Autrice/Autore:
Serge Paquier
Traduzione:
Christian Zürcher
La Svizzera fa parte dei Paesi maggiormente elettrificati dagli albori dell'elettricità (Energia). Il confronto dei dati rivela anche che l'elettrificazione in Svizzera fu assai precoce. Fino al 1910 ca. la Svizzera fu il Paese con la produzione di kWh pro capite più elevata (81,3 nel 1902, 165,7 nel 1907), significativamente simile a quella degli Stati Uniti (81,2 nel 1902, 151,2 nel 1907). In seguito, la Svizzera venne superata dai Paesi nordamericani e dalla Scandinavia; nel 1995 occupava comunque ancora il settimo posto su scala mondiale con un consumo pro capite di 6800 kWh. Ciò è dovuto alla presenza di un'industria nazionale che riuscì a convogliare il necessario know-how e che beneficiava dell'appoggio delle istituzioni politiche, del mondo degli affari e dell'opinione pubblica, almeno prima dell'era nucleare (Energia atomica). Fino alla metà degli anni 1960-70, si trattò innanzitutto di valorizzare le forze idriche, una delle poche risorse naturali del Paese (Dighe). Grazie alla sua precoce e massiccia elettrificazione, la Svizzera è riuscita a rimanere al passo con il Progresso tecnico.
Fino alla prima guerra mondiale: illuminazione, forza motrice e trazione per le piccole linee ferroviarie
Autrice/Autore:
Serge Paquier
Traduzione:
Christian Zürcher
Il periodo precedente alla prima guerra mondiale fu caratterizzato da una crescita estremamente rapida del consumo di elettricità (aumento medio annuo del 35% nel 1890-1900 e del 18% nel 1900-10). Nel 1900, metà della produzione era assicurata dall'industria elettrochimica. Il primo caso di Illuminazione permanente conosciuto (1879) fu quello dell'albergo Engadiner Kulm di Sankt Moritz. Nel 1889, si contavano 351 impianti (22% nell'industria tessile) che alimentavano poco più di 52'000 lampade; negli anni successivi, il loro numero crebbe rapidamente (2,9 milioni di lampade nel 1909). Parallelamente si registrò anche un aumento della forza motrice: dai 24 impianti di trasmissione di energia censiti nel 1889 si passò a 121 impianti nel 1895, mentre nel 1909 si contavano 27'000 elettromotori. Nonostante i progressi nell'installazione delle reti (Elettrotecnica), l'elettrificazione delle fabbriche fu lungi dall'essere completata, dato che soltanto la metà ca. delle fabbriche era alimentata da una rete di distribuzione elettrica (v. la tabella sulle fabbriche alimentate da centrali elettriche). Per quanto riguarda la trazione, gli sforzi si concentrarono soprattutto sulle piccole linee ferroviarie (Ferrovie). Dal 1909, quasi tutte le linee tramviarie risultarono elettrificate (389 km su 390). Nel 1914 il 62% delle linee ferroviarie locali a scartamento ridotto funzionava a elettricità (862 km su 1383), mentre le ferrovie a cremagliera e le funicolari, specialità sviz., erano elettrificate al 60% (67 km su 110) e all'83% (39 km su 47).
1919-1945: elettrificazione delle linee principali e apparecchi a riscaldamento elettrico
Autrice/Autore:
Serge Paquier
Traduzione:
Christian Zürcher
Dal 1919 al 1939, la crescita annua media del consumo di elettricità (ca. 5%) fu nettamente meno elevata a causa del più alto livello di partenza e delle crisi economiche. Tuttavia, lo shock provocato dalle difficoltà di approvvigionamento di carbone durante la prima guerra mondiale stimolò notevolmente il processo di elettrificazione. Sullo slancio dell'anteguerra, l'illuminazione e la forza motrice continuarono a crescere (13,2 milioni di lampade e 335'000 motori elettrici nel 1933); alla vigilia della seconda guerra mondiale, praticamente tutte le fabbriche venivano alimentate dall'elettricità. Con l'elettrificazione delle linee ferroviarie principali e la rapida diffusione degli apparecchi a riscaldamento elettrico (cucine, scaldabagni, ferri da stiro, radiatori, Elettrodomestici), dopo la prima guerra mondiale l'utilizzo dell'energia elettrica si estese a nuovi campi d'applicazione, in precedenza sviluppati solo in forma embrionale. Mentre nel 1913 poco meno del 7% delle linee a scartamento normale funzionava a elettricità, nel 1933 tale percentuale era già salita al 66%. Lo sforzo maggiore fu profuso dalle FFS, che contribuirono in maniera sostanziale al primato sviz. in ambito europeo: nel 1928, dopo la conclusione della prima parte dei lavori, il 55% della rete delle FFS, che assorbiva l'81% del traffico, era elettrificato; nel 1939, queste percentuali avevano raggiunto risp. il 74% e il 93%. Sempre nel 1939, il 77% di tutta la rete ferroviaria sviz. era alimentato elettricamente, contro una media europea del 5%. L'aumento fu altrettanto netto per gli apparecchi a riscaldamento elettrico. Nel 1912 se ne contavano 80'000, nonostante le cucine e gli scaldabagni venissero alimentati soprattutto a gas. Dalla metà della prima guerra mondiale, il ritmo di crescita annuo divenne vertiginoso: nel 1916 si contarono 30'000 nuovi apparecchi, l'anno seguente 100'000. In seguito, nonostante la crisi di riconversione dei primi anni 1920-30 e la crisi economica degli anni 1930-40, il trend positivo proseguì. La crescita annua raggiunse il livello più basso nel 1921 con 52'000 apparecchi, mentre all'inizio degli anni 1930-40 non scese sotto le 114'000 unità.
Fabbriche alimentate da centrali elettriche (in %)
Fabbriche alimentate da centrali elettriche (in %) - Statistica delle fabbriche; autore
Dal 1945 ai giorni nostri: le economie domestiche e il settore terziario come fattori trainanti
Autrice/Autore:
Serge Paquier
Traduzione:
Christian Zürcher
La seconda guerra mondiale al pari della prima stimolò l'utilizzo dell'elettricità. Nel 1945 l'importanza relativa delle risorse idriche rispetto alle altre fonti di energia raggiunse il suo livello massimo. A partire dagli anni 1950-60 il consumo di elettricità aumentò quasi costantemente; i due shock petroliferi rafforzarono ulteriormente questa tendenza, nonostante la diminuzione del tasso di crescita annuo a partire dal 1960 (meno del 5%). Un forte impulso venne dato dalle economie domestiche e dal terziario, i cui consumi nel 1975-95 crebbero risp. del 106% e del 90%. Nel 1993, le famiglie erano all'origine di un terzo della domanda totale di elettricità. Sulle orme del modello americano e in seguito alla crescente offerta, le economie domestiche sviz. si sono dotate di nuovi apparecchi (asciugabiancheria, congelatori, computer). Pure l'acquisto di nuovi apparecchi sempre più potenti in sostituzione di quelli vecchi ha rafforzato la tendenza all'incremento dei consumi, al pari della progressiva espansione del terziario. Anche se l'utilizzo dell'elettricità in questo ambito è difficile da analizzare a causa dell'eterogeneità del settore (uffici, ristoranti, impianti sportivi, ospedali, cinema, scuole, ecc.), va comunque messo in evidenza il ruolo dell'Informatizzazione.
Vi è tuttavia un campo in cui l'elettrificazione fino a oggi non si è imposta, quello del trasporto privato. Per diverse ragioni (peso dei motori, mancanza di stazioni di rifornimento, predominio del petrolio), l'automobile elettrica rimane un'eccezione.
Elettrificazione delle economie domestiche (% di apparechi elettrici)
Apparecchi | 1915 | 1945 | 1975 | 1995 |
---|
Cucine | <1 | 28 | 70 | 86 |
Scaldabagni | <1 | a | 34 | 29 |
Lavastoviglie | 0 | 0 | 13 | 40 |
Frigoriferi | 0 | 2 | 86 | 97 |
Cappe | 0 | 0 | 19 | 50 |
Televisori | 0 | 0 | 70 | 87 |
Ferri da stiro | 3 | 82 | 95 | 96 |
Aspirapolveri | <1 | - | 87 | 95 |
Computer | 0 | 0 | 0 | 28 |
Radiatori | 0 | <1 | 2 | 7 |
a 48% del consumo totale di elettricità a livello domestico.
Elettrificazione delle economie domestiche (% di apparechi elettrici) - Mutzner, Jürg: Die Stromversorgung der Schweiz, 1995, p. 15