Le stufe ebbero origine da focolai murati e coperti con una volta. Le più diffuse in Svizzera erano in ceramica, ma nelle regioni alpine fino all'inizio del XXI sec. si sono conservate anche stufe murate; quelle in pietra ollare erano presenti spec. in Vallese e a sud delle Alpi.
Per costruire la volta delle stufe furono impiegati molto presto dei recipienti fittili. Già prima del 1200 si iniziò a rivestire le pareti con piastrelle concave in terracotta. Una stufa di questo tipo, dotata di focolare, canna fumaria, cupola e riccamente ornata di piastrelle concave è raffigurata nell'immagine del mese di dicembre della casa Zum langen Keller a Zurigo (1300 ca.). Poco dopo a Zurigo comparvero anche le prime piastrelle in ceramica invetriate e decorate con immagini in rilievo (Ceramica).
Con lo sviluppo del mestiere di fumista nelle città della Svizzera ted. come Zurigo, Berna e Lucerna, nel XIV sec. le stufe interamente rivestite da piastrelle in rilievo conobbero una rapida diffusione. Divennero un oggetto di prestigio che ornava le sale dei palazzi del Consiglio, delle sedi delle corporazioni e delle dimore signorili, sia in città sia in campagna. Nel XV sec. la maggior parte era rivestita con vetrina verde. Le prime piastrelle policrome o con decorazioni blu su sfondo bianco comparvero poco dopo il 1450 a Basilea e Zurigo. Gli impulsi decisivi per la loro fabbricazione giunsero però solo dopo il 1500, grazie agli stretti contatti con l'Italia. La stufa del castello di Holligen a Berna, realizzata nel 1518 quasi interamente in maiolica smaltata di bianco opaco e dipinta, è la più antica di questo genere in Svizzera.
Nel corso del XVI sec. la realizzazione delle stufe si ispirò alle forme architettoniche del Rinascimento. Ne è un esempio precoce e di particolare rilievo la stufa in maiolica dipinta a colori creata dal fumista lucernese Martin Knüsel nel 1566 per il castello di Rosenburg a Stans (oggi conservata al Museo nazionale sviz.). Winterthur divenne il maggiore centro di produzione di stufe riccamente ornate con scene istruttive ed edificanti. Per tutto il XVII sec. si distinse in quest'arte spec. la locale fam. Pfau. Nel XVIII sec. acquisirono importanza altre località, tra cui Steckborn, Zurigo, Zollikon, Muri (AG), Aarau, Berna, Friburgo, La Neuveville, Yverdon e Vevey, e crebbe il numero delle officine di piccole dimensioni. Dagli anni 1740-50 a Zurigo furono realizzate stufe dal carattere plastico, sormontate da una cupola e interamente dipinte in tonalità blu. A Berna, Beromünster e Lenzburg vennero prodotte stufe in stile rococò con raffinate decorazioni policrome di soggetto floreale dipinte a smalto. Verso la fine del XVIII sec. il neoclassicismo portò in auge il bianco. Parallelamente si cercarono nuove soluzioni all'antica questione dell'uso economico della legna.
Alla fine del XIX sec. la ditta Bodmer & Biber di Zurigo e il fabbricante di stufe Josef Anton Keiser di Zugo tentarono di rinnovare l'antica tradizione delle stufe dipinte. Tuttavia, con i progressi legati alle nuove tecniche di riscaldamento, nel XX sec. la stufa perse gran parte della sua importanza.