22.3.1879 Ginevra, 8.11.1945 Losanna, cattolico, di Ginevra. Figlio di Albert Cingria, di origine dalmata e turca, naturalizzato svizzero nel 1871, socio della fabbrica di orologi Patek Philippe, e di Caroline nata Stryjenska, polacca, pittrice. Fratello di Charles-Albert Cingria, scrittore. Berthe Wanner (1916). Durante gli studi letterari e artistici a Ginevra, Alexandre Cingria compì soggiorni in Italia, in Germania e a Costantinopoli, dove risiedeva la famiglia paterna. Nel 1904 si trasferì a Firenze, dove rimase fino al 1909. Pittore (anche su vetro), mosaicista, scenografo e scrittore, tenne la sua prima esposizione personale a Ginevra nel 1902. Nel 1903 vinse il primo premio del concorso per le vetrate della chiesa di S. Francesco indetto dalla città di Losanna; i suoi progetti suscitarono però vivaci polemiche e non furono mai realizzati. Nel 1904 redasse, in particolare con Charles Ferdinand Ramuz, un saggio sulla letteratura romanda, Les pénates d'argile, e fondò con il fratello, con Ramuz e Adrien Bovy la rivista La Voile latine (1904-1910). Stimolato dalle idee di Charles Maurras, fu caporedattore della rivista Idées de demain (1911-1914). Dal 1913 visse tra Ginevra e il Ticino. Nel 1914 fu tra i fondatori dei Cahiers vaudois, sui quali nel 1917 pubblicò il saggio La décadence de l'art sacré. Dopo la scomparsa della moglie si proclamò «pittore ambulante». Cingria si impegnò molto a favore del rinnovamento dell'arte religiosa in Svizzera: fu fondatore del Groupe de Saint-Luc et Saint-Maurice a Ginevra (1919), cofondatore della Società svizzera di S. Luca (1924) e, con Jo Baeriswyl, della compagnia teatrale Les Compagnons de Romandie (1936). La sua opera è presente soprattutto a Ginevra (vetrate dell'aula magna dell'Università, 1939-1940), nel Vallese (trittico di Nostra Signora della Misericordia a Finhaut, 1929-1930) e nel canton Friburgo (vetrate della collegiata di Romont, 1938-1939). Creò le scenografie e i costumi per numerosi spettacoli e drammi popolari di René Morax (al Théatre du Jorat) e di Gonzague de Reynold. Cingria fu inoltre autore di alcuni saggi dedicati all'urbanistica nella Svizzera francese e all'arte del Ticino.
Manifesto realizzato da Alexandre Cingria per un'esposizione di arte applicata romanda svoltasi a Zurigo nel 1917 (Museum für Gestaltung Zürich, Plakatsammlung, Zürcher Hochschule der Künste).
Riferimenti bibliografici
- Cingria, Alexandre; Ramuz, Charles Ferdinand et al.: Les pénates d'argile. Essai de littérature romande, 1904.
- Cingria, Alexandre: La décadence de l'art sacré, 1917 (19302, edizione corretta e ampliata).
- Cingria, Alexandre: Souvenirs d'un peintre ambulant, 1933.
- Centre des littératures en Suisse romande, Losanna, Fonds Alexandre Cingria.
- Cingria, Alexandre; Ramuz, Charles Ferdinand: Lettres, a cura di Gilbert Guisan e Doris Jakubec, 2 voll., 1978.
- Cingria, Alexandre: L'écriture au bord des yeux. Lettres à Adrien Bovy, 1898-1901, a cura di Corinne Giroud, 1990.
- Bouvier, Jean-Bernard: Alexandre Cingria, peintre, mosaïste et verrier, 1944.
- Cingria, Hélène: Alexandre Cingria. Un prince de la couleur dans la Genève du 20e siècle, 1954.
- «Les Cingria. Pour le centenaire de la naissance de Charles-Albert», in: Cahiers de l'Alliance culturelle romande, n. 29, 1983.
- Donche Gay, Sophie: Les vitraux du XXe siècle de la cathédrale de Lausanne, 1994, pp. 99-104.
- Donche Gay, Sophie: «Cingria, Alexandre», in: Dizionario biografico dell'arte svizzera, vol. 1, 1998, pp. 217-218.
Scheda informativa
Dati biografici | ∗︎ 22.3.1879 ✝︎ 8.11.1945 1879-03-221945-11-08 |