I Paesi soggetti erano territori posti sotto il dominio di uno o più cant. conf. o Paesi alleati, che li amministravano singolarmente o collettivamente nel caso di una sovranità condivisa (Baliaggi comuni). La loro istituzione fu una conseguenza della politica territoriale condotta dai cant. conf. e dai loro Paesi alleati tra il XIV e il XVI sec. Generalmente i Paesi soggetti dei cant. urbani erano più vasti di quelli dei cant. rurali: fino al 1798 Berna con i territori da essa controllati fu la città-Stato più estesa a nord delle Alpi, mentre Appenzello condivideva con altri la sovranità su un solo baliaggio comune (il Rheintal). Tra i cant. rurali, Uri disponeva dei territori soggetti più estesi, su cui esercitava il dominio da solo (Leventina) o con altri (nel caso della maggior parte dei baliaggi comuni). Quanto ai Paesi alleati, erano particolarmente vaste le terre soggette al dominio delle sette Decanie altovallesane (basso Vallese), del Libero Stato delle Tre Leghe (Valtellina, Bormio, Chiavenna, Maienfeld) e del principato abbaziale di San Gallo (Alte Landschaft, Toggenburgo; Signorie ecclesiastiche).
L'espressione Paesi soggetti non lascia trasparire la difformità e molteplicità delle singole situazioni sociali, economiche, giur. e politiche. Essa si riferisce sia a regioni rurali dedite prevalentemente all'agricoltura o all'industria a domicilio sia a centri urbani orientati verso l'industria e il commercio. Imponendo il proprio dominio sui territori conquistati o acquisiti, i cant. conf. e i loro Paesi alleati garantivano il rispetto delle tradizioni locali; ciò fu all'origine della coesistenza di regimi giur. differenti. Le principali città soggette (Burgdorf, Thun, Aarau, Zofingen, Brugg, Lenzburg, Liestal, Sursee, Willisau, Losanna, Moudon, Yverdon, Morges, Nyon, Winterthur, Stein am Rhein, Frauenfeld, Diessenhofen) disponevano di un'amministrazione propria (sistema consiliare) ed esercitavano l'alta giustizia (a volte persino la giustizia criminale); in casi eccezionali (fra cui Burgdorf, Thun e Bremgarten, AG) imponevano il loro dominio ad altri territori. I centri minori dei Paesi soggetti (fra cui Büren an der Aare, Eglisau, Kyburg, Nidau) erano spesso sede del balivo designato dall'autorità sovrana. Nelle regioni rurali poste sotto il dominio dei cant. conf. i diritti signorili e l'amministrazione della giustizia rimasero appannaggio di nobili, fam. del patriziato cittadino, città, chiese e conventi (Ordinamento agrario). Nei Paesi soggetti rurali com. e territori che godevano di una più ampia autonomia in ambito amministrativo e giudiziario (come Oberhasli, Frutigen e Saanen, l'Entlebuch, la March e il Toggenburgo) coesistevano con altri che disciplinavano liberamente solo i diritti d'uso com., pur essendo sottoposti alle stesse autorità.
Dal XV sec. i cant. conf. e i loro Paesi alleati rafforzarono la propria sovranità (Signoria territoriale) tramite diverse misure (diritti di leva, imposte, Omaggio, giuramento di fedeltà, disposizioni delle autorità), ottenendo in tal modo una relativa omogeneità dei propri territori soggetti, rafforzata sul piano ecclesiastico e culturale dalla Riforma e dalla confessionalizzazione. I Paesi soggetti erano importanti per le autorità sovrane, spec. dei cant. urbani; essi assicuravano la vitalità demografica delle città attraverso l'immigrazione, fornivano a queste ultime derrate alimentari e materie prime e costituivano una riserva in cui riscuotere imposte e reclutare soldati. Senza questi ultimi, che costituivano la maggior parte delle truppe, le città conf. - di dimensioni relativamente modeste - non avrebbero potuto condurre le guerre che combatterono tra il XIV e il XVI sec.
La sottomissione dei Paesi soggetti al dominio dei cant. sovrani e dei loro Paesi alleati si palesava in diversi ambiti. Privi di diritti politici, i sudditi erano esclusi in ambito politico, amministrativo e militare da qualsiasi forma di partecipazione alle decisioni più importanti e dalle principali cariche pubbliche. I figli dei cittadini delle città soggette potevano accedere tutt'al più alla carica di pastore. I risultati delle Consultazioni popolari, attraverso cui alcuni cant. urbani (Berna, Zurigo, Lucerna, Soletta) raccolsero nel XV e XVI sec. le opinioni dei loro Paesi soggetti su questioni politicamente delicate, non erano vincolanti per le autorità. Sul piano amministrativo i territori soggetti erano suddivisi in Baliaggi, amministrati per un determinato periodo da un Balivo. Scelto sempre all'interno di una ristretta cerchia di fam. del cant. sovrano o Paese alleato, quest'ultimo rappresentava l'Autorità, di cui difendeva gli interessi. Gli uomini maggiorenni gli giuravano fedeltà e obbedienza, rendendogli periodicamente omaggio. L'apparato statale dei baliaggi disponeva di un personale piuttosto ridotto; numerose cariche amministrative e giudiziarie locali erano quindi affidate a persone del posto. Alcuni esponenti dell'élite rurale riuscivano in tal modo ad accedere alla carica di Luogotenente del balivo. In ambito economico la sottomissione dei Paesi soggetti si traduceva, soprattutto per i centri urbani, in numerose restrizioni della loro libertà d'azione. Attraverso l'obbligo di effettuare le operazioni di compravendita dei prodotti agricoli nelle sedi di mercato, le prescrizioni relative a prezzi, produzione e smercio dei prodotti dei Paesi soggetti e il divieto di svolgere attività artigianali e commerciali al di fuori dei centri, le autorità cittadine miravano sia ad assicurare l'approvvigionamento urbano di derrate alimentari e materie prime sia a neutralizzare una concorrenza sgradita ai membri delle Corporazioni.
Le molteplici divergenze di interessi fra autorità sovrane e Paesi soggetti furono alla base dell'alto grado di conflittualità della vecchia Conf. Durante la fase di sviluppo territoriale e consolidamento politico-amministrativo dei Paesi soggetti (XIV e XV sec.), le misure di unificazione e rafforzamento della sovranità territoriale incontrarono proteste e resistenze, frequenti spec. nei territori soggetti urbani. Dal XV al XVIII sec. l'obbligo di fornire contingenti militari, l'imposizione fiscale e le restrizioni dei diritti com. furono le principali cause delle Rivolte contadine nei Paesi soggetti a Berna, Basilea, Friburgo, Lucerna, Sciaffusa e Zurigo. Nella convenzione di Stans del 1481 i cant. conf. assicurarono di prestarsi reciproco aiuto per risolvere i conflitti interni con i sudditi. Nell'età moderna anche il dominio dei cant. a Landsgemeinde provocò l'opposizione dei loro Paesi soggetti, come nel caso dell'affare di Werdenberg (1719-21) che coinvolse Glarona o della rivolta della Leventina (1755) contro Uri. L'alleanza tra Paesi soggetti ad autorità sovrane diverse, avvenuta durante la guerra dei Contadini del 1653, rimase eccezionale. Al termine dell'ancien régime il consolidamento dell'identità dei territori soggetti rurali, il loro sviluppo economico e la loro maggiore autonomia sono attestati ad esempio dal memoriale e dall'affare di Stäfa (1794-95), in occasione del quale i sudditi delle regioni rurali chiesero che le libertà cittadine fossero garantite sull'intero territorio zurighese. In tal modo i Paesi soggetti si opponevano al paternalismo prevalente tra le autorità sovrane e chiedevano la propria emancipazione dall'egemonia urbana. La Costituzione della Repubblica elvetica (1798) abolì i rapporti di sudditanza, divieto che fu poi confermato da Napoleone Bonaparte nell'atto di Mediazione, creando così le premesse costituzionali per il riconoscimento dell'indipendenza dei cant. Argovia, San Gallo, Ticino, Turgovia e Vaud (relazioni tra Città e campagna). Il ripristino durante la Restaurazione (1815) delle disuguaglianze politiche tra città e campagna in alcuni cant. fu definitivamente superato solo con le rivoluzioni liberali del 1830-31.