Comune BE, distretto Fraubrunnen, circoscrizione amministrativa Berna-Mittelland; (1131: Igistorf; 1255: Jegistorf). Situato sull'altopiano di Rapperswil, comprende il villaggio di J., diversi nuovi quartieri (tra cui Bachtelen, Bimer, Solecht e Risere), Ballmoos (dal 2010), Münchringen (dal 2014) e Scheunen (dal 2014). Pop: 484 ab. nel 1680, 400 nel 1764, 1062 nel 1850, 996 nel 1900, 1245 nel 1950, 3999 nel 2000.
Nella zona paludosa dell'Hurst, al confine con Münchringen, sono stati rinvenuti tumuli del periodo di Hallstatt con punte di frecce, reperti in ceramica e in oro. Numerosi ritrovamenti (resti di mura e colonne, laterizi, ceramiche) indicano la presenza di una villa galloromana sulla collina della chiesa. La fortezza cinta da un fossato, costruita all'inizio del XII sec. (di cui si è conservato il battifredo), fu la residenza originaria dei von Jegistorf, ministeriali dei von Zähringen, più tardi cittadini di Berna. Già prima dell'estinzione dei von Jegistorf, parti della signoria, di estensione ignota, passarono verso il 1300 alla fam. von Erlach, che però solo nel XV sec. riuscì a impossessarsi completamente del castello, della signoria e della bassa giustizia a J., Scheunen e Münchringen. La signoria era soggetta alla giurisdizione (Landgericht) di Zollikofen, appartenente prima ai von Kyburg e dal 1406 a Berna, con piazza del tribunale davanti alla locanda Kreuz. Dal XIV sec. il castello e la signoria furono proprietà di fam. cittadine bernesi (von Erlach fino al 1584, von Bonstetten 1584-1675, von Wattenwyl 1675-1720, di nuovo von Erlach 1720-58). Nel 1758 Karl Ludwig von Erlach vendette il castello con la curtis, conservando tuttavia la signoria; i diritti signorili furono acquisiti nel 1798 dallo Stato, che nel 1810 risarcì i von Erlach. Nel 1803 il com. entrò a far parte del baliaggio (Oberamt) di Fraubrunnen, poi divenuto distr. nel 1831. Albrecht Friedrich von Erlach intorno al 1720 trasformò il castello in una residenza di campagna barocca, sostituendo le fortificazioni con dei parchi. La proprietà divenne poi residenza estiva della fam. patrizia Stürler (1758-1934). Nel 1936 fu acquistata all'asta dall'ass. per la conservazione del castello di J., appena fondata, che vi allestì il Museo bernese della cultura abitativa. Dal 1955 l'amministrazione della proprietà compete alla Fondazione castello di J., mentre l'ass. si occupa delle esposizioni.
La chiesa, dedicata alla Madonna, con edificio attuale risalente al 1514-15 e vetrate del XVI e XVII sec., era una chiesa privata (Eigenkirche) dei signori; il prete secolare è menz. nel 1180. Con il declino dei detentori della signoria, il patronato passò a diverse fam. bernesi (Schwanden, Vrieso, von Krauchthal), poi all'ospedale "basso" di Berna (1424) e allo Stato bernese (1839). La Riforma fu introdotta nel 1528. Il com. parrocchiale di J., molto più esteso di quello politico, si suddivide nelle circoscrizioni di J. (Ballmoos, Iffwil, J., Münchringen, Oberscheunen, Zauggenried e Zuzwil) e Urtenen (Mattstetten e Urtenen-Schönbühl).
Già nel 1389 una gran parte degli ab. aveva ottenuto lo statuto di borghese esterno. Nella guerra dei contadini del 1653, gli ab. di J. saccheggiarono il castello, dopodiché il villaggio fu incendiato da un esercito bernese. L'ordinamento sociale del com. era quello tipico di un villaggio basato sulla cerealicoltura e sull'avvicendamento delle colture: i grandi proprietari di aziende agricole (18% nel 1802) occupavano le principali cariche del villaggio, escludendo la maggioranza della pop. (contadini medio-bassi 9%, Tauner 73%). Il passaggio all'agricoltura mista, con la privatizzazione dei beni e dei boschi com. (1825), avvenne nel XIX sec. La creazione di org. contadine, in parte insieme ai com. confinanti, ebbe luogo piuttosto tardi: cooperativa casearia (dopo il 1840), cooperativa agricola (1886-1916), cooperativa per l'allevamento (1906) e per la produzione del sidro (1912). Solo con la ricomposizione parcellare (1935-1945) fu possibile superare definitivamente la vecchia struttura legata all'avvicendamento e ampliare la rete stradale. Per molto tempo l'artigianato e la piccola industria rispondevano principalmente ai bisogni dell'agricoltura. La debole industrializzazione (impresa di strumenti di misurazione, 1918) era una conseguenza della sfavorevole pianificazione stradale: J. si trova sulla vecchia strada cant. Berna-Soletta, ma non è raccordato alle grandi vie di comunicazione del XIX e XX sec. (ferrovia e autostrada). Con l'evoluzione di J. in un com. dell'agglomerato di Berna, dal 1960 la ferrovia locale a scartamento ridotto (1916, oggi trasporti regionali Berna-Soletta) acquisì importanza per il traffico pendolare. Nel 1970 il gruppo Interdiscount si insediò a J., divenendo il principale datore di lavoro. L'intensa attività edilizia pubblica e privata trasformò l'aspetto del com. Nuovi quartieri ed edifici scolastici furono costruiti dagli anni 1960-80. Una scuola secondaria esiste dal 1879 (consorzio scolastico nel 1910-21). Inaugurato nel 1891, l'ospedale (rinnovato nel 1976, ampliato nel 1990) è stato chiuso nel 1999.