Carta oro-idrografica del canton Nidvaldo con le principali località
[…]
Autrice/Autore:
Peter Steiner
Traduzione:
Valerio Ferloni
Cant. della Conf. forse già dal 1291 o dal 1309, ma sicuramente dalla scissione di Untervaldo nel secondo quarto del XIV sec.; ted. Nidwalden; franc. Nidwald; rom. Sutsilvania. Denominato Unterwalden nit dem Kernwald fino al 1798, alla Dieta fed. disponeva, insieme a Obvaldo, di un voto. Durante la Repubblica elvetica formò, con Engelberg, il distr. di Stans nel cant. Waldstätten (1798-1803). L'Atto di mediazione sancì la divisione di Untervaldo in due parti, una "sopra il bosco" (ob dem Wald) e una "sotto il bosco" (nid dem Wald). Il nome N., diffusosi nel XIX sec., è divenuto ufficiale solo con la Costituzione fed. del 1999, che peraltro, pur attribuendo a N. un solo seggio al Consiglio degli Stati e soltanto mezzo voto cant. nelle votazioni popolari, non lo qualifica come "semicant."; la Costituzione nidvaldese vigente, dal canto suo, ha mantenuto la denominazione di Unterwalden nid dem Wald (denominazione ufficiale it. Untervaldo Sottoselva).
Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Nidvaldo
Superficie (2006)
276,1 km2
Foresta / Superficie boscata
90,8 km2
32,9%
Superficie agricola utile
104,7 km2
37,9%
Superficie con insediamenti
13,4 km2
4,9%
Superficie improduttiva
67,2 km2
24,3%
Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Nidvaldo - Statistica della superficie
La superficie di N. aumentò in misura durevole con l'annessione di Hergiswil (1378) e degli alpeggi a sud di Engelberg (1435) e solo temporaneamente con l'incorporazione di Engelberg (dal 1798, poi dal 1803 al 1815). La lingua ufficiale è il ted.; Stans è capoluogo e sede del Gran Consiglio, del governo e dei tribunali.
Struttura demografica ed economica del canton Nidvaldo
Anno
1850
1880a
1900
1950
1970
2000
Abitanti
11 339
11 979
13 070
19 389
25 634
37 235
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera
0,5%
0,4%
0,4%
0,4%
0,4%
0,5%
Lingua
tedesco
11 869
12 748
18 920
23 547
34 458
italiano
98
285
285
1 241
533
francese
23
23
115
138
229
romancio
1
9
48
62
48
altre
1
5
21
646
1 967
Religione, confessione
cattolicib
11 327
11 901
12 899
17 846
23 130
28 132
protestanti
12
90
170
1 485
2 280
4 431
cattolico-cristiani
28
33
17
altri
1
1
30
191
4 655
di cui della comunità ebraica
1
17
9
13
di cui delle comunità islamiche
38
812
di cui senza confessionec
92
2 162
Nazionalità
svizzeri
11 307
11 712
12 470
18 832
23 278
33 625
stranieri
32
267
600
557
2 356
3 610
Anno
1905
1939
1965
1995
2005
Occupati nel cantone
settore primario
4 032
3 985
1 440
1 745d
1 527
settore secondario
1 785
2 251
4 891
5 457
5 818
settore terziario
1 702
1 836
3 836
9 826
11 713
Anno
1965
1975
1985
1995
2005
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero
0,4%
0,4%
0,5%
0,5%
0,7%
a Abitanti e nazionalità: popolazione residente; lingua e religione: popolazione "presente".
b Compresi i cattolico-cristiani nel 1880 e nel 1900; dal 1950 cattolico-romani.
c Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.
d Censimento delle aziende agricole 1996.
Struttura demografica ed economica del canton Nidvaldo - Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali; Ufficio federale di statistica
Indagini subacquee compiute a Kehrsiten (com. Stansstad) nel 2004 attestano un'intensa colonizzazione delle rive del lago dei Quattro Cantoni tra il 4000 e il 3100 a.C. Prime analisi hanno portato a individuare quattro fasi insediative, corrispondenti alle culture di Cortaillod (ca. 4000 a.C.) e Pfyn (ca. 3750 a.C.), al periodo di transizione tra la cultura di Pfyn e quella di Horgen (ca. 3450 a.C.) e alla cultura di Horgen (ca. 3150 a.C.). Attualmente Kehrsiten costituisce l'unico insediamento lacustre noto in ambito prealpino. Lame d'ascia in pietra, utensili in selce e cristalli di rocca testimoniano l'esistenza di un altro abitato neolitico presso la cosiddetta Loppburg, situata all'estremità nordorientale del Lopper sopra lo stretto tra i laghi di Alpnach e dei Quattro cant. Scarti alimentari, ceramiche, una spilla in bronzo, focolari e frammenti murari attestano una presenza antropica prolungata anche nel Bronzo finale (1400-1100 a.C.). Siti dell'età del Bronzo abitati solo stagionalmente sono stati rinvenuti nei pressi della fortezza del Rotzberg (com. Ennetmoos) e del passo del Rengg (com. Hergiswil), probabilmente percorso già nel Neolitico e nell'età del Bronzo.
Tra i pochi ritrovamenti dell'età del Ferro e di epoca romana figurano la tomba di una bambina di dieci anni a Stans (cultura di La Tène), alcuni reperti sparsi e tombe a incinerazione galloromane a Buochs e Oberdorf. L'esistenza di abitati nel fondovalle (probabilmente piuttosto piccoli) e forse pure l'utilizzo temporaneo di singoli alpeggi anche in epoca celtica e romana risultano plausibili soprattutto alla luce dei toponimi prealemanni. Nomi di località - Stans (celtico), Buochs o Kehrsiten -, di torrenti (Surenen, Anbach, Secklisbach) e di alpeggi, montagne e campi (Niderbawen, Brattelen, Fräckmünd, Pilatus, Glesir, Eltschen, Rotzloch) rimandano a termini che gli Alemanni giunti nell'VIII sec. avevano ripreso direttamente dalla pop. autoctona romanizzata, a cui sono riconducibili anche varie altre denominazioni locali. Per le tombe scoperte durante il restauro della chiesa parrocchiale di Stans è possibile operare, con la dovuta cautela, una distinzione tra Galloromani e Alemanni.
La penetrazione alemanna e la crescita demografica imposero ulteriori lavori di dissodamento. In assenza di fonti scritte, indizi in tal senso vengono forniti anche in questo caso dall'onomastica. Risalgono probabilmente al IX sec. i tre nomi di com. Beckenried, Emmetten e Wolfenschiessen (composti con nomi di persona alemanni); grazie alla frequenza di certi suffissi (-ingen, -ikon, -wil) o di prefissi indicanti dissodamenti (Rüt-, Schwand-, Stock-) è possibile ricostruire a grandi linee la colonizzazione a bassa (pianura, basse pendici montane) e media quota (montagna).
Gli Alemanni, probabilmente già cristianizzati al loro arrivo, introdussero i propri ordinamenti giur. e signorili; il territorio nidvaldese fu integrato nella diocesi alemanna di Costanza, fondata a cavallo tra il VI e il VII sec. Scavi archeologici attestano la presenza di un primo edificio sacro attorno al 750, forse una chiesa privata (Eigenkirche) del duca alemanno. A questa chiesa, l'unica fino al X sec., faceva inizialmente capo l'intero territorio cant., inclusa l'alta valle di Engelberg.
Autorità, politica e istituzioni dal basso Medioevo alla fine del XVIII secolo
Strutture signorili nei secoli centrali del Medioevo
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
La piazza di Stans nel XV secolo; illustrazione relativa alla convenzione di Stans (22.12.1481) nella Luzerner Chronik (1513) diDiebold Schilling (Zentral- und Hochschulbibliothek Luzern, Sondersammlung, Eigentum Korporation Luzern).
[…]
Nel quadro dei dissodamenti effettuati nei sec. centrali del ME, fam. nobiliari dell'area prealpina e dell'Altopiano e soprattutto conventi estesero la loro influenza su N. e Obvaldo. Sulla base di assetti proprietari di epoca successiva è possibile presumere che i grandi casati von Lenzburg, von Sellenbüren-Regensberg, von Brienz-Ringgenberg-Raron, Asburgo e i conventi di Muri e Murbach-Lucerna detenessero beni e diritti a N. La sovranità signorile rimase comunque spesso più rivendicata che effettiva e i ministeriali locali agivano in maniera autonoma. Entro la fine del XIII sec. la maggior parte dei possedimenti nobiliari fu donata ai conventi; nel XIII sec. anche i beni del monastero di Muri passarono all'abbazia di Engelberg. I conventi di Engelberg e Murbach-Lucerna e gli Asburgo rimasero così gli unici centri di potere di una certa rilevanza.
Mentre il potere asburgico si basava sui diritti di avogadria, i monasteri di Murbach-Lucerna ed Engelberg potevano vantare diritti signorili su una grande corte (Dinghof) a Stans risp. su una curtis a Buochs. Nel XIII sec. vi furono tentativi di rafforzare le strutture signorili: grazie ad acquisti, permute e donazioni, dal 1260 Engelberg trasformò i propri possedimenti in una signoria compatta; re Rodolfo I d'Asburgo, già avogadro di Engelberg dal 1274, nel 1291 acquisì i diritti signorili di Murbach-Lucerna a Untervaldo.
Movimento comunale e formazione territoriale nel tardo Medioevo
Sviluppo delle comunità (Ürten)
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
L'assunzione di compiti economici (organizzazione collettiva dell'attività agricola e dello sfruttamento dei beni comuni) e le strutture ecclesiastiche (chiese di villaggio, distr. soggetti alla decima) costituirono importanti premesse per la trasformazione delle Ürten in collettività operative: nel XIII sec. sono in effetti attestate le prime strutture comunitarie nelle parrocchie di Stans e Buochs, alla cui formazione concorsero probabilmente anche le opere comuni di arginamento della Aa.
Con la conversione dall'attività agricola all'allevamento, dal XIV sec. le Ürten si istituzionalizzarono e acquisirono maggiore rilevanza politica, come attestano i conflitti tra comunità relativi allo sfruttamento di beni o a questioni di confine. Dal 1400 singole fonti come ad esempio gli statuti di Buochs indicano che le Ürten divennero progressivamente più restrittive nell'accogliere nuovi membri. Anche nell'ambito del nascente Stato territoriale, le Ürten rimasero il pilastro dell'organizzazione statale, con un peso maggiore rispetto alle autorità cant. Tale situazione si invertì solo attorno al 1500; fino al XIX sec. comunque Ürten e parrocchie continuarono a essere elementi portanti del sistema istituzionale.
Nidvaldo e i Patti federali del 1291 e del 1315
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
Il ruolo svolto da N. nella conclusione delle prime alleanze conf. (1291, 1315) non è chiaro; soprattutto l'organizzazione statale e le relazioni con Obvaldo risultano di difficile interpretazione. In genere la storiografia identifica N. con la Conmunitas hominum Intramontanorum Vallis Inferioris menz. nel Patto fed. del 1291. D'altra parte il relativo sigillo reca la dicitura Universitatis Hominum de Stannes, che solo più tardi fu completata con l'aggiunta riferita a Obvaldo (et Vallis Superioris). Da ciò è possibile dedurre unicamente l'esistenza di strutture comunitarie o parrocchiali a N.; non risultano invece chiariti i rapporti tra N. e Obvaldo né se Obvaldo abbia aderito all'alleanza in un secondo momento. Nel Patto del 1315 e in tutti quelli successivi Obvaldo e N. compaiono insieme come "ab. di Untervaldo" (Landleute von Unterwalden), ma con lo stesso sigillo del 1291.
Dato che per motivi di opportunità politica i firmatari del Patto del 1291 dovevano figurare come alleati paritari, la storiografia più datata non distinse i contraenti in base al grado di sviluppo istituzionale, ma li descrisse tutti come comunità di valle democratiche in via di consolidamento. Peter Blickle (1990) considera invece N. un "partner minore" di Uri e Svitto, visto che solo nei primissimi anni del XIV sec. si formò una debole struttura comunitaria, che poi avrebbe ottenuto l'immediatezza imperiale nel 1309 e sottoscritto il Patto fed. nel 1315. Se Blickle sottolinea giustamente che fino al XIV sec. inoltrato probabilmente a N. non esistette una comunità di valle di tipo com., la sua ipotesi non spiega però il ruolo di Untervaldo, attestato dal 1304 e poi disgregatosi. Roger Sablonier (2008) attribuisce un peso maggiore al contesto signorile, ponendo l'accento sul ruolo determinante del baliaggio imperiale dei Paesi forestali e del balivo imperiale Werner von Homberg nel primo terzo del XIV sec. Egli valuta l'operato di Uri, Svitto e Untervaldo alla luce della loro appartenenza a tale baliaggio e considera il Patto del 1291 un documento antidatato, realizzato nel 1309 per dimostrare alla cancelleria imperiale la capacità dei Paesi forestali di garantire la pace territoriale e per ottenere la conferma dell'immediatezza imperiale.
Certo è che le fonti non permettono di chiarire il ruolo di N. nelle prime alleanze conf. e che solo nel corso del XIV sec. nel territorio nidvaldese si sviluppò una comunità di valle di tipo com., poi entrata sempre più in conflitto con le signorie abbaziali della zona.
Formazione dello Stato territoriale nel XIV e XV secolo
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
Dopo il 1330, con la dissoluzione di Untervaldo e del baliaggio imperiale dei Paesi forestali, Stans entrò progressivamente nell'orbita del convento di Engelberg, che da tempo cercava di costituire nella valle una signoria territorialmente omogenea. Entro il 1360 l'abbazia acquisì vasti beni a Stans, Buochs e Wolfenschiessen, poi riattribuiti quali feudi ereditari: attorno al 1350 ne sono attestati oltre 200; vari ministeriali del convento occupavano posizioni di primo piano. Potrebbe risalire a quell'epoca la suddivisione amministrativa del territorio nidvaldese in tre parti (Stans, Buochs, Wolfenschiessen), rimasta in vigore fino a XIX sec. inoltrato.
Con la conversione all'allevamento, i grandi contadini delle Ürten di Stans e Buochs divennero più influenti e condussero una politica aggressiva di acquisizione di risorse agricole, rivolta anche contro l'abbazia. Nel 1363 l'Ammann e i parrocchiani di Stans e di Buochs adottarono disposizioni contro i beni di manomorta, contro la vendita di terreni a chiese e forestieri. Nel 1378 scoppiò un conflitto con Lucerna per i diritti di legnatico sul Bürgenstock, poi appianato da un tribunale arbitrale dei Paesi forestali. I ministeriali signorili, messi sempre più alle strette, nel 1382 vennero banditi da N. in seguito a una rivolta.
Entro il 1400 ca. le Ürten di fatto si sostituirono alle curtes signorili quali centri del potere locale. Nel contempo si palesarono le prime strutture tipiche di uno Stato territoriale (tribunale dei Nove, 1389; Consiglio e Landsgemeinde, 1398; tribunale degli Undici con rappresentanti delle Ürten più importanti, 1400). Le funzioni del Landamano illustrano il processo di comunalizzazione in atto: alla fine del XIV sec. egli era sia un funzionario signorile, sia il rappresentante della comunità di valle.
Particolare di una carta dei confini del 1688, raffigurante la zona del Titlis verso sud, realizzata da Nidvaldo probabilmente in vista dei negoziati sui confini che si svolsero attorno al 1700 (Staatsarchiv Nidwalden, Stans).
[…]
Dal 1400 N. estese ulteriormente la propria area di influenza. Dopo conflitti relativi a diritti d'alpe, nel 1411 N. accolse gli ab. del villaggio di Engelberg, che però tornarono sotto l'autorità del convento in seguito a un arbitrato conf. (1413). Nel 1435 riuscì comunque ad aumentare l'estensione dei propri alpeggi a scapito dell'abbazia e a definire in forma contrattuale i nuovi confini. Risale a quel periodo anche il riscatto su vasta scala di diritti signorili: nel 1432 la Landsgemeinde decise di riacquistare i feudi ereditari, mentre nel 1457 furono estinti i diritti rivendicati dal convento di Lucerna. L'affrancamento dai diritti di Engelberg avvenne gradualmente, il riscatto definitivo della manomorta ebbe luogo solo nel 1686. Il conferimento dell'alta giustizia da parte di re Sigismondo (1417) rafforzò la sovranità cant.; tentativi di consolidarla traspaiono dal Codice del 1456. Già nel 1408 risultano attestati registri fiscali a Dallenwil e nel 1413 sono menz. tributi cant. Nel complesso le strutture statali rimasero comunque deboli, tanto da costringere il cant. a fare ripetutamente capo a tribunali arbitrali conf. per la soluzione di conflitti (affari Koller, Mötteli, Zelger e Amstalden).
Formazione dello Stato, governo e amministrazione nell'ancien régime
Autrice/Autore:
Peter Steiner
Traduzione:
Valerio Ferloni
Solo il rafforzamento dei legami tra cant. conf. attorno al 1500, favorito dalla convenzione di Stans, l'espansione nel Ticino - dove dall'inizio del XVI sec. al 1798 N. amministrò i baliaggi di Bellinzona, Blenio e Riviera insieme a Uri e Svitto (Baliaggi italiani) - e le pensioni del servizio mercenario consolidarono le strutture di potere, che assunsero forma stabile dalla fine del XV sec. La prima codificazione del 1456, che conteneva soprattutto disposizioni per il mantenimento della pace, venne gradualmente ampliata e trasformata in un ordinamento complessivo della società e dello Stato. Legittimate dalle delibere di un'apposita assemblea (G'meindt an der Aa), le innovazioni vennero raccolte nei Codici (Landbücher) del 1510 e del 1623 e poi - per la prima volta in forma sistematica - in quello del 1782. Dal 1562 furono messe a verbale le decisioni della Landsgemeinde e del Gran Consiglio (Landrat, assemblea delle alte cariche e dei rappresentanti delle Ürten), e dal 1580 anche quelle del Consiglio settimanale (Wochenrat, formato dalle alte cariche e da un Consigliere per ogni Ürte). Le autorità cant. aumentarono gradualmente la loro influenza a scapito delle Ürten, che continuarono però a esercitare un forte peso sul piano locale.
Famiglie dirigenti di Nidvaldo nel XVIII secolo
[…]
Durante l'epoca moderna N. si considerava uno "Stato popolare" e una "democrazia". In effetti ogni membro della comunità di sesso maschile dal quattordicesimo anno di età deteneva il diritto di voto sia alla Landsgemeinde, che si svolgeva l'ultima domenica di aprile, sia all'assemblea per l'approvazione delle leggi (Nachgemeinde) che in genere si teneva due settimane dopo. La Nachgemeinde fu introdotta nel XVI sec., probabilmente perché dopo l'acquisizione dei baliaggi ticinesi le procedure elettorali richiedevano sempre più tempo. Di fatto però la libertà decisionale del singolo ab. era fortemente limitata a causa dell'influenza di una ristretta élite, i cui membri erano uniti da molteplici legami di parentela. Più volte esponenti delle fam. dominanti (Zelger, Lussi, Trachsler, Leuw, Achermann, Keyser) sospesero bruscamente delle assemblee che non accordavano loro - o presumibilmente non avrebbero accordato - l'atteso sostegno, appellandosi alla propria posizione preminente; non mancarono inoltre i tentativi (1638-45, 1713-14) di sopprimere la Nachgemeinde legislativa o di circoscrivere il diritto dei partecipanti a presentare proposte senza preavviso. Vi erano poi vari "articoli vincolanti" insindacabili, e la libertà politica e personale risultava limitata: malgrado un apparato amministrativo ridotto al minimo, la vita quotidiana era strettamente regolamentata, il popolo era tenuto a obbedire alle autorità e i comportamenti ritenuti devianti venivano perseguiti e puniti. La concezione assolutistica del potere emerse apertamente dopo la sconfitta nella seconda guerra di Villmergen (1712) e dopo il grave incendio di Stans (1713), quando l'autorità imputò questi eventi catastrofici all'influenza eccessiva del popolo, escludendolo dal processo decisionale. Il nuovo ordine resistette però solo per un anno.
Il sistema politico di Nidvaldo nel XVIII secolo
[…]
Al vertice del cant. vi era il Landamano, che presiedeva la Landsgemeinde, la Nachgemeinde, tutti i Consigli e il tribunale dei giurati. Egli veniva eletto a scadenza regolare all'interno del gruppo dei tre ex Landamani; in caso di decesso di uno di loro, nel gruppo subentrava il Vicelandamano. Tra le massime autorità figuravano pure il tesoriere, il balivo (Obervogt, responsabile dell'esecuzione e dei fallimenti, delle tutele e delle successioni) e altre figure che avevano compiti di natura militare, quali il responsabile dell'arsenale e delle costruzioni, l'alfiere, i vessilliferi e il capitano generale di N. risp. di Untervaldo. Questa cerchia dirigente formava il nucleo di tutti i Consigli, dal Consiglio settimanale al Gran Consiglio fino all'assemblea "dei Consigli e dei cittadini" (Rät' und Landleute, sorta di seduta parlamentare aperta ai cittadini).
Nel sistema di alleanze conf. N. guardò dapprima alla città di Lucerna, ma poi, dopo il rafforzamento dei legami tra quest'ultima e Zurigo, si avvicinò soprattutto a Svitto. La "fratellanza coatta" con Obvaldo portò ripetutamente a tensioni nei rapporti di vicinato; il peso minore attribuito a N. nell'ambito della Conf. (N. aveva la possibilità di designare un inviato alla Dieta fed. solo ogni tre anni e di nominare solo un balivo su tre tra quelli spettanti a Untervaldo nei baliaggi comuni) suscitò malcontento. Le residue forme di organizzazione comune con Obvaldo, segnatamente in ambito militare (comandante unico per le truppe nel caso di campagne militari conf.), furono liquidate nel XVIII sec. All'origine di reiterati contrasti vi furono anche i rapporti con il convento di Engelberg, in passato detentore della signoria fondiaria su N., i cui approvvigionamenti per l'alta valle dovevano transitare attraverso il territorio nidvaldese. Gli accordi conclusi in materia, come ad esempio quello del 1686, non ebbero un carattere duraturo; nel 1715 il dazio sulle merci in transito venne abolito, ma dopo una lite sui confini sullo Jochpass N. rinunciò al proprio diritto di nominare l'avogadro della valle, autoescludendosi dal gruppo dei cant. protettori dell'abbazia.
Nel XVIII sec. le maggiori potenze europee rivaleggiarono per poter assoldare mercenari a N. In un primo momento la Francia ebbe la meglio; capitolazioni vennero comunque concluse anche con la Savoia (1703), Venezia (1716), la Spagna (1733) e con il principe vescovo di Basilea (1735). Per garantire i reclutamenti, la Francia distribuiva denaro (Gnadengeld) tramite un uomo di fiducia locale, scelto tra le fam. dirigenti. Nel 1707-08 e nel 1738 fallirono i tentativi di rendere più equa la ripartizione delle pensioni. Nel 1764 la modifica unilaterale del regolamento di servizio da parte della Francia provocò un raffreddamento delle relazioni con quest'ultima; le autorità nidvaldesi dapprima avocarono a sé la distribuzione delle pensioni franc. e poi rinunciarono del tutto a tali proventi. Dato che dopo il 1789 la Francia era venuta meno come partner militare, N. si avvicinò alla Spagna, con cui nel 1793 concluse un accordo per la costituzione di un reggimento nidvaldese.
Per la propria difesa, il cant. poteva mobilitare fino a 1035 uomini, tenuti a provvedere di persona al proprio armamento. La truppa era formata da dieci squadre di 100 uomini ed era suddivisa in tre unità: un "primo vessillo" di 300, una "bandiera" di 400 e un "ultimo vessillo" di 300 militi. Ad eccezione dei vessilliferi, eletti dalla Landsgemeinde, gli ufficiali erano designati dalle proprie squadre. Se la costruzione di un arsenale (1667) e di una polveriera (1670) portarono a un miglioramento delle infrastrutture militari, l'armamento e l'istruzione militare rimasero carenti.
Società, economia e cultura dal basso Medioevo al XVIII secolo
Popolazione e insediamento
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
In assenza di fonti, l'evoluzione demografica prima del 1750 può essere stimata solo a grandi linee. Per i sec. centrali del ME, è lecito supporre che in relazione ai dissodamenti si siano verificati un'espansione dell'area abitata e un incremento demografico. Indizi in tal senso sono forniti dai toponimi e dalla fondazione di chiese, risp. dai lavori di bonifica e dalla crescente conflittualità in materia di diritti d'uso agricoli. Nuovi insediamenti sorsero soprattutto nella zona montana, dove la mobilità della pop. era presumibilmente elevata. Secondo una stima ormai datata, sicuramente per eccesso, nel XIII sec. N. contava ca. 15'600 ab.; studi più recenti avanzano l'ipotesi di ca. 7000 persone per l'intero Untervaldo. Con la crisi del tardo ME la crescita demografica si arrestò. Epidemie di peste portarono a una diminuzione della pop.; insediamenti e unità produttive nelle aree di montagna (ad esempio a Engelberg e Niederrickenbach) vennero abbandonati a causa di condizioni economiche sfavorevoli o di un peggioramento del clima.
In epoca moderna l'andamento demografico conobbe forti oscillazioni. Nel complesso la crescita fu scarsa, a causa dei limiti posti dal contesto economico. Ripetute ondate di peste provocavano cali che però venivano rapidamente riassorbiti; nei periodi di crisi anche il servizio mercenario contribuiva a una riduzione a breve termine della pop. Le liste dei comunicandi forniscono indicazioni sull'evoluzione demografica dal 1743, anno in cui N. contava 7814 ab. Data l'assenza pressoché totale dell'industria a domicilio, solo dal 1770 si registrò un lento aumento della pop., dovuto a un calo della mortalità infantile e a più elevati tassi di natalità; nel 1799 gli ab. erano 8496.
Economia
Basso Medioevo
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
Nei sec. centrali del ME predominava l'economia di sussistenza, che assumeva forme diverse a seconda delle fasce altitudinali: a media quota (pascoli alti) prevaleva l'alpicoltura, promossa da conventi e da comunità di sfruttamento, e nella zona montana la pastorizia - spesso gestita in maniera indipendente dal fondovalle -, integrata dalla campicoltura su terreni temporaneamente recintati; nel fondovalle l'attività agricola dipendeva dalle abbazie. L'utilizzo dei terreni era piuttosto flessibile: vicino agli abitati predominavano l'allevamento, la cerealicoltura estensiva e l'orticoltura; i terreni più distanti venivano sfruttati solo in parte e i boschi servivano anche da pascoli temporanei. L'avvicendamento delle colture non riuscì a imporsi a causa dell'economia mista e della scarsa pressione signorile.
Come in altre valli alpine, nel XIV sec. si intensificò l'allevamento di bestiame grosso, che entro il XVI sec. soppiantò le altre attività agricole. Se in passato questa evoluzione veniva attribuita al riscatto dei diritti fondiari, oggi gli studiosi sottolineano soprattutto gli impulsi provenienti dalle città (commercio, economia monetaria): l'accresciuta domanda di carne delle città dell'Italia settentrionale favorì l'esportazione di bestiame grosso, e il calo dei prezzi le importazioni di cereali dalla Germania meridionale. Oltre al mercato di Zurigo, assunse importanza soprattutto quello della città di Lucerna; quale mercato locale anche Stans acquisì maggiore peso ("pace di mercato" del 1456).
I primi a convertirsi all'allevamento di bestiame grosso rivolto al mercato furono i grandi contadini (dal 1400). Essi cercarono di estendere la superficie pascoliva recintando i beni comuni, promuovendo l'estivazione, liquidando i diritti dei conventi e favorendo la politica espansionistica del cant. Tale evoluzione da un lato rafforzò l'organizzazione comunitaria in ambito agricolo e riunì le diverse fasce altitudinali (pianura, montagna, pascoli alti) in un sistema integrato, ma fu anche all'origine di conflitti tra grandi e piccoli contadini per le aree di pascolo. Parallelamente il servizio mercenario aprì ampie possibilità di guadagno agli imprenditori militari.
I diritti di pesca nell'Aa e sulle rive del lago dei Quattro cant., nei sec. centrali del ME appartenenti alle abbazie di Engelberg e Murbach-Lucerna, nel XIV-XV sec. passarono alle Ürten risp. al cant. Benché secondo una testimonianza del 1434 la pesca al centro del lago fosse libera sin da tempi remoti, già nel XIV sec. sono attestati conflitti a questo proposito tra Nidvaldesi e la città di Lucerna. Vista l'ubicazione di N., è verosimile - ma non documentato, data l'esiguità delle fonti per il ME - che delle imbarcazioni facessero la spola con Lucerna, sede regionale di mercato; solo in epoca moderna è accertato un intenso traffico lacustre lungo le pendici del Bürgenstock.
Anche in epoca moderna l'economia si basò sull'allevamento e l'alpicoltura, tanto che la letteratura di viaggio della fine del XVIII sec. descriveva N. come "tipico Paese di pastori". Oltre all'esportazione di bestiame e di formaggi a pasta dura, è attestata anche la presenza del piccolo artigianato nelle località più grandi, le cui maestranze, almeno nel borgo di Stans, dal XVII sec. si diedero un'organizzazione di tipo corporativo formando confraternite religiose. Forme embrionali di protoindustrializzazione sono attestate dal 1598 al Rotzloch (com. Stansstad), dove oltre a una cartiera entro il 1626 si insediarono un frantoio, una segheria, un polverificio, una conceria e una fonderia. In quella zona la fabbricazione di carta e la lavorazione del ferro vennero praticate per oltre 200 anni. A Hergiswil la produzione di laterizi conobbe un pieno sviluppo solo verso la fine del XVIII sec.
Casa contadina a Emmetten, con il lago dei Quattro cantoni sullo sfondo; acquatinta colorata diJohann Hürlimannispirata a un disegno di Gabriel Lory (figlio), 1820 ca. (Kantonsbibliothek Nidwalden, Stans).
[…]
L'agricoltura costituiva la principale fonte di reddito, ma non era in grado di fornire un sostentamento a tutta la pop. Dato che le autorità non davano alcun sostegno alle attività protoindustriali, le uniche alternative erano l'emigrazione temporanea (servizio mercenario all'estero) o permanente (in Alsazia, nella Prussia orientale e, dal XVIII sec., anche in Russia). Le capitolazioni militari alimentavano le casse pubbliche e garantivano alle fam. dirigenti un tenore di vita confacente al loro status. La maggioranza della pop. traeva però pochi benefici dalle pensioni e viveva in condizioni modeste.
Società
Medioevo
Autrice/Autore:
Emil Weber
Traduzione:
Valerio Ferloni
Nei sec. centrali del ME l'élite era costituita da fam. di ministeriali quali i cavalieri von Buochs o i Meyer von Stans, che beneficiavano di un'ampia autonomia rispetto ai signori fondiari. Singoli reperti archeologici attestano lo sforzo di queste cerchie di partecipare alla vita di corte e di allacciare contatti su scala sovraregionale. I contadini non formavano un gruppo omogeneo, dato il diverso prestigio delle attività praticate nelle varie fasce altitudinali (pianura, montagna, pascoli alti). La loro vita sociale si svolgeva all'interno di vari organismi, che in parte si sovrapponevano (comunità di sfruttamento, parrocchie, strutture curtensi): il loro peso non va peraltro sopravvalutato, visto lo sviluppo embrionale della signoria fondiaria e delle forme collettive di sfruttamento del suolo.
Verso il 1300 apparvero nuove fam. di ministeriali tra cui i von Retschrieden, i von Winkelried, i von Ödisried, i von Waltersberg e i von Tottikon; gli ultimi due casati nel XIV sec. assunsero importanza anche su scala regionale, soprattutto grazie ai loro legami di parentela con la nobiltà regionale. Il loro stile di vita tuttavia si differenziava poco da quello dei ricchi agricoltori. Dal 1350 ca. l'intensificazione dell'allevamento promossa dai contadini agiati accelerò il mutamento sociale. Mentre i ministeriali non colsero le nuove opportunità, alcune fam. contadine (Zelger, Amstein) rafforzarono la propria posizione finché, nel 1382, si ebbe una rivolta che sfociò nell'esilio dei von Waltersberg e dei von Tottikon. Entro il 1500 ca. i grandi contadini consolidarono il proprio potere, instaurando un regime oligarchico.
Malgrado le tendenze livellatrici all'interno degli organismi comunitari, con il passaggio all'allevamento la differenziazione sociale aumentò. Dopo il 1382 all'interno del ceto agricolo si verificarono conflitti sociali, che proseguirono con intensità variabile per tutto il XV sec. e che condussero a ripetuti tentativi di mediazione da parte della Conf. Mentre alcuni contadini facoltosi arrivarono a concedere crediti persino a Zurigo, la sopravvivenza di molti piccoli agricoltori era minacciata da restrizioni dei diritti d'uso e dall'intensificazione dell'estivazione promossa dai grandi allevatori.
Epoca moderna
Autrice/Autore:
Peter Steiner
Traduzione:
Valerio Ferloni
Fino a XVI sec. inoltrato il territorio nivaldese fu sempre più densamente popolato. Membri di fam. originarie di località in altura (Altzellen, Oberrickenbach, Wiesenberg) si diffusero sull'intero territorio cant. e acquisirono la "cittadinanza" nelle varie Ürten; tale processo era ancora in atto nel XVII sec. Senza l'appartenenza alle Ürten, persino i membri di fam. nidvaldesi restavano praticamente privi di diritti nelle comunità di villaggio.
I membri delle "antiche fam." per consuetudine detenevano la cittadinanza sia di N. sia di Obvaldo. Nel XVIII sec. venne stabilito il limite temporale entro il quale tali fam. dovevano averla acquisita (1563 per N., 1570 per Obvaldo). Prima della rigorosa chiusura verso l'esterno nella seconda metà del XVII sec., la cittadinanza era stata ripetutamente concessa anche a forestieri. Nel 1679 fu introdotto il divieto di accogliere dimoranti (Beisassen), prorogato più volte fino al 1728, e nel 1684 quello di concedere la cittadinanza, rimasto in vigore fino al 1725; in seguito le nuove ammissioni rimasero rare. Tale orientamento, verosimilmente dovuto alla crescita demografica, traspare anche dagli ostacoli frapposti ai matrimoni con donne forestiere, dal divieto di vendere terreni a forestieri e dall'esclusione dalle cariche pubbliche dei neocittadini e dei loro discendenti fino alla quarta generazione. Dichiarando la propria attività professionale, ogni anno i dimoranti dovevano richiedere la conferma del diritto di soggiorno alla Nachgemeinde.
Appartenente fino al 1815 alla diocesi di Costanza, N. formava una circoscrizione (Sextariat) autonoma nel decanato di Lucerna, attestato dal 1168 e noto in seguito come capitolo dei Quattro Cantoni. Dopo aver fatto parte del commissariato di Lucerna, dal 1724 N. ebbe un proprio commissario vescovile.
Dal X sec. a Buochs è attestata una seconda chiesa che si aggiunse a quella di Stans; tale bipartizione si mantenne fino al XV sec. I diritti di patronato sulle due chiese nel XIII sec. passarono all'abbazia di Engelberg, che le incorporò entro il 1300 ca. Solo nel XV sec. i parrocchiani di Stans e di Buochs ottennero, con il sostegno della Conf., il diritto di scegliere liberamente i propri parroci. Già nel 1148 i diritti di patronato sulla chiesa di Engelberg erano stati assegnati al convento appena fondato.
Dal XIV sec. la crescita demografica e i dissodamenti portarono alla fondazione di chiese filiali in tutti i villaggi. Dopo un lungo contenzioso, Emmetten si distaccò da Buochs nel 1593 (di fatto già nel 1454-90) e Beckenried nel 1638; Wolfenschiessen (1469, chiesa menz. nel 1277) e Hergiswil (1621) si separarono dalla parrocchia di Stans. Fino al 1881 a N. esistettero quindi sei parrocchie.
In virtù dell'appartenenza alla diocesi di Costanza, l'arte altorenana era ampiamente diffusa a N., perlomeno in ambito ecclesiastico. Solo dall'inizio del XVI sec., con l'acquisizione dei baliaggi it. e la crescente importanza della Lombardia come mercato di sbocco, risultano percepibili anche influenze sudalpine. Uno spiccato influsso it. traspare da due residenze patrizie a Stans, la casa Winkelried e la Rosenburg (o Höfli), profondamente trasformate da Melchior Lussi risp. da Johann Waser dal 1550. In epoca barocca artisti it. e della Germania meridionale affiancarono quelli locali.
Come tutta la Svizzera centrale, N. rimase fedele al cattolicesimo. Le riforme del Concilio di Trento (1545-63), imposte inizialmente contro la volontà popolare, riuscirono ad affermarsi grazie ai cappuccini, giunti nel 1582 a Stans su iniziativa di Melchior Lussi, importante promotore della Riforma catt. Con la loro semplicità e gioia di vivere i cappuccini influenzarono profondamente il cattolicesimo nidvaldese del periodo barocco. Essi diedero vita a una variegata cultura popolare, in cui la pratica religiosa si sovrapponeva alle consuetudini di contadini e artigiani (pellegrinaggi, rogazioni, usanze legate all'Avvento, canti di Capodanno, sagre di alpigiani e tiratori, feste di confraternite e corporazioni). Ondate di caccia alle streghe, che provocarono la morte violenta di 104 persone, si ebbero nel 1584-97, 1621-31 e 1650-67.
Una "scuola ted." a Stans è attestata dal 1450 ca. Un maestro è menz. la prima volta nel 1585 a Buochs, e nel 1621 a Hergiswil. Negli altri com. di N. le "scuole ted." comparvero progressivamente nel XVIII sec. I figli maschi del ceto superiore ricevevano lezioni private da sacerdoti privi di prebenda e poi venivano mandati per qualche anno al collegio dei gesuiti di Lucerna. Aperta dai cappuccini nel 1749, la scuola lat. di Stans dal 1778 accolse allievi da tutto il cant. Per accedere alle Univ., i Nidvaldesi dovevano tuttavia proseguire gli studi altrove.
Verso la fine del XVIII sec. all'interno del ceto dirigente si formò una piccola cerchia di intellettuali legati da rapporti di amicizia, aperti alle idee illuministe, che in parte aderirono anche alla Soc. militare elvetica (ad esempio Jost Remigi Trachsler, Jakob Josef Zelger, Franz Niklaus Zelger o Franz Joseph Businger). Il partito dei "patrioti" da loro formato, a cui appartenevano anche alcuni sacerdoti senza prebenda, ebbe scarsa risonanza, tanto più che singoli suoi esponenti nell'esercizio delle funzioni pubbliche rimasero fedeli ai principi assolutistici; alla vigilia della Rivoluzione franc. la sua presenza fu tuttavia sufficiente a disorientare l'élite e a dividerla in due schieramenti.
Lo Stato nel XIX e XX secolo
Storia costituzionale e politica
Dalla Repubblica elvetica allo Stato federale (1798-1848)
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Traduzione:
Valerio Ferloni
Ex voto raffigurante l'invasione francese nella cappella di pellegrinaggio Maria im Ridli a Beckenried. Olio su legno realizzato nel 1798, attribuito aFranz Joseph Murer (Nidwaldner Museum, Stans).
[…]
All'infuori del ristretto gruppo di "patrioti", la Repubblica elvetica per motivi ideologico-religiosi suscitò un vasto rifiuto. Come negli altri cant. della Svizzera centrale (eccetto Obvaldo), nell'aprile del 1798 la Costituzione elvetica venne respinta dalla Landsgemeinde. All'inizio di maggio, dopo un'azione militare fallita, i cant. dovettero cedere; il 13.5.1798 la Landsgemeinde nidvaldese fu costretta ad accettare il nuovo testo costituzionale. Con l'integrazione di N. quale distr. di Stans (comprendente anche Engelberg) nel neocostituito cant. Waldstätten (fine maggio 1798), creato per ridurre il numero di rappresentanti dei cant. ribelli ad Aarau, l'opposizione dei patrioti conservatori (Vaterländer) si radicalizzò, ciò che si manifestò nel rifiuto del giuramento civico. Il 18 agosto il prefetto Ludwig Maria Keyser e altri "patrioti" vennero arrestati; due giorni più tardi una Landsgemeinde, convocata in maniera anticostituzionale, decise di rinviarli a processo. Dopo il fallimento di vari tentativi di mediazione, il 29 agosto un'ulteriore Landsgemeinde respinse l'ultimatum delle autorità elvetiche e decise la mobilitazione; il 9 settembre le truppe nidvaldesi, incitate da ecclesiastici come il padre cappuccino Paul Styger, affrontarono in uno scontro disperato l'esercito franc. del generale Alexis Balthasar Henri Antoine von Schauenburg, incaricato dalle autorità elvetiche di sedare la rivolta. Ca. 100 Nidvaldesi e altrettanti soldati franc. caddero in battaglia, mentre oltre 300 furono le vittime (uomini, donne, bambini) dei successivi massacri; i villaggi di Ennetmoos, Stansstad, Buochs e Stans subirono pesanti devastazioni. I "giorni del terrore nidvaldese" rappresentarono un trauma collettivo i cui strascichi persistettero a lungo e probabilmente contribuirono anche al rifiuto delle diverse revisioni della Costituzione fed. nel XIX sec.
Vessillo della Repubblica elvetica, 1799 (Nidwaldner Museum, Stans).
[…]
L'occupazione militare, le misure coattive delle autorità dell'Elvetica, gli arresti e le deportazioni acuirono ulteriormente i risentimenti della pop. Al ritiro delle truppe franc. dalla Svizzera (1802) seguì il ripristino della Landsgemeinde a N. L'Atto di mediazione (1803), contenente la prima Costituzione scritta di Untervaldo, riconobbe la divisione in N. e Obvaldo, sancì la parità tra questi ultimi (abolizione del privilegio dei due terzi per Obvaldo), lasciò Engelberg a N. e segnò un parziale ritorno al regime prerivoluzionario: furono mantenute solo l'equiparazione politica dei dimoranti (detentori della cittadinanza cant. che non risiedevano nella loro Ürte di appartenenza) e la soppressione dei rapporti di sudditanza.
Dopo la caduta dell'Impero napoleonico, i conservatori nel 1814 ripristinarono integralmente il vecchio ordine; i diritti dei dimoranti furono nuovamente aboliti. Nel 1815 N. rifiutò di aderire al Patto fed. e uscì dalla Conf. allo scopo di tornare all'antica alleanza a tre del 1315 con Uri e Svitto. La rottura con la Dieta fed. indusse Hergiswil ed Engelberg a dichiarare autonomamente la propria adesione al Patto fed.; il governo nidvaldese, debole e diviso al suo interno, non riuscì a calmare la situazione. Dopo l'invio di truppe fed. sul suo territorio (18.8.1815) il cant. dovette cedere e fu punito con l'attribuzione di Engelberg, favorevole al Patto fed., a Obvaldo. N. ottemperò all'obbligo di depositare la Costituzione cant. all'Archivio della Conf. solo nel 1816 con un breve estratto delle più importanti disposizioni del Codice cant., rivisto per l'ultima volta nel 1806.
La prima metà del XIX sec. fu segnata dal trauma dell'invasione franc. e dalle tensioni tra conservatori e liberali. Tra i principali punti di attrito figurarono la questione dell'appartenenza diocesana - nel 1819 N. fu attribuito alla diocesi di Coira - e la maniera in cui era stata presentata la vita di Gesù in un testo scolastico (Namenbüchlein-Streit, 1835).
Dagli anni 1830-40 personalità liberali e favorevoli al rafforzamento dei legami con la Conf. esercitarono un crescente influsso sulla vita pubblica. Riuniti nella Soc. del Rotzloch o nell'Ass. patriottica, i liberali furono anche attivi in ambito sociale; essi contribuirono in maniera determinante alla fondazione della prima banca del cant., la Cassa di risparmio nidvaldese (1827), alla promozione dell'istruzione e alla realizzazione dell'ospedale cant., ultimato nel 1865.
A N. la maggioranza conservatrice non vedeva di buon occhio gli sforzi dei cant. liberali di trasformare la Conf. in uno Stato fed. In seguito all'affare dei conventi argoviesi (1841) N. aderì alla Lega di Sarnen, e dopo le spedizioni dei Corpi franchi radicali (1845), al Sonderbund dei cant. catt. conservatori. Anche dopo la sconfitta contro le truppe fed. nella guerra del Sonderbund (1847) l'opposizione conservatrice alla revisione del Patto fed. non diminuì. Sostenuta da influenti ecclesiastici, evocò nuovamente i pericoli per la religione e i diritti della Chiesa derivanti in particolare dalla libertà di stampa e di domicilio. Nel 1848 la Landsgemeinde respinse nettamente la Costituzione fed., ma questa volta N. si piegò alla decisione della maggioranza dei cant.
Integrazione nello Stato federale e vita politica (1848-1877)
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Traduzione:
Valerio Ferloni
Dopo la sconfitta del Sonderbund, alcune personalità liberali di rilievo come il fabbricante di carta Kaspar Blättler furono chiamate a ricoprire cariche politiche. Nel 1850 N. emanò la prima Costituzione cant. elaborata autonomamente, che concedeva i diritti politici sul piano cant. e com. a tutti gli Svizzeri domiciliati di sesso maschile e di religione cristiana. Le Ürten persero il loro ruolo politico in favore dei com. politici (Bezirksgemeinden). Inoltre venne garantita la libertà di stampa, la durata dei mandati fu limitata e l'elezione delle alte cariche, del Gran Consiglio, dei parlamentari fed. e dei principali funzionari fu attribuita alla Landsgemeinde, quella del Consiglio settimanale e dei tribunali al Gran Consiglio. La separazione dei poteri rivendicata dall'Ass. patriottica di orientamento liberale rimase lettera morta: il Landamano in carica continuò a essere contemporaneamente anche giudice supremo, e le cause penali rimasero di competenza del Gran Consiglio. Anche un'ulteriore richiesta liberale, ossia che il Gran Consiglio venisse eletto dai com. e non dalla Landsgemeinde, non ebbe seguito.
La costruzione di numerosi nuovi edifici scolastici, l'organizzazione della festa fed. di tiro del 1861 a Stans e la costruzione del monumento a Winkelried nel 1865 rappresentarono segnali di un rinnovamento ideale e di una cauta apertura nei confronti dello Stato fed. In relazione a singole questioni l'élite catt. conservatrice riuscì comunque a mobilitare più volte la pop. contro la modernizzazione e la centralizzazione, grazie anche alle ass. catt. rafforzatesi durante il Kulturkampf. Cofondatore dell'Unione popolare catt. sviz., il Landamano nidvaldese Hans von Matt (1869-1932) esercitò una forte influenza sulla politica cant. e sul cattolicesimo politico in Svizzera.
La revisione della Costituzione fed. del 1874, respinta a N. con l'81% di voti contrari, fu seguita dalla riforma della Costituzione cant. (1877), che attribuì ai com. l'elezione del Gran Consiglio. Il potere esecutivo passò dal Consiglio settimanale al Consiglio di Stato, e quello legislativo dalla Nachgemeinde (soppressa) alla Landsgemeinde; i com. dediti all'assistenza ai poveri e i com. scolastici divennero enti autonomi. La modernizzazione del sistema giudiziario si manifestò tra l'altro nella creazione del tribunale cant. quale istanza d'appello.
Sviluppi politici dal 1877 al 1945
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Traduzione:
Valerio Ferloni
La nascita del partito catt. conservatore (in seguito PPD) e del partito liberale (poi PRD), le due formazioni che ancora all'inizio del XXI sec. dominavano la vita politica cant., risale agli anni attorno al 1900. Nel 1897 venne respinta una revisione costituzionale di orientamento liberale. Quella del 1913 rafforzò la separazione dei poteri: i Consiglieri di Stato ormai non facevano più parte del Gran Consiglio, di conseguenza non più presieduto dal Landamano.
Negli anni 1930-40 l'idea di rendere il cant. autonomo sul piano dell'approvvigionamento elettrico portò a conflitti trasversali ai partiti. Alla Landsgemeinde del 1934 un movimento popolare impose, contro il volere della maggioranza del governo e del Gran Consiglio, la costruzione di una centrale elettrica sulla Bannalp, considerata anche una misura di sostegno all'occupazione in un periodo di crisi. La stessa assemblea procedette poi all'elezione del Consiglio di Stato; solo due degli 11 membri del precedente esecutivo rimasero in carica. Nel 1936 il popolo accettò una modifica costituzionale promossa dal movimento della Bannalp che assegnò maggiori competenze alla Landsgemeinde (elezione dei giudici e di diversi alti funzionari).
La realizzazione dell'aerodromo militare di Buochs (1935) e la fondazione dell'azienda aeronautica privata Pilatus Flugzeugwerke (1939) portarono per la prima volta a una forte immigrazione e quindi anche a un rimescolamento sul piano sociale. Forme di attivismo sindacale costituirono un'ulteriore novità; nel 1942 venne inoltre fondato il partito dei contadini e degli operai (ridenominato PS nel 1947), il cui peso rimase però marginale.
La modernizzazione dopo la seconda guerra mondiale
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Se all'inizio del XX sec. N. aveva adottato politiche dissuasive nei confronti del nascente traffico automobilistico (pedaggi, limiti orari alla circolazione), i lavori ferroviari e stradali approvati dalla Landsgemeinde nel 1954 diedero avvio a una fase di sviluppo. Dopo la conclusione della galleria ferroviaria del Lopper, entrò in servizio la linea Lucerna-Stans-Engelberg (dal 2005 Zentralbahn AG). Il tratto della A2 da Ennethorw e i trafori del San Gottardo e del Seelisberg (1980) garantirono il raccordo alla rete autostradale sviz. Grazie a queste infrastrutture N. beneficiò per la prima volta di una situazione viaria favorevole.
Per disporre di un quadro normativo al passo con i rapidi mutamenti sociali del secondo dopoguerra, nel 1965 il cant., prevalentemente conservatore, si dotò della più moderna Costituzione cant. della Svizzera. Le libertà individuali, ora considerate diritti fondamentali, furono rafforzate; i compiti dello Stato vennero elencati in maniera sistematica. Inoltre la nuova carta fondamentale conferì al tribunale cant. anche la funzione di Corte costituzionale, ciò che costituiva una novità per il diritto pubblico dei cant. Da allora il tribunale stabilì la legittimità di leggi e decreti cant., com. e delle corporazioni com. e fu competente per i conflitti che coinvolgevano istituzioni statali. La revisione totale della Costituzione comportò la riforma pressoché totale della legislazione entro la fine degli anni 1970-80. Nel 1972 l'introduzione del suffragio femminile sul piano com. e cant. fu accolta senza grandi resistenze. Nel 1981 venne adottato il sistema proporzionale per le elezioni del Gran Consiglio, ciò che in seguito diede la possibilità di partecipare alla vita politica anche a nuove formazioni come la lista rosso-verde N. democratico, fondata nel 1982 (dal 2009 Verdi N.), e l'UDC (dal 1999). Già nel 1970 il PCS, fondato nel 1946, si unì al partito catt. conservatore, dando vita al PPD.
Seggi del canton Nidvaldo all'Assemblea federale 1919-2015
1919
1928
1939
1959
1963
1971
1979
1983
1991
1995
1999
2003
2007
2011
2015
Consiglio degli Stati
PPD
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
PRD
1
Senza partito
1
Consiglio nazionale
PPD
1
1
1
1
1
1
1
1
1
PRD
1
1
1
1
UDC
1
1
Seggi del canton Nidvaldo all'Assemblea federale 1919-2015 - Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica
Composizione del Consiglio di Stato del canton Nidvaldo 1946-2016
1946
1949
1952
1958
1966
1974
1982
1990
1994
1998
2002
2006
2010
2016
PPD
8
5
6
5
6
6
5
5
6
4
3
3
2
2
PRD
3
5
4
3
3
3
4
4
3
2
3
3
3
3
PCS
1
1
1
Nidvaldo democraticoa
1
1
1
UDC
2
2
Totale
11
11
11
9
9
9
9
9
9
7
7
7
7
7
a Dal 2009 Verdi di Nidvaldo.
Composizione del Consiglio di Stato del canton Nidvaldo 1946-2016 - Ufficio federale di statistica; Fabian Hodel
Composizione del Gran Consiglio del canton Nidvaldo 1946-2014a
1946
1949
1952
1958
1966
1974
1982
1990
1994
1998
2002
2006
2010
2014
PPD
40
34
32
36
33
42
35
30
33
30
24
25
18
17
PRD
17
18
17
19
20
18
22
22
21
21
19
19
17
15
PCS
6
7
3
3
PS
1
1
1
1
2
1
1
3
Nidvaldo democraticob
1
8
6
8
7
7
5
8
UDC
7
7
19
17
Senza partito
1
1
3
1
1
1
Totale
58
58
56
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
60
a Fino al 1978 sistema maggioritario, dal 1982 sistema proporzionale.
b Dal 2009 Verdi di Nidvaldo.
Composizione del Gran Consiglio del canton Nidvaldo 1946-2014 - Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica; Fabian Hodel
Negli anni 1980-2000 il confronto politico si concentrò sul progetto per un deposito finale per le scorie radioattive nel Wellenberg (com. Wolfenschiessen), più volte respinto dal popolo (l'ultima volta nel 2002). In relazione a tale questione nel 1994 una Landsgemeinde straordinaria stabilì che in futuro per le elezioni del Consiglio di Stato e gli oggetti di particolare rilievo si sarebbe fatto ricorso alle urne. La Landsgemeinde perse così di importanza e fu infine abolita a grande maggioranza in votazione popolare (1.12.1996). La scomparsa del vecchio diritto di iniziativa individuale venne compensata con l'introduzione del referendum costruttivo. La successiva riforma del governo e dell'amministrazione ridusse da 9 a 7 i membri dell'esecutivo cant.; le prime due donne sono state elette in Consiglio di Stato nel 2002. Dopo una predominanza dei catt. conservatori risp. del PPD durata più di 150 anni, nel 2010 l'UDC divenne il maggiore gruppo parlamentare in Gran Consiglio ed entrò con due esponenti anche nel governo cant.
Amministrazione e attività statale
La trasformazione delle istituzioni pubbliche
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Traduzione:
Valerio Ferloni
Le Ürten, che fino al 1798 e poi nuovamente dal 1814 al 1850 avevano assunto un ruolo fondamentale, con la Costituzione del 1850 vennero private delle loro funzioni politiche, ma mantennero il pieno possesso di boschi e beni comuni. Persero di importanza anche i com. parrocchiali, che durante il XIX sec. videro ridursi influenza e competenze nell'ambito della scuola, dello stato civile, dell'elezione dei giudici di pace e dell'assistenza. Le Bezirksgemeinden istituite nel 1850 costituivano com. politici confessionalmente neutri. Queste ultime e i com. per l'assistenza ai poveri e i com. scolastici, introdotti nel 1877 e autonomi sotto il profilo istituzionale, rappresentavano enti su scala com. largamente indipendenti dalla Chiesa.
Mantenne invece un forte peso la Landsgemeinde, strumento e simbolo della sovranità popolare: anche se le sue prerogative mutarono nel tempo, fino alla soppressione nel 1996 rimase l'organo politico centrale.
Amministrazione cantonale e attività statale
Autrice/Autore:
Karin Schleifer-Stöckli
Traduzione:
Valerio Ferloni
Fino al 1850 N. dispose solo di pochi funzionari (due cancellieri, l'usciere cant., il messo cant. e qualche doganiere); tutte le altre attività amministrative, di vigilanza e di controllo erano svolte, in cambio di indennità perlopiù modeste, da autorità elette, commissioni o persone nominate. Un'imposta sulla sostanza (Landsteuer) fu introdotta nel 1805; come in passato venne riscossa solo in caso di necessità. I dazi doganali rappresentavano ca. un terzo degli introiti statali. Nel 1811 la prima legge sui poveri introdusse imposte di successione e sui passaggi di proprietà nonché altri tributi impiegati per il finanziamento dell'assistenza pubblica. Il cant. si occupava della sfera militare, del commercio e dei dazi, della vigilanza in ambito tutorio, dell'assistenza agli orfani e agli indigenti (creazione di ospizi e orfanotrofi), degli approvvigionamenti di sale, dei controlli in materia di sanità e di domicilio nonché della costruzione e manutenzione di strade ed edifici pubblici.
Dalla seconda metà del XIX sec. in tutti i com. vennero costruite scuole e impiegate notevoli somme per lavori stradali, imboschimenti e correzioni dei corsi d'acqua. Nel XX sec. i sussidi fed. favorirono gli investimenti, ciò che accelerò la creazione di un'amministrazione cant. professionale. Per coprire i costi crescenti, nel 1921 fu introdotta l'imposta sul reddito. Dagli anni 1930-40 al boom economico del secondo dopoguerra furono promosse numerose migliorie fondiarie, che servirono anche a sostenere l'occupazione. Le quote sugli utili della centrale elettrica di N. versate all'erario dal 1951 furono prevalentemente utilizzate per potenziare le infrastrutture.
Nella seconda metà del XX sec., l'edilizia scolastica e poi il miglioramento dei collegamenti viari (dal 1960 ca.), la costruzione di un nuovo ospedale cant. (1962) e la realizzazione di impianti per la depurazione delle acque comportarono investimenti milionari. La tassazione moderata degli alti patrimoni e redditi garantì una forte crescita del sostrato fiscale, ciò che permise di contenere l'indebitamento pubblico. Nonostante le misure di sostegno all'agricoltura, il settore primario perse progressivamente peso. Sanità, socialità e istruzione assorbirono quote sempre maggiori della spesa pubblica, salita da ca. 3 milioni di frs. nel 1950 (senza gli investimenti) a 310 milioni nel 2007. La protezione dai pericoli naturali (esondazioni, torrenti in piena) mantenne la sua importanza tra le mansioni dello Stato. La crescente professionalizzazione in tutte le sfere dell'attività pubblica e la terziarizzazione portarono all'attribuzione di vari compiti al cant. e alla conseguente creazione di un apparato burocratico, che nel 2007 contava 481 posti di lavoro a tempo pieno (senza il personale ospedaliero) ripartiti su 30 uffici (contro i 123 collaboratori del 1950). In vari settori N. e gli altri cant. della Svizzera centrale coordinano le loro politiche tramite accordi e concordati.
Gli eventi bellici del 1798 rallentarono sensibilmente la crescita demografica iniziata nel 1770. Secondo il censimento elvetico del 1799 N. contava 8496 ab., passati poi a 10'480 nel 1835 e a 11'339 nel 1850. Nel 1850 nel capoluogo Stans abitavano 1877 persone. L'incremento demografico rimase inferiore alla media sviz. fino al 1870 e comunque debole fino al 1930. Solo dopo la seconda guerra mondiale si registrò una crescita più sostenuta, rimasta sostanzialmente costante fino al 2007 (11,7-15,5% per decennio), anno in cui il cant. contava 40'271 ab.
Ancora per larga parte del XX sec. il cant. conservò un'impronta agricola, con piccoli villaggi distanti tra loro. Nella seconda metà del sec. aumentò la densità abitativa sul fondovalle e alcuni insediamenti assunsero il carattere di agglomerato.
Sviluppo demografico del canton Nidvaldo 1850-2000
Anno
Abitanti
Percentuale di stranieri
Percentuale di cattolici
Percentuale di protestanti
Percentuale di persone di età superiore ai 59 anni
Periodo
Crescita complessivaa
Saldo naturale relativoa
Saldo migratorioa
1850
11 339
0,3%
99,9%
0,1%
1850-1860
1,5‰
2,1‰
-0,6‰
1860
11 526
0,5%
99,6%
0,4%
8,9%
1860-1870
1,5‰
5,5‰
-4,0‰
1870
11 701
1,2%
99,4%
0,6%
8,5%
1870-1880
2,5‰
7,6‰
-5,1‰
1880
11 979
2,2%
99,2%
0,8%
9,3%
1880-1888
5,7‰
6,7‰
-1,0‰
1888
12 538
4,9%
99,1%
0,9%
9,1%
1888-1900
3,5‰
10,6‰
-7,1‰
1900
13 070
4,6%
98,7%
1,3%
9,6%
1900-1910
5,4‰
12,8‰
-7,4‰
1910
13 788
5,5%
98,3%
1,7%
9,7%
1910-1920
1,2‰
9,4‰
-8,2‰
1920
13 956
3,1%
98,0%
2,0%
9,3%
1920-1930
7,6‰
11,6‰
-4,0‰
1930
15 055
4,1%
96,8%
2,9%
9,9%
1930-1941
13,0‰
10,2‰
2,8‰
1941
17 348
2,4%
92,8%
6,7%
10,7%
1941-1950
12,4‰
17,6‰
-5,2‰
1950
19 389
2,9%
92,0%
7,7%
10,2%
1950-1960
13,6‰
14,6‰
-1,0‰
1960
22 188
7,5%
92,0%
7,6%
10,7%
1960-1970
14,5‰
13,8‰
0,7‰
1970
25 634
9,2%
90,3%
8,9%
12,6%
1970-1980
11,0‰
8,1‰
2,9‰
1980
28 617
6,2%
86,1%
11,4%
14,9%
1980-1990
14,4‰
8,6‰
5,8‰
1990
33 044
7,7%
82,0%
12,5%
16,0%
1990-2000
12,4‰
5,6‰
6,8‰
2000
37 235
9,7%
75,6%
11,9%
17,7%
a Tasso medio di incremento annuo.
Sviluppo demografico del canton Nidvaldo 1850-2000 - Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica
La secolare focalizzazione sulle attività agricole era dovuta anche all'isolamento del cant. sul piano viario, che era situato in prossimità, ma non direttamente lungo le direttrici del San Gottardo e del Brünig. Il cant. risultava escluso dal traffico di transito, in particolare a causa dell'assenza di una strada carrozzabile tra Uri e Lucerna sulla riva sinistra del lago dei Quattro Cant.; prima del 1860 mancò persino un ponte sullo stretto tra Stansstad e il Lopper. Fino al 1827 vi furono soltanto due strade principali (Stansstad-Engelberg; Kerns-Buochs-Emmetten), che si incrociavano a Stans.
Ancora agli inizi del XIX sec. le crisi economiche si traducevano in crisi di sussistenza (per l'ultima volta nel 1816-17). La depressione della fine del XIX sec. ebbe invece ripercussioni diverse: mentre i prezzi agricoli calarono, i tassi di interesse rimasero invariati, ciò che portò al fallimento di numerose aziende agricole. Sul piano politico tale situazione portò a un conflitto (Gültenstreit) tra i mediatori di rendite fondiarie e i nuovi ist. di credito, che nel 1897 sfociò in una riduzione dei tassi ipotecari dal 5 al 4%.
Il settore artigianale si sviluppò solo lentamente. La difficile situazione viaria e l'esistenza di strutture paracorporative fino al 1863 limitarono gli scambi all'ambito regionale; il centro artigianale e industriale del Rotzloch, sviluppatosi nel XVI sec., rimase a lungo un'eccezione. Grazie alla posizione leggermente più favorevole in riva al lago - dal 1837 battelli a vapore raggiunsero anche Stansstad e Beckenried - nella prima metà del XIX sec. a Hergiswil, Beckenried e Buochs si insediarono le prime imprese industriali, attive nella produzione di vetro, calce e cemento e nella filatura di cascami di seta. In quest'ultimo settore operò la Johann Melchior Camenzind & Sohn, trasferita a Buochs nel 1839, che dava lavoro a 100-200 lavoratrici a domicilio. In base alla prima statistica delle fabbriche del 1888, gli operai di fabbrica a N. erano tuttavia solo 261. Nel 1890 non vi erano ancora macchine a vapore nel cant., mentre gli impianti idraulici sviluppavano una potenza complessiva di 265 cavalli-vapore. Dagli anni 1880-90 venne utilizzata anche l'energia elettrica. Entro il 1914 il numero di operai raddoppiò; nel 1900 le macchine a vapore in funzione erano 17.
L'ascensore dell'Hammetschwand sul Bürgenstock. Cartolina postale a colori, 1910 ca. (Staatsarchiv Nidwalden, Stans).
[…]
La modernizzazione passò attraverso il turismo, di cui furono promotori Kaspar Blättler, imprenditore del Rotzloch, e Franz Josef Bucher, albergatore di Kerns, che dal 1860 ca. diedero avvio alla costruzione dei primi alberghi (Bürgenstock) e delle necessarie infrastrutture (ferrovie, ferrovie di montagna, centrale elettrica dell'Aa). Blättler fu l'artefice della costruzione del ponte levatoio sullo stretto tra Stansstad e il Lopper (1860), che consentì di collegare N. alla rete stradale sviz.; inoltre gestì una piccola compagnia di navigazione a vapore. Ulteriori alberghi e ferrovie di montagna sorsero sul Pilatus, sul Klimsenhorn, sulla Schöneck (Beckenried) e sullo Stanserhorn. Dal 1890 il turismo fornì lavoro in quasi tutti i villaggi, spec. alle donne. Verosimilmente i posti-letto alberghieri salirono fino a quasi 400 negli anni precedenti la Grande guerra, quando l'espansione del settore si interruppe bruscamente. Una stazione lungo la ferrovia del Brünig venne aperta nel 1889 a Hergiswil.
Ferrovie e ferrovie di montagna nidvaldesi. Caricatura per il Nidwaldner Kalender (1912), litografia realizzata da Xaver Stöckli (Collezione privata).
[…]
La fondazione di ist. di credito creò i presupposti per la crescita economica che si delineò nella seconda metà del XIX sec. Mentre la Cassa di risparmio nidvaldese nata nel 1827 aveva finalità principalmente sociali e destinava i suoi utili a opere di utilità pubblica (scuola secondaria, ospedale), la Cassa di risparmio e prestito (l'odierna Banca cant. di N.), fondata dallo Stato nel 1879, si prefiggeva in primo luogo di promuovere l'economia. Sempre nel 1879 i due ist. si spartirono in parti uguali la Cassa di risparmio operaia, costituita nel 1867.
Durante il XX sec. crebbe l'attrattività fiscale dapprima di Hergiswil - dove negli anni 1920-30 si trasferirono le fam. di imprenditori Schindler e von Speyr - e poi dell'intero territorio cant., ciò che favorì l'insediamento di imprese artigianali e industriali e in seguito anche di pendolari che lavoravano a Lucerna. I bassi livelli salariali e l'assenza di org. sindacali rappresentavano ulteriori incentivi; l'unico problema, la situazione viaria sfavorevole, trovò una soluzione dal 1960. Il settore primario mantenne a lungo una forte rilevanza, ridimensionandosi solo nell'ultimo quarto del XX sec.; il suo peso economico passò dal 40% attorno al 1900 a poco più dell'8% nel 2000. Il secondario all'inizio del XX sec. soffrì per il declino dell'industria a domicilio, e poi per la depressione indotta dalla Grande guerra e per la crisi economica mondiale, risollevandosi però successivamente grazie all'aerodromo militare di Buochs, realizzato a tappe dal 1935 fino agli anni della guerra, alla Pilatus Flugzeugwerke (1939) e alle strutture dell'aviazione militare fed.; nel 2005 il settore offriva ca. il 30% dei posti di lavoro nel cant.
All'inizio del XXI sec. il settore trainante era il terziario, che nel 2005 forniva il 62% degli impieghi. N. cercò di attirare dall'estero imprese intern. e singoli, facendo leva sul ridotto carico fiscale e sul miglioramento dei collegamenti stradali. Divenuto un "paradiso fiscale" e un contribuente netto nell'ambito della perequazione finanziaria intercant., N. si caratterizzava per un potere d'acquisto superiore alla media nazionale e una forte attività edilizia.
Distribuzione dell'impiego nel canton Nidvaldo 1860-2000a
Anno
Settore primario
Settore secondario
Settore terziariob
Totale
1860
3 622
53,9%
1 850
27,5%
1 251
18,6%
6 723
1870c
2 718
53,8%
1 705
33,7%
629
12,5%
5 052
1880c
2 405
49,3%
1 739
35,7%
731
15,0%
4 875
1888
2 248
40,2%
1 851
33,1%
1 494
26,7%
5 593
1900
2 144
37,8%
2 226
39,2%
1 302
23,0%
5 672
1910
2 117
37,0%
1 977
34,5%
1 628
28,5%
5 722
1920
2 289
38,3%
1 927
32,3%
1 757
29,4%
5 973
1930
1 976
31,5%
2 247
35,9%
2 039
32,6%
6 262
1941
2 118
28,6%
2 671
36,1%
2 610
35,3%
7 399
1950
1 957
25,5%
2 964
38,7%
2 745
35,8%
7 666
1960
1 643
17,9%
4 292
46,7%
3 253
35,4%
9 188
1970
1 559
13,7%
5 262
46,4%
4 534
39,9%
11 355
1980
1 461
10,8%
5 371
39,6%
6 739
49,6%
13 571
1990
1 239
7,2%
5 887
34,4%
9 984
58,4%
17 110
2000d
853
4,2%
5 567
27,0%
14 177
68,8%
20 597
a Fino al 1960 senza le persone occupate a tempo parziale.
b Il dato (che comprende le persone "senza indicazione") risulta dalla deduzione delle persone attive nei settori primario e secondario dal totale complessivo.
c Popolazione "presente".
d I dati del censimento federale del 2000 sono paragonabili solo in parte a quelli precedenti, visto l'alto numero di "senza indicazione" (2'619).
Distribuzione dell'impiego nel canton Nidvaldo 1860-2000 - Censimenti federali; Historische Statistik der Schweiz
La Chiesa catt. mantenne un ruolo dominante per buona parte del XX sec.; ancora nel 1950 era catt. il 92% degli ab. Gli stretti legami tra Chiesa e politica perdurarono anche dopo la Costituzione fed. del 1848; le ass. catt. favorivano l'integrazione sociale e la devozione popolare. Ciononostante nel XIX sec. anche il liberalismo politico ed economico attecchì stabilmente. L'indigenza fu a lungo attenuata dalle strutture fam. rurali. Con la prima legge sui poveri (1811) le autorità non cercarono di ridurre la miseria, ma di colpire le persone prive di mezzi vietando loro di mendicare, frequentare locali pubblici e contrarre matrimonio, confinandole in ospizi e stigmatizzandole mediante appositi segni sui vestiti. Nel XIX sec. solo pochi Nivaldesi emigrarono oltreoceano per sfuggire alla povertà.
Dagli anni tra le due guerre mondiali la società nidvaldese, tradizionalmente catt. conservatrice, acquisì gradualmente tratti pluralistici. La questione della Bannalp va interpretata come un conflitto di modernizzazione acuito dal contrasto fra governanti e governati, che fu trasversale ai partiti e sfociò in una democratizzazione del sistema politico. Con l'industrializzazione e l'immigrazione nel periodo bellico e postbellico N. fu per la prima volta confrontato con il pensiero sindacale e socialista. Nella seconda metà del XX sec. la prevalenza assoluta del cattolicesimo si ridusse (75,6% di catt. e 11,9% di rif. nel 2000) e il cant. perse la sua tradizionale connotazione contadina. La terziarizzazione, favorita dalla Costituzione moderna del 1965 e dalla relativa legislazione, comportò una differenziazione culturale e politica e l'adeguamento all'evoluzione generale della società.
Il numero di stranieri passò da 32 nel 1850 (0,3% della pop.) a 267 nel 1880 (2,2%) a 600 nel 1900 (4,6%). Si trattava per la metà di Italiani, attivi soprattutto nei cantieri stradali e ferroviari; un po' meno numerosi erano i Tedeschi, pochi i Francesi. Dopo la prima guerra mondiale la pop. estera si assestò attorno al 3-4%. Una nuova crescita significativa (7,5%) si ebbe solo attorno al 1960 con la costruzione dell'autostrada. Nel 2007 gli stranieri costituivano l'11% della pop. totale.
La vita culturale nel XIX sec. fu profondamente influenzata dalla Chiesa e dalle sue istituzioni e ass. capillarmente diffuse. La partecipazione a pellegrinaggi, rogazioni e alla messa domenicale era parte integrante della vita dei Nidvaldesi. Fondata nel 1857, la Soc. Piana cercò di organizzare rigidamente i catt. nello Stato fed. liberale e di difendere i valori catt. nel mondo moderno. Salita e ritorno dall'alpe e premiazioni del bestiame costituivano le grandi ricorrenze annuali della cultura contadina, che si manifesta tuttora attraverso grandi eventi folcloristici (sagre alpigiane, feste di lotta sviz.) o usanze a sfondo storico o religioso (pellegrinaggi, preghiere dell'alpe, benedizione di S. Biagio). Tra le feste popolari che si sono conservate nel tempo figurano anche i cortei di S. Nicolao (con maschere di Arlecchino dette Geigglen) e di carnevale.
Processione del Corpus Domini davanti all'Oberes Haus sulla piazza del palazzo comunale di Stans. Fotografia, 1920 ca. (Staatsarchiv Nidwalden, Stans).
[…]
Il centro culturale di Stans ospita la biblioteca cant., inaugurata nel 1972, e la locale soc. teatrale, fondata nel 1824, che dal 1886 dispone, con interruzioni, di un proprio teatro. Nel semestre invernale in tutto il cant. hanno luogo numerose recite di filodrammatiche locali; completano l'offerta culturale il piccolo teatro Chäslager a Stans (ass. di sostegno fondata nel 1969), l'Ermitage a Beckenried (1979) o l'antica stazione di sosta a Stansstad. Il Museo di N. (1991) organizza mostre storiche e di arte contemporanea nell'ex deposito del sale, nella Rosenburg (Höfli) e nella casa Winkelried a Stans e presenta una ricostruzione della vita dei soldati durante la seconda guerra mondiale nel forte di Fürigen a Stansstad. Numerose ass. come la Soc. orchestrale di N. (fondata nel 1898), fanfare e corali animano la scena musicale cant.
Sul piano culturale assunsero un'importanza sovraregionale Josef Konrad Scheuber, il primo sacerdote a realizzare contributi radiofonici, la poetessa Isabelle Kaiser, lo scrittore popolare Remigius Niederberger, il pittore Paul Stöckli e vari esponenti della fam. von Matt, attivi come editori, librai e artisti. Nell'ambito della pittura si distinsero Johann Melchior Wyrsch (nel XVIII sec.) e Melchior Paul von Deschwanden (nel XIX sec.), e in quello della scultura Eduard Zimmermann (inizi del XX sec.). All'inizio del XXI sec. erano noti anche oltre i confini cant. Josef Maria Odermatt, scultore in ferro, Melk Imboden, grafico e fotografo, e Arnold Odermatt, fotografo.
La Chiesa esercitò una forte influenza anche in ambito scolastico. Gli insegnanti erano perlopiù ecclesiastici, sostenuti da prebende e fondazioni. Dopo il 1798 è attestata la presenza di scuole elementari in tutti i com. Le suore del convento di S. Chiara a Stans dirigevano un ist. femminile. Il breve operato di Johann Heinrich Pestalozzi a Stans (1798) ebbe scarsa eco nel cant. La prima ordinanza scolastica cant. (1829) non fu applicata; l'obbligo scolastico generalizzato fu introdotto solo con la legge del 1851. Lagnanze sulla scarsa qualità delle scuole portarono a riforme e all'estensione dell'insegnamento all'intero arco dell'anno (1879). Un'istruzione superiore in un numero ristretto di materie veniva impartita alla scuola lat. dei cappuccini a Stans (dal 1896 collegio S. Fedele), trasformata in liceo nel 1909 e rilevata dal cant. nel 1988. All'origine della fondazione di scuole secondarie (a Stans nel 1859, più tardi a Buochs e a Beckenried), promossa dalla Cassa di risparmio nidvaldese, vi furono soprattutto le rivendicazioni politiche dei liberali. La formazione professionale risale alla scuola di disegno per artigiani creata a Stans nel 1852, che all'inizio del XX sec. si unì con la locale scuola di perfezionamento. La legge fed. sulla formazione professionale del 1930 portò all'unione delle scuole di arti e mestieri (1935) e alla suddivisione per categorie professionali. Numerosi concordati assicurarono agli studenti nidvaldesi la possibilità di accedere a scuole di livello terziario e a ist. situati in altri cant.
La scuola di disegno e perfezionamento professionale di Stans. Fotografia su lastra di vetro realizzata daFranz Kaiser, 1902 (Staatsarchiv Nidwalden, Stans).
[…]
Il primo giornale nidvaldese, il liberale Nidwaldner Wochenblatt uscì per qualche mese nel 1844 prima di essere vietato su richiesta del clero; solo l'affermazione della libertà di stampa permise la ripresa delle pubblicazioni dal 1848 al 1857. I settimanali Nidwaldner Volksblatt, conservatore, e Der Unterwaldner, liberale, vennero pubblicati dal 1866 risp. dal 1893; quest'ultimo nel 1909 si fuse con un altro foglio di tendenze liberali, il Nidwaldner Bote fondato nel 1905. Durante l'ondata di fusioni degli anni 1990-2000 tutti i giornali nidvaldesi furono assorbiti dalla Neue Nidwaldner Zeitung (1996, in seguito edizione regionale della Neue Luzerner Zeitung), il cui monopolio mediatico è attenuato solo dai programmi di informazione regionale della radio sviz. Altri giornali come il Bannalper Bote (1933-37), il socialista Steinbock (1974-86) e il foglio rosso-verde Bockshorn (1981-87) ebbero vita breve.
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