Episodio decisivo della guerra di Successione spagnola (1702-14), la battaglia di Malplaquet (località nei Paesi Bassi spagnoli, situata 15 km a sud di Mons e 50 km a ovest di Charleroi, ) l'11.9.1709 oppose le truppe anglo-olandesi e imperiali a quelle franc. Il 9 settembre l'esercito franc., composto da ca. 65'000 uomini e comandato dal maresciallo de Villars, prese posizione in un'area collinare e coperta da boschi, ciò che impediva una visione d'insieme del campo di battaglia. Guidata dal duca di Marlborough e dal principe Eugenio di Savoia, la coalizione delle forze anglo-olandesi e imperiali contava invece 90'000 uomini. A causa dell'inferiorità numerica e della posta in gioco (la salvezza del regno di Francia), Villars, assecondato dal maresciallo de Boufflers, scelse una tattica difensiva. Fece così costruire una tripla linea di trinceramenti con passaggi per i contrattacchi della cavalleria; le ali erano protette da boschi e da alberi abbattuti.
La battaglia di Malplaquet assunse un ruolo importante anche per la storia sviz. oltre che per quella europea. Militi conf. furono infatti impegnati su entrambi i fronti: tra le file franc. combatterono due battaglioni delle Guardie sviz. (compagnie de Chandieu, Zurlauben, Pfyffer, Machet, Stuppa e von Salis) e i reggimenti Brendlé (Brändle), Villars-Chandieu, Greder e May, mentre lo schieramento olandese poté contare sui reggimenti Chambrier, Schmid von Grüneck, Hirzel, May, Stürler e de Mestral. I due reggimenti May facevano entrambi capo a comandanti bernesi: uno, Gabriel von May, era al servizio dell'Olanda, mentre l'altro, Hans Rudolf von May, combatteva per la Francia. Una parte delle Guardie sviz. e il grosso dei reggimenti sviz. si trovavano al centro del dispositivo franc.; otto battaglioni sviz. di riserva erano schierati sul fianco destro, mentre altri soldati conf. erano presenti sull'ala sinistra.
Il primo attacco della coalizione antifranc. fu sferrato la mattina dell'11 settembre dall'esercito olandese, che con 30 battaglioni (di cui otto sviz.) prese di mira il fianco destro nemico. Gli otto battaglioni sviz. al servizio della Francia passarono alla controffensiva, ristabilendo la situazione. In questa situazione truppe conf. si affrontarono direttamente sul campo di battaglia (reggimenti May e Brendlé al servizio della Francia contro reggimenti May e Stürler al servizio dell'Olanda). Verso mezzogiorno, Marlborough attaccò di sorpresa la parte centrale dello schieramento di Villars. I reparti sviz. parteciparono solo marginalmente a questa seconda fase della battaglia. Dopo gli scontri fratricidi del mattino, è possibile che non fossero stati impiegati perché le capitolazioni militari proibivano gli scontri diretti tra mercenari sviz. impegnati in schieramenti opposti. De Boufflers, che aveva preso il posto di Villars, ferito in battaglia, non riuscì a rompere il fronte nemico, per cui ordinò infine la ritirata che, protetta da soldati conf., si svolse in buon ordine.
La battaglia di Malplaquet, che durò otto ore e il cui esito rimase a lungo incerto, impedì l'invasione della Francia, ma comportò costi umani altissimi. Le perdite franc. ammontarono approssimativamente a 11'000 uomini (tra cui 4500 caduti), mentre quelle della coalizione a 21'000 (di cui 6500 morti); un terzo dei feriti non sopravvisse. Le perdite complessive tra i mercenari sviz. si avvicinarono alle 8000 unità, di cui 1800 appartenenti ai reggimenti May e Brendlé al servizio della Francia, 600 risp. 1400 ai reggimenti May e Stürler di parte olandese e 500 risp. 600 ai reggimenti Schmidt e de Mestral.
In seno al Corpo elvetico la battaglia suscitò viva emozione e alla Dieta fed. vi furono accese discussioni tra sostenitori e avversari del servizio mercenario. All'interno della Conf. e all'estero, lo scontro in battaglia tra reggimenti sviz. schierati su fronti opposti venne considerato una vergogna. La Dieta fed. prese provvedimenti per evitare il ripetersi di situazioni simili e, almeno fino alla battaglia di Baylen (1808), non vi furono più combattimenti tra mercenari sviz.