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Passo delBernina

Importante via di passaggio (2328 m) fra il nord (Pontresina) e il sud (Poschiavo) dei Grigioni. Nel ME era considerato secondario, perché i traffici passavano per Chiavenna e per i valichi occidentali. Nel 1410, su richiesta di varie comunità valtellinesi, le comunità di valle grigionesi dell'Alta Engadina, di Poschiavo e di Brusio si impegnarono ad assicurare la manutenzione del sentiero fino a Piattamala, allo sbocco della val Poschiavo. La via del B. acquisì importanza con la conquista grigionese della Valtellina (1512) e in quanto rappresentava il collegamento più breve con Venezia, città cui i Grigioni erano legati da rapporti di amicizia; risalgono a quell'epoca le prime indicazioni sul percorso (20 miglia, cioè ca. 34 km, fra Poschiavo e Pontresina). Sul versante sud, nei primi decenni del XVI sec. si utilizzava la cosiddetta via orientale attraverso Pisciadel (insediamento a 1478 m, allora abitato tutto l'anno), da cui passò l'ambasceria veneziana che il 25/26.12.1526 riuscì faticosamente a varcare il B. Talvolta si saliva al passo per la cosiddetta via occidentale (Cadera-Cavaglia-val Pila), ampliata nel 1555. Benché il territorio com. di Poschiavo si estendesse anche a nord del B., Poschiavo e Pontresina avevano entrambe l'obbligo di mantenere agibile la strada fino a due croci poste sul passo, presso il lago della Crocetta. Nelle vicinanze del lago sorgeva già nel 1519 un ospizio dotato di cappella, eretto dal pontresinese Thomas Maurici; qui, sulla Piazza vecchia, c'era anche una stazione di cambio, che nel 1570 fu trasferita sulla riva nordoccidentale del lago Bianco, a Pian dal Cambrena. Berninahäuser (B. Suot, 2046 m) era allora un insediamento abitato tutto l'anno, con stalle per cavalli. Nel 1544 la giurisdizione dell'Alta Engadina fissò nuove regole per la manutenzione della strada sul versante nord: tenere aperta la strada d'inverno era compito della sola Pontresina, che però era autorizzata a riscuotere un pedaggio.

Manifesto commissionato nel 1925 dalla ferrovia del Bernina al grafico Nikola Ehrenreich (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
Manifesto commissionato nel 1925 dalla ferrovia del Bernina al grafico Nikola Ehrenreich (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).

Il traffico sul passo raggiunse il suo apice a metà del XVI sec., quando la Francia, per avere contatti rapidi e sicuri con Venezia, istituì un collegamento postale fra Coira e l'Aprica (1548): il percorso era suddiviso per contratto fra otto agenti postali di diverse località (fra cui Pontresina, Poschiavo, Tirano, Aprica). Con l'apertura, nel 1593, del nuovo valico di S. Marco tra Bergamo e Morbegno, da cui si poteva proseguire per lo Spluga, il B. perse importanza commerciale, ma continuò a venire utilizzato. Nel 1650 vi venivano prelevati dazi su castagne, canapa, lino, sapone, ferro, panno, seta, formaggi, nonché tributi sul bestiame straniero. La carrozzabile fu costruita negli anni 1842-65, seguendo pressappoco il tracciato della vecchia via orientale; la linea delle Ferrovie retiche, che si snoda piacevolmente nella zona della via occidentale, risale al periodo 1908-10. A partire dagli anni '60, lungo la strada sono sorte funivie e sciovie. Progetti controversi delle Forze motrici di Brusio (per esempio l'innalzamento di 25 m per la diga del lago Bianco) minacciano di modificare notevolmente il paesaggio del passo.

Riferimenti bibliografici

  • R. Tognina, «Der Berninapass im Wandel der Zeiten», in Festschrift 600 Jahre Gotteshausbund, 1967, 408-438
  • R. Bornatico, La strada del Bernina, 1974
  • M. Bundi, «Über die Bündnerpässe nach Venedig», in Schweizer Hotel-Journal, primavera 1991, 36-38
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Trasporti / Passo

Suggerimento di citazione

Martin Bundi: "Bernina, passo del", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 03.03.2011(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/008824/2011-03-03/, consultato il 07.09.2024.