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Consolati

I consolati sviz., il cui compito è di tutelare gli interessi dei propri cittadini all'estero (Svizzeri all'estero), furono istituiti solo dopo la Rivoluzione franc. Il primo venne fondato nel 1798 a Bordeaux, sotto il regime della Repubblica elvetica; furono poi nominati dei consoli nelle città portuali di Marsiglia (1799), Genova (1799), Nantes (1801) e Trieste (1802). I consoli svolgevano le loro funzioni a titolo onorifico. Dopo il congresso di Vienna (1815), nello stesso momento in cui le attività diplomatiche sviz. stavano perdendo importanza, molti Svizzeri cercarono di promuovere gli interessi economici del loro Paese in un mercato mondiale in piena espansione (Commercio estero). Il numero di consoli onorari aumentò dunque sensibilmente: dal 1815 al 1848 la Dieta creò 34 sedi consolari. Oltreoceano, un primo consolato fu istituito nel 1819 a Rio de Janeiro, seguito nel 1822 da quello di New York. I consoli erano dei commercianti sviz. residenti all'estero. Benché fossero vincolati da un capitolato di oneri adottato nel 1816, essi agivano in realtà secondo il loro arbitrio e non si occupavano affatto di politica. La creazione dello Stato fed. (1848) non migliorò il sistema. Mentre la Diplomazia classica veniva considerata incompatibile con i principi di semplicità, modestia e onestà propugnati dai radicali, artefici del cambiamento di regime, i consoli continuavano ad essere apprezzati soprattutto perché non percepivano alcuna rimunerazione. La rete consolare fu dunque ulteriormente ampliata e fra il 1850 e il 1865 vennero create 33 sedi, quasi sempre su iniziativa di Svizzeri emigrati. A volte ai consoli stabiliti nelle capitali veniva affidata qualche missione diplomatica di modesta portata, ma solo di rado essi ebbero accesso ai ministeri e ai corpi diplomatici. Ben presto però il sistema raggiunse i propri limiti. Nel 1881, negli Stati Uniti, dopo uno scandalo che coinvolse il console onorario di Washington, il Consiglio fed. fu indotto a istituire una legazione retta da un diplomatico a tempo pieno. Il numero di consoli onorari continuò tuttavia a crescere, anche se nel 1893 il Consiglio fed. dovette ammettere le debolezze di tale soluzione. La Conf. non poteva rinunciarvi del tutto, poiché ciò avrebbe comportato oneri eccessivi. Essa introdusse comunque qualche piccola riforma: presso il consolato di Yokohama venne insediato nel 1895 un agente professionista pagato dalle casse fed., un provvedimento analogo venne adottato nel 1912 per il consolato generale di Montreal. Dopo la prima guerra mondiale furono aperte altre sedi dirette da consoli di professione, in particolare a Barcellona, New York, Bombay e Chicago.

Rappresentanze svizzere all'estero alla vigilia della seconda guerra mondiale
Rappresentanze svizzere all'estero alla vigilia della seconda guerra mondiale […]

Alla vigilia della seconda guerra mondiale, la Conf. disponeva di una rete di 121 sedi consolari, di carriera o onorarie. Sebbene venissero aperte altre sedi di carriera dopo il 1945, il loro ritmo di crescita non uguagliò mai quello delle missioni diplomatiche. A partire dagli anni 1970-80, sempre più consolati di carriera vennero nuovamente retti da consoli onorari. Questa tendenza si rafforzò nel corso del decennio 1990-2000 a seguito del disavanzo delle finanze fed. e dei mutamenti tecnico-amministrativi che resero superflue le sedi di minore rilevanza. La maggior parte dei consolati di carriera è quindi scomparsa. Solo i consolati generali insediatisi nelle metropoli si sono dimostrati più resistenti. All'inizio dell'anno 2007, la Conf. manteneva 41 consolati generali e sedi consolari con personale retribuito e altre 174 sedi consolari onorarie.

Riferimenti bibliografici

  • C. Altermatt, Due secoli di rappresentanze della Svizzera all'estero: 1798-1998, 1998
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Suggerimento di citazione

Claude Altermatt: "Consolati", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 04.05.2007(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/013809/2007-05-04/, consultato il 10.09.2024.