
19.10.1911 Riggisberg, 30.11.1999 Berna, riformata, di Riggisberg e Berna. Figlia di Rudolf Boehlen, agricoltore, e di Rosa nata Urfer. Nubile. Dopo la scuola magistrale a Berna (maturità nel 1931) e soggiorni a Londra e Algeri, studiò diritto all'Università di Berna, ottenendo la patente di avvocato nel 1939 e il dottorato nel 1951. Segretaria giurista alla prefettura di Berna (1943-1956), nel 1957 divenne la prima donna impiegata a tempo pieno come giudice dei minori, carica che ricoprì per la città di Berna fino al 1971. Nel 1942 aderì all'Associazione svizzera per il suffragio femminile e divenne presidentessa del comitato d'azione per la collaborazione delle donne a livello comunale. Entrata nel Partito socialista (PS) nel 1945, fu presidentessa delle donne socialiste svizzere (1966-1974) e della commissione giuridica dell'Alleanza delle società femminili svizzere (1949-1966). Fu inoltre membra della commissione svizzera dell'Unesco (1957-1968). Nel 1971, anno del riconoscimento del diritto di voto alle donne, andò in pensione anticipata e si dedicò poi all'attività parlamentare, quale consigliera comunale della città di Berna (1972-1976) e deputata al Gran Consiglio (1974-1986). Fin da giovane Boehlen lottò per i diritti delle donne e contro le discriminazioni nei loro confronti, anche nel proprio partito. Quale giudice dei minori introdusse una nuova procedura di sanzione e di esecuzione della pena (periodi di lavoro invece di ammenda e arresto), di cui si è tenuto conto in occasione della revisione parziale del Codice penale svizzero (1971). Il suo commento al diritto penale svizzero dei minori (Kommentar zum schweizerischen Jugendstrafrecht, 1975) è considerato un'opera di riferimento.