Le Camere di commercio sono ass. regionali, per lo più cant., di diritto privato al servizio dell'industria, del commercio e del settore dei servizi. Apparse soprattutto nel XIX sec. (ma alcune anche all'inizio del XX sec.), rappresentano gli interessi dei loro membri (aziende o persone singole, Gruppi di pressione) nei confronti delle autorità cant. e fed., offrendo ai loro affiliati diversi servizi. L'appartenenza all'org. mantello economiesuisse (fino al 2000 all'Unione svizzera del commercio e dell'industria) consente alle Camere di commercio di partecipare al processo di consultazione della Conf. Le Camere di commercio dei cant. Zurigo, Ginevra e Berna dispongono di propri tribunali arbitrali per dirimere le controversie regionali e intern. Il finanziamento del complesso delle attività delle Camere è assicurato dai contributi dei soci. Parallelamente alle Camere di commercio sono sorte nei cant. ass. professionali e di categoria, dette anche Camere professionali (Politica industriale, Unione svizzera delle arti e mestieri), che rappresentano le aziende che in genere non sono collegate con le Camere di commercio.
Le Camere di commercio sviz. all'estero (CCSE) sostengono le relazioni economiche fra la Svizzera e gli altri Stati, soprattutto per lo sviluppo delle esportazioni. Anche se si tratta di org. di diritto privato, esse si assumono, previa la corresponsione di un indennizzo, alcune funzioni proprie dei servizi parastatali. Riunite nella CCSE, costituiscono una sezione di economiesuisse.
La Camera di commercio di gran lunga più vecchia in Svizzera è la Camera dell'industria e del commercio di San Gallo-Appenzello, che deriva dal Direttorio commerciale di San Gallo, costituitosi nel 1630 ca., a sua volta strettamente legato sul piano finanziario alla Soc. Notenstein, attestata per la prima volta nel 1448. Il Direttorio assolveva a compiti di politica finanziaria e commerciale locale e rappresentava gli interessi dei commercianti sangallesi. La più giovane Camera di commercio è quella del cant. Giura, fondato nel 1979; la maggior parte delle altre Camere venne fondata fra il 1860 e il 1920. I motivi principali all'origine del costituirsi di queste org. sono da ricercare nei sovvertimenti economici seguiti alla rivoluzione industriale e nel cambiamento del sistema politico conseguente alla fondazione dello Stato fed. nel 1848 e alla revisione della Costituzione fed. del 1874. Un sistema organizzato di difesa degli interessi garantiva maggiori possibilità di partecipare e influire direttamente sui processi decisionali politici. Le Camere di commercio regionali orientavano inoltre le loro attività e le loro finalità soprattutto verso il contesto economico cant. Nel 1870 l'Handels-Collegium di Glarona (la Camera di commercio glaronese) promosse l'iniziativa di costituire un'org. mantello sviz., il futuro Vorort, nell'intento di creare un organo centrale con il compito di difendere gli interessi economici presso il Dip. fed. delle dogane e del commercio. I primi frutti di questa operazione si videro già nel 1874, quando le Camere di commercio e il Vorort sostennero pienamente la revisione totale della Costituzione fed. Se l'art. 31 della vecchia Costituzione (art. 27 di quella del 1874) garantiva la Libertà di commercio e di industria, voluta dalle Camere di commercio, il referendum facoltativo introdotto dalla Costituzione del 1874 si rivelò essere nel XX sec. uno degli strumenti più importanti di cui disponevano le Federazioni per influire sulle decisioni politiche di portata nazionale anche dall'esterno del parlamento. Sul piano intern. le Camere di commercio continuano a impegnarsi nello sforzo di creare le condizioni migliori per il commercio. Nel 2000 si contano in Svizzera 18 Camere di commercio e dell'industria; 11 nella Svizzera ted., sei in quella franc. e una nel Ticino.