La zecca è un'officina risp. uno stabilimento industriale dove vengono coniate Monete. In passato le zecche erano generalmente dirette da Maestri monetieri, che con l'aiuto di garzoni operavano al servizio dell'autorità monetaria (Coniazione di monete).
Monete celtiche furono coniate in Svizzera probabilmente dal II sec. a.C. Per quel periodo si suppone l'esistenza di zecche ad Altenburg-Rheinau, sull'Üetliberg, sul Mont Vully e forse ad Aventicum. L'attribuzione di singole monete a una determinata officina risulta però difficile. In epoca romana è attestata una zecca di monete false ad Augusta Raurica. Nel ME quelle più antiche risalgono all'epoca merovingia (Ginevra, Losanna, Avenches, Saint-Maurice, Sion, Basilea, Windisch). Dopo un'interruzione di oltre un sec., la produzione riprese sotto Carlomagno. Le rare emissioni carolinge provengono dalle zecche reali di Ginevra, Coira, Basilea, Zurigo e, forse, anche da Saint-Maurice e Orbe. Gli Ottoni battevano moneta a Coira e, in comune con i duchi di Svevia, a Zurigo; nel secondo regno di Borgogna la coniazione aveva luogo a Basilea, Orbe e, per un breve periodo, anche a Zurigo. Nell'XI sec. le zecche passarono alle autorità ecclesiastiche (vescovi di Ginevra, Losanna, Coira e Basilea; abbazie di Fraumünster a Zurigo, San Gallo, Allerheiligen a Sciaffusa e Saint-Maurice).
Nel tardo ME le città di Basilea, Zurigo, San Gallo e Sciaffusa riuscirono progressivamente ad affermare la propria sovranità in ambito monetario nei confronti delle autorità ecclesiastiche urbane. Anche altre città iniziarono a battere moneta: Berna e Soletta nel XIII sec., Friburgo e Lucerna nel XV sec. Dal XIII sec. alcuni casati nobiliari inaugurarono zecche proprie, tra cui le fam. comitali von Kyburg (a Diessenhofen), von Neu-Kyburg (a Burgdorf e Wangen an der Aare), von Toggenburg, von Frohburg (a Zofingen), Asburgo-Laufenburg (a Laufenburg e Rheinau) e de Neuchâtel e i conti (poi duchi) di Savoia (a Nyon, Saint-Maurice e, più tardi, a Cornavin-Ginevra). A Basilea i sovrani ted. possedevano una zecca che coniava fiorini d'oro (1429-1516).
Ad eccezione di Appenzello Esterno, tra il 1500 e il 1798 i 13 cant. conf. detennero zecche proprie. Un caso particolare era costituito da Uri, Svitto e Nidvaldo, che gestirono un'officina in comune, dapprima a Bellinzona e poi, dal 1548, ad Altdorf (UR). Tra i Paesi alleati battevano moneta il principe vescovo di Basilea (a Saint-Ursanne, poi a Délémont e infine a Porrentruy), il vescovo di Sion e la Repubblica delle sette decanie (a Sion), la città e il principe abate di San Gallo, il principato di Neuchâtel e la città-Stato di Ginevra. Un'alta densità di zecche si riscontrava nei Grigioni, dove coniavano il vescovo e la città di Coira, la Lega Caddea (in tutti e tre i casi a Coira), l'abbazia di Disentis (a Disentis, più tardi a Bonaduz) e le signorie di Mesolcina (a Roveredo, GR), Haldenstein e Reichenau. Singole emissioni vanno ascritte a signorie locali (ad esempio baronia di Franquemont, contea di Gruyère). Le coniazioni delle autorità monetarie meno importanti rimasero spesso solo episodiche. L'unica zecca attiva senza lunghe interruzioni fu quella di Basilea.
Nel XVIII sec. il compito di battere moneta venne affidato in misura crescente a maestri monetieri privati dotati di una propria officina. Le monete di Svitto venivano realizzate a Bäch e a Seewen, quelle di Zugo a Baar, Cham e Friburgo in Brisgovia. A scopi di rappresentanza, nel XVIII sec. le abbazie di Rheinau, Muri, Einsiedeln e Fischingen fecero coniare all'estero pezzi d'oro.
Durante la Repubblica elvetica l'emissione fu concentrata nelle zecche di Basilea, Soletta e Berna. Tra il 1803 e il 1848 tutti i cant. tranne il Vallese e Appenzello Interno batterono moneta; le zecche dei cant. più grandi assumevano questo compito anche per i cant. più piccoli. Nel 1850 venne sancita l'unificazione del settore monetario in Svizzera; nel 1853 entrò in funzione la Zecca fed. a Berna. Per soddisfare la domanda, più volte le monete fed. furono prodotte anche all'estero (l'ultima volta a Londra nel 1968).