1.3.1909 Berna, 9.3.2000 Berna, riformato, di Höchstetten. Docente di scuola secondaria, autore di libri di viaggio e di film documentari, fotografo ed etnografo amatoriale, noto per i suoi resoconti sull'Africa.
Figlio di Ernst Gardi, conducente di tram, e di Rosa nata Minder, René Friedrich Gardi studiò matematica, fisica e zoologia all'Università di Berna e nel 1931 conseguì la patente di docente di scuola secondaria. Insegnante presso la scuola secondaria di Brügg dal 1935, nel tempo libero fu attivo nello scoutismo, organizzò viaggi e nel 1936 pubblico un primo libro. Nel 1941 sposò Marie Reber, con cui ebbe tre figli. Per masturbazione con ex allievi minorenni, nel 1945 fu condannato per atti sessuali con fanciulli a un anno di carcere sospeso condizionalmente e a 10 anni di interdizione di esercitare la professione di insegnante. Durante la sua vita nei confronti di Gardi non vennero formulate altre accuse.
Dopo la sentenza Gardi lavorò come autore di resoconti di viaggio, incentrati sull'Africa, continente che visitò 32 volte. Si recò anche in altre parti del mondo, tra cui Nuova Guinea e Siria. Principalmente interessato a temi legati alla cultura popolare, in particolare all'artigianato di comunità rurali, li affrontò in maniera divulgativa e, facendo ricorso alla storiografia occidentale, li collocò in epoche remote (come l'età della Pietra). Presentò queste pratiche e tradizioni come retrograde e astoriche, nella sua ottica con accezione positiva, poiché non contaminate dalle presunte influenze nefaste della «civilizzazione» e del consumismo occidentali. Nei confronti del processo di decolonizzazione dell'Africa, che dalla fine degli anni 1950 portò alla formazione di numerosi nuovi Stati, fu scettico. A suo parere, le persone un tempo colonizzate non erano in grado di prendere decisioni autonome e impreparate per affrontare la loro indipendenza. Alle cerchie colte delle popolazioni locali rimproverò di imitare semplicemente la mentalità occidentale (colonialismo).
Gardi sfruttò tutti i canali di comunicazione disponibili all'epoca e raggiunse un pubblico molto vasto. Tenne conferenze, fu autore di articoli e libri e con le sue fotografie e i manufatti riportati dall'Africa partecipò a varie esposizioni. Da sottolineare è in particolare la sua lunga presenza alla radio e alla televisione: le prime emissioni radiofoniche risalgono al 1934, la serie René Gardi erzählt... fu diffusa dalla televisione della Svizzera tedesca dal 1958. Gardi fu ospite anche di reti televisive tedesche. Girò inoltre diversi documentari, di cui tre nel contesto del dibattito politico e sociale dell'inizio degli anni 1960 sugli scopi e sull'impatto dell'aiuto allo sviluppo. La sua presenza mediatica diminuì solo dalla seconda metà degli anni 1970. Continuò, tuttavia, a compiere regolari viaggi in Africa (l'ultima volta nel 1992), a tenere conferenze e a pubblicare libri.
Lo stile di divulgazione etnografica di Gardi fu generalmente ben accolto dal pubblico e dai media. Vennero apprezzati sia il linguaggio comprensibile, sia l'evidente coinvolgimento personale nella presentazione degli stili di vita di culture extraeuropee. Non furono, per contro, tematizzati né il suo atteggiamento paternalistico, né le tonalità razziste individuabili in alcune pubblicazioni (razzismo). Numerosi suoi libri ebbero varie riedizioni e furono tradotti; nel 1963 Gardi ottenne il premio svizzero del libro per ragazzi per la sua opera complessiva (libri per la gioventù) e nel 1969 il premio letterario della città di Berna per Heiteres aus Afrika. Fu premiato anche per alcuni film, tra cui Mandara al Festival dei Popoli a Firenze (1962) e Die Glasmacher von Bida (1963), che gli valse un premio di qualità dell'Ufficio federale della cultura. Il lavoro di Gardi fu parzialmente riconosciuto anche dal mondo accademico: uno dei suoi film 16 mm sui monti Mandara (Camerun) nel 1955 entrò nella collezione dell'Institut für den wissenschaftlichen Film (IWF) di Gottinga e, su richiesta del seminario di etnologia dell'Università di Berna, nel 1967 fu insignito del dottorato honoris causa della facoltà di lettere. Un confronto più critico con la figura e l'opera di Gardi è iniziato solo dagli anni 2010 nel quadro degli studi postcoloniali. Dopo l'uscita del film African Mirror (2019), che indaga la prospettiva di Gardi sull'Africa e ha reso nota la sentenza del 1945, la strada a lui intitolata nel 2004 dal municipio di Berna è stata rinominata.
