4.3.1695 Ginevra, 13.6.1753 Lione, rif., di Ginevra. Figlia di Jean-Jacques, banchiere, e di Anne Catherine Calandrini. Nipote di Nicolas Fatio. Nubile. Nel 1711 si stabilì con la fam. a Lione. Fortemente influenzata durante la gioventù dall'educazione pietista ricevuta dalla fam., se ne allontanò poi progressivamente. Fu autrice di numerose opere sulla religione. Gli scritti della maturità, molto polemici verso le ortodossie confessionali e caratterizzati da un marcato razionalismo che privilegiava la religione naturale rispetto a quella rivelata, influenzarono il pensiero religioso di Rousseau.
Riferimenti bibliografici
- Lettres sur la religion essentielle à l'homme, 1738-1739
- M.-C. Pitassi, «Etre femme et théologienne au XVIIIe siècle», in De l'Humanisme aux Lumières, a cura di M. Magdelaine et al., 1996, 395-409
- Y. Krumenacker, «M. Huber, une théologienne entre piétisme et Lumières», in Refuge et désert, a cura di H. Bost, C. Lauriol, 2003, 99-115
Scheda informativa
Appartenenza familiare | |
Dati biografici | ∗︎ 4.3.1695 ✝︎ 13.6.1753 1695-03-041753-06-13 |
Classificazione
Religione (protestantesimo) |