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BénédictCalandrini

4.9.1639 Ginevra, 13.12.1720 Ginevra, rif., di Ginevra. Figlio di Jean-Louis, negoziante, e di Catherine Turrettini. (1670) Sybille Catherine Fatio, figlia di Jean-Baptiste, signore di Duillier, negoziante. Dopo aver studiato teol. a Ginevra (1657-60), C. divenne pastore della chiesa it. di Ginevra (1662), pastore di Ginevra (1664), rettore dell'Acc. (1673-77), professore di teol. (1690-1720) e decano della Compagnie des pasteurs (1705-20). Seguace dell'ortodossia di Dordrecht, apparteneva alla cabale italique di Ginevra, che nel 1669 condannò l'universalismo ipotetico (della salvezza) professato all'Acc. di Saumur. Ebbe un ruolo essenziale nella rete clandestina che portò soccorso ai galeotti ugonotti tra il 1695 e il 1714.

Riferimenti bibliografici

  • Histoire de l'Université de Genève, 1, 1900, 530
  • M. Grandjean, «Genève au secours des galériens pour la Foi», in Genève au temps de la révocation de l'Edit de Nantes, 1985, 399-438 (spec. 417-438)
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Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 4.9.1639 ✝︎ 13.12.1720

Suggerimento di citazione

Olivier Fatio: "Calandrini, Bénédict", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 25.03.2003(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011068/2003-03-25/, consultato il 02.12.2024.