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Digiuno

I giorni di penitenza e digiuno del cristianesimo derivano da pratiche della tradizione ebraica. Nei periodi di carestia del basso ME, le feste di penitenza e di ringraziamento figuravano quale oggetto delle Diete fed. La tradizione di una "grande preghiera dei Conf." è attestata dalle fonti scritte dal 1517. Nel XVI sec., le autorità dei cant. rif. stabilirono giornate settimanali o mensili di penitenza e digiuno in caso di peste o di carestia (Basilea nel 1541, Zurigo nel 1571, Berna nel 1577), più tardi spesso combinate con giorni di astinenza e collette per correligionari in difficoltà (ad esempio per i valdesi nel 1655). Dopo che nel 1619 si tenne il primo giorno di digiuno collettivo per tutti i cant. rif., quale ringraziamento per il successo del sinodo di Dordrecht, nel 1639 - cioè durante la guerra dei Trent'anni, che influenzò fortemente il diffondersi della pratica della penitenza - la Dieta dei cant. rif. decise di rendere annuale questa consuetudine, in segno di gratitudine per la protezione di cui avevano fino ad allora beneficiato. Nel 1643 anche i cant. catt. introdussero prescrizioni sulla preghiera e sul digiuno. Nel luglio del 1796, su proposta di Berna e di fronte alla minaccia di moti rivoluzionari, la Dieta fed. congiunta dichiarò l'8.9.1796 prima festa fed. di preghiera. Il digiuno si mantenne durante l'Elvetica, la Mediazione e la Restaurazione, sebbene catt. e rif. lo tenessero in giorni diversi. Durante la Rigenerazione, la Dieta fed. del 1.8.1832 fissò, su proposta di Argovia, la terza domenica di settembre quale data comune per tutti i cant. Se i Grigioni rimasero fedeli, fino al 1848, al secondo giovedì di novembre, a Ginevra la giornata di digiuno ha luogo ancora oggi il giovedì che segue la prima domenica di settembre. Le disposizioni circa la festa di ringraziamento, la penitenza e il digiuno fed. rimasero di competenza cant. (risp. delle superiori autorità religiose cant. per i rif., e delle diocesi per i catt.) anche dopo la nascita dello Stato fed. nel 1848. Nel diritto fed., solo la legge sul rapporto fra i Consigli fa riferimento alla giornata di digiuno, là dove viene fissato l'inizio della sessione autunnale del parlamento. In una prima fase, le autorità cant. emanarono particolari disposizioni sul digiuno, che in un'ottica religiosa toccavano le tematiche morali, spirituali, ma anche sociali, economiche e politiche del tempo; il cancelliere zurighese Gottfried Keller, ad esempio, redasse simili disposizioni tra il 1863 e il 1872. Nel 1886, i vescovi misero a punto un regolamento delle festività valido per tutta la Svizzera catt., pubblicando per l'occasione una lettera pastorale. Dal Concilio Vaticano II, la giornata nazionale di ringraziamento, penitenza e digiuno è divenuta una ricorrenza ecumenica.

Riferimenti bibliografici

  • R. Schaufelberger, Die Geschichte des Eidgenössischen Bettages mit besonderer Berücksichtigung der reformierten Kirche Zürichs, 1920
  • TRE, 7, 492-496
  • P. Ochsenbein, "Das grosse Gebet der Eidgenossen", 1989
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Suggerimento di citazione

Victor Conzemius: "Digiuno", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 20.03.2015(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/010106/2015-03-20/, consultato il 16.04.2024.