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Sankt Johann

Antica abbazia benedettina (conosciuta anche come S. nella valle della Thur), priorato dell'abbazia di San Gallo dal 1555 al 1805, situata dapprima nel com. di Alt S. (oggi com. Wildhaus-Alt S.) risp., dal 1629, in quello di Krummenau (oggi com. Nesslau). Le origini del convento nell'alta valle della Thur, dedicato a S. Giovanni Battista, non sono note; probabilmente fu fondato nel secondo quarto del XII sec., forse dal nobile Wenzel von Ganterschwil. La prima attestazione nelle fonti risale al 1152, quando papa Eugenio III confermò i possedimenti dell'abbazia e il diritto alla libera elezione dell'abate e dell'avogadro. S. non beneficiò dell'esenzione, ma fu sottoposta al vescovo di Costanza. Nel 1178 disponeva di beni fondiari nelle immediate vicinanze del convento e di possedimenti sparsi in parte a notevole distanza a Mogelsberg, Kirchberg (SG), Ernetschwil, Schmerikon, Bussnang, Felben, Märwil e Illnau; la proprietà più importante era la prepositura di Sankt Peterzell, menz. la prima volta nel 1178. Nel XIII sec. il monastero acquisì ulteriori beni nel Vorarlberg. Dopo il 1200 riuscì a ottenere il controllo su un'area territorialmente coesa nel Toggenburgo superiore, in cui deteneva la bassa giustizia, ma senza costituire una signoria. Sotto l'abate Konrad von Dussnang S. conobbe una prima fioritura economica e spirituale. A quel periodo risale anche l'annessione del monastero femminile, cit. in un unico documento del 1219, che verosimilmente ebbe vita molto breve. Nel 1231 S. divenne convento imperiale. I disordini politici seguiti al declino degli Staufer comportarono perdite territoriali per S., poi compensate dalla metà del XIV sec. Durante il XV sec. l'abbazia, che contava ca. 15 conventuali, visse un secondo periodo di fioritura, raggiungendo l'apice dello sviluppo economico e promuovendo un'intensa attività edilizia. Dopo l'acquisizione della contea del Toggenburgo nel 1468, il monastero passò sotto la tutela del principato abbaziale di San Gallo (1474).

Con la Riforma ebbe inizio una fase di declino che si protrasse per decenni. Nel 1528 si verificarono episodi di iconoclastia, il convento fu saccheggiato ed espropriato e l'abate e parte dei monaci fuggirono a Feldkirch. Dopo la seconda guerra di Kappel (1531), l'abate venne reinsediato e il convento recuperò le sue proprietà (1533). A causa della carenza di risorse umane (quattro monaci nel 1534) e materiali, della scarsa disciplina monastica, della cattiva conduzione economica e del conflitto di competenze tra il principato abbaziale di San Gallo e la diocesi di Costanza, il convento, ormai impoverito e quasi interamente circondato da territori rif., non riuscì più a risollevarsi. Nel 1546 le pessime condizioni dell'abbazia determinarono il passaggio sotto l'amministrazione del principato abbaziale sangallese; malgrado l'opposizione del vescovo di Costanza, nel 1555 seguì l'incorporazione di S. nell'abbazia di San Gallo e il suo declassamento a priorato di quest'ultima. Con questo statuto dal 1595 S. divenne un centro di diffusione della Riforma catt. nel Toggenburgo superiore a maggioranza rif. Dopo gli incendi del 1568 e 1626 e diversi misteriosi casi di malattia, nel 1629 il priorato e l'economato furono trasferiti più a valle a Sidwald, località poi denominata di conseguenza Neu S. Ad Alt S. rimase solo un prete, che da allora ebbe il titolo di preposito. L'imponente sede conventuale a Neu S. servì da centro amministrativo del principato abbaziale di San Gallo; nel XVII-XVIII sec. il priorato contò perlopiù una dozzina di membri. Si registrò comunque una notevole fluttuazione delle presenze, poiché spesso monaci sangallesi vi soggiornavano, tra l'altro come insegnanti alla scuola superiore aggregata a S. nel 1698. Nel 1806 il priorato fu soppresso in seguito alla secolarizzazione del principato abbaziale. Nello stesso anno la chiesa conventuale venne trasformata in parrocchiale. Gli edifici annessi furono in un primo momento adibiti a caserma e a fabbrica e dal 1902 ospitano il centro Johanneum per disabili mentali e persone con disturbi dello sviluppo.

Riferimenti bibliografici

  • Das Kloster St. Johann im Thurtal, cat. mostra San Gallo, 1985
  • HS, III/1, 1397-1433
  • J. Huber, Kloster St. Johann im Thurtal, 2007

Suggerimento di citazione

Franz Xaver Bischof: "Sankt Johann", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 16.03.2017(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/011599/2017-03-16/, consultato il 29.03.2024.