Area più o meno estesa dove sorgono unicamente corti isolate che riuniscono in un unico ambiente spazi abitativi e utilitari, per lo più a carattere rurale, e generalmente occupate e gestite da una sola fam. (ted. Einzelhofsiedlung; Insediamento). Le corti possono essere costituite da un unico edificio plurifunzionale (corte singola) o da due edifici distinti, in genere adibiti l'uno ad abitazione e l'altro ad attività lavorative (corte doppia), oppure da più fabbricati (corte a gruppi; Casa rurale). Negli insediamenti sparsi, gli edifici principali con funzione abitativa si trovano ad almeno 100 m di distanza l'uno dall'altro, in caso contrario l'abitato è considerato un insediamento a gruppi. Una forma particolare è rappresentata dagli insediamenti in cui i differenti edifici utilitari delle corti isolate sono distribuiti in modo più o meno regolare su tutta la superficie agricola utile, dando luogo a una struttura insediativa relativamente densa articolata in singole costruzioni (ted. Streusiedlung).
Gli insediamenti sparsi possono nascere da un'occupazione spontanea del territorio o derivare da una colonizzazione pianificata. In genere le colonizzazioni condotte secondo una precisa pianificazione, da parte di privati o delle autorità statali, diedero origine a schemi insediativi di impianto regolare con proprietà terriere accorpate. La maggior parte degli insediamenti sparsi occupati in forma individuale e spontanea sono irregolari, con proprietà accorpate o frazionate. Attestati in tutte le fasi di popolamento (Dissodamenti), gli insediamenti sparsi potevano nascere come una nuova fondazione o derivare dalla disgregazione di villaggi (processo di aggregazione o di abbandono). Le "teorie tribali" del XIX sec., che attribuiscono ai Celti, ai Germani e soprattutto agli Alemanni la creazione di questo tipo di insediamento e ai Romani la costituzione dei villaggi, sono ormai superate. Ma anche la concezione improntata al determinismo naturale, per cui la struttura di un insediamento sarebbe totalmente condizionata dallo spazio naturale, risulta eccessivamente unilaterale e statica, anche se l'altitudine, la conformazione dei rilievi e il clima ebbero un ruolo importante nel processo di insediamento e per l'economia agraria.
Gli insediamenti sparsi risultano predominanti - in modo evidente dall'età moderna - nelle regioni collinari a Economia agricola mista dell'Altopiano superiore e nella regione nordalpina con insediamenti sparsi dove si praticava l'allevamento (Zone agrarie). In epoca galloromana, l'Altopiano inferiore era occupato prevalentemente da corti isolate (Villae romane). Durante il periodo delle colonizzazioni altomedievali predominavano gli insediamenti sparsi o le frazioni, che parallelamente allo sviluppo dell'avvicendamento triennale delle colture si addensarono trasformandosi in Villaggi; nuove corti isolate sorsero soltanto durante l'età moderna in seguito alle opere di recinzione compiute nei beni comuni. Durante il XX sec., nell'ambito delle ricomposizioni parcellari furono create molte corti isolate. Dopo la prima guerra mondiale, nel quadro della colonizzazione interna, si resero accessibili, in parte seguendo la pianificazione geometrica propria a modelli esteri, pianure fluviali già bonificate, che furono poi occupate da corti singole o doppie. Lungo la catena giurassiana, nel XVIII sec. anabattisti emigrati dall'Emmental fondarono sulle alture, in luoghi discosti dai villaggi di valle di antica colonizzazione dove si praticava l'avvicendamento delle colture, corti isolate dedite alla campicoltura e all'allevamento. Per lo sviluppo di insediamenti a corti isolate ebbe un ruolo importante, oltre ai fattori ambientali ed economici, l'organizzazione sociale e giur., in particolare il Diritto successorio. In questo senso, è probabile che il comportamento fortemente orientato verso gli interessi della fam., incentrato soprattutto sul mantenimento della corte, e la trasmissione indivisa a un unico erede, che spesso prevedeva la cessione della corte al figlio più giovane, abbiano avuto come conseguenza lo sviluppo della corte isolata, del quale costituivano al tempo stesso la necessaria premessa.
In generale, malgrado la forte persistenza delle strutture insediative, l'insediamento sparso è soggetto a continui cambiamenti, dovuti all'adeguamento alle mutate condizioni economiche, sociali e giur. e agli sviluppi tecnologici: i processi di aggregazione o di abbandono comportarono la sparizione di alcuni abitati, mentre i processi di decentralizzazione, di colonizzazione o di trasformazione del territorio furono all'origine di nuovi insediamenti. La salvaguardia degli insediamenti sparsi, intesa come parte integrante della protezione del paesaggio, se vuole superare l'ambito meramente museale deve avvenire in modo differenziato a seconda dei vari ambienti e deve essere condotta in modo dinamico.