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Saponificio

La storia della produzione del sapone è strettamente legata allo sviluppo della cultura del Bucato. Il procedimento di base, che consiste nella cottura di una determinata miscela di oli vegetali o grassi animali e Potassa, è attestato già attorno al 2500 a.C. Esso si fonda su una reazione chimica semplice (saponificazione) in cui gli acidi grassi, in presenza di una base (potassio o soda), si trasformano in sapone (sali di acidi grassi). Nell'antichità, il sapone veniva utilizzato per la cura del corpo, soprattutto a scopi cosmetici e curativi piuttosto che detergenti. I follatori di tessuti romani utilizzavano urina fermentata. Si ricorreva anche a polvere abrasiva, bile bovina, saponaria, farina di castagne e fagioli, crusca e pasta acida. Grazie agli Arabi, che alcalinizzavano le acque di cottura con l'ossido di calcio, nel bacino mediterraneo europeo (Marsiglia, Savona, Venezia, Genova, Alicante) si impose la fabbricazione di saponi solidi. La diversificazione andò di pari passo con l'affinamento dei processi di produzione e delle ricette: oltre che come articolo di lusso profumato, nel XIX sec. si affermò anche quale bene di consumo, dapprima prodotto artigianalmente e poi industrialmente. Ciò fu possibile soprattutto grazie all'apporto fornito dalla ricerca e dall'applicazione sistematiche di processi chimico-tecnici (candeggina, produzione di soda sintetica, lipolisi). Dopo la prima guerra mondiale, nelle case e nella grande pulizia i detersivi in polvere ossigenati e privi di grassi e i detergenti per lavatrice con fosfati (poi con enzimi) sostituirono i vari tipi di sapone.

Cromolitografia pubblicitaria per il sapone Sunlight, stampata nel 1895 presso la Müller & Cie di Aarau per conto dei fratelli Lever (Collezione privata).
Cromolitografia pubblicitaria per il sapone Sunlight, stampata nel 1895 presso la Müller & Cie di Aarau per conto dei fratelli Lever (Collezione privata). […]

In Svizzera, la produzione artigianale di sapone è documentata dal tardo ME. Dai registri delle corporazioni basilesi del XVI sec. si evince che i macellai, che avevano a disposizione sego (grasso animale) come materia prima, gestivano, come attività accessoria, la produzione di sapone e di candele. Alla fine del XIX sec., l'industrializzazione portò alla scomparsa della bollitura del sapone in calderoni su focolari aperti. Con il progresso tecnico, le manifatture divennero efficienti aziende produttrici di saponi e detersivi; alcune scomparvero quasi subito dal mercato, altre confluirono in gruppi industriali intern. La Friedrich Steinfels SA, azienda fam. zurighese fondata nel 1834, fu rilevata dalla ditta ted. Henkel nel 1993. Altre aziende tradizionali di importanza nazionale, come il saponificio Sträuli a Winterthur (1831-1980), la Walz & Eschle a Basilea (1885-1955), la van Baerle a Münchenstein (dal 1888; industria chimica dagli anni 1950-60) e la Gebrüder Schnyder AG a Bienne (1842-1989), cessarono o vendettero la propria attività nel XX sec. Accanto ai produttori di saponi e detersivi sviz., dall'inizio del XX sec. erano pure attive in Svizzera aziende estere. Nel 1913 la Henkel fondò una filiale a Basilea con impianti di produzione nella vicina Pratteln (attivi fino al 1997). Il gruppo industriale statunitense Colgate-Palmolive aprì una sede distaccata a Zurigo nel 1931; dal 1958 la produzione ebbe luogo a Wetzikon (ZH). Gli stabilimenti della Colgate furono poi venduti alla Steinfels AG (1986) e alla Fritz Keller AG (Cosmina AG, 1996). Nel 1898 l'azienda inglese Lever Brothers fondò a Olten il saponificio Helvetia, che divenne Savonnerie Sunlight nel 1909 e chiuse i battenti nel 1994.

Dopo la prima guerra mondiale, l'internazionalizzazione del mercato dei beni di consumo costrinse i fabbricanti di sapone e detersivi sviz. a concentrarsi su prodotti di nicchia. Aziende come la Permatin AG a Stein am Rhein (dal 1919), la Held AG a Steffisburg (dal 1923) e la C. Mettler GmbH a Hornussen (dal 1929) producono articoli speciali a base di sapone, mentre la Mifa AG (prima Gifa AG) a Frenkendorf fabbrica detersivi con i marchi del grande distributore Migros (dal 1934). Le cifre del settore, fornite ogni anno dall'Ass. sviz. dei cosmetici e dei detergenti, attestavano per il 2008 la vendita di ca. 118'000 t di saponi, detersivi e detergenti alle economie domestiche sviz. Il sapone in senso stretto occupava una quota di nicchia di 1296 t, per un valore di 11,3 milioni di frs.

Riferimenti bibliografici

  • 150 Jahre Sträuli AG, 1981
  • G. Vigarello, Lo sporco e il pulito, 1987 (franc. 1985)
Link

Suggerimento di citazione

René Bondt: "Saponificio", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 22.08.2011(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/014004/2011-08-22/, consultato il 18.04.2024.