
6.6.1875 Lubecca, 12.8.1955 Zurigo, Kilchberg (ZH), rif., di Lubecca, cittadino ted. Figlio di Thomas Johann Heinrich, senatore e commerciante a Lubecca, e di Julia da Silva-Bruhns. (1905) Katia Pringsheim, di Monaco. Si dedicò alla scrittura dal 1894, a Monaco. M. acquisì notorietà con il romanzo I Buddenbrook (1901), che descrive il declino di una fam. di commercianti di Lubecca. Il romanzo La montagna incantata (1924) prende invece spunto dal soggiorno della moglie in un sanatorio a Davos. Nel 1933, dopo aver soggiornato ad Arosa, M. decise di non ritornare in Germania e, fatta una tappa a Sanary-sur-Mer (Provenza), si stabilì a Küsnacht (ZH). Nel 1936 la Germania nazista lo privò della cittadinanza ted. e così M. acquisì quella cecoslovacca. In risposta alla polemica sollevata da Eduard Korrodi ed Emil Staiger contro la "letteratura degli emigrati", M. partecipò alla pubblicazione della rivista di scrittori in esilio Mass und Wert (1937-40), edita da Emil Oprecht. Dopo l'annessione dell'Austria, a causa degli incerti sviluppi della politica interna ed estera in Svizzera lasciò il Paese (1938) e si trasferì negli Stati Uniti, prima a Princeton, dove gli fu offerta una cattedra univ., e poi a Pacific Palisades (California, 1941). Nel 1944 divenne cittadino statunitense. Tornato in Svizzera nel 1952, si stabilì in un primo tempo a Erlenbach (ZH) e poi, nel 1954, a Kilchberg. Se l'opera letteraria di M., cittadino del mondo, fu scarsamente influenzata dagli ambienti intellettuali sviz., attraverso il suo concetto di umanità lo scrittore fornì una possibilità di resistenza in un periodo cupo, offrendo agli intellettuali sviz. del dopoguerra gli strumenti per superare il passato. Nel 1929 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.