
ca. 1511 Villanueva (Aragona), 27.10.1553 Ginevra, catt., poi rif. Umanista, editore del trattato Geografia di Tolomeo (1535) e autore di un commento alla Bibbia di Santi Pagnini (1542), studiò a Tolosa, Strasburgo e Basilea (1528-33). La pubblicazione del trattato De trinitatis erroribus (1531), su posizioni radicalmente antitrinitarie, gli costò l'allontanamento da Strasburgo. Studiò medicina a Parigi; per lungo tempo fu considerato impropriamente lo scopritore della circolazione polmonare del sangue. Con il nome di Villanovanus o Villeneuve, nel 1540 si stabilì a Vienne (Delfinato) in qualità di medico dell'arcivescovo. Qui lavorò alla sua opera più importante, la Christianismi Restitutio, voluto richiamo alle Istituzioni della religione cristiana di Giovanni Calvino, in cui sviluppò la propria critica alla Trinità e alla cristologia. Nel 1546 S. avviò uno scambio epistolare proprio con Calvino, che inizialmente gli rispose con cortesia ma poi, di fronte ai reiterati insulti di S., con toni sempre più accesi. Nel gennaio del 1553 fece stampare clandestinamente a Vienne la sua Restitutio e venne denunciato all'Inquisizione; fu lo stesso Calvino a fornire indirettamente le prove mediante le quali fu possibile dimostrare la vera identità di Michel de Villeneuve. Arrestato il 4.4.1553, riuscì a fuggire dalla prigione del vescovado il 7; condannato a Vienne, venne bruciato in effigie insieme ai suoi libri. Il 12.8.1553 arrivò a Ginevra e fu subito arrestato; nel lungo processo a suo carico vennero consultate anche le autorità dei cant. rif., che si espressero all'unanimità per la colpevolezza di S. e la gravità del caso che lo riguardava. Il tribunale ginevrino lo condannò il 27.10.1553 a essere arso vivo sul rogo. La sua morte, l'unica esecuzione capitale per eresia che ebbe luogo nella Ginevra rif., suscitò un'ampia polemica, avviata da Sebastiano Castellione, sulla punizione degli eretici e sulla tolleranza. Nel 1903 venne eretto a Ginevra un monumento espiatorio in sua memoria.