obere Freie Ämter) coinvolse anche Berna, mentre il Fricktal rimase parte dell'Austria anteriore.

Sviluppo dell'amministrazione

I Conf. cercarono di trasformare la signoria territoriale asburgica, formata essenzialmente dall'alta giustizia e dai connessi diritti di avogadria, in un'amministrazione statale. Tale disegno si realizzò, seppur approssimativamente, solo nell'A. bernese, dove Berna poté acquistare o rilevare numerose signorie giurisdizionali: dopo la Riforma (1528), che pose tutte le istituzioni ecclesiastiche sotto il controllo dello Stato, prese il via lo sviluppo di un'amministrazione più moderna che applicava i mandati sovrani e cercava di uniformare gli apparati legislativi e giudiziari. Nei baliaggi comuni, invece, i cant. sovrani si limitarono all'esercizio dei diritti di sovranità territoriale (in particolare l'alta giustizia, ma anche i diritti di reclutamento e le competenze di polizia), scontrandosi, nella parte settentrionale della contea di Baden, con il vescovo di Costanza, che alla fine perse comunque i suoi privilegi. Alcune vecchie signorie giurisdizionali - spec. dei conventi di Sankt Blasien, Wettingen e Muri - restarono intatte, mentre le città di Baden, Mellingen e Bremgarten conservarono l'alta giustizia. Anche nel Fricktal rimasero immutate alcune signorie giurisdizionali come il capitolo di Säckingen, dove gli Asburgo, oltre ad esercitare l'alta giustizia, controllavano l'esercito e la polizia e disponevano di un sistema fiscale. Le Waldstädte (città forestali) - Rheinfelden, Laufenburg, Waldshut (D) e Säckingen - conservarono i loro diritti speciali.

Organizzazione amministrativa

Tutti i Paesi soggetti erano amministrati da balivi che, quali massimi rappresentanti del rispettivo potere territoriale, erano membri dell'aristocrazia dei cant. sovrani o, nel Fricktal, della nobiltà austriaca. L'A. bernese del XVIII sec. era composta da sette baliaggi, i cui titolari abitavano in loco ed erano coadiuvati da un piccolo gruppo di funzionari; la contea di Baden e, fino al 1712, i Freie Ämter avevano il proprio balivo, che nel primo caso viveva nella città omonima. Nei baliaggi comuni, il balivo, nominato a turno dai cant. che ne amministravano il territorio, restava in carica due anni. Il balivo dei Freie Ämter (la cui carica fu sdoppiata nel 1712) non risiedeva nel baliaggio, alla cui amministrazione provvedeva di fatto dal 1562 il cancelliere di Bremgarten, a lui direttamente sottoposto. Il balivo austriaco del Fricktal risiedette fino al 1651 in Alsazia (a Ensisheim), poi a Friburgo in Brisgovia; il lavoro amministrativo era svolto dalle due Camere amministrative (Kameralämter) di Laufenburg e Rheinfelden, dirette da un sovrintendente (Oberamtmann). A metà del XVIII sec. la riforma dell'intera amministrazione austriaca portò a un controllo amministrativo più attento, che emarginò progressivamente anche gli Stati provinciali (Landstände), dotati di antichi diritti.

Il ruolo delle comunità

L'amministrazione bernese si basava sulle comunità di villaggio, le comunità parrocchiali e i tribunali. Il vicebalivo posto a capo del villaggio (Dorf-Untervogt) fungeva da mediatore fra il baliaggio e il com., mentre le città municipali (Munizipalstädte) di Aarau, Lenzburg, Brugg e Zofingen sottostavano direttamente a Berna; nei baliaggi comuni e nel Fricktal i com. erano meno integrati. Nella contea di Baden i Conf. istituirono 11 baliaggi, ognuno diretto da un vicebalivo; i com. conservarono le loro strutture giur., le signorie fondiarie e le basse giurisdizioni. I Freie Ämter erano composti da 13 baliaggi, ciascuno con a capo un vicebalivo. Nel XVI e XVII sec. i diritti com. di giustizia passarono quasi interamente ai tribunali balivali, mentre le signorie giurisdizionali poterono conservare i propri diritti. Nel Fricktal il balivo (Obervogt) fungeva da intermediario fra com. e autorità centrale; la sua area di competenza (Obervogtei) comprendeva più villaggi. In tutti i com. argoviesi il sistema si basava, in linea di principio, sulle decisioni dell'assemblea vicinale, che a sua volta poteva essere smentita o sostenuta dal signore territoriale o giurisdizionante. Le cariche com. erano sempre più una prerogativa riservata ai membri dei ceti superiori del singolo villaggio; allo stesso tempo, i dimoranti venivano sempre più emarginati e l'immigrazione dissuasa con l'adozione di tasse elevate.

Chiesa e Stato

Nell'A. bernese, la Chiesa entrò a far parte, dopo la Riforma, del sistema amministrativo dello Stato; i concistori com. (Chorgerichte, Sittengerichte) controllavano che gli editti delle autorità sui costumi venissero rispettati. La confessione religiosa assunse grande importanza politica nei baliaggi comuni, in quanto le singole comunità erano governate alternativamente da balivi provenienti da cant. rif. e catt., che cercavano di imporre la loro volontà. La parità confessionale sancita nel 1712 attenuò in parte le tensioni; i Freie Ämter superiori erano controllati dai cant. catt., quelli inferiori dai rif., mentre la contea di Baden era confessionalmente mista, con una netta prevalenza di com. catt. Nel Fricktal del XVIII sec., la Chiesa subì la riforma ecclesiastica dell'Illuminismo austriaco e divenne Chiesa di Stato (giuseppinismo).

Esercito

L'esercito era rigidamente organizzato solo nell'A. bernese; fino al XVIII sec. i com. dovevano sopportare i costi delle esercitazioni militari regolari e dell'equipaggiamento della cittadinanza. Nei baliaggi comuni le ordinanze militari non erano quasi mai applicate; i sudditi austriaci del Fricktal erano organizzati in una milizia rurale, che però si sfaldò quasi totalmente dopo la guerra di successione spagnola.

Conflitti interni e segnali premonitori della svolta

Nel 1653 i Freie Ämter e l'A. bernese furono coinvolti nella guerra dei contadini. La politica restrittiva attuata da Berna (e da Lucerna) durante la crisi economica successiva alla guerra dei Trent'anni ruppe il fragile equilibrio esistente fra la repressione centrale e l'autonomia locale. Questa instabilità era peraltro evidenziata anche dai conflitti che coinvolsero alcuni com. con i signori titolari dei diritti di bassa giustizia (per esempio a Schöftland nel 1669) o con il potere centrale (ad esempio a causa della nuova tassa bernese sulla fortuna del 1641 o di una nuova tassa sul vino nel Fricktal nel 1612-14). Malgrado questa situazione, gli ideali illuministici del XVIII sec. non trovarono una vasta eco nella pop. che, soprattutto nella parte catt., era diffidente e respingeva le idee rivoluzionarie per la loro componente antireligiosa. Il ceto medio di Aarau, per contro, sostenne i nuovi ideali che promettevano una liberalizzazione e, di conseguenza, vantaggi di natura economica.

Società, economia e cultura dal basso Medioevo al XVIII secolo

Popolazione e insediamento

Gli sviluppi dell'insediamento e della pop. nell'A. corrispondono all'analogo processo avvenuto nell'Altopiano sviz.; in particolare vi è da segnalare la forte densità delle città fondate nel ME lungo i numerosi fiumi e assi di transito.

Nel basso ME (spec. nell'XI e XII sec.) la crescita demografica e i dissodamenti fecero aumentare le superfici sfruttate. Da un lato, i poderi già esistenti si trasformarono in villaggi, con uno sfruttamento più intensivo dei terreni vicini agli abitati (colonizzazione interna); dall'altro vennero creati nuovi insediamenti in terre appena disboscate. Datano di questo periodo la costruzione di numerose dimore nobiliari, spec. di ministeriali. Le fondazioni di città sono da mettere in relazione alla politica economica e territoriale dell'alta nobiltà: se verso il 1100 l'A. era priva di nuclei urbani, durante l'ondata di fondazioni a metà del XIV sec. vennero create 13 nuove città. La mancanza di risorse economiche e l'alta densità dei nuclei urbani fecero sì che nessuno di essi assumesse dimensioni maggiori di quelle di un piccolo centro; nel XV sec. l'unica città con oltre 1000 ab. era Aarau, mentre le minuscole Aarburg, Kaiserstuhl e Meienberg contavano solo ca. 200 ab.

Dopo la metà del XIV sec. la pop. diminuì a causa di numerose epidemie di peste (la prima, nel 1348, fu la più terribile), di guerre (guerra di Sempach, Vecchia guerra di Zurigo) e pure di fattori climatici che frenarono lo sviluppo economico in alcune parti dell'A. Il calo demografico lasciò tracce nelle coltivazioni e nel tipo d'insediamento: terre disboscate da poco non vennero utilizzate o furono sfruttate solo in forma estensiva; alcune fattorie vennero abbandonate. Si può anche supporre, ma non provare direttamente, un esodo rurale verso le città vicine. Il forte calo demografico del contado colpì anche le signorie nobiliari, che persero così i loro introiti; la bassa nobiltà si trasferì nelle città o si adeguò a condizioni di esistenza non lontane da quelle dei contadini. La situazione migliorò gradualmente solo dopo la Vecchia guerra di Zurigo e soprattutto durante il periodo di pace a partire dal 1532.

Alla fine del XVI sec. la pop. crebbe nuovamente e tornò ad occupare completamente lo spazio coltivato nel basso ME. Tuttavia, numerosi appezzamenti abbandonati furono sfruttati solo in modo estensivo, e le loro fattorie rimasero disabitate. Si stima che la pop. di A. fosse di 22'000-26'000 ab. nel 1500 ca., di oltre 100'000 nel 1770 e di 131'000 nel 1803. La crescita non fu regolare e venne interrotta da cali demografici, legati spec. alle pestilenze. Anche i cattivi raccolti e le carestie decimarono la pop., che tuttavia dopo i singoli periodi di crisi riprendeva rapidamente ad aumentare. La crescita demografica si rafforzò nel corso del XVIII sec. grazie alla scomparsa della peste, ai miglioramenti introdotti nei metodi di coltivazione, a nozioni mediche più diffuse, ma soprattutto alle possibilità di guadagno offerte dall'industria a domicilio, che si diffuse spec. nell'A. bernese e nei Freie Ämter. Rispetto alla media sviz., i distr. di Kulm, Lenzburg, Aarau, Zofingen e Bremgarten registravano verso il 1800 una densità piuttosto alta (91-146 ab./km2).

Popolazione di alcuni comuni nel canton Argoviaa

 XIV secoloXV secoloXVI secoloXVII secoloXVIII secolo
 AbitantiAnnobAbitantiAnnoAbitantiAnnoAbitantiAnnoAbitantiAnno
Aarau1 2001400 ca.1 05014991 100-1 2001558  1 8681764
Baden    1 5001550 ca.1 8001700 ca.1 6531780
Birmenstorf15013631251490 ca.  2501658500-5201775
Bremgarten  8401464900-1 000inizio XVI sec.    
Hornussen  1151463/64  33016535521790
Klingnau    500-6001480-1538700-8001586-1754  
Lenzburg200-250inizio XIV sec.3001441470-500155860016001 1431764
Reinach  200 ca.tutto il sec.365 ca.155877516951 7301798
Rheinfelden    1 200 ca.metà XVI sec.900-12001611-16501 2261788
Seengen3001346  330 ca.155938016537521764
Wohlen>3301310/15>2101440 ca.280 ca.1563/6571716701 3971798/99
Würenlos  1101478  47616567001794

a Fino al XVII secolo le stime si basano sul numero di abitanti rilevato nei censimenti delle case coloniche. Se si eccettua il caso di Birmenstorf, a partire dal XVIII secolo i rilevamenti si fondano sui censimenti della popolazione.

b Anno campione.

Popolazione di alcuni comuni nel canton Argovia -  Autore

Economia

Medioevo (1100-1500)

L'organizzazione dell'agricoltura bassomedievale era dominata dall'economia signorile. I poderi padronali erano centri economici e amministrativi; i loro appezzamenti erano probabilmente frammisti a quelli delle fattorie annesse, ma mancano notizie certe sugli antichi sistemi di coltivazione. Sono attestati beni allodiali contadini ad esempio nel Surbtal e a Seengen. La forte colonizzazione, legata alla crescita demografica e stimolata probabilmente dai signori fondiari, portò spec. a un aumento delle aree coltivate a cereali. Sull'onda della trasformazione delle fattorie in villaggi, sistemi di sfruttamento e rotazione già esistenti (spec. il ciclo triennale) vennero riuniti in un unico sistema di coltivazione. Nel contempo, l'importanza dei poderi signorili diminuì con la rinuncia alle corvée e con le concessioni in feudo, e aumentarono le competenze delle nuove comunità di villaggio. L'allevamento era l'attività principale nelle proprietà signorili, ad esempio sul versante settentrionale del Lägern o fino alla fine del XII sec. nella zona di Muri, precocemente specializzate (in seguito il convento di Muri si rifornì fino al XV sec. presso fattorie della Svizzera centrale). I contadini potevano affittare il bestiame del signore grazie al sistema della soccida. La flessione demografica durante il tardo ME provocò di conseguenza un calo della produzione contadina e, di riflesso, pure della domanda. Promossa dai conventi, la viticoltura assunse un'importanza maggiore dal XIV sec., spec. nella bassa valle dell'Aar (Döttingen, Klingnau) e nella valle della Limmat (Wettingen). Lungo i numerosi fiumi la pesca, i traghetti e la navigazione costituivano una cospicua fonte di reddito. La corporazione del Reno, organizzata in forma sovraccom., regolava queste attività tra Huningue (F) e Säckingen.

Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft di Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar).
Miniatura tratta dalla cronaca Zirkel der Eidgenossenschaft di Andreas Ryff, 1597 (Musée historique de Mulhouse; fotografia Christian Kempf, Colmar). […]

Nelle piccole città di fondazione più tarda, l'agricoltura costituiva un importante elemento della vita economica. Data l'alta densità dei nuclei urbani, l'artigianato restò quasi sempre irrilevante ai fini dell'esportazione; eccezioni erano la fonderia di campane ad Aarau e spec. la produzione di ferro nell'officina di Laufenburg, che esportava i suoi prodotti anche a Basilea, Sciaffusa e Zurigo. La materia prima proveniva dalle miniere di Wölflinswil, più tardi anche da quelle del Fricktal (Oeschgen, Eiken, Zeihen e Hornussen), vera e propria regione mineraria. I mercati argoviesi avevano importanza prettamente regionale; un'eccezione erano le grandi fiere di Zurzach, che conobbero uno sviluppo commerciale significativo a partire dal XIV sec. Solo Rheinfelden e Zofingen erano dotate di corporazioni, anche se prive di influenza politica; nelle altre città si formarono invece confraternite professionali e religiose.

Dopo il 1415, calcoli e pagamenti erano compiuti nel Fricktal in valuta della Germania meridionale e dell'Austria, nella contea di Baden in valuta zurighese, nei Freie Ämter in valuta lucernese o zurighese e nell'A. bernese in valuta bernese. La moneta utilizzata per il calcolo era la lira, mentre i pezzi più diffusi erano haller (obolo), angster, batzen (bezzi) e fiorini. Solo le città di Laufenburg e Zofingen ottennero dagli Asburgo il diritto di coniare moneta, risp. nel 1363 e nel 1366. Nel XIV sec. la zecca di Laufenburg venne chiusa; la valuta di Zofingen divenne perciò l'unico mezzo di pagamento riconosciuto, che perse tuttavia importanza dopo la guerra di Sempach. Altri tentativi di coniare monete nelle due città fallirono risp. nel XVI e nel XVIII sec. I sistemi di misura di pesi e di capienza variavano a seconda dei mercati cittadini; anche quelli utilizzati per misurare le superfici si differenziavano a seconda della regione. I rapporti economici fra città e campagna concernevano l'approvvigionamento quotidiano del mercato urbano con prodotti agricoli, l'immigrazione di membri del ceto superiore rurale (ad esempio artigiani, osti e macellai) e gli investimenti compiuti da cittadini o istituzioni urbane nell'agricoltura del contado vicino.

Epoca moderna (1500-1800)

L'evoluzione agraria del XVI sec., avvenuta sull'onda della crescita demografica, fu caratterizzata da un nuovo aumento dell'area coltivata, ma anche da innovazioni qualitative: ad esempio da un uso più intensivo del maggese e dell'avvicendamento estivo - grazie alla semina di leguminose - e da un allevamento su vasta scala. L'obbligo della rotazione impedì però uno sviluppo di prati e pascoli a scapito dei campi. I contadini agiati cercarono inoltre di ottenere il controllo dei terreni comuni e di gestirne la spartizione. Ne derivarono conflitti con i Tauner, il cui numero era fortemente aumentato e che erano costretti a sfruttare i pascoli comuni per il loro bestiame minuto. Nel XVIII sec., la diffusione della patata coltivata sul maggese contribuì a migliorare l'alimentazione.

Strada da Aarau a Wildegg. Acquerello di Johann Jakob Aschmann, 1800 ca. (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00611-3).
Strada da Aarau a Wildegg. Acquerello di Johann Jakob Aschmann, 1800 ca. (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00611-3). […]

Nel XVII e XVIII sec. si diffuse il servizio mercenario, che nel XVIII assorbì da ¼ a ⅓ dell'eccedenza demografica annuale. Nella seconda metà del XVII sec. aumentò la produzione argoviese di tessuti in lino e lana destinata all'esportazione. Con il boom dell'esportazione sviz. di tessuti, le fiere di Zurzach conobbero dopo il 1550 un periodo florido, prima di perdere importanza nel XVII e XVIII sec. Dal 1720 la produzione di tessuti in cotone si diffuse dall'A. bernese all'intera A. Intorno al 1800, nella regione Aarau-Lenzburg, che con Zofingen era il centro delle attività industriali, alcune fam. ugonotte (ad esempio Brutel, Laué, Herosé) contribuirono allo sviluppo della produzione di indiane. Nei Freie Ämter nel XVIII secolo crebbe lentamente l’importanza dell'Industria della paglia. L'insediamento del ramo tessile e delle case commerciali modificò in modo duraturo l'economia dei piccoli nuclei urbani nell'A. bernese; le altre città mantennero invece il ruolo di centro regionale per il mercato e l'artigianato.

Una rete stradale efficiente, adatta ai nuovi carri pesanti, venne progettata e costruita nell'A. bernese; nelle altre regioni lo sviluppo si limitò in un primo tempo a singoli tronchi stradali. Fino al 1800 ca., le vie di comunicazione più rapide erano i fiumi navigabili Aar, Limmat, Reuss e Reno.

Società

XI-XIII secolo

L'ordinamento feudale e il sistema della signoria fondiaria promuovevano la nobiltà e il clero a gruppi sociali dirigenti, ma questi gruppi restavano aperti, sia verso l'alto sia verso il basso. Le fam. nobili dominanti (i von Lenzburg, più tardi i von Kyburg e infine gli Asburgo) si circondarono di un seguito di altri nobili e ministeriali; nell'ambito di lotte di potere, ma anche per ragioni economico-sociali, alcuni casati nobiliari (von Hallwyl, von Reinach, von Trostberg ecc.) scesero al rango di ministeriali. Possibilità di carriera importanti erano poi offerte dalle cariche ecclesiastiche, riservate anch'esse a esponenti della nobiltà.

Un processo analogo si compì fra i contadini. Diversi tra quelli liberi divennero dipendenti di signorie fondiarie nobili o ecclesiastiche; assieme ai contadini non liberi più agiati formarono un'élite i cui membri assumevano cariche in nome del signore fondiario o territoriale e potevano accedere al rango di ministeriali o stabilirsi nelle città appena fondate. Il rango e il prestigio erano determinati dal ceto e dalle cariche signorili; l'appartenenza signorile definiva invece il gruppo sociale.

XIV-XVI secolo

Dalla fine del XIII sec. il rimescolamento tra ceti aumentò notevolmente: prova ne sono le liste di testimoni (ad esempio nei documenti giur. del Surbtal), dove non vi è più traccia delle differenze tra i ranghi nobiliari - in precedenza segnalati minuziosamente - e compaiono anche persone di origine contadina. Cambiarono inoltre i parametri di riferimento: i legami verticali della gerarchia feudale vennero progressivamente sostituiti da forme di organizzazione orizzontali, vicinali o di tipo associativo. Le comunità di villaggio regolavano soprattutto la vita economica: ad esempio le parrocchie provvedevano alla manutenzione delle chiese. Nei baliaggi comuni, villaggi come Freienwil e Stetten riuscirono a riscattarsi dai diritti di signoria, mentre nell'A. bernese si uniformò gradualmente lo status dei sudditi (XVI-XVII sec.).

Le cariche conferite dal signore fondiario o territoriale restavano fonti di prestigio e di reddito, e favorivano anche l'elezione a cariche com. e cooperative. Alla fine del XV sec., tuttavia, la crescente integrazione dei mercati e l'economia monetaria fecero apparire nuovi gruppi. Da un lato si formò un'élite di contadini agiati, mugnai, osti e fabbri con tutti i diritti vicinali; dall'altro un ceto basso e rurale composto da piccoli contadini, Tauner e personale di servizio, in parte svantaggiato sul piano giur. In genere i contadini proprietari rappresentavano ancora la maggioranza nelle comunità di villaggio (ad esempio a Wohlen possedevano 20 fattorie su 36). Le differenze di categoria tra i sudditi diminuirono nel corso del XV/XVI sec.: la servitù della gleba perse rilevanza, riducendosi di fatto a semplice obbligo contributivo. L'ascesa delle città e il loro legame più stretto con il contado è attestato dalle molte concessioni di cittadinanza a membri del ceto rurale superiore. I nobili, spec. ministeriali asburgici, ancora presenti intorno al 1415, dopo la conquista si accordarono con i Conf. oppure emigrarono. I von Mülinen e i von Luternau riuscirono a entrare fra le fam. dirigenti bernesi; gli Heidegger si stabilirono a Soletta, i Seengen a Zurigo, i Büttiker a Basilea. Lasciarono le piccole città argoviesi anche alcune fam. di Consiglieri: i Segesser di Mellingen si trasferirono a Lucerna, gli Effinger di Brugg e gli Zehnder di Aarau a Berna.

XVII e XVIII secolo

Il periodo fu caratterizzato dall'aristocratizzazione dei gruppi dominanti nelle città e nei com. rurali. Il varo o l'aumento delle tasse sui diritti di entrata ridusse al minimo l'affluenza di altri ab. in città e villaggi. Inoltre, i nuovi arrivati in genere restavano dimoranti, esclusi dai beni comuni o con forme di partecipazione limitate; molti, non potendo stabilirsi in nessun luogo, erano in continuo movimento e lavoravano come braccianti saltuari. Nelle comunità di villaggio l'incremento demografico e le spartizioni ereditarie provocarono un aumento sia dei piccoli contadini e dei Tauner senza terra (nella contea di Lenzburg anche più del 60% nel 1660 ca.) sia del numero dei poveri a carico del com. Alla fine del XVIII sec., in alcuni com. del Freiamt, ¼ della pop. era a carico dell'assistenza pubblica.

Cimitero ebraico fra Lengnau e Endingen, incisione di Johann Balthasar Bullinger sulla base di un'immagine di Johann Rudolf Holzhalb tratta da Johann Caspar Ulrichs Sammlung jüdischer Geschichten, Basilea, 1768 (Biblioteca nazionale svizzera).
Cimitero ebraico fra Lengnau e Endingen, incisione di Johann Balthasar Bullinger sulla base di un'immagine di Johann Rudolf Holzhalb tratta da Johann Caspar Ulrichs Sammlung jüdischer Geschichten, Basilea, 1768 (Biblioteca nazionale svizzera). […]

Nel 1622 i recessi delle Diete fed. registrano per la prima volta la presenza di ebrei nella contea di Baden. Nel 1776 la Dieta assegnò loro, come uniche dimore stabili autorizzate nella Conf., i com. di Lengnau ed Endingen; fino al 1809 gli ebrei non poterono possedere case o terreni, vennero considerati dimoranti e vissero in comunità proprie. Ad Aarau - ma anche a Lenzburg, Zofingen e Brugg - nel XVII sec. soggiornarono anche ugonotti (ben più di 200 per un certo periodo nel caso di Aarau); gli anabattisti vennero invece perseguitati ed espulsi dall'autorità bernese. In generale, l'appartenenza confessionale determinava la formazione di gruppi, soprattutto in com. confessionalmente misti.

Vita ecclesiale e religiosa, cultura e istruzione

Protagonisti principali della cultura religiosa nel ME furono i monasteri: fino alla Riforma la vita culturale fu segnata dalle attività scolastiche e pastorali di 24 conventi e monasteri, appartenenti a numerosi ordini religiosi. La maggior parte dei monasteri venne fondata fra l'XI e il XIV sec.; conventi posteriori vennero costruiti spec. per iniziativa dei cappuccini durante la riforma catt. Nel tardo ME sorsero anche molti eremitaggi e beghinaggi, di cui però solo pochissimi sopravvissero alla Riforma. Le donazioni annuali per le messe di suffragio vennero praticate anche da contadini agiati, a prova di una diffusa preoccupazione per la salvezza dell'anima. La pietà religiosa venne pure alimentata dalla presenza di numerose confraternite e dai pellegrinaggi: Zurzach (culto di S. Verena) e, dal XVII sec., Muri (culto di S. Leonzio), acquisirono un'importanza sovraregionale come mete di pellegrinaggi.

Mentre nell'A. bernese la Riforma fu introdotta d'autorità, nei baliaggi comuni i fedeli discussero a lungo la questione della scelta confessionale; un ruolo di rilievo sembra sia stato svolto, accanto a considerazioni di ordine economico, dal desiderio di garantire l'attività pastorale. Senza dubbio la Riforma favorì la comunalizzazione della Chiesa, ma indirettamente promosse anche la riforma catt., che soprattutto nei Freie Ämter del XVII e XVIII sec. rianimò di molto la vita religiosa. Il fenomeno si manifestò nell'erezione di chiese e conventi barocchi (a Muri, Wettingen, Olsberg, Fahr), e pure nelle splendide feste religiose, ad esempio dell'abbazia di Muri; la devozione barocca si concretizzò nella rivitalizzazione della tradizione del pellegrinaggio e nella nascita di nuove confraternite, anche e spec. in ambito rurale.

Nella maggior parte delle città esistevano usanze festive, legate ad esempio all'insediamento di cariche cittadine o alla sfera scolastica. Il resoconto della festa dei giovani tenuta ad Aarau nel 1551 testimonia il gusto per lo sfarzo e il decoro. Nel contado le giornate dei censi e delle decime, ma anche le sedute degli organi com., erano spesso occasioni di bevute e pranzi collettivi. Nell'A. bernese rif., l'autorità cant. intervenne con sempre maggiore energia, attraverso editti, nella vita quotidiana, esercitando spec. nel periodo dell'ortodossia rif. (XVII sec.) un controllo rigoroso sia del quotidiano sia della vita culturale: si tentava così di dare, sotto la sorveglianza di concistori locali, una svolta religiosa alla condotta di vita.

L'istruzione era impartita, inizialmente, soprattutto da scuole conventuali e da scuole lat. cittadine, spesso dipendenti anch'esse da istituzioni ecclesiastiche; scopo dell'educazione era preparare a una carriera ecclesiastica corredata da una formazione univ. Nel corso del XVI sec. sorsero le prime scuole ted., nelle città e anche nei maggiori com. rurali; l'unico ginnasio su suolo argoviese era quello abbaziale di Muri. Nel Fricktal la seconda metà del XVIII sec. segnò una riforma fondamentale della vita culturale all'insegna dell'assolutismo illuminato; le molte novità imposte dalla reggente austriaca Maria Teresa e dall'imperatore Giuseppe II, suo figlio, limitarono nel campo religioso le feste ecclesiastiche, e in quello della riforma amministrativa portarono al miglioramento e all'unificazione del sistema scolastico (giuseppinismo). Nell'A. bernese gli ideali dell'Illuminismo vennero diffusi da balivi di aperte vedute, da una sezione della Soc. economica e soprattutto dalla Società elvetica. Fondata nel 1761, quest'ultima si riuniva annualmente a Bad-Schinznach (più tardi ad Aarau) e dal 1780 ebbe sempre più membri argoviesi. Le idee dell'Illuminismo vennero recepite spec. dalla cittadinanza di Aarau, dove nel 1776 fu anche fondata la prima biblioteca pubblica argoviese.

Lo Stato nel XIX e XX secolo

Storia politica e costituzionale

Il canton Argovia nell'Elvetica (1798-1803)

Nella bassa A., l'aperta opposizione al governo bernese cominciò solo all'inizio del 1798. Il 30 gennaio, pochi giorni dopo il rinnovamento solenne dei vecchi patti di alleanza da parte della Dieta fed., il governo cittadino di Aarau fu sostituito da un Comitato di sicurezza; l'indomani, un ordine di mobilitazione proveniente da Berna rimase inascoltato, mentre il primo febbraio venne eretto un albero della libertà. Fatti analoghi accaddero ad Aarburg, Zofingen e Brugg. Berna riuscì a ripristinare l'ordine, ma solo per breve tempo in quanto il 10 marzo l'A. bernese fu invasa dai Francesi. Nell'ambito del progetto di costituzione della Repubblica elvetica, proclamata il 12 aprile, un'assemblea nazionale provvisoria, composta dai delegati delle città e dei baliaggi argoviesi, si riunì ad Aarau dal 22 marzo al 5 aprile con lo scopo di creare un cant. A. autonomo.

Ritratto di Johann Rudolf Dolder. Acquaforte di Heinrich Pfenninger, 1799 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung).
Ritratto di Johann Rudolf Dolder. Acquaforte di Heinrich Pfenninger, 1799 (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung). […]

Il cant., suddiviso in cinque distr. (Aarau, Brugg, Kulm, Lenzburg e Zofingen), comprendeva in un primo momento l'antica bassa A. bernese a est della Wigger; la parte occidentale del baliaggio di Aarburg le fu infatti aggiunto formalmente nel 1802 e di fatto solo nel 1803. Capoluogo cant. era Aarau, dal maggio al settembre 1798 capitale anche dell'Elvetica. L'11.4.1798 fu costituito il cant. Baden, composto dai Freie Ämter, dall'antica contea di Baden e dal Kelleramt, affrancati a fine marzo dalla condizione di Paesi soggetti; il 9.2.1802 il Fricktal, austriaco fino al 1801, venne eretto a cant., con lo stesso nome e con capoluogo Rheinfelden, e in seguito annesso all'Elvetica (13 agosto).

L'Elvetica riscontrò simpatie soprattutto in due città (Aarau e Brugg) e nell'élite rurale; molti argoviesi furono figure di spicco del nuovo regime (Albrecht Rengger, Philipp Albert Stapfer, Johann Rudolf Dolder ecc.). Parecchi altri, invece, dimostrarono indifferenza, se non proprio opposizione: gli acquartieramenti e la revoca della soppressione (senza indennizzo) di decime e censi fondiari (1801) provocarono in campagna malumori, dissensi e delusioni. La zona attorno a Baden soffrì nell'estate del 1799 per la presenza di ca. 12'000 soldati impegnati nella seconda guerra di coalizione; questa circostanza, cui si unirono riserve di carattere religioso da parte catt., provocò diverse forme di resistenza passiva (rifiuto del giuramento civico, renitenza alla leva); nel 1802 migliaia di persone si unirono alla rivolta scoppiata nella regione fra Siggenthal e Baden contro il governo elvetico (guerra dei Bastoni). Il 21.9.1802 i contadini della regione di Baden scatenarono un pogrom (Zwetschgenkrieg) contro gli ebrei di Endingen e Lengnau, accusati di trarre profitto dall'Elvetica e assurti a capri espiatori. Nel dicembre del 1802, 2746 cittadini firmarono una richiesta di riunificazione a Berna presentata alla Consulta.

Dalla Mediazione alla Rigenerazione (1803-1848)

L'idea di creare un grande cant. A. che facesse da contrappeso a Berna e a Zurigo allettava sia i gruppi dell'élite elvetica sia Napoleone; la fusione dei cant. elvetici A., Baden e Fricktal nell'odierno cant., già prevista nella Costituzione della Malmaison (1801), fu sancita dall'atto di Mediazione (1803): l'antico baliaggio di Hitzkirch fu ceduto a Lucerna in cambio di quello di Merenschwand, mentre i com. di Schlieren, Dietikon, Hüttikon e Oetwil an der Limmat furono ceduti a Zurigo. Da allora, la suddivisione in 11 distr., che teneva conto dei confini storici e confessionali, ha subito piccole variazioni (nel 1840 Brunegg è passato dal distr. di Brugg a quello di Lenzburg e nel 1866 Unterleibstadt dal distr. di Laufenburg a quello di Zurzach, nell'ambito della fusione con Oberleibstadt nel com. di Leibstadt).

La Costituzione cant. del 1803 introdusse censi elettorali e limiti di età, che restrinsero notevolmente il numero delle persone aventi diritto di voto e di eleggibilità (9233 nel 1803, pari al 7% della pop., contro i 14'561 dell'estate del 1802). Il Gran Consiglio, organo legislativo di 150 membri, non aveva diritto d'iniziativa e poteva solo approvare o respingere le leggi proposte dal Piccolo Consiglio, centro decisionale composto da nove membri eletti dal Gran Consiglio, di cui continuavano a fare parte. Il potere giudiziario era esercitato dai giudici di pace, dai tribunali distr. e, in ultima istanza, da un tribunale cant. (Obergericht, fino al 1831 Appellationsgericht). Importanti conquiste del 1798 - ad esempio l'abolizione dei privilegi di luogo e di nascita, la libertà di commercio e d'industria, la riscattabilità dei tributi feudali e la libertà di culto per catt. e rif. - vennero confermate. Tutte le regioni erano rappresentate negli organi cant. in misura uguale.

Caricatura di David Hess. Incisione su rame colorata, 1815 ca. (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00807-2).
Caricatura di David Hess. Incisione su rame colorata, 1815 ca. (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00807-2). […]

Il passaggio delle truppe alleate dirette in Francia (1813-14) costituì un duro colpo spec. per il Fricktal e impose ai com. e allo Stato un onere di 1,8 milioni di frs. La Restaurazione mise in questione la sopravvivenza del cant. A.: Berna rivendicò infatti i suoi antichi Paesi soggetti, mentre Zugo reclamò alcune parti dei Freie Ämter. La pop. argoviese però si era ormai abituata al nuovo cant. e, grazie alle doti di mediatore di Rengger e all'influsso di Frédéric César de La Harpe sullo zar Alessandro I, il congresso di Vienna confermò nel 1814 il territorio cant.

La Costituzione del 1814, che si attenne ampiamente ai principi costituzionali del 1803, ampliò il Piccolo Consiglio a 13 membri, prolungò la durata dei mandati da cinque a 12 anni, limitò l'elezione popolare del Gran Consiglio e introdusse la rappresentanza paritetica di rif. e catt. negli organi cant. Anche durante la Restaurazione l'A. restò fedele agli ideali illuministici e agì secondo principi piuttosto liberali, per esempio in materia di censura e di profughi politici. Fra i maggiori obiettivi della politica argoviese vi era la fusione delle singole regioni in un'entità statale unitaria e moderna; ecco perché si puntò principalmente all'unificazione e ammodernamento del diritto e alla creazione di istituzioni operanti a livello cant. La politica ecclesiastica argoviese, ispirata al giuseppinismo, non differì da quella praticata ai tempi del dominio di Berna e del vicario generale di Costanza, Ignaz Heinrich von Wessenberg; le Chiese catt. e rif. dovevano ispirarsi a una politica culturale illuminata; la prima andava sciolta dai vincoli con Roma e inserita in una diocesi nazionale sviz. Il trattato sulla formazione della nuova diocesi di Basilea (1828) venne sottoscritto da A. solo nel 1829, in quanto, in un primo tempo, non si ritenevano tutelati i diritti dello Stato nei confronti della Chiesa.

La svolta alla fine del 1830 fu possibile grazie alla collaborazione dei membri dell'élite, desiderosi di una revisione costituzionale in senso liberale, e di parte della pop. rurale (soprattutto dei Freie Ämter), scontenta della ripartizione degli oneri pubblici e della politica ecclesiastica del governo (Rigenerazione). Un'assemblea popolare riunitasi a Wohlenschwil il 7 novembre fissò le loro richieste; i tentennamenti delle autorità cant. provocarono il 6 dicembre la cosiddetta Freiämtersturm, una spedizione incruenta partita dai Freie Ämter e diretta ad Aarau capeggiata da un oste, che si ritiene di Merenschwand (Johann Heinrich Fischer). I desideri della pop. furono in parte esauditi, ma al potere salì una nuova élite liberale, che consolidò la linea politica precedente.

La Costituzione del 1831 concesse ulteriori diritti fondamentali (libertà di stampa, diritto di petizione, inviolabilità della proprietà ecc.) e creò un sistema rappresentativo in cui il Gran Consiglio, suprema autorità statale, comprendeva 200 membri; il censo elettorale era soppresso, tranne per l'eleggibilità ai municipi e ad alcuni seggi del Gran Consiglio, in cui continuavano a sedere i nove membri del Piccolo Consiglio; la durata dei mandati fu limitata a sei anni; amministrazione e giustizia vennero separate.

La divisione del colonnello Paul Karl Eduard Ziegler il 20.11.1847 nei pressi di Muri. Litografia di L. Wegner da un disegno di Julius Sulzer von Kahlenberg, stampata da Füssli & Cie (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00656-2).
La divisione del colonnello Paul Karl Eduard Ziegler il 20.11.1847 nei pressi di Muri. Litografia di L. Wegner da un disegno di Julius Sulzer von Kahlenberg, stampata da Füssli & Cie (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00656-2). […]

Nel 1832 A. aderì al Concordato dei Sette, sostenendo una revisione del Patto fed. all'insegna di un rafforzamento del potere centrale. La politica in campo ecclesiastico, determinata in particolare dai catt. liberali, assunse contorni più chiari con gli articoli di Baden e con la legge del 1834 sul placet (approvazione statale delle ordinanze ecclesiastiche). Il governo represse l'opposizione, per esempio occupando militarmente i Freie Ämter (fine novembre del 1835). I contrasti sulla revisione totale della Costituzione cant. (1840-41), che causarono l' affare dei conventi di Argovia, provocarono una vera e propria crisi statale; in tale occasione i radicali riportarono una vittoria che si rivelò decisiva sia sul piano cant. sia su quello fed. La Costituzione del 1841 sancì la fine della rappresentanza paritetica, delle elezioni indirette e del censo elettorale per il Gran Consiglio, il cui numero di seggi divenne proporzionale a quello degli aventi diritto di voto (un deputato ogni 180 elettori). In seguito A. partecipò in prima linea alla spedizioni dei Corpi franchi e alla campagna antigesuita; nel 1847 fece parte della maggioranza di 12 cant. che decise e perfezionò lo scioglimento del Sonderbund. La Costituzione fed. del 1848 fu approvata dal 70% dei votanti argoviesi, fra cui una forte minoranza di catt.

Dallo Stato di diritto liberale allo Stato sociale democratico (1848-1914)

Dopo il 1848 l'attenzione politica si concentrò sull'ulteriore ampliamento dei diritti popolari e sull'attività dello Stato in ambito economico. La Costituzione del 1852, introducendo il diritto di iniziativa popolare per la revisione parziale della Costituzione e per la modifica di leggi già esistenti, si allontanò per la prima volta dal sistema rappresentativo puro. Il Gran Consiglio fu sensibilmente ridotto (un seggio ogni 260 aventi diritto di voto, ogni 1100 ab. dal 1863) e fu stabilita l'ineleggibilità di coloro che percepivano uno stipendio dallo Stato (membri del governo, funzionari cant., giudici) o esercitavano incarichi pubblici d'insegnamento; l'esecutivo, chiamato Consiglio di Stato (Regierungsrat), fu portato a sette membri. La durata di tutti i mandati venne ridotta a quattro anni, e al popolo fu assegnato il diritto di revocare il Gran Consiglio anche durante la legislatura; molti compiti in materia di pubblica assistenza, emigrazione e crediti, inoltre, vennero conferiti al cant.

I primi postulati che facevano riferimento alla democrazia diretta giunsero dall'opposizione catt. (diritto di veto nel 1840); tuttavia, dopo il 1848 anche tra i liberali si svilupparono tendenze democratiche che portarono il Movimento democratico a distinguersi nettamente dai vecchi liberali a partire dal 1860 ca. Dopo il Mannlisturm del 1862 - moto di protesta contro la concessione della cittadinanza agli ebrei argoviesi (con conseguente bocciatura della relativa legge e destituzione del Gran Consiglio da parte del popolo) - il passaggio alla democrazia (semi)diretta si compì fra il 1863 (con il cosiddetto veto, vale a dire il referendum facoltativo sulle leggi) e gli anni 1869-70 (con l'elezione popolare degli organi distr., l'iniziativa di legge, il referendum obbligatorio sulle leggi e sui decreti finanziari o fiscali).

Entrambe le fazioni dello schieramento liberale si attennero alle posizioni politiche e culturali di inizio sec.; l'opposizione catt., che deteneva ca. ⅓ dei seggi in Gran Consiglio, fu tenuta lontana da tutte le posizioni chiave. Dopo il 1870 l'A. prese parte alle lotte riguardanti la diocesi di Basilea, che portarono alla deposizione del vescovo Eugène Lachat (Kulturkampf); la Chiesa dei Vecchi catt., costituitasi nel 1876, fu promossa da politici argoviesi di spicco. La pop. cant. approvò a grande maggioranza le revisioni costituzionali fed. del 1872 e del 1874; a livello cant., i diritti popolari - il referendum in materia fiscale in particolar modo - avevano creato una situazione in cui era assai difficile governare senza il sostegno dei catt.-romani; di conseguenza, a partire dal 1879, i liberali cercarono un'intesa con l'avversario. Nel 1884 l'A. partecipò così all'accordo che appianò il conflitto fra la diocesi di Basilea e i cant. e, dopo anni di liti, negli anni 1884-85 i (vecchi) liberali, i democratici e l'opposizione catt. concordarono una revisione della Costituzione cant.

La Costituzione del 1885, elogiata come opera di comprensione e riconciliazione, permise alle confessioni cristiane riconosciute (rif., catt.-romana, catt.-cristiana) di regolare autonomamente le proprie questioni religiose, pur sotto la vigilanza dello Stato; ai catt. fu garantita la libertà nei rapporti con le autorità ecclesiastiche superiori. I rapporti tra lo Stato e le Chiese riconosciute vennero definiti con la promozione di queste ultime a Chiese cant. (Landeskirchen, 1927); alla rappresentanza catt. fu concesso un seggio in governo (di cinque membri dal 1885). I diritti popolari si ampliarono ulteriormente nel 1904 (con l'elezione popolare del governo e dei Consiglieri agli Stati) e nel 1910 (con l'iniziativa di legge con formulazione vincolante). La Costituzione del 1885 precisò inoltre nei dettagli il raggio d'azione dello Stato in ambito economico e sociale.

Lo schieramento liberale mantenne la maggioranza anche dopo il 1885, conservando fino al 1919 quattro dei cinque seggi del governo. Nel 1894 liberali e democratici si unirono nel partito radicale democratico (PRD), da cui però si staccò per un certo periodo il partito renano (Rheinkreispartei) del radicaldemocratico Josef Jäger. Il Pressverein, fondato nel 1879, si può considerare il precursore del partito conservatore catt. argoviese, creato nel 1892, al cui interno già attorno al 1890 prese forma un'ala cristiano-sociale. Le tesi socialiste sono presenti in A. fin dal 1840 ca.; nel 1849 sorsero le prime sezioni cant. della Soc. del Grütli (Zofingen, Aarau). Nel 1902 l'ass. grütliana cant. aderì al partito socialista sviz. e diede origine al partito argoviese del lavoro, dal 1911 partito socialista del cant. A.; nel 1912 venne creato un cartello sindacale cant.

La politica argoviese dopo la prima guerra mondiale

Durante la prima guerra mondiale, nonostante i buoni risultati commerciali dell'industria e un alto grado di autosufficienza nell'approvvigionamento, ampie fasce della pop. furono colpite da difficoltà materiali, senza però che ciò sfociasse in reazioni rivoluzionarie. Lo sciopero generale del novembre del 1918 trovò sostenitori nei distr. di Aarau, Baden, Brugg e Zurzach, in parte anche a Rheinfelden; nel 1919 i socialisti argoviesi, prevalentemente riformisti, respinsero tuttavia a grande maggioranza l'ingresso nella terza Internazionale. A destra, viceversa, nacquero org. private come l'Unione patriottica e alcune milizie civiche per la protezione dell'ordine esistente. Nel 1918 i contadini, i cui interessi erano stati difesi fino ad allora dai partiti tradizionali, cominciarono a dotarsi di proprie org. politiche, che nel 1920 trovarono sbocco nel partito argoviese dei contadini e dei borghesi; nel 1919 il PRD concesse loro un seggio nel governo cant., mentre una "lista contadina" guadagnò tre seggi in Consiglio nazionale. Nel 1920, relativamente tardi per la Svizzera, l'A. si dotò del sistema proporzionale per l'elezione del Gran Consiglio; ciò consentì ai socialisti di diventare nel 1921 il partito di maggioranza relativa (51 seggi contro i 18 del 1917), mentre il PRD scese da 140 seggi a 43.

Malgrado la difficile situazione economica (crisi degli anni 1920-24, Grande Crisi del periodo 1929-36) e l'influsso degli estremismi, i rapporti di forza all'interno della politica cant. si stabilizzarono verso la fine degli anni '30. La percentuale di votanti socialisti superò il 30%, rimanendo su quei livelli fino al 1965; i partiti borghesi, insieme, conservarono comunque sempre una chiara maggioranza. I contrasti tra i primi e i secondi, inaspritisi dopo il 1918, si attenuarono intorno al 1930, quando alcuni socialisti entrarono dapprima negli esecutivi com. e, in seguito, anche nel governo cant. (1932), e quando i socialisti argoviesi si schierarono a favore della difesa nazionale (1934). Da allora, e nonostante i rapidi e incisivi mutamenti delle condizioni economiche, sociali e culturali, i quattro grandi partiti - PRD, PS, partito conservatore catt., in seguito democratico cristiano, e partito agrario, poi Unione democratica di centro (UDC) - non rappresentarono complessivamente mai meno del 65% dell'elettorato e occuparono sempre tutti i seggi di governo. Nel 2001 l'UDC, guadagnando 72 seggi, è divenuto, per la prima volta dall'introduzione del sistema proporzionale, il partito meglio rappresentato nel Gran Consiglio. Il partito popolare evangelico è rappresentato costantemente in Gran Consiglio dal 1921, l'Anello degli indipendenti (AdI) dal 1937; i Giovani contadini ebbero una certa importanza tra il 1937 e il 1957. Taluni ambienti della destra borghese simpatizzarono anche apertamente per il nazismo, ma nessun partito di estrema destra (il Fronte nazionale dopo il 1933) andò mai oltre la conquista di un singolo seggio.

Sul finire degli anni '60 e negli anni '70, AdI e repubblicani furono gli unici partiti di opposizione a godere di una certa forza, mentre la nuova sinistra non riuscì mai, dopo il 1968, ad affermarsi veramente; resistenze extraparlamentari non violente si svilupparono in contrapposizione alle centrali atomiche; negli anni 1985-95 l'opposizione è stata rappresentata dai Verdi e soprattutto dal partito degli automobilisti (poi della libertà), fondato nel 1986.

Il numero di seggi in Gran Consiglio, fissato nel 1952 a 200, nel 2005 fu ridotto a 140. La revisione totale della Costituzione del 1885, avviata nel 1972, dopo un'euforia iniziale che lasciava prevedere grossi cambiamenti, fu di portata moderata; dopo la bocciatura nel 1979 di una prima bozza che prevedeva il referendum facoltativo e non più obbligatorio in materia legislativa e finanziaria, la Costituzione del 1980 si limitò all'aggiornamento dei diritti fondamentali e dei compiti statali e all'assegnazione al Gran Consiglio di competenze pianificatorie.

Il primo dibattito sul suffragio femminile si svolse in Gran Consiglio nel 1918. Le donne - eleggibili dal 1936 negli organi assistenziali e dal 1940 in quelli scolastici - ottennero i pieni diritti politici a livello com. e cant. nel 1971, contemporaneamente all'adozione del suffragio femminile a livello fed. La prima Consigliera nazionale argoviese fu la socialista Ursula Mauch (1979), la prima donna nel governo cant. la liberale Stéphanie Mörikofer (1993). Nel 2006 Doris Leuthard (PPD) fu eletta in Consiglio fed. (pres. 2010 e 2017).

Seggi del canton Argovia all'Assemblea federale 1919-2015

 19191935194719591971198319911995200320112015
Consiglio degli Stati
PRD21 11111111
PPD 111111    
PS         11
PAB/UDC       11  
Altri  1        
Consiglio nazionale
PRD32333333223
PAB/UDC32222233667
PDC33333422211
PS34443423332
Giovani contadini 1         
Adl   12111   
Repubblicani    1      
PPE        1  
Vertdi liberali         11
PBD         11
Verdi      11111
Altri      22   
Totale1212121314141415151516
Seggi del canton Argovia all'Assemblea federale 1919-2015 -  Autore; Ufficio federale di statistica

Composizione del Consiglio di Stato del canton Argovia 1977-2016

 19771981198519881992199620002004200820122016
PRD11222211111
PPD11111122111
PS221111  111
UDC11111111112
Verdi        11 
Altri      11   
Totale55555555555
Composizione del Consiglio di Stato del canton Argovia 1977-2016 -  Ufficio federale di statistica

Composizione del Gran Consiglio del canton Argovia 1921-2016

 192119371945196119732001200520092016
PRD433237414140242022
PAB/UDC463034283072464545
PDC474242475432262117
PS516267644636302227
PPE253588766
Giovani contadini 83      
Adl 3489    
PCS 21      
Fronte nazionale 1       
Giovani liberali 1       
PdL  2      
Repubblicani    10    
Verdi     771310
Verdi liberali       57
DS     4 2 
PSL     1   
UDF       22
PBD       44
Altri11  72    
Totale200186193200200200140140140
Composizione del Gran Consiglio del canton Argovia 1921-2016 -  Autore; Ufficio federale di statistica

La stampa nel XIX e XX secolo

L'Unter-Aergauische Intelligenz-Blatt, uscito ad Aarau nel 1797, può essere considerato il primo giornale argoviese. Il cant. possiede dal 1798 una pubblicazione ufficiale, intitolata dal 1839 Amtsblatt des Kantons Aargau. La stampa si sviluppò a seconda delle correnti politiche e delle regioni; rappresentante del liberalismo centralistico dei primi anni fu Der Schweizerbote di Aarau, fondato da Heinrich Zschokke nel 1804 e pubblicato fino al 1878. Fogli liberali e radicali o democratici sorsero in centri regionali dell'A. rif., ma anche a Baden e a Wohlen: nel 1847 l'Aarauer Tagblatt (dal 1880 Aargauer Tagblatt), nel 1848 la Neue Eidgenössische Zeitung (dal 1856 Tagblatt der Stadt Baden, dal 1870 Badener Tagblatt), nel 1873 lo Zofinger Tagblatt. La stampa catt. conservatrice, i cui inizi risalgono al 1840 (Der Freiämter a Bremgarten), deve molto ai fogli Die Stimme von der Limmat (1842-52) e Die Botschaft (dal 1856), redatti da Johann Nepomuk Schleuniger, e all'Aargauer Volksblatt di Baden, fondato nel 1911. I socialisti si dotarono di un proprio organo con il Freier Aargauer di Aarau (1906). Il partito dei contadini e dei borghesi acquistò nel 1924 lo Schweizer Freie Presse di Baden, ribattezzandolo Aargauische Bauern- und Bürgerzeitung (1938-72). Non ebbero invece vita lunga i giornali dei partiti e dei movimenti degli anni '30 e quello della nuova sinistra (anni '60 e '70). Se fino ai primi decenni del XX sec. vi fu un continuo aumento di testate regionali e politiche, in seguito, e in particolare a partire dagli anni '80, si sviluppò un processo di concentrazione: il Freier Aargauer cessò di uscire nel 1987, l'Aargauer Volksblatt nel 1992, mentre nel 1996 il Badener Tagblatt e l'Aargauer Tagblatt si sono fusi nell'Aargauer Zeitung. Dal 2001 Aargauer Zeitung e Zofinger Tagblatt cooperano con la Solothurner Zeitung e l'Oltner Tagblatt sotto il nome di Mittelland Zeitung. Oltre a questi grandi organi di stampa, esistono numerosi piccoli giornali locali.

Attività statale

Suddivisione territoriale, autorità, amministrazione

L'attività statale e l'amministrazione del cant. sorto nel 1803 si rifanno anzitutto alle tradizioni bernesi e spesso anche dell'Austria anteriore. I distr. sono pure circoscrizioni amministrative, giudiziarie e, dal 1920, elettorali, ma non possiedono alcuna autonomia politica. I com. invece - dapprima patriziali (Ortsbürgergemeinden), dalla metà del XIX sec. anche degli ab. (Einwohnergemeinden) - sono autonomi e dispongono di organi politici propri: l'assemblea com. (dal 1966 il consiglio com. nei com. di una certa dimensione), il sindaco e la municipalità.

Il potere legislativo spetta al Gran Consiglio, quello esecutivo al Consiglio di Stato (Piccolo Consiglio fino al 1852), presieduto dal Landamano (Amtsbürgermeister fino al 1831). I membri del governo, che nel 1852 ha adottato il sistema dipartimentale al posto di quello commissionale, svolgono le loro funzioni a tempo pieno dal 1855. Fino al 1831, il prefetto (Oberamtmann, paragonabile al balivo della vecchia Berna) fu il rappresentante del potere governativo e nel contempo pres. di tribunale a livello distr.; da allora le sue funzioni sono state riprese e suddivise fra il pres. del distr. e quello del tribunale distr. L'ordinamento giudiziario prevede, fin dal 1803, l'esistenza dei giudici di pace quali organi conciliatori (e per cause civili di entità modesta), dei tribunali distr. (prima istanza in materia civile o penale), e del tribunale cant. (ultima istanza; fino al 1831 tribunale d'appello); altri organi provvisori erano i tribunali di circ. e una corte d'assise (Schwurgericht, 1858-1977). Dal 1885 vennero introdotti diversi tribunali speciali (commerciale, del lavoro, minorile ecc.); quello amministrativo risale al 1968.

Nel 1803 il cant. occupava 15 persone nell'amministrazione centrale, qualcuno in più in quella dei distr., degli ist. e dei demani; nel 1996 si contavano ca. 21'000 impiegati statali a tempo pieno. Tra i campi di attività statali più importanti dei primi anni di vita del cant. vi erano la giustizia, gli affari militari ed ecclesiastici e la gestione delle regalie; il cant. aveva alcune competenze anche in campo edilizio, educativo e sociale, ma delegava l'attuazione delle ordinanze e la gestione delle relative spese per lo più ai com. e agli organi privati. Nel 1848 la gestione dei settori postale, doganale e monetario venne affidata alla Conf., che, tra la stessa data e il 1874, assunse anche la direzione degli affari militari. La separazione progressiva fra Stato e Chiesa (ca. 1880-1927) assegnò alle Chiese e alle comunità parrocchiali locali il compito di dirigere e amministrare le attività e i beni ecclesiastici, il diritto di eleggere parroci e pastori ecc. Dal 1852 ca., e in maniera più accentuata dal 1885, allo Stato vennero affidati incarichi generali di natura economica e sociale; lo Stato di diritto cominciò così a trasformarsi gradualmente in Stato sociale. La sua attività si intensificò ulteriormente dopo il 1945, quando la crescita economica e demografica pose problemi del tutto nuovi. Stato ed economia tendono a favorire una chiara separazione dei rispettivi compiti: il primo promuove la seconda in maniera indiretta, in quanto crea le condizioni-quadro e le infrastrutture (scuole, vie di comunicazione, fisco, servizi ecc.) che ne possono favorire lo sviluppo, ma non sussidia direttamente singole ditte o rami economici.

Finanze

Tra il 1822 e il 1830 fu introdotta per la prima volta un'imposta patrimoniale, voluta per ammortizzare il debito statale. Fino alla metà del sec. il cant. poté far fronte alle spese correnti (che sorpassarono il milione di frs. nel 1843) con i proventi di beni statali e regalie (dogane, poste, sale ecc.), le tasse e i prelievi indiretti. Dopo il 1852 vennero create le basi legali per un'imposta diretta, e nel 1855 furono introdotte tasse sul reddito e sulla sostanza; il popolo però, avvalendosi del referendum in materia fiscale introdotto nel 1870, rifiutò tra il 1877 e il 1885 ogni tipo di imposta diretta. Dal 1885 il Gran Consiglio fu autorizzato a prelevare una semi-imposta di Stato, comunque insufficiente; solo nel 1920, quando al cant. fu assegnato il compito di retribuire i maestri elementari, gli vennero concessi introiti fiscali maggiori. Le sue entrate (ancora 6,8 milioni di frs. nel 1915) salirono a 21,9 milioni nel 1920, per poi raggiungere gli 82,5 milioni nel 1950 e i 2244 milioni nel 1990; le imposte costituivano il 21% delle entrate nel 1915, il 35% nel 1920, il 43% nel 1950 e il 54% nel 1990.

Diritto e giustizia, difesa, regalie

L'unificazione del diritto richiese decenni: basti pensare al diritto civile (1828-56), alle leggi in materia penale (1804, 1857), alla procedura penale (1858) o alla legge sulla polizia correzionale (1868). Il cant. dispone di prigioni a Baden (dal 1803) e ad Aarburg (dal 1826), e di un penitenziario moderno a Lenzburg (dal 1864).

L'organizzazione delle truppe (fanteria, cavalleria, artiglieria e treno, zappatori e pontieri) si basò, dal 1816, sul sistema di milizia e sul servizio obbligatorio. L'attiva contava 6048 uomini nel 1837, la riserva 7070.

Esercitando la propria regalia, il cant. coniò monete dal 1805 al 1819 sulla base della relativa legge elvetica del 1799; nel 1819 aderì con altri 19 cant. al concordato che prevedeva la scelta di una moneta sviz. comune e nel 1825 all'accordo monetario fra sette cant. che disciplinava la circolazione di spiccioli e sottoponeva a tariffa unica le valute estere. Dal 1826 al 1831 la moneta divisionale argoviese fu ritirata e riconiata a Berna; il disordine valutario terminò solo con la riforma fed. del 1850.

La vendita del sale era sottoposta al monopolio dello Stato; il suo prezzo fu per lungo tempo una delle questioni politiche più importanti. Dal 1840 ca. lo Stato otteneva il salgemma dalle saline di Riburg (com. di Rheinfelden), Rheinfelden e Kaiseraugst, che nel 1874 si fusero nelle Saline sviz. del Reno e nel 1909 vennero acquistate dal cant. Una successiva fusione con la salina di Schweizerhalle fu all'origine delle Saline sviz. unite del Reno, cui partecipano tutti i cant. con l'eccezione di Vaud.

Educazione e cultura

Prima del 1798 erano attive nelle città argoviesi scuole ted. e lat.; in campagna, il Fricktal conosceva già l'obbligo scolastico generale e l'A. bernese, grazie ad un'ordinanza sulle scuole rurali, provvedeva a un minimo d'istruzione per la gioventù, mentre i baliaggi comuni erano confrontati con una situazione scolastica per lo più scadente. La prima legge scolastica argoviese (1805) sancì l'obbligo scolastico per tutti i bambini e impose l'esistenza di una scuola in ogni com.; la legge scolastica del 1835 diede all'intero sistema le strutture su cui sostanzialmente si basa ancora oggi l'edificio scolastico. L'istruzione elementare è impartita dalle scuole com., cui seguono quelle distr. (proginnasi e scuole reali) e di recente anche altre scuole secondarie e di perfezionamento. Lo Stato gestisce le scuole medie superiori, cioè la scuola cant. di Aarau (fondata nel 1802 e statalizzata nel 1813, fu la prima del genere in Svizzera e la prima a introdurre, nel 1938, gli esami di maturità), l'ist. magistrale (statale dal 1822, trasferito nell'abbazia di Wettingen nel 1847) e, dal 1911, l'ist. magistrale femminile di Aarau, attivo dal 1873. I continui dissidi in merito ai sussidi che il cant. doveva versare ai com. per coprire le spese scolastiche si placarono quando il cant. si assunse l'onere di retribuire i maestri (1920). Come stabilito dalla Costituzione del 1885, lo Stato sussidia scuole professionali di agricoltura, di commercio e di arti e mestieri, gestendone direttamente alcune.

Lo sviluppo del sistema scolastico è stato particolarmente intenso a partire dal 1960. Abbandonato il vecchio principio di una scuola media centralizzata, nel 1961 venne aperta un'altra scuola cant. a Baden; nel 1967 furono create a Wohlen e a Zofingen due succursali degli ist. magistrali, che nel 1976 divennero scuole cant. abilitate agli esami di maturità. Nel contempo fu ampliata l'offerta delle scuole secondarie che conferiscono un diploma; altre scuole di livello superiore sono dal 1965, fra le altre, la scuola tecnica superiore di Windisch e la scuola superiore di economia e amministrazione di Olten, gestita in collaborazione con il cant. Soletta. Il progetto di una Univ. di scienze umane (pedagogia e medicina clinica), lanciato nel 1962, fu sospeso nel 1976, spec. per motivi finanziari; una legge approvata nel 1997 consente la creazione di scuole univ. professionali in cui poter integrare gli ist. superiori.

Fare politica culturale significava, nel XIX sec., occuparsi principalmente di scuola e Chiesa; il cant. gestisce dal 1803 un archivio di Stato e dal 1807 una biblioteca cant., il cui nucleo iniziale è costituito dalla biblioteca del generale di Zugo Beat Fidel Zurlauben. Nel 1896 venne aperto ad Aarau un museo cant. d'arti e mestieri, che ospitava anche la collezione artistica cant. (nel 1959 trasferita al Kunsthaus di Aarau). Il cant. è coinvolto anche nella gestione di altri musei (per esempio il Vindonissa di Brugg o quello di storia naturale e locale di Aarau) e compie discreti sforzi in campo culturale dal 1950, ad esempio rendendo accessibili le sue collezioni conservate nel Museo Argovia del castello di Lenzburg (1956) o nel Kunsthaus di Aarau (1959); dal 1968 sussidia operatori e istituzioni culturali, destinando loro fino all'1% del gettito fiscale.

Trasporti

Il trasporto fluviale non rivestiva quasi più alcuna importanza già nel XIX sec.; i progetti degli anni '50 del XX sec., che prevedevano di rendere navigabili alto Reno e Aar, non vennero quindi mai realizzati. Il traffico stradale, al contrario, crebbe vistosamente già nel XVIII sec.; nel 1803 il territorio argoviese era attraversato da diverse "strade militari e commerciali" carrozzabili (Zurigo-Baden-Murgenthal-Berna, Basilea-Zofingen-Lucerna, Baden-Brugg-Bözberg-Basilea), con diramazioni verso valli e centri importanti. In seguito il cant. provvide a uno sviluppo mirato della rete: la strada dello Staffelegg (1804-10) facilitò i trasporti fra il Fricktal e Aarau, quella di Mutschellen (terminata nel 1842) stabilì un collegamento diretto con Zurigo. Prima del 1880 tutti i com. furono allacciati alla rete stradale tramite arterie cant. e secondarie; i costi furono ripartiti fra Stato e com., ciò che provocò lunghe discussioni. Nel 1859 il cant. divenne l'unico ente competente per la costruzione e manutenzione delle arterie principali e sussidiò la creazione di costose strade secondarie; verso la fine del sec. la costruzione delle strade subì una flessione, ma riprese slancio con l'arrivo dell'automobile dopo la prima guerra mondiale e soprattutto durante l'alta congiuntura seguita al 1945. Ricalcano i tracciati delle antiche direttrici le strade nazionali costruite dal 1966 in territorio argoviese: la A1 (Zurigo-Baden-Lenzburg-Berna), la A2 (Basilea-Zofingen-Lucerna) e la A3 (Basilea-Bözberg-Brugg).

La costruzione dell'autostrada A1 fra Hunzenschwil e Lenzburg nel 1964 ha trasformato il paesaggio del cantone (ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv, Bestand Comet Photo AG).
La costruzione dell'autostrada A1 fra Hunzenschwil e Lenzburg nel 1964 ha trasformato il paesaggio del cantone (ETH-Bibliothek Zürich, Bildarchiv, Bestand Comet Photo AG).

Lo Stato argoviese non ha mai né costruito né gestito direttamente ferrovie, e si è limitato a finanziare la linea del San Gottardo e alcune ferrovie secondarie argoviesi costruite dopo il 1900. Nel 1847 la Compagnia del nord di Zurigo inaugurò il tronco Zurigo-Baden (Spanischbrötlibahn), primo tratto della prevista linea Zurigo-Basilea; dopo il 1852 la scena fu dominata dalla Ferrovia del Nord-Est, che prese il posto della Compagnia del nord, e dalla basilese Ferrovia centrale sviz. Il cant., confrontato con gli interessi divergenti delle sue regioni in materia di trasporti, poté influenzare la politica delle compagnie solo in minima parte. Le grandi vie di transito si svilupparono comunque sul suo territorio: sorsero la linea Olten-Lucerna (1856), la Zurigo-Aarau-Olten (1858), la Basilea-Brugg, attraverso il tunnel del Bözberg (1875), e la Aarau-Arth-Goldau (Ferrovia del sud, 1881), cui si aggiunsero altre linee secondarie. Molti com. argoviesi, peraltro, si fecero coinvolgere nell'impresa della Ferrovia nazionale, che fallì nel 1878 (poco dopo l'apertura della Winterthur-Baden-Zofingen), e li lasciò indebitati fino agli anni '30. I tronchi a scartamento normale costruiti prima del 1900 passarono alle Ferrovie fed. sviz. (FFS) nel 1902 (la sola ferrovia del Seetal nel 1925); all'inizio del XX sec. vennero costruite da compagnie private alcune linee secondarie già pianificate in precedenza. Le FFS elettrificarono le loro linee su suolo argoviese nel periodo 1907-46; dagli anni '60 la Zurigo-Berna e la ex Ferrovia del sud divennero grandi vie di transito (linea dello Heitersberg, 1975); la parte orientale del cant. è allacciata alla rete della S-Bahn (ferrovia veloce) zurighese dal 1990. Dagli anni '50 vennero create e sviluppate reti di autobus (in parte gestite da enti regionali) ad Aarau e a Baden, più tardi anche a Lenzburg, a Brugg e nella valle della Wigger; risale al 1993 l'istituzione del consorzio tariffale argoviese, cui fa capo l'intero territorio cant. salvo il Fricktal (che dal 1987 fa parte del consorzio della Svizzera nordoccidentale).

Sanità

Attraverso singoli decreti e leggi di vasto respiro (legge sanitaria del 1836), il cant. cominciò presto a disciplinare la formazione e l'attività del personale medico e di polizia sanitaria nonché il servizio medico di base (per esempio con la vaccinazione obbligatoria contro il vaiolo). L'ist. ospedaliero di Königsfelden, sorto ancora sotto il dominio di Berna, fu adibito a ospedale cant.; nel 1872 venne aperta nello stesso com. una casa di cura, mentre nel 1886 l'ospedale cant. fu trasferito ad Aarau. A partire dal tardo XIX sec., com. e ass. hanno creato molti ospedali regionali, sanatori, case per malati cronici, per anziani ecc.; un secondo ospedale cant. esiste dal 1978 a Baden.

Politica sociale

Secondo la legge sui poveri del 1804, l'assistenza pubblica doveva essere garantita dai patriziati; l'incombenza passò nel 1936 ai com. A metà del XIX sec., quando gli oneri assistenziali aumentarono in maniera considerevole, una disposizione costituzionale impose al cant. di sovvenzionare i com. più colpiti e di provvedere ad "un'organizzazione adeguata dell'emigrazione" per ridurre il numero degli indigenti, alloggiati in appositi ospizi o assistiti a domicilio. Dopo il 1850 spec. ambienti ecclesiastici e privati crearono un sistema differenziato di istituzioni assistenziali; nel periodo interbellico lo Stato promosse programmi di occupazione temporanea per diminuire la disoccupazione e aiutare aziende in pericolo.

Il lavoro in fabbrica fu regolamentato solo nel 1862; la legge di polizia delle fabbriche - sostituita nel 1877 dalla legge fed. sulle fabbriche - vietava di assumere dodicenni e limitava a 12 ore la giornata lavorativa dei minori di 16 anni.

Politica economica

Il governo ha competenze in materia agraria dal 1852. Lo Stato, che in un primo tempo promosse la formazione dei contadini con scuole, corsi e sovvenzioni, dal 1855 cominciò a sussidiare i lavori di bonifica e dal 1872 anche i raggruppamenti fondiari (in misura più consistente dal 1884, quando a tale scopo furono previste sovvenzioni fed.).

Sul modello dell'Austria anteriore, nel 1805 il cant. creò un ist. per l'assicurazione immobiliare e contro gli incendi obbligatoria per tutti i proprietari, il primo nel suo genere in Svizzera. Nel 1910 nacque una cassa cant. di assicurazione contro gli infortuni per i funzionari, i maestri e gli allievi; fallirono, invece, i tentativi di creare un'assicurazione mobiliare cant. e di imporre un'assicurazione malattia obbligatoria. Dal 1897 l'ufficio cant. delle assicurazioni dirige gli ist. assicurativi statali e sorveglia l'attività delle assicurazioni private.

Fino a XIX sec. inoltrato, una parte del patrimonio dello Stato era investita in titoli ipotecari. Nel 1855 aprì i battenti a Aarau la Banca argoviese, una banca di tipo misto che si occupava di affari sia ipotecari sia commerciali, la cui fondazione era prevista dalla Costituzione del 1852 e che aveva lo scopo di soddisfare il bisogno di denaro della pop. Nel 1913, con il nome di Banca cant. argoviese, fu trasformata in banca dello Stato con statuto pubblico indipendente; a fine 1999 contava 30 filiali, oltre alla sede centrale ad Aarau, e aveva un totale di bilancio di 11'083,8 milioni di frs.

Nel 1914 Emil Keller, membro del governo argoviese, promosse la fondazione della Forze motrici della Svizzera nordorientale SA (NOK), cui aderirono nove cant. e di cui l'A. detiene il 28% del capitale azionario. La compagnia rilevò dalla A.G. Motor di Baden le Beznau-Löntsch-Werke e creò o contribuì a creare molte altre centrali (anche in A.); costruttrice di due delle tre centrali nucleari in territorio argoviese - Beznau I (1969) e Beznau II (1971) - e socia della terza (Leibstadt, 1984), essa fornisce corrente all'azienda elettrica argoviese (AEW), fondata nel 1916.

Società, economia e cultura nel XIX e XX secolo

Popolazione e insediamento

La pop. di A., uno dei sei grandi cant. cui nel 1803 l'Atto di mediazione aveva concesso due voti alla Dieta fed., si avvicinò nella prima metà del XIX sec. a quella di Vaud; nel 1850 era terzo dietro a Berna e a Zurigo per numero di ab. La riforma agraria e la costruzione di filande meccaniche aumentarono le fonti di guadagno. Il calo del tasso di mortalità e soprattutto una grande eccedenza di nascite contribuirono all'aumento della pop.; nel 1850 la percentuale dei forestieri era soltanto del 5,1%, contro una media nazionale del 9,6%. La crescita si interruppe solo con la carestia degli anni 1816-17. Nel XIX sec. la densità più alta si registrava nell'A. sudoccidentale, precocemente industrializzata, anche se priva di agglomerati veri e propri; ancora nel 1888, le 12 piccole città dell'A., risalenti al ME, contavano solo il 15% della pop. complessiva.

Una cattiva congiuntura e alcuni anni negativi rovesciarono la situazione: fra il 1850 e il 1888 l'A. fu l'unico cant. con la pop. in diminuzione, e fu superata da Vaud (1860) e San Gallo (1880). Dal 1851 al 1855 una seconda ondata migratoria (dopo quella del 1817) spinse 8019 persone (ca. il 4% della pop.), sostenute materialmente da cant. e com., a cercare fortuna oltremare (più dell'80% negli Stati Uniti); in seguito alla crisi economica mondiale del 1873, una terza ondata migratoria (1880-85) portò oltreoceano altri 5305 argoviesi. Ancora più vistoso fu l'inizio del movimento (spec. dalle regioni rurali del Giura e da quelle meridionali) verso i centri industriali sviz. emergenti (soprattutto Zurigo e Basilea) e altri paesi europei.

Fra il 1889 e il 1914 la pop. tornò ad aumentare soprattutto nelle zone orientali industrializzate dell'Altopiano, nonostante i saldi migratori per lo più lievemente negativi. Lo sviluppo della Brown Boveri (BBC), fondata nel 1891, attirò molti Conf. degli altri cant. nel distr. di Baden che, fra il 1890 e il 1910, raggiunse dapprima il livello di densità demografica dei distr. dell'A. occidentale e, in seguito, lo superò nettamente. La percentuale di residenti sviz. di altri cant. salì costantemente, passando dall'8% del 1888 al 31% del 1950; quella degli stranieri raggiunse la punta massima verso il 1910 (8% della pop. complessiva), con 18'235 persone (di cui 52% ted. e 37% it.). Nella difficile situazione congiunturale del periodo tra le due guerre, la curva demografica si appiattì; così come a livello nazionale la percentuale di stranieri scese, prima del 1941, a meno del 3%.

Dopo il 1945 l'alta congiuntura favorì in A., in posizione strategica grazie alle vie di comunicazione, una forte ondata di sviluppo. Nel 1960 il cant. riguadagnò il quarto posto nella graduatoria nazionale della pop. che, dal 1950 al 1990, è aumentata in media dell'1,3% annuo, soprattutto grazie all'immigrazione (unico lieve calo nel periodo di recessione 1975-76). Dal 1950 al 1970 l'afflusso di manodopera straniera nell'industria e nell'edilizia fu superiore alla media nazionale; dal 1941 al 1970 la percentuale di stranieri passò dal 3 al 18%. Dopo la diminuzione negli anni di recessione, il loro numero riprese a salire costantemente, superando nel 1996 la soglia dei 100'000 ab. (19% della pop.), così composti: 28% it. (ancora il 57% nel 1974), 32% dai Paesi della ex Iugoslavia e 10% ca. turchi. La pop. è aumentata in tutti i distr.; l'ulteriore sviluppo della BBC e il rafforzamento dei legami con l'area metropolitana zurighese hanno provocato una crescita superiore alla media in quello di Baden.

Vasti quartieri residenziali sorsero nelle regioni confinanti con Zurigo e Basilea, lungo le autostrade (per esempio a Spreitenbach) e, a partire dagli anni '80, sempre più anche in zone decentrate (per esempio nei distr. di Laufenburg e Muri). Benché fra il 1955 e il 1990 sia stato edificato l'11% della superficie cant. (ca. 15'000 ettari di terreni agricoli), l'A. è rimasta un cant. composto prevalentemente da cittadine medie e piccole; il com. più popoloso (più grande di Aarau dal 1955) è Wettingen, che nel 1990 contava solo 17'706 ab.; agglomerati urbani sono considerati Aarau e Baden (dal 1930), Brugg e Zofingen (dal 1980) e Lenzburg (dal 1990); 14 com. argoviesi fanno parte dell'agglomerato di Zurigo, cinque di quello di Basilea.

Sviluppo demografico del canton Argovia 1798-1990

PeriodoAbitantiaCrescita compessivabSaldo naturale relativobSoldo migratoriobPercentuale di stranieriaPercentuale di persone di età superiore ai 59 annia
1798-1836/37125 66910‰    
1836/37-1850182 7557‰9‰-2‰  
1850-1860199 852-3‰5‰-8‰1,4% 
1860-1870194 2082‰7‰-5‰1,5%8.6%
1870-1880198 718c0‰7‰-7‰1,8%9,3%
1880-1888198 357c-3‰5‰-8‰2,6%10,2%
1888-1900193 5805‰8‰-3‰2,8%11,5%
1900-1910206 49811‰10‰1‰4,9%11,0%
1910-1920230 6344‰8‰-4‰7,9%9,7%
1920-1930240 7768‰9‰-1‰5,5%9,3%
1930-1941259 6444‰7‰-3‰5,2%10,1%
1941-1950270 46312‰11‰1‰2,8%12,0%
1950-1960300 78218‰11‰7‰3,6%12,4%
1960-1970360 94018‰12‰6‰10,9%13,1%
1970-1980433 2845‰6‰-1‰18,5%14,1%
1980-1990453 44211‰5‰6‰14,8%15,6%
1990507 508   17,1%16,8%

a All'inizio del periodo di calcolo.

b Tasso medio di incremento annuo.

c Popolazione «presente».

Sviluppo demografico del canton Argovia 1798-1990 -  Ufficio federale di statistica; Historische Statistik der Schweiz

Economia

Intorno al 1800 l'attività protoindustriale (ad esempio la filatura e la tessitura) era diffusissima nell'antica A. bernese e nei Freie Ämter (paglia intrecciata); nell'antica contea di Baden e nel Fricktal non vi erano industrie, salvo produzioni a domicilio destinate ai fabbricanti di Zurigo e Basilea. Un nuovo polo industriale fra Baden e Brugg si formò verso il 1830, quando le filande iniziarono a sfruttare l'energia dei fiumi Limmat e Reuss. Nel 1870 il 42% della pop. attiva lavorava nel settore secondario. La grande depressione degli anni attorno al 1870 provocò nell'altopiano argoviese (Baden, Lenzburg e Zofingen) crisi finanziarie ed economiche locali, che nel 1878 causarono ad esempio il fallimento della Ferrovia nazionale. Lo sviluppo industriale entrò quindi in un periodo di stagnazione. Nel 1890 ca., la nascita della BBC e di diverse altre ditte avviò una seconda fase di industrializzazione, durante la quale il ramo metallurgico e meccanico superò quello tessile. Benché le regioni fortemente agrarie del Fricktal e dei Freie Ämter venissero poco coinvolte, l'industria argoviese si sviluppò spec. lungo gli assi di traffico; in particolare, nuove imprese come la Feldschlösschen si istallarono lungo il tracciato della ferrovia del Bözberg (1876). Ai depositi aziendali, come quello della Mobili Pfister di Suhr sulla strada Zurigo-Berna (1939), si affiancarono vari magazzini nei pressi dell'autostrada e della stazione di smistamento Limmattal (1978). Nell'ambito di questo ulteriore sviluppo industriale, la percentuale dei lavoratori nel secondario raggiunse un massimo del 64% (1960); il passaggio al terziario ebbe luogo solo in seguito ai mutamenti strutturali degli anni '70 e '80, mentre già a partire dal XIX sec. la pop. attiva nel primario diminuì in maniera quasi lineare.

Baden a volo d'uccello attorno al 1925 e il quartiere della fabbrica Brown, Boveri & Cie (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden).
Baden a volo d'uccello attorno al 1925 e il quartiere della fabbrica Brown, Boveri & Cie (Historisches Archiv ABB Schweiz, Baden). […]

Agricoltura

Alla fine del XVIII sec., l'avvicendamento triennale delle colture medievale era già superato in tutte le regioni argoviesi; gli antichi maggesi erano per lo più coltivati e anche parte dei terreni comuni era già suddivisa. Il passaggio alla gestione individuale delle terre era più progredito nell'antica A. bernese. L'abbandono completo dell'avvicendamento triennale avvenne solo nella seconda metà del XIX sec., pur restando dominante la cerealicoltura. I 3/4 della pop. erano piccoli contadini o piccoli artigiani, con poche proprietà o perfino privi di terra propria; il loro alimento di base era la patata, coltivata dal 1740 ca. Il riscatto volontario delle decime, previsto dalla Costituzione del 1803, si trascinò fino al 1850; quello dei censi addirittura fino al 1880. Spesso gli oneri gravanti sui terreni vennero trasformati in debiti ipotecari. La proprietà fondiaria, già molto indebitata, era anche frammentata da spartizioni ereditarie e dalle suddivisioni dei campi sottoposti all'avvicendamento.

Dal 1850, e in modo più accentuato dopo il 1870, la concorrenza del grano straniero (a buon mercato) provocò il passaggio dalla cerealicoltura all'economia lattiera e a coltivazioni foraggere. Dal 1850 al 1886 il numero dei capi di bestiame aumentò di sette volte; il cant. istituì premi destinati agli allevatori e vennero fondate numerose cooperative lattiere e casearie. Il cambiamento strutturale proseguì fino al periodo tra le due guerre: dal 1880 al 1934 la superficie cerealicola diminuì del 45% a favore dei prati. Molti piccoli contadini, non in grado di effettuare la riconversione all'economia lattiera, trovarono posto nell'industria, ma non rinunciarono in genere a una mucca e a un po' di terra per l'approvvigionamento fam. In tal modo, dal 1905 al 1939, le piccole aziende (con meno di tre ettari) passarono dal 52 al 39% (in valori assoluti, da 10'665 a 6350). Nel 1880 ca. la svolta strutturale portò la viticoltura, diffusa spec. sui pendii del Giura, a toccare un massimo di 2700 ettari (2% dell'area coltivata); l'A. raggiunse il quinto posto nella graduatoria dei cant. viticoli. Poco dopo il 1900, l'invasione della fillossera ridusse i vigneti, la cui superficie scese a 330 ettari nel 1935; raggiunta la soglia minima verso il 1965 (212 ettari), l'area viticola risalì a quasi 400 ettari nel 1995.

La meccanizzazione, avviata con l'introduzione di falciatrici e voltafieno intorno al 1900, divenne più rapida dopo il 1945, liberando ulteriore manodopera. Nel 1900 i contadini rappresentavano il 36% della pop. attiva (superati per la prima volta dagli operai); nel 1941 ancora il 21%; nel 1990 solo il 3%. Le aziende agricole scesero dalle 18'777 unità del 1939 (per ⅔ gestite come attività principale) a 6845 nel 1990 (solo per metà come attività principale), con un aumento della superficie media da 4,5 a 9,5 ettari; nello stesso periodo la superficie dei campi coltivati raddoppiò, a scapito dei prati naturali. La cerealicoltura tornò a superare per importanza le coltivazioni foraggere, mentre il patrimonio bovino si arricchì in misura minima: nel 1990 la superficie dei campi era di nuovo aumentata rispetto al 1850 o alla seconda guerra mondiale. Nuovi prodotti, diffusi dagli anni '50, erano il mais e la barbabietola da zucchero; l'area aziendale complessiva era tuttavia diminuita del 20% ca., corrispondente a 1/10 del territorio cant. In proporzione alla sua superficie, l'A. aveva quindi perso in media il doppio di terre coltivate rispetto agli altri cant., spec. a causa dei molti appezzamenti sacrificati a favore di infrastrutture stradali e logistiche.

Dalla seconda metà del XIX sec., il cant. promosse la formazione agricola, direttamente o attraverso il versamento di sussidi alla Soc. argoviese di agricoltura (fondata nel 1838) e le migliorie dei terreni. Dal 1872 si cercò di porre rimedio alla frammentazione delle parcelle attraverso raggruppamenti fondiari. Durante il periodo delle più importanti migliorie fondiarie, negli anni '60 e '80, la costruzione di nuove reti di strade agricole e l'eliminazione di siepi divisorie, ruscelli e alberi da frutto favorirono la meccanizzazione; ca. 150 aziende contadine lasciarono i villaggi, spesso trasferendosi in un "casale-tipo argoviese" creato dal 1964, vincolato a norme e sussidiato dal cant.

Industria, artigianato, arti e mestieri

L'ordinanza del 1806 sull'artigianato, che disciplinò le professioni artigiane e inglobò elementi che erano retaggio del sistema corporativo, venne gradualmente attenuata e poi abolita in via definitiva nel 1860. Nel 1857 gli artigiani qualificati erano ca. 10'000, quasi sempre attivi in piccole aziende la cui produzione era destinata a coprire il fabbisogno delle zone circostanti. Per migliorare la formazione professionale, agevolare l'ottenimento di crediti e favorire la socializzazione, essi fondarono ass. locali (a Zofingen nel 1837 e ad Aarau nel 1845), che nel 1894 vennero riunite sotto un'org. ombrello, l'Unione cant. Prima del 1840 la filatura del cotone venne meccanizzata e concentrata in fabbriche; la prima filanda meccanica venne aperta da Johann Herzog ad Aarau (1810). Dal 1825 ricchi produttori zurighesi di filati (Bebié a Turgi, Heinrich Kunz a Windisch) tentarono lo sfruttamento della Limmat e della Reuss assumendo operai qualificati dell'Oberland zurighese, dei distr. argoviesi (Kulm, Lenzburg) e manodopera ausiliaria proveniente dai com. agricoli di distr. attigui e dalla Germania (Baden meridionale). La fondazione di altre filande nell'A. orientale da parte di imprenditori zurighesi a Baden (1835) e a Wettingen (1857) contribuì alla formazione di un nuovo polo industriale; nel 1857 le 191 ditte tessili del cant. davano lavoro a 10'600 operai (su un totale di 11'500) e a oltre 40'000 lavoratori a domicilio, coprendo ca. il 90% della produzione industriale argoviese. I dati comprendono anche quelli relativi alla lavorazione della paglia, che richiedeva molta manodopera e rappresentava una delle uniche industrie del Freiamt inferiore; tale ramo, che in termini di effettivi aveva superato quello cotoniero, si occupò dal 1830 della lavorazione industriale della paglia di segale indigena, della paglia colorata, della paglia di frumento importata, e di altri materiali come crine di cavallo, stoppa e canapa.

La graduale meccanizzazione della tessitura del cotone e dell'industria della seta e della paglia, unita alla crescente concorrenza intern., provocò nella seconda metà del XIX sec. un forte calo del numero di aziende e del personale tessile (ancora ca. 13'000 persone nel 1900). Nuove industrie assorbirono la manodopera tessile e contadina disoccupata, conquistando nuove regioni: tabacchifici (prima nell'alta valle della Wyna, poi nel Seetal) dal 1838, lavorazione dei metalli spec. nelle valli della Limmat e della Reuss dal 1860 ca., calzaturifici dal 1864 (aziende decentrate, che si installarono soprattutto grazie alla diffusione delle filiali della ditta Bally). La rete ferroviaria, iniziata nel 1847, agevolò i trasporti industriali, ma divenne realmente importante solo gradualmente, grazie all'apertura di nuove aziende: il fattore decisivo fu innanzitutto la vicinanza a corsi d'acqua, da cui si traeva la forza motrice. L'uso di macchine a vapore era limitato a pochi casi; solo l'elettricità consentì di allontanarsi dai fiumi e di avvicinarsi al tracciato ferroviario. Ne trassero benefici soprattutto il ramo metallurgico e quello meccanico, che prese piede a Baden, Brugg e Aarau dal 1890 ca.; i due settori davano lavoro a ca. 3400 operai nel 1900. Altre attività tipicamente argoviesi che si svilupparono prima del 1900 furono l'estrazione del sale (dal 1844) e la produzione di birra nell'area di Rheinfelden; per quanto riguarda i cementifici, una prima fabbrica venne fondata ad Aarau nel 1832 e quattro grandi stabilimenti vennero inaugurati ad Aarau, Wildegg, Holderbank e Siggenthal-Würenlingen negli anni 1883-1913. L'industria conserviera Hero di Lenzburg venne fondata nel 1886; quella del legno e dei mobili si diffuse dopo il 1900 spec. nella bassa valle dell'Aar; l'industria dell'alluminio trovò spazio nella valle della Wyna dal 1897. Le compagnie di elettricità sorte dal 1890 al 1945 crearono 15 centrali di medie e grandi dimensioni, stabilitesi in parte nel cant. Fondata nel 1895, la AG Motor si unì nel 1923 con la Motor-Columbus; nel 1914 a Baden si insediò la NOK.

Lo sviluppo industriale nel ramo metallurgico, meccanico e degli apparecchi (Kern ecc.), che negli anni '20 strappò il primato a quello tessile, favorì dopo il 1900 un'ulteriore ondata di industrializzazione: se intorno al 1900 l'A. era ancora all'undicesimo posto tra i cant. più industrializzati, nel 1930 aveva raggiunto la terza posizione (dietro Glarona e Soletta). Fino agli anni attorno al 1890, oltre la metà della manodopera industriale argoviese era costituita da donne; in seguito i settori trainanti assunsero soprattutto uomini, diminuendo sensibilmente la quota delle donne attive. La forte crescita della BBC, che nel 1945 era il maggior datore di lavoro privato in Svizzera (15'000 dipendenti), spostò ulteriormente il baricentro industriale nel distr. di Baden. Le crisi economiche dell'inizio degli anni '20 e '30 aumentarono la disoccupazione temporanea (4,6% della pop. attiva nel 1936, contro una media nazionale superiore al 6%); molte aziende, spec. tessili, furono costrette alla chiusura.

Dopo il 1945 l'alta congiuntura e l'afflusso di manodopera straniera permisero una forte espansione dell'industria e dell'edilizia. Le compagnie elettriche rafforzarono le loro attività nel cant., e l'acqua di raffreddamento fornita dall'Aar e dal Reno favorì la costruzione di impianti nucleari: l'ist. di ricerca di Würenlingen venne aperto nel 1955, le due centrali di Beznau nel 1969 e nel 1971, quella di Leibstadt nel 1984. Nel 1988 forti resistenze fecero tuttavia cadere il progetto di un'altra centrale atomica, prevista a Kaiseraugst. Alcune ditte provenienti da altri cant., ad esempio la Basler Chemie del Fricktal nel 1956, si trasferirono lungo i tronchi autostradali argoviesi inaugurati dal 1966 al 1980 e poi nel 1996.

Gli sforzi per limitare il numero di stranieri, legati a tre fasi di recessione (1974-76, 1982, dopo il 1989), furono alla base di un forte cambiamento strutturale. Sparì del tutto l'industria della paglia, che già negli anni '60 aveva perso il suo ultimo grande mercato, l'America del nord. L'industria tessile, con un ultimo polo nel distr. di Zofingen, decadde e divenne un ramo secondario. La svolta colpì anche grandi imprese del ramo dominante metallurgico, meccanico ed elettrico, che nel 1995 dava lavoro al 27% degli operai del secondario. Nel 1986 cominciò la ristrutturazione del gruppo Sprecher + Schuh; nel 1987 la BBC e l'Asea si fusero nell'Asea Brown Boveri (ABB); nel 1991 chiuse invece i battenti la Kern. Di conseguenza, il tipico segmento argoviese delle piccole e medie imprese assunse rinnovata importanza dalla fine degli anni '80; dal 1975 la percentuale dei disoccupati è rimasta lievemente inferiore alla media sviz.

Servizi

Nel 1870 il terziario dava lavoro al 9% della pop. attiva. Tale percentuale aumentò regolarmente ma rimase sempre inferiore alla media nazionale; nel 1980 era ancora del 44%. Il superamento del settore secondario avvenne solo più tardi, sull'onda della terziarizzazione (55% nel 1990, 59% nel 1995). Attualmente i rami più importanti sono, oltre al commercio (18% della pop. attiva nel 1995), l'amministrazione pubblica, l'insegnamento, la sanità e l'assistenza sociale.

Il bagno famigliare a Baden all'inizio del XIX secolo. Acquatinta di Franz Hegi (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00166-1).
Il bagno famigliare a Baden all'inizio del XIX secolo. Acquatinta di Franz Hegi (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00166-1).

Il turismo mantenne un ruolo modesto, con l'eccezione dei vecchi stabilimenti termali di Baden, Schinznach-Bad, Rheinfelden, e Zurzach (dal 1955). Oltre alle molte casse di risparmio locali sorte dal 1812, nel periodo 1849-72 i settori arti e mestieri, commerciale e industriale fondarono una serie di banche d'affari, fra cui la Banca argoviese (1854; di tipo misto), divenuta nel 1913 di proprietà dello Stato con il nome di Banca cant. argoviese. Le grandi banche si diffusero solo più tardi. Nel 1919 l'Unione di banche sviz. rilevò l'Aargauische Creditanstalt di Aarau, che a sua volta nel 1915 aveva assorbito la Bank in Baden; la Banca popolare sviz. (BPS) aprì nel 1920 una filiale a Brugg; la Soc. di banca sviz. acquistò nel 1935 una quota della Bank in Zofingen, fondata nel 1863. L'A. guidò per decenni la graduatoria dei cant. con il maggior numero di ist. finanziari pro capite. Un forte processo di concentrazione avvenne tra il 1989 e il 1995, quando tre banche argoviesi indipendenti e le filiali cant. della BPS formarono la Neue Aargauer Bank, affiliata al Credito sviz. In campo assicurativo, nessuna compagnia privata argoviese affianca l'ist. cant., che dal 1805 comprende l'assicurazione sugli edifici, e dal 1910 la cassa cant. di assicurazione contro gli infortuni.

Hôtel e bagni di S. Verena a Baden a metà del XIX secolo (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00148-1).
Hôtel e bagni di S. Verena a Baden a metà del XIX secolo (Staatsarchiv Aargau, Aarau, Grafische Sammlung, GS/00148-1). […]

Data la posizione centrale di A., il settore dei traffici fu sempre importante; dal 1960 ha registrato un nuovo slancio con l'apertura di nuovi centri di distribuzione e di acquisti vicino alle autostrade (ad esempio a Spreitenbach).

Società

Il principio della parità di diritti fu introdotto tra il 1798 e il 1803 e poté beneficiare di presupposti favorevoli, in quanto i discendenti dei titolari di antiche giurisdizioni erano poco influenti; piccole città e sedi di mercato persero i loro privilegi ma poterono conservare un ruolo dominante come centri politico-amministrativi, economici e culturali. I conventi maschili, proprietari di vasti terreni e molto influenti, furono soppressi nel 1841.

Le confessioni si mescolarono soprattutto in seguito ai movimenti migratori legati all'industrializzazione; nel 1860 Aarau contava il 18% di catt., mentre Baden il 25% di rif. Nel 1841 venne soppressa la barriera del censo, che dal 1803 limitava il diritto di eleggibilità e (in certi casi) il diritto di voto. Verso la metà del XIX sec., tuttavia, si parlò spesso di tensioni fra "signori" (vale a dire sia la classe colta e possidente sia "Aarau", e cioè l'élite politica) e "popolo". Il coinvolgimento di gruppi marginali, che ancora intorno al 1840 comprendevano qualche migliaio di persone, fu realizzato solo sull'arco di più decenni; se Heimatlosen, ab. della campagna (Landsassen) e ab. perpetui (Einsassen) ottennero la cittadinanza nel 1847, agli ebrei vennero riconosciuti gli stessi diritti dei cittadini sviz. solo a partire dal 1877.

Fino agli inizi del XX sec. la società argoviese mantenne un'impronta rurale, piccolo-contadina e piccolo-borghese; pochi erano i commercianti e gli industriali ricchi, con un alto tenore di vita. Non esistevano grandi proprietà fondiarie, mentre i proprietari terrieri erano numerosi (33'770 nel 1850). Nel XVIII e XIX sec. solo il 20-30% ca. dei contadini aveva terre che permettevano loro di vivere di sola agricoltura; i bassi ceti rurali erano costretti a un lavoro accessorio nell'artigianato e nell'industria domestica. Intorno al 1850 la crescente pressione demografica, il crollo congiunturale nell'industria e i cattivi raccolti determinarono una rapida diffusione della povertà: i beneficiari di assistenza pubblica, 9705 nel 1830, divennero 25'017 (13% della pop.) nel 1855, per poi scendere alla metà nel 1860 e restare sopra i 10'000 fino al 1950. Ancora nel 1871, 1/4 dei maschi adulti era privo dei diritti civici a causa di povertà, fallimento o altro; molti emigrarono. Solo dal 1900 le fabbriche e il terziario poterono assorbire una parte della manodopera che non trovava più lavoro nell'agricoltura e nell'industria domestica. La dispersione delle fabbriche (spec. nell'A. sudoccidentale) contribuì al mantenimento fino al 1950 di una società di piccoli contadini-operai (i cosiddetti Rucksackbauern), che sfuggirono alla proletarizzazione.

Nel XIX sec. si sviluppò gradualmente una rete di ass. locali. Alcune gilde, confraternite ecc. risalivano a tempi remoti; nelle città, ad esempio, le soc. di tiro avevano una tradizione fin dal tardo ME, mentre in campagna datano del XIX sec. Verso il 1820 la ginnastica fu resa popolare da immigrati ted.; nei decenni successivi sorsero molte soc. ginniche, corali e musicali locali. Tiratori, ginnasti e coristi fondarono ad Aarau - risp. nel 1824, nel 1832 e nel 1842 - le loro org. nazionali. Nel XX sec. l'offerta associativa si differenziò attraverso la creazione di circ. femminili rurali, gruppi di samaritani, filodrammatiche ecc. e di ulteriori sezioni di soc. ginniche. Fino alla seconda guerra mondiale fiorirono ass. socialiste e catt.; in seguito sempre più ass. accettarono membri senza distinzione di origine, confessione e status sociale, costituendo un importante fattore di integrazione sociale.

Le donne, benché svantaggiate per consuetudine, e fino al 1972 anche per legge, erano comunque da sempre integrate nella realtà lavorativa agricola, artigianale e industriale; nel 1885 costituivano il 56% della manodopera di fabbrica. Le ragazze poterono accedere alle scuole com. fin dall'inizio, alle scuole distr. solo dal 1865 e alla scuola cant. dal 1896; donne con formazione acc. furono attive nel cant. dalla fine del XIX sec., ma il loro numero rimase limitato fino al 1950. Nel 1990 la percentuale di donne nella scuola secondaria e nell'apprendistato oscillava fra il 40 e il 50%.

La società del dopoguerra è stata caratterizzata dalla diffusione del benessere in fasce sempre più ampie della pop.; nel 1950 si contava un'automobile ogni 37 ab., nel 1990 ogni due. Alla scomparsa dei piccoli contadini si aggiunse, con la terziarizzazione, anche quella di una vera e propria classe operaia. Gli immigrati stranieri furono emarginati sul piano sociale e, in un primo tempo, anche territoriale: l'acuta penuria di alloggi costrinse fino agli anni '60 (per gli impiegati nell'edilizia anche parecchio oltre) molti di loro ad abitare in baraccopoli. Oltre a formare proprie ass., parecchi immigrati di vecchia data, che dopo il 1975 non fecero ritorno nei Paesi di origine, vennero assimilati e richiesero la cittadinanza. La maggioranza degli stranieri, proveniente dal 1980 ca. soprattutto dai Balcani e dalla Turchia, appartiene ai ceti bassi.

Il rimescolamento confessionale subì un'accelerazione nelle regioni più soggette ai traffici, spec. al confine con il cant. Zurigo e nel Fricktal inferiore. L'aumento della mobilità indebolì il legame con il luogo di residenza. Il numero di forestieri, pendolari, frontalieri, degli arrivi e delle partenze aumentò di molto con conseguenti mutamenti della struttura sociale di parecchi com.

Vita culturale e religiosa

Dal 1803 si compirono sforzi in favore di una cultura cant. comune. Nel XIX sec. la politica culturale coincideva con la politica ecclesiastica e scolastica; sebbene lo Stato possedesse diverse collezioni, arti e scienze erano lasciate all'iniziativa privata. Un ruolo di spicco in tal senso fu quello svolto da ecclesiastici e insegnanti; fondata nel 1811 da Heinrich Zschokke e dai suoi amici, la Soc. per la cultura patriottica, che valse al cant. la definizione - senza dubbio ironica - di "cant. culturale", fu l'antecessore di molte ass. e istituzioni con scopi scientifici, culturali, economici, educativi e assistenziali. Biblioteche, circ. di lettura e ass. culturali, già presenti in alcune città, si formarono anche nelle zone rurali.

Le regioni argoviesi, improntate a tradizioni diverse e orientate verso vari centri di altri cant., hanno potuto conservare le loro specificità culturali. In molti luoghi sono state tramandate vecchie usanze, talvolta riproposte per rafforzare l'identità; altre sono state create, come la festa della vendemmia di Döttingen (inizio anni '50) o quella in onore di S. Cordula a Baden (1964 ca.). Spec. nelle città dell'A. occidentale sono celebrate in forma tradizionale feste giovanili nate nel XIX sec., in parte risalenti a tradizioni più antiche; sagre (Chilbi) e carnevali sono ancora presenti nelle zone catt., mentre in molti luoghi la secolarizzazione della società ha fatto scomparire processioni e pellegrinaggi. Città, villaggi e ass. organizzano numerose feste, introdotte di recente.

Dal 1950 si compiono discreti sforzi di promozione culturale; al notevole impulso dato dalla fondazione culturale Pro Argovia, fondata nel 1952, si è aggiunto nel 1960 quello del centro d'incontri Stapferhaus, aperto nel castello di Lenzburg, che ha acquisito risonanza nazionale. Il Kurtheater, primo teatro di prosa del cant., è stato aperto a Baden nel 1952; dal 1961 sono state create varie Univ. popolari. In molti com. esiste un museo locale; musei civici con criteri professionali esistono solo ad Aarau e a Baden. Collezioni cant. sono esposte al Museo delle belle arti di Aarau (dal 1959) e al castello di Lenzburg (dal 1956). La prosperità economica e la crescente mobilità hanno favorito la valorizzazione della cultura; la legge cant. sulla cultura del 1968 consente allo Stato di sussidiare operatori e istituzioni culturali anche con l'1% del gettito fiscale; ciò ha permesso di sovvenzionare anche gruppi professionali di alto livello (Opera argoviese, Orchestra sinfonica argoviese ecc.). Negli anni '70 fiorirono i piccoli teatri e (dal 1972 al 1980) il festival di musica folk di Lenzburg, nell'ambito del quale fu organizzato il primo grande concerto all'aperto della Svizzera. Nel corso degli anni '80 e '90 si è potuta sviluppare anche la cultura alternativa, che trova spazio in vecchi edifici abbandonati.

La religiosità proposta dalle due Chiese nazionali, e da quella rif. in particolare, era di carattere liberale. Membri di correnti pietiste e fondamentaliste, ancora piuttosto numerosi (spec. nell'A. sudoccidentale), non hanno mai lasciato la Chiesa ufficiale. L'ass. evangelica, fondata nel 1865 e oggi chiamata Landeskirchliche Minoritätsgemeinde, ha pastori propri. Nel corso del XX sec. l'A. ha subito fra l'altro l'influsso intellettuale di Karl Barth, che scrisse il suo commento pionieristico alla Lettera ai Romani quando era pastore a Safenwil. La lotta dei liberali per limitare le festività catt. e le pratiche della religione popolare ottenne qualche risultato; tuttavia la politica ecclesiastica antiromana, culminata negli articoli di Baden (1834), nella soppressione dei conventi (1841) e nel Kulturkampf degli anni attorno al 1870, venne combattuta dalla grande maggioranza degli ecclesiastici e del popolo catt., che reagirono attraverso la fondazione di varie org. catt., sezioni della Soc. piana ecc. La Chiesa dei Vecchi catt. o catt.-cristiana, fondata nel 1874 con l'idea di realizzare una Chiesa nazionale svincolata da Roma, venne riconosciuta sul piano cant. nel 1876. Vi aderirono alcune migliaia di catt., principalmente degli ambienti liberali delle città e nel distr. di Rheinfelden, ancora legato al giuseppinismo. In seguito, le tensioni fra Stato e Chiesa si stemperarono; la Costituzione del 1885 permise alle tre confessioni riconosciute di regolare le proprie questioni con organi e sinodi eletti autonomamente. Fino al 1906 i beni ecclesiastici e il patrimonio dello Stato vennero separati; dal 1927 le tre confessioni sono riconosciute come Chiese cant. aventi carattere di diritto pubblico. Fino al 1960 ca., i rif. si distanziarono nettamente dai catt. e viceversa; in seguito, l'ecumenismo e il progressivo rimescolamento confessionale della pop. favorirono lo spirito di collaborazione. Nel 1990 la terza comunità religiosa era quella musulmana, con 16'218 aderenti.

Lo Stato non entrò direttamente nelle questioni religiose delle comunità ebraiche di Endingen e Lengnau, entrambe organizzate in forma corporativa, e, dalla metà del XVIII sec., dotate di sinagoga. Nel 1850 in A. abitavano oltre 1500 ebrei; dopo l'emancipazione, la maggior parte di essi lasciò il Surbtal, avvicinandosi ai propri clienti o trasferendosi nelle città che vivevano un periodo di crescita economica. Le corporazioni ebraiche di Endingen e Lengnau furono trasformate in "patriziati ebrei" nel 1877; dal 1983 sono integrate ai patriziati locali.

Riferimenti bibliografici

  • StAAG (compresi i fondi delle unità amministrative precedenti, in particolar modo del baliaggio di Baden con gli atti della Dieta fed.)
  • Archivio della protezione dei beni culturali, Aarau
  • Archivio del servizio archeologico cant., Brugg
  • KBAG
  • W. Merz, Repertorium des Aargauischen Staatsarchivs, 2 voll., 1935
  • AA. VV., Inventare der aargauischen Stadtarchive, 2 voll., 1917-1937
  • Verhandlungen des Grossen Rates, 1830- (con lacune)
  • Rechenschaftsberichte des Kleinen Rathes/Regierungsrates, 1837-
  • F. X. Bronner, Der Kanton Aargau, historisch, geographisch, statistisch geschildert, 2 voll., 1844
  • FDS AG
  • Aargauer Urkunden, 15 voll., 1930-1966
  • 150 Jahre Kanton Aargau im Lichte der Zahlen 1803-1953, 1954
  • Zurlaubiana AH
  • Statistisches Jahrbuch des Kantons Aargau, 1986-
  • (allestita da Andreas Steigmeier)
Evoluzione storiografica
  • Dal 1978 esiste uno studio storico dettagliato sul cant. fra il 1803 e il 1953, che si concentra in particolare sugli avvenimenti e sulla politica. Per il periodo precedente esistono monografie regionali e locali, ma nessun lavoro cant., a eccezione delle op. di carattere divulgativo di Zschokke (1903) e di Seiler e Steigmeier (1991). Contrariamente ai cant. vicini dotati di univ., A. dispone attualmente di pochi lavori sviluppati secondo approcci e metodologie nuove; benché in questo periodo molti com. abbiano pubblicato storie locali (spesso, però, sotto forma di "cronache paesane" e quindi di ridotte pretese) e la società storica cant. curi dal 1860 diverse collane (ad esempio la rivista Argovia), questo campo è stato finora oggetto di pochi studi.
Generalità
  • Argovia, 1860-
  • MAS AG, 1-, 1948-
  • Lebensbilder aus dem Aargau 1803-1953, 1953
  • O. Mittler, G. Boner, BLAG
  • «Aargauische Bibliographie», in Argovia, 85-, 1973- (lacuna dal 1989 al 1992)
  • GeschAG
  • Beiträge zur Aargauergeschichte, 1978- (9 voll. pubblicati nel 1998)
  • M. Schibli (a cura di), Aargau, Heimatkunde für jedermann, 1978 (19834)
  • S. Bircher, Politik und Volkswirtschaft des Aargaus, 1979
  • P. Felder, H. Weber, Der Aargau im Spiegel seiner Kulturdenkmäler, 1987
  • Die Aargauer Gemeinden, 1990
  • C. Seiler, A. Steigmeier, Geschichte des Aargaus, 1991
  • Temi regionali e locali sono trattati in diversi almanacchi storici regionali e cittadini.
Dalla preistoria all'alto Medioevo
  • Sull'epoca preromana non esistono monografie. Per saggi su singoli temi e periodi, si veda specialmente Argovia, ArS, ASA, ASSPA e US
  • Romanen und Alemannen, 1981
  • M. Hartmann, H. Weber, Die Römer im Aargau, 1985
  • M. Hartmann, Vindonissa, 1986
  • W. Drack, R. Fellmann, Die Römer in der Schweiz, 1988
  • B. Zehnder, Die Gemeindenamen des Kantons Aargau, 1991
  • A. Bickel, Zofingen von der Urzeit bis ins Mittelalter, 1992
  • SPM
Dal basso Medioevo al 1798: dominazione, politica e istituzioni
  • H. Kreis, Die Grafschaft Baden im 18. Jahrhundert, 1909
  • K. Schib, «Hochgericht und Niedergericht in den bischöflich-konstanzischen Gerichtsherrschaften Kaiserstuhl und Klingnau», in Argovia, 43, 1931, 1-79
  • K. Strebel, «Die Verwaltung der Freien Ämter im 18. Jahrhundert», in Argovia, 52, 1940, 107-236
  • E. Bucher, «Die bernischen Landvogteien im Aargau», in Argovia, 56, 1944, 1-191
  • W. Graf, Die Selbstverwaltung der fricktalischen Gemeinden im 18. Jahrhundert, 1965
  • F. Metz (a cura di), Vorderösterreich, eine geschichtliche Landeskunde, 1967
  • J. J. Siegrist, «Die Landvogtei in Freien Ämtern bis 1712», in FDS AG, II/8, 23-53
  • J. J. Siegrist, «Die Entstehung der gemeineidgenössischen Vogtei Freie Ämter», in Unsere Heimat, 51, 1979, 5-30
  • H. Schuler-Alder, Reichsprivilegien und Reichsdienste der eidgenössischen Orte unter König Sigmund 1410-1437, 1985
  • F. Jehle, A. Enderle-Jehle, Die Geschichte des Stiftes Säckingen, 1993
Dal basso Medioevo al 1798: società, economia e cultura
  • W. Fetscherin, Beitrag zur Geschichte der Baumwollindustrie im alten Bern, 1924
  • H. Ammann, «Die schweizerische Kleinstadt in der mittelalterlichen Wirtschaft», in Festschrift W. Merz, 1928, 158-215
  • O. Mittler, Kirche und Klöster, 1930
  • F. Waldmeier, «Der Josephinismus im Fricktal», in Vom Jura zum Schwarzwald, 24/25, 1949/50, 1-119
  • A. Bucher, Die Reformation in den Freien Ämtern, 1950
  • J. J. Siegrist, Beiträge zu Verfassungs- und Wirtschaftsgeschichte der Herrschaft Hallwil, 1952
  • W. Bodmer, «Die Zurzacher Messen von 1530 bis 1856», in Argovia, 74, 1962, 3-130
  • A.-M. Dubler, Armen- und Bettlerwesen in der Gemeinen Herrschaft "Freie Ämter", 1970
  • A.-M. Dubler, J. J. Siegrist, Wohlen, 1975
  • M. Baumann, Stilli, 1977 (19962)
  • G. Boner, «Gesammelte Beiträge zur aargauischen Geschichte», in Argovia, 91, 1979, 5-450
  • P. Hoegger, «Klosterkultur im Aargau», in NMS, 31, 1980, 173-195
  • W. Pfister, Aargauer in fremden Kriegsdiensten, 2 voll., 1980-1984
  • M. Baumann, Geschichte von Windisch, 1983
  • W. Pfister, «Die reformierten Pfarrer im Aargau seit der Reformation 1528-1985», in Argovia, 97, 1985, 5-269
  • R. U. Kaufmann, Jüdische und christliche Viehhändler in der Schweiz 1780-1930, 1988
  • M. Baumann, «Die bernische Herrschaft aus der Sicht der Untertanen», in Argovia, 103, 1991, 113-123
  • B. Meier, Herren - Bürger - Untertanen, 1991
  • M. Baumann, «Fischer am Hochrhein», in Argovia, 105, 1993, 1-202
  • W. Pfister, Die Gefangenen und Hingerichteten im bernischen Aargau, 1993
  • B. Meier, D. Sauerländer, Das Surbtal im Spätmittelalter, 1995
  • A. Kottmann, M. Hämmerle, Die Zisterzienserabtei Wettingen, 1996
XIX e XX secolo
  • Le storie cant. pubblicate nel 1978 e nel 1991 (cfr. supra) trattano ampiamente del periodo. Oltre alla bibliografia che segnalano, poche sono le pubblicazioni apparse in seguito su aspetti cant. e regionali:
  • AA. VV., Strohzeiten, 1991 (industria della paglia)
  • AA. VV. (a cura di), Revolution im Aargau, 1997 (periodo dell'Elvetica)
  • A. Müller, Geschichte der politischen Presse im Aargau, 2 voll., 1998-2001
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Suggerimento di citazione

Andreas Steigmeier; Elisabeth Bleuer; Martin Hartmann; Werner Meyer; Dominik Sauerländer; Heinrich Staehelin: "Argovia", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 06.02.2018(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007392/2018-02-06/, consultato il 29.03.2024.