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Patto federale

Riproduzione commemorativa del testo del Patto federale del 1815, realizzata dallo studio litografico Schönfeld a Winterthur (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Riproduzione commemorativa del testo del Patto federale del 1815, realizzata dallo studio litografico Schönfeld a Winterthur (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Prende questo nome l'accordo concluso tra i 24 cantoni e semicantoni sovrani (Confederazione di Stati) della Confederazione Svizzera, di cui fu la carta fondamentale tra il 1815 e il 1848. In seguito all'invasione della coalizione antifrancese alla fine del 1813 l'Atto di mediazione, imposto nel 1803 da Napoleone Bonaparte ai 19 cantoni svizzeri, decadde e fu dichiarato abrogato da dieci cantoni. Nel contempo un'«Assemblea federale», riunita nel cantone direttore di Zurigo, diede vita a una nuova «Unione federale» nello spirito delle antiche alleanze, ma in cui erano aboliti i rapporti di sudditanza; ad essa aderirono nove vecchi cantoni e cinque nuovi. All'inizio del 1814 l'Assemblea federale elaborò le «linee guida di una nuova Costituzione federale» che si ispiravano all'Atto di mediazione e stabilivano l'uguaglianza fra i cantoni, ma indebolivano nel contempo l'autorità centrale in favore di una maggiore autonomia di questi ultimi. Decaddero infatti il divieto di concludere alleanze separate e la carica di landamano della Svizzera.

Questo compromesso fu rapidamente superato da un ampio movimento restauratore. Già prima del Natale del 1813 il vecchio patriziato cittadino di Berna aveva riconquistato il potere con un colpo di Stato e dichiarato l'annessione del Paese di Vaud e dell'Argovia. Eventi simili si produssero a Soletta, Friburgo e Lucerna all'inizio del 1814, mentre Svitto e Nidvaldo proclamarono il ritorno alla situazione prerivoluzionaria e Uri e Zugo rivendicarono l'annessione dei vecchi baliaggi. Dopo la convocazione di una Dieta dissidente da parte di questi cantoni nel marzo del 1814 la Svizzera si divise in due schieramenti – uno reazionario guidato da Berna e l'altro moderato con il cantone direttore di Zurigo alla sua testa – in procinto di affrontarsi militarmente. Solo l'intervento delle grandi potenze, che sostennero l'indipendenza dei nuovi cantoni e minacciarono di imporre il loro arbitrato, permise di convocare la «lunga Dieta» di Zurigo, così definita per la sua durata (6.4.1814 - 31.8.1815); gli inviati delle potenze europee (il conte Giovanni Antonio Capodistria, Stratford Canning, Claude Marie Gustave de Damas e August Ernst von Steigentesch) esercitarono una grande influenza su di essa (Dieta federale). Le discussioni portarono all'elaborazione di un nuovo progetto costituzionale che, se da un lato rafforzava le competenze militari federali, dall'altro attenuava le garanzie territoriali e il divieto di imporre rapporti di sudditanza. I cantoni primitivi, generalmente poco inclini a favorire il potere centrale, introdussero, con il sostegno di Berna, una clausola che poneva i conventi sotto la tutela federale.

Solo nove cantoni e un semicantone approvarono senza riserve il progetto, mentre Berna lo rifiutò. La Confederazione si divise quindi nuovamente. All'inizio dell'agosto del 1814 i cantoni reazionari presentarono un breve controprogetto che non attribuiva praticamente alcuna competenza alla Confederazione, ad eccezione della tutela sui conventi, non proibiva né le alleanze separate né i rapporti di sudditanza e lasciava ai cantoni completa libertà. Un accordo annesso stabiliva che i conflitti territoriali dovevano essere risolti per via arbitrale. Di fronte all'intenzione dei cantoni reazionari di concludere un'alleanza separata tornò a profilarsi il pericolo di una guerra civile. Solo la minaccia delle grandi potenze di imporre un loro compromesso o di smembrare la Svizzera spinse la Dieta federale ad accordarsi su un nuovo patto. Quest'ultimo, basato sul testo proposto dai cantoni reazionari, reintroduceva un blando divieto di concludere alleanze separate e di imporre rapporti di sudditanza e prometteva alla Confederazione maggiori competenze militari. Un accordo annesso affidava a un tribunale arbitrale la soluzione dei conflitti economici e al congresso di Vienna (1814-1815) quella delle vertenze territoriali fra i cantoni. Nella consapevolezza che era in gioco l'esistenza stessa della Svizzera, la maggioranza dei delegati alla Dieta federale approvò il nuovo patto e l'accordo annesso: il 9.9.1814 fu quindi istituita la nuova Confederazione Svizzera, cui il 12 settembre aderirono i cantoni Vallese, Neuchâtel e Ginevra. Svitto e Appenzello Interno sottoscrissero il Patto federale solo dopo il marzo del 1815, all'inizio dei Cento giorni. Alla cerimonia di giuramento, tenutasi a Zurigo il 7.8.1815, mancò solo Nidvaldo, spinto ad aderire al Patto federale solo dall'occupazione delle truppe federali.

I 15 articoli del Patto federale assicuravano in primo luogo l'autonomia dei cantoni, mentre le libertà individuali erano menzionate solo indirettamente attraverso il divieto di imporre rapporti di sudditanza. La Confederazione, la cui principale istituzione era la Dieta federale riunita a turno nei cantoni direttori di Zurigo, Berna e Lucerna, aveva competenze molto limitate, salvo in ambito militare (esercito). Nella maggioranza dei cantoni le vecchie élite continuarono a governare quasi senza alcun controllo esterno in virtù della sovranità cantonale, che durante la Rigenerazione favorì tuttavia anche l'introduzione di riforme interne. Dopo il fallimento dei tentativi coevi di revisione del Patto federale, che non contemplava peraltro disposizioni in materia, gli articoli concernenti la conclusione di alleanze separate e la tutela sui conventi, piuttosto controversi già nel 1814, alimentarono il disaccordo fra i cantoni, che sfociò nella guerra del Sonderbund (1847) e nell'abrogazione del Patto federale in favore della Costituzione federale (1848).

Riferimenti bibliografici

  • EA Rep. 1814-1848
  • E. His, Geschichte des neuern Schweizerischen Staatsrechts, 2, 1929
  • HbSG
  • A. Kölz, Le origini della Costituzione svizzera, 1999 (ted. 1992)
Link

Suggerimento di citazione

Renato Morosoli: "Patto federale", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 04.04.2024(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/009809/2024-04-04/, consultato il 19.01.2025.