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Passo delloJulier

Passo delle Alpi retiche, situato a 2284 m tra Bivio nell'Oberhalbstein e Silvaplana in Engadina; (1365: an den Berg Julien; rom. Pass dal Güglia). Già durante l'età del Bronzo nell'Oberhalbstein è attestato un importante traffico attraverso i passi alpini. L'Itinerarium Antonini (III sec. d.C.) riporta un tratto stradale con le stazioni di Tinnetione (Tinizong nell'Oberhalbstein) e Muro (probabilmente Castelmur-Müraia, presso Promontogno, nella valle Bregaglia): si tratta quindi della strada che percorre il passo dello J. e il passo del Settimo. Scavi sul passo dello J. hanno portato alla luce un edificio di culto dell'epoca romana, di cui facevano parte anche le due colonne poste ai lati della strada attuale.

Resti di un punto di orientamento eretto nel III secolo d.C. sulla sommità del passo, situato in prossimità di un edificio di culto; tavola incisa da Johann Melchior Füssli in base a uno schizzo di Johann Jakob Scheuchzer, pubblicata da quest'ultimo nel 1716 nella Natur-Historie des Schweitzerlandes (Biblioteca nazionale svizzera).
Resti di un punto di orientamento eretto nel III secolo d.C. sulla sommità del passo, situato in prossimità di un edificio di culto; tavola incisa da Johann Melchior Füssli in base a uno schizzo di Johann Jakob Scheuchzer, pubblicata da quest'ultimo nel 1716 nella Natur-Historie des Schweitzerlandes (Biblioteca nazionale svizzera). […]

Numerosi ritrovamenti di monete e spec. i resti della strada romana a nord del valico e sopra Sils e Silvaplana lasciano supporre che lo J. sia stato uno dei pochi passi alpini utilizzati intensamente già in epoca romana, benché le vie ripide e sconnesse fossero percorribili solo con carri a due ruote. Probabilmente il traffico nord-sud percorreva la strada dello J. con i carri carichi, mentre i carri vuoti transitavano nella direzione opposta per la strada del Settimo, che collegava l'Oberhalbstein e la val Bregaglia senza passare dall'Engadina, una via più corta, ma anche più ripida e minacciata dalle valanghe. Non è provata la presenza di una cappella dedicata a S. Sebastiano, che secondo una leggenda era stata costruita sul valico. L'urbario imperiale della Rezia curiense (IX sec.) menz. presso lo J. una locanda a Marmorera, fienili a Bivio e a Sils in Engadina e il dazio di Castelmur. Non è chiaro quale dei due valichi fosse più importante: nell'epoca della someggiatura, le difficoltà topografiche del passo del Settimo non costituivano un fattore così rilevante.

Con la realizzazione di una piccola strada carrozzabile sul Settimo (1387), lo J. perse definitivamente di importanza. La soc. dei Porti (ass. dei somieri, Porten) della "strada superiore" (Settimo e J.) comprendeva infatti le quattro corporazioni di trasporto poste sulla via del Settimo, ma non quelle dell'Alta Engadina sulla tratta dello J. Un'ulteriore perdita di importanza del passo fu originata dall'apertura al traffico della Viamala lungo la "strada inferiore" (passi dello Spluga e del San Bernardino) nel 1473. Lo J. mantenne la sua importanza come accesso all'Alta Engadina e al passo del Bernina. In un primo tempo fu resa carrozzabile la "strada inferiore". Con il successivo ampliamento della "strada superiore", sia per ragioni topografiche sia per motivi politici, si preferì, per evitare l'isolamento dell'Engadina, il passo dello J. a scapito del Settimo. La tratta del passo risale al 1820-26, mentre gli accessi da Coira e attraverso la Bregaglia furono realizzati solo dopo l'alluvione del 1834, che aveva provocato gravi danni alla "strada superiore". Per la prima volta il cant. si fece promotore della costruzione di un'importante opera stradale, sotto la direzione di Richard La Nicca e Ulysses von Gugelberg.

Nel corso del XIX sec. vi furono alcune modifiche al tracciato. Dalla seconda metà del sec. il passo dello J. assunse un ruolo importante soprattutto per il traffico destinato alle stazioni di cura dell'Alta Engadina, in piena espansione, mentre il traffico di transito attraverso le Alpi passava preferibilmente attraverso lo Spluga. Con l'apertura della ferrovia dell'Albula (1903) lo J. fu quasi completamente abbandonato. I progetti per la costruzione di una ferrovia attraverso il passo dello J. non furono mai realizzati. Costretto nel 1923 su pressione della Conf. ad aprire una via di transito per le automobili verso l'Alta Engadina, il cant. Grigioni scelse il passo dello J. Tra il 1935 e il 1940 la strada fu adattata per far fronte all'aumento del traffico. Fu la prima strada delle Alpi sviz. a venire asfaltata. Oggi rappresenta la via di accesso più importante da nord per l'Alta Engadina.

Riferimenti bibliografici

  • A. Planta, Verkehrswege im alten Rätien, 2, 1986, 15-64
  • J. Rageth, «Römische Verkehrswege und ländliche Siedlungen in Graubünden», in JHGG, 116, 1986, 46-55
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Classificazione
Trasporti / Passo

Suggerimento di citazione

Jürg Simonett: "Julier, passo dello", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 30.01.2018(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/008811/2018-01-30/, consultato il 19.02.2025.